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2 aprile 2008 0:00 - ernesto
io trovo mostruoso che davanti a notizie di una terra (quella campana) contaminata di diossina, dove "vive" gente nel cui sangue ci sono tassi (certificati) anche 600 volte la media nazionale e del 500% la soglia MASSIMA prevista, dove il latte è contaminato e i suoi derivati lo saranno, ovviamente, l'italia ha deciso solo di salvare il mercato alle mozzarelle della regione affianco (sempre che Formia sia sana rispetto a Mondragone con cui "confina"). per le centinaia di migliaia di persone a rischio della vita neanche uno screening di controllo, per le mozzarelle un nuovo marchio di tutela.
non ci capisco sinceramente più nulla. ci state spegnendo come un mozzicone di sigaretta fumata.
2 aprile 2008 0:00 - Legato
nicola che dizionario della lingua italiana hai? Compra il Devoto Oli, in questo dizionario il termine "prevenzione" esiste.
Legato
2 aprile 2008 0:00 - Roberto
Il "problema" della mozzarella di bufala inquinata lo avevo letto già lo scorso anno in un'articolo ben più ampio in cui si parlava anche di prodotto adulterato, fatto cioè con latte proveniente dalla bolivia e di latticini scaduti e "rinfrescati" con la calce oltre lo scandalo delle analisi sanitarie effettuate sempre ed esclusivamente sugli stessi animali sani.
Dopo un anno tutto questo diventa d'attualità, come una vera "notizia ad orologeria". Senza voler fare di di tutta l'erba un fascio, penso che l'attenzione dovrebbe essere rivolta in primis ai produttori prima che al prodotto.
1 aprile 2008 0:00 - nicola
non si può bloccare la produzione senza essere certi di contaminazione di prodotto. il caso non può essere condotto in questo modo si deve prima accertare la presenza di PCB, PCDD, PCDF e poi in un secondo momento bloccare le strutture attuando il ritiro dal mercato dei prodotti commercializzati.
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