.. e adesso aspettiamoci il riconoscimento anche della
poliandria e poliginia per essere un paese veramente
inclusivo, progressista e multiculturale .....
16 gennaio 2017 18:19 - lucillafiaccola1796
ci ri.oco perché mi sono imbattuta in questo blog
ed è veramente troooppo intelligente e spiritoso per
privarne chichessia:
il blog del prof. pietro melis
LA SPORCA INGIUSTIZIA DELLE UNIONI INCIVILI CONTRO IL
MATRIMONIO lunedì 16 gennaio 2017
Con l'aggiunta della pensione di reversibilità alle unioni
incivili mi domando in che cosa consista la differenza tra
matrimonio (da mater) e l'unione incivile. Eppure alcune
differenze vi sono, ma a sfavore del matrimonio. Infatti il
matrimonio può essere sciolto soltanto di fronte al
Tribunale, con tutte le conseguenze negative per il coniuge
economicamente più forte, costretto a pagare un assegno di
mantenimento a favore dell'altro coniuge. Con l'unione
incivile basta che l'uno dei due spedisca una raccomandata
all'altro con cui gli si manifesta la volontà di rompere
l'unione incivile. E poi che cosa capita? Vale sempre la
pensione di reversibilità? Anche se l'unione è durata poco
tempo? La legge non lo dice. Non basta. Con l'unione
incivile non vi è obbligo di fedeltà, mentre questo
obbligo rimane nel matrimonio. Poiché l'unione incivile è
prevista anche per gli eterosessuali (e solo in questo caso
la chiamerei unione civile perché non sarebbe un'unione
sporca per ovvi motivi) in pratica conviene agli
eterosessuali l'unione civile per sottrarsi all'obbligo di
fedeltà facendo dell'unione civile un surrogato conveniente
del matrimonio. Ma qui sorge una difficoltà non contemplata
dalla legge sulle unioni incivili. Infatti, almeno per ora,
non è passata la possibilità di adozione (stepchild) da
parte di una coppia di omosessuali, mentre è rimasta per il
matrimonio. Ma supponiamo che una coppia normale (cioè
eterosessuale) abbia dei figli. Continua a valere anche per
questa coppia l'unione civile? Logicamente non dovrebbe
più valere perché l'unione incivile vieta l'adozione. A
maggior ragione l'unione civile tra eterosessuali dovrebbe
decadere nel caso in cui la coppia abbia avuto dei figli.
All'unione civile dovrebbe sostituirsi il matrimonio nel
caso si aggiungano dei figli. Un vero pasticcio derivante da
un governaccio incapace di prevedere le conseguenze di una
legge scriteriata. Non sono d'accordo con ciò che ha
scritto Stefano Zecchi nel suo articolo Il matrimonio non è
fondato sui sentimenti. Infatti esistono anche i matrimoni
d'interesse. E ciò perché allo Stato dei sentimenti
giustamente nulla gliene può fregare, come d'altronde
espresso dal Codice Civile. Con il matrimonio vengono citati
dall'ufficiale di stato civile due articoli che obbligano
alla convivenza e alla reciproca assistenza. Null'altro. I
sentimenti sono uno stato d'animo soggettivo in cui lo Stato
non può entrare. MA LE UNIONI INCIVILI SONO INVECE NATE
PROPRIO DA UN IMBROGLIO, DALLA RICHIESTA DEGLI OMOSESSUALI
DI RICONOSCERE "IL DIRITTO ALL'AFFETTIVITÀ" (SIC!)
CONFORMEMENTE ALLA RICHIESTA DI "PARITÀ DI DIRITTI"
(SIC!). QUALE PARITÀ? TRA IL CULO E LA VAGINA? Lo Stato non
riconosce, e non può riconoscere, il diritto
all'affettività, di cui, come detto, nulla gliene importa e
nulla gliene deve importare. Senza l'aggiunta della pensione
di reversibilità (che era l'unico vero scopo con cui gli
omosessuali, disonesti, volevano il loro riconoscimento
giuridico) sarebbe bastato il Codice Civile negli articoli
che riguardano l'eredità. Infatti il testamento esclude
dall'eredità qualsiasi grado di parentela, rimanendo salva
la legittima per il coniuge superstite e i figli. Ma nel
caso di una coppia di fatto di omosessuali, anche senza
l'unione incivile, ognuno dei due sporcaccioni avrebbe
potuto continuare a fare testamento a favore dell'altro
escludendo qualsiasi grado di parentela (compresi i
fratelli).
16 gennaio 2017 17:39 - lucillafiaccola1796
io sapevo che anche le donne sposate, quindi di proprietà
del marito, mantengono il loro cognome paterno che si ripete
nel codice fiscale. Qui non siamo in USA dove la moglie
viene chiamata la signora joseph smith, come fosse un
"trans" in attesa di decisione dopo una quintalata di
ormoni. Del resto gli anglocazzoni sono ancora più
maschilisti degli altri. Donne, in pronuncia anglocazzone si
dice wimen che tradotto è noi uomini. Capito? Quelle
finesse, o'banana$!
16 gennaio 2017 13:27 - Claudio Bertoni
IL solito pasticcio. Come è possibile mantenere lo stesso
codice fiscale? Vi sono innumerevoli piattaforme fiscali,
dichiarative, iscrizioni e registrazioni ad albi ecc ecc,
che verificano la corrispondenza tra dati anagrafici (
compreso nome e cognome ) e codice fiscale. Cambiando
Cognome o aggiungendolo, è automatico che vi siano errori
bloccanti su diverse piattaforme fiscali, dichiarative,
registrazioni, software, ecc ecc. Qualcuno ci ha pensato ?