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11 gennaio 2018 20:24 - savpg8801
Lo sapete che fa un Ipercoop dalle mie parti? Visto oggi.
Fa pagare sacchetti che dicono siano biodegradabili e poi, siccome si dichiara sempre attenta all'ambiente con equi e solidali, consapevoli, migliaia di controlli, riduzione degli imballi, sapete che fa? Che fa? Consegna sacchetti (lunghi) portaombrelli perchè quando piove fuori, ma dopo aver transitato comunque in lunghissimi androni del centro commerciale, tutela il cliente e gli fa mettere l'ombrello nel sacchetto. Non appare, se non in microscopici caratteri scritti peraltro in inglese, la notazione di biodegradabile, ma è bello robusto, con in grande la pubblicità dell'Iper. Leggendo bene è marchiato GRsenpol, PATENTEE - ELMAKEEP DRY S.r.l. (elmakeepdry.it).
Alla fine c'è anche un numero di telefono (+39...)
ma si dichiara che: is material that has a medium to long life - up to 5 years and it can be disposed of a plastic..... This bag is N O T compostable... Authorization ECM BioFilm....ecc.ecc. Ma è bio o no?
Questa dotazione per salvare i pavimenti da qualche goccia non si acquista ma può essere buttato nella spazzatura perchè non serve a nessun altro scopo essendo come una custodia di ombrello, stretta e lunga a mo' di profilattico. Solo aspettando con il sacchetto in mano che piova la prossima volta....e così pubblicizziamo l'iper anche presso la concorrenza. Forti!!
E così paghiamo per salvare l'ambiente ma perseveriamo a distruggerlo inventando altre piacevolezze.
4 gennaio 2018 19:24 - lucillafiaccola1796
Stamane sono andata all’hard discount vicino casa. Attrezzata con striscia di carta extra strong per incollarci i 3 scontrini per 1 arancio, 1 mandarino, 1 banana, oltre il resto, insalata iceberg e rucola in confezione. Ho appoggiato il tutto sul nastro della cassa, ma l’amica cassiera, con fare supponente e dittatoriale, insolito in lei, mi ha detto che era obbligatorio, pena una multa al discount, mettere ciascuno frutto sfuso nella sua bustina degradabile SOLO al 40 percento al costo di 2 centesimi, 40 vecchie lire cadauno, cioè 6 cent€ pari a Lit 120. Ovviamente io, tutta incavolazzata, ho lasciato i 3 frutti, sbraitando che il “negretto”, molto antipatico che usualmente ti sbatte le cassette, i carrelli e le macchine lavapavimento sugli stinchi, oltre lasciare la frutta e le verdure ormai marce al loro posto al prezzo di quand’erano freschi, sarebbe a breve rimasto senza posto, in quanto TUTTI avremmo deviato verso il mercato rionale e le buste di carta, oppure la frutta in confeizone nell’altro hard discount, pochi metri più in la. Ora, OBBLIGARE a spendere in sacchetti, neanche completamente adatti per il compostaggio, perché non biodegradabili al 100 PERCENTO, solo perché a produrre tali sacchettacci è la Bernarda Renzi, parente del noto treccartaro baro, mi sembra non solo anticostituzionale, ma proprio dittatoriale, roba che neanche hitler e mussolini insieme si sarebbero sognati di imporre. Vogliono la guerra? E guerra sia. Tutti i giornaleckisti a dire che vuoi che sia, in confronto ai rincari pizzomafy delle bollette? Ma è proprio la truffa imposta che ti fa pagare due volte la schifezza non richiesta ed inutile, anzi dannosa che ha fatto traboccare il vaso. TUTTI uniti nella lotta gli rifacciamo il 4 dicembre 2016, la presa della supposta da parte di ronzi ed affini, les fleurs de mascalzons, allons, allons, allez faker !
4 gennaio 2018 16:15 - savpg8801
Che cavolate..!! Presidente che spiega l'assenza di speculazioni e la riduzione del costo sostenuto- Ma che razza di elucubrazioni sono queste, da avvocati delle cause perse? O da difensori incompetenti solo dei proprii iscritti per sostenere degli alibi? Se mi dicesse che nel calcolo tiene conto anche della possibilità di riutilizzo anche per raccogliere la merda del cane, risparmiando sulla quantificazione dei costi, lo proporrei per l'oscar della comicità!
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Sono dello stesso parere, invece, di chi i conti li fa meglio anche se qui si parla solo dei famigerati, ormai, sacchettini come tassazione forzosa, gabella dal princìpio medioevale, prendere o lasciare. Ma si sa (e si dovrebbe in qualche modo porre rimedio) nessuna tassa è giusta e logica. Se si deve rimediare a qualcosa (altro dubbio) il mezzo è far pagare, dicono loro, i capi gabellatori. L'altro princìpio che salva il sedere ai legiferanti è che sostengono: "chi inquina, paga"; errore gravissimo di metodo perchè si interpreta come: "io ho i soldi e posso inquinare come voglio perchè pago".
Il costo industriale, come quello commerciale è comprensivo di ogni fattore che lo determina. Ogni prodotto dovrebbe arrivare alla bilancia e alla cassa senza equivoci. Tanto è il costo della scatola di caffè (poi a determinarlo ne parliamo un'altra volta con altre considerazioni) allo scaffale e tale deve essere alla cassa senza sorprese.
Come dici, Se così non fosse, dovrei vedere il prezzo del mio caffè maggiorato da elenchi di altre componenti: il costo della carta scontrino, il proquota della luce, il costo della cassiera/e, il recupero dell'invenduto, la spazzatura del negozio e così via. Demenziale.
Tecnicamente e commercialmente parlando la faccenda sacchettini è veramente idiota. Non solo nella sua essenza, ma perchè arricchisce inaspettatamente i commercianti i quali, prima, avevano già tenuto conto nel costo derrate e nel calcolo del prezzo finale, questa componente. E il governo cosa crede di aver scoperto di disinquinante(che non è vero perchè la gente butterà nel sacco tutto insieme al resto da incenerire o andare in discarica) pur anche non guadagnandoci, se non l'IVA, che del resto, percepiva(si spera) anche prima?
---Metto anche questa osservazione fatta in altro posto:
Quella di questi sacchetti è veramente una questione di principio il doverla abolire in quanto veramente la massa di tutti gli altri imballaggi è milioni di volte superiore e qui non si è legiferato.
Intanto ognuno fa ciò che vuole. In piazza del mercato di una città qualunque, danno sportine come prima (erano gratis) piccole a 5 cent e grandi a 10 cent. E nella sporta ci mettono tutto ciò che hai acquistato senza altre ulteriori insacchettature. Però non ti fanno prendere la tua sporta. Queste sporte sono come prima e non sono di quelle da 5/10 micron dette leggiere, quindi fragili(si rompono), ma sono non biodegradabili a quanto pare. E adesso pure le paghi e il bancarellaro ci lucra sopra vendendo la merce agli stessi prezzi di prima. Grazie governo.
Non ci rovineremo con lo spendere anche questi danari, ma ci rovineremo ulteriormente il fegato nella considerazione della ulteriore solita imbecillità di chi ci comanda e guida.
4 gennaio 2018 10:30 - FLAPALUM
una politica intelligente potrebbe essere quella di regalarli..... il supermercato "perderebbe" 3-5 centesimi a spesa, il consumatore sarebbe meno alterato. già girano i sistemi per aggirare l' "ostacolo", tipo etichettare ogni prodotto senza metterli nelle bustine. che poi, già i sacchetti in cassa basta guardarli che si rompono, questi per la frutta sono anche peggio: pagandoli, pretendo anche il rimborso se si rompono
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