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31 marzo 2008 0:00 - FABRIZIO
Nel 93, da oltre 10 anni, lavoravo in una azienda metalmeccanica neppure tanto piccola, visto che occupava compressivamente circa 3000 dipendenti in 6 stabilimenti sparsi sul territorio italiano.

Il gruppo, entrò in crisi nel 92 e dopo 1 anno di stipendi non pagati, 1 di cassa integrazione ordinaria, ci mise quasi tutti in straordinaria (900 mila lire al mese).
Il tutto, appunto, dopo circa 1 anno di insolvenza in cui non furono neppure pagati gli stipendi, a nessuno.

Nonostante tutte le promesse dei sindacalisti nulla accadde e nulla ci aiutò.

Il gruppo fu poi dichiarato insolvente con un buco di circa 2000 miliardi di vecchie lire e fu commissariato.

Il commissario smembrò il gruppo facendo il solito spezzatino e vendendo i vari stabilimenti delle varie aziende.

A distanza di anni molti di noi non hanno mai preso una lira per il solo fatto che alcune aziende avevano un valore in immobili mentre altre, molte, avevano solo un marchio sulla carta (aria fritta).

Ci siamo fatti su le maniche e ci siamo trovati altri lavori, altre sistemazioni, altri impieghi.

Nessuno si é accorto di nulla e nessuno si é stracciato le vesti per noi.

Anzi, il sig.Bersani (oggi onorevole del PD e al tempo non ricordo se era assessore regionale o qualcosa del genere) venne pure a trovarci per tranquillizzarci che il gruppo sarebbe stato salvato e così pure le aziende singole, così come i posti di lavoro.

Nulla di tutto questo accadde e la più grossa delle aziende, la capogruppo, fu ridotta al lumicino con meno di 100 addetti rispetto ai quesi 1000 che vi erano impiegati.

Morale:
1) non fidatevi dei sindacati e dei politici che vi dicono "state tranquilli". sono tutti cacciaballe a caccia solo di visibilità e voti.

2) Se l'azienda per cui lavorate "cola a picco", il mio consiglio é di arrangravi e imparare a "nuotare" da soli !
Non aspettate che qualcuno vi salvi.
salvatevi da soli !

3) Come giustamente ha ricordato il collega Danilo, tantissime aziende semplicemente falliscono senza che nessuno muova un dito. Non vedo perché si debba trattare diversamente chi invece ha vissuto per decenni sulle spelle dei contribuenti italiani.

30 marzo 2008 0:00 - danilo
quanti dipendenti di aziende "in fase di riassesto " , " riorganizzazione interna " ed ammennicoli vari (piccole, medio-piccole,medio grandi e grandi, ma non immense come alitalia )vengono posti in mobilità -di fatto licenziati - con il contentino di un anno di stipendio di circa 800 euro ed un anno a 600 euro, tutti i santissimi giorni di questi ultimi disgraziatissimi anni?

chi mai ha mosso un dito o pronunciato una sola sillaba a loro sostegno ed a condanna della facilità con cui si possono epurare così tanti posti di lavoro in italia ? tutto normale, tutto regolare, bisogna adeguarsi al mercato del lavoro...ci sono le agenzie di lavoro interinale, o i call-center....

Ma deve fallire alitalia per accorgersi che da un momento all'altro ci si può trovare col culo per terra alla ricerca di raponzoli per sfamarsi e sfamare la propria famiglia ?

Ora il fatto che " appena " 2500 dipendenti di una azienda che vanta quasi il doppio dell'occupazione necessaria in altre analoghe di altri paesi, con retribuzioni superiori a quelle di altre analoghe in altri paesi, ( e, senza generalizzare, talvolta beccati a rubare bagagli, proprietà private di altri onesti cittadini senza che, per questo, abbiano visto il loro posto traballare )debbano scatenare cosi tanta mobilitazione di politici, sindacati, imprenditori che vorrebbero salvarli, ma non sanno bene come si organizza una cordata e di opinione pubblica ?

non ci stò,il gioco si è fatto duro, la vita è diventata una battaglia per la sopravvivenza e tutte le nostre energie vengono spese per cercare di pararsi il culo invece che per produrre pil.

mi dispiace per quelli di alitalia, ma...oggi a me, domani a te.mi adeguo.

un saluto,

danilo
28 marzo 2008 0:00 - Bruno Chiarantano
Si mi trovbo assolutamente d'accordo con l'articolo !

Ci sarebbe da dire ancora di più. In realtà i posti di lavoro di cui si parla "quelli di Alitalia" in buona parte, escslusi forse i piloti, sono stati oggetto di "compravendita" politica; molti di tali posti, se non tutti, vengono da raccomandazioni politiche. Molti dirigenti Alitalia, sono stati nominati politicamente per favorire il politico del "momento", o il sindacalista, anche loro fanno raccomandazioni. In tanti anni pensate voi quanti sono stati assunti con tali modalità....

Ora dovremmo tenere su tale baracca per i "lavoratori" e per l'orgoglio di italiani ?
Sono solo false bugie ipocrite.
Speriamo in Air France...

Saluti.

27 marzo 2008 0:00 - Disilluso
Aggiungerei anche il "piccolo dettaglio" che è bastato un intervento di Berlusconi per far cambiare atteggiamento ad Air France che già si sentiva padrona "dell'affare"....
Se vengono accettate le proposte fatte da Berlusconi per abbassare la spesa pubblica (è l'unico che ha fatto proposte in merito....), forse mostri mangiasoldi tipo Alitalia, comincerebbero a funzionare bene.
27 marzo 2008 0:00 - FABRIZIO
L'affare ALITALIA sarà la cartina di tornasole della possibilità vera, falsa o anche solo presunta che esista nella classe politica la volontà di risanare il paese intero:

Se anche ALITALIA finirà a tarallucci, vino e... sovvenzioni di stato, potremo metterci il cuore in pace:

Saremo destinati a fare la fine dell'Argentina !

Tutto il paese fallirà, prima o poi, con o senza Alitalia, ma come l'Alitalia !

Se invece si avrà il coraggio di trattare l'Alitalia come una qualsiasi azienda privata che se é decotta DEVE fallire e basta..... beh, allora, forse, forse, c'é ancora un barlume di speranza che questo disgraziato paese abbia il coraggio di estirpare i tanti bubboni e i cancri che lo attanagliano, lo minano e vivono succhiandogli linfa e forze.

Però..... questa voglia di vendere a tutti costi ai francesi mi fa venire un dubbio:

Il dubbio del "Ponzio Pilato" !

E cioé la voglia e la fretta di "scaricarsi" la coscienza dando l'azienda in "pasto" ai Francesi in modo da poter dire un domani ai licenziati e agli esuberi:

"Susate, non dipende più da noi, prendetevela coi francesi....!"
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