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  (Da 1 a 16 di 16)  
10 maggio 2008 0:00 - ermetico
"da: Sergio
Data: 8 Maggio 2008

Caro Ermetico,
le tue osservazioni non spostano di un millimetro la mia analisi incentrata su un dato oggettivo incontestabile, che tu non prendi minimamente in considerazione: la crescita demografica, causa prima dei problemi dei quali abbiamo solo le prime tragiche avvisaglie."
***
Quindi cosa prpoponi un controllo della popolazione con una tv berlusconiana in afganistan (un pensiero del prolisso ed instancabile presidente) oppure qualche atomica ad neutroni per eliminare i "cattivi" , si tratta di eliminare 4 miliardi di persone , come intendi fare ?

"La crescita demografica (dal 1950 siamo passati da 2555 milioni a 6665 milioni e nel 2020 saremo 7550 milioni cioè tre volte la popolazione di appena 70 anni prima) è stata sottovalutata nel suo impatto globale, nell’illusione che il pianeta possa sfamare un numero infinito di persone."
***
Ti rammento di leggere il discorso all'umanità di Chaplin nel Grande Dittatore forse ti "illuminerà" , ma non si tratta della solita "illuminazione piduista" .

"Queste illusioni hanno spinto verso dinamiche di sviluppo consumistico-produttive tipiche degli ultimi decenni. Da tutto ciò discende la tensione alimentare ed energetica che stiamo iniziando a vivere, proprio per le ragioni che ho evidenziato nel mio primo intervento."
****
Quindi dobbiamo recedere dal consumismo ?
La tensione alimentare energetica si ha quando una piccola percentuale di popolazione cerca di controllare il globo ...

"La speculazione finanziaria, che pure esiste, necessita di una premessa: che una merce sia rara; diversamente non c’è speculazione finanziaria. L’aria e l’acqua del mare non sono oggetto di speculazione finanziaria..
I cereali, sì. La carne, sì. Il petrolio, sì."
***
La produzione di riso non mi sembra una merce rara , quindi trattasi di pura speculazione finanziaria-creativa che attraverso premi nobel si inventa dei disastri che non esistono o amplifica delle situazioni che esistono da sempre , al solo scopo di fare soldi sulla pelle delle persone .Comunque l'acqua almeno quella dolce è già oggetto di speculazione basta pensare alla privatizzazione degli acquedotti , a questo riguardo mi viene in mente una ditta francese espulsa dalla Bolivia , per aver reso impossibile agli indigeni l'approvvigionamento essenziale .... Per la carne il petrolio e i cereali se sono in mano di pochi , possono fare i prezzi che vogliono semplicemente accordandosi , vedesi il caso del diesel che aumenta oltre misura ....

"La popolazione mondiale cresce al ritmo di circa l’1%; la produzione di cereali di circa l’1,5%.
Se non si trovano soluzioni per potenziare la resa per ettaro, visto che tutti sono sordi rispetto alla promozione della denatalità, andremo incontro a una nuova potente carestia di dimensioni mai viste.
Dalle guerre di conquista economica, torneremo alle guerre di sterminio per il controllo delle risorse alimentari e idriche.
Comprendo che sembra un quadro apocalittico, ma non lo è: basta leggere i numeri, studiare la storia e comprendere che non possiamo mangiare automobili e TV…"
***
A potenziare la resa Non sono di certo gli Ogm , oltre ad essere pericolosi per la salute lo sono anche per l'ambiente e per la biodiversità , quindi non ogm senza se e senza ma , basta basta !
Allora non resta che organizzarsi e tirare qualche bomba sui paesi produttori ?

"Su una serie di osservazioni che svolgi, pur corrette, ti rispondi da solo quando scrivi “gli agricoltori potrebbero…”, “si potrebbe utilizzare la canapa…”, “i liquami potrebbero alimentare le centrali…” appunto, caro Ermetico, “si potrebbe”, ma non si fa e non si è fatto arrivando a determinare il quadro che mi sono limitato a descrivere.Non si è fatto perché le politiche di sviluppo non hanno incentivato queste direzioni; perché non si consideravano interessanti poiché il petrolio era a buon mercato…"
***
Se gli agricoltori si affamano e si riducono i loro profitti e chiaro che non possono investire in innovazione e sviluppo , ma cercano solo di sopravvivere , con colture che rendeno di più economicamente a discapito delle colture essenziali .Se poi si aggiunge che i veri speculatori di questo sistema sono i supermercati , la soluzione è semplice abolire i supermercati e ritornare ai piccoli negozi .Dovunque vengono messi supermercati devastano il territorio e riducono delle persone libere di fare il proprio mestiere , in dipendenti-schiavi .

"Ora, solo perché la produzione di biocombustibili è raddoppiata sottraendo nuove risorse alimentari tutti gridano allo scandalo. Ma è da trent’anni che questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti: in Brasile l’etanolo è da tempo il combustibile più diffuso. Alcuni ambientalisti da strapazzo e i soliti “antiamericani a prescindere” hanno per anni sostenuto la causa dei biocombustibili: oggi tacciono. Appena pochi giorni fa il presidente del Brasile ha riconfermato che andranno avanti nella produzione di biocombustibili secondo i loro programmi. Nel 2000 erano stati pubblicati studi molto dettagliati che indicavano in 65 dollari\barile la soglia oltre la quale diveniva competitiva la sostituzione del petrolio con i biocarburanti."
***
Veramente la soglia che indicavano in quel periodo era 25/30 dollari , l'accelerazione è avvenuta in coindicenza , dell'incendio del Reichstag alias torri gemelle , dando la colpa ad un fantasma onnipresente , che come tutti i fantasmi non esiste , se non nelle menti di psicopatici , che instillano la paura nella gente e vincono anche le elezioni ...
COmunque il Brasile non è da oggi che produce bioetanolo , vista la vastità dello stato si può permettere di fare ciò che vuole e visto che il clima lo permette
no vedo perchè coltivare canna da zucchero possa contribuire a ridurre la produzione di cereali ed altri alimentari .Quindi visto il tuo "americanismo a prescindere" dillo agli agricoltori di quelle vaste praterie degli Usa e getta nel cesso di produrre cereali per alimentazione , invece di bioetanolo finanziato dal governo .

" E a poco vale oggi dire ma si potrebbe utilizzare la canapa; mai sentito parlare di resa? Di convenienza? Un imprenditore passa da una tecnologia a un’altra se ne ha la convenienza o se una serie di leggi e di incentivi rendono il passaggio economicamente interessante. Non si governano i problemi mondiali affidandosi alla “sensibilità” del singolo."
***
La canapa ha una resa altissima , oltre ad essere utilizzata per produrre olio di canapa sia per uso alimentare (miscelato con olio di oliva) che per autotrazione ( le prime auto diesel negli anni 30 , quando il petrolio ancora non era conosciuto , andavano ad olio di canapa) , può essere utilizzata per vestiario ed altre mille applicazioni .La ford t andava ad olio di canapa e la carrozzeria era fatta di canapa e resina , molto più resistente e facile da riparare dell'acciaio e costi infinitesimi rispetto all'acciaio .La carta su cui è scritta la costituzione Usa è scritta con fogli di carta di canapa .....Non a bisogno di diserbanti e cresce ovunque con una resa altissima , piante alte fino a 7 metri .
Per non parlare degli usi farmacologici di tale pianta , basta dare un'occhiata a quello che fanno in tutti i paesi civili ,non certo l'italia ...
Non si governano i problemi mondiali affidandosi a politici dalla "sensibilità" di un fagocero ...basta una carruba per soddisfarli ....

"Se si continua a foraggiare l’agricoltura e la zootecnia con le sovvenzioni pubbliche, come fanno i paesi emergenti a crescere? Devono dedicarsi ad attività industriali... bene, mangeremo auto e pc.
Lo sai che le carni argentine sono in Europa contingentate?
Hai idea di quali effetti negativi abbia avuto per l’economia marocchina e tunisina l’entrata della Grecia e del Portogallo nella UE?
Come possono i paesi emergenti investire su agricoltura e zootecnia se poi i loro prodotti non possono competere sui mercati mondiali a causa delle sovvenzioni statali?
E non vedo cosa c’entrino le tue osservazioni sulle politiche commerciali della GDO con i problemi della politica agricola comunitaria che pongo. Arriviamo a finanziare i produttori europei di tabacco!"
Qui iniziamo con i paradossi ...prima dici che siamo troppi su questa terra e poi ti preoccupi per economie che non riescono a crescere .
"Devono dedicarsi ad attività industriali... bene, mangeremo auto e pc."
Questo vai a raccontarlo alla globalizzazione che per ridurre i costi e speculare si è rivolta in maniera crescente a paesi più favorevoli , dal punto di vista dei costi e comunque è quello che succederà negli Usa tra un pò o forse già stà succedendo .Quando sarà il nostro turno ? abbastanza presto a vedere il governo che c'è in carica oggi .
La soluzione ideale oggi è pensare a rendersi autonomi dal punto di vista delle necessità "essenziali" ed abbandonare le colture non neccessarie al proprio sostentamento.

"Assolutamente fuori dal mondo quando parli di pascoli di montagna… Ma credi che il mondo sia circoscritto al Trentino o alle valli bergamasche?
Mai sentito parlare di Argentina, Texas, Ungheria, Polonia… Poi anche nella nostra piccola Italia la più alta concentrazione di allevamenti è proprio nella pianura padana: Cremona, Parma, Piacenza… ti suggeriscono qualcosa? Infine, il territorio è sempre stato trasformato dall'uomo per realizzare coltivazioni: le paludi sono diventate risaie (il vercellese, per esempio); persino le foreste sono state distrutte e rese coltivabili... Il problema dunque è se la popolazione continua a crescere e con essa anche gli allevamenti, dove andremo a coltivare e dove e come alleveremo le bestie?
Per soddisfare il bisogno di carne senza sottrarre terreni all’agricoltura ci siamo ridotti a trasformare l’allevamento in una industria."

Io non vivo nel tuo mondo globalizzato , ma mi limito alla mia piccola visuale , in modo da essere autonomi e non dipendere , nei limiti , da nessuno .Raccogliere i liquami in una "industria dedida all'allevamento deve essere abbastanza facile " e concimare con questo i terreni deve essere abbastanza semplice .Mi ricordo che un noto allevatore Francese dedito a controstare le multinazionali utilizzava proprio questo contro le forze dell'ordine per allontanarli , come d'altronde hanno fatto gli allevatori del "nord" qualche tempo fà ...

"Mi sembri legato a una visione bucolica dell’agricoltura come se fossimo ancora in quattro gatti a calpestare il pianeta.
I liquami sono oggi un problema anche perché l’alimentazione degli animali allevati in stalla non è certo naturale e per utilizzare i liquami per la produzione di gas servono risorse finanziarie che la moltitudine di piccoli e medi contadini e allevatori non possono permettersi."
***
Che l'alimentazione non fosse naturale me ne ero accorto , ormoni della crescita ed altre schifezze assortite sono all'ordine del giorno ,specialmente negli allevamenti industriali , che tral'altro potrebbero benissimo dotarsi con pochi sforzi e qualche aiuto di "generatori di gas naturali "

"Sono un problema per l’azoto e i gas da evaporazione che liberano al suolo e nell’atmosfera (per non parlare di residui di antibiotici, pesticidi…).
L’agricoltura biologica è certamente da preferire per qualità dei prodotti e impatto ambientale; peccato che la resa per ettaro sia inferiore in misura ragguardevole"
****
Con quella biologica non mangi di certo antibiotici e o pesticidi , quindi mangi meno ti ingrassi di meno e stanno tutti meglio .Mangiare meno , mangiare piano , mangiare meglio .

"Non ho detto che gli OGM sono una soluzione, però vanno valutati senza ogni volta tirare in ballo i “mostri”. L’agricoltura è per definizione un’alterazione del patrimonio biologico. La biodiversità è andata a farsi fottere con l’affermazione della civiltà stanziale, la manipolazione operata dall’uomo sull’ambiente, la selezione clonale…
L’antropizzazione continua del territorio crea problemi enormi perché le risorse del pianeta non è vero che siano infinite.
Oggi abbiamo a disposizione nuove tecnologie: secondo me vanno valutate senza pregiudizi e chiusure aprioristiche.
Vanno valutate perché dobbiamo trovare risposte al crescente fabbisogno di cibo.
Esistono i problemi dei brevetti e di nuove forme di colonialismo economico: possiamo difenderci da questi rischi: è solo una quetione di volontà politica."
***
E non lo sono di certo ,anzi sono una iattura di proporzioni colossali .Come ti difenderesti dai brevetti e dal nuovo colonialismo economico e sopratutto chi sono i politici che garantirebbero queste svolte .Tecnologie nuove non significa sicure ma solo nuove .Il nuovo che avanza ... L'insicurezza di tali tecnologie e i pericoli dimostratisi reali non ne garantiscono un impiego sicuro , le sperimentazioni fatte sono delle autentiche schiocchezze e come per qualsiasi altra cosa ad uso alimentare dovrebbero passare 20 anni di sperimentazioni prima di cambiare colture che si usano da svariati MILLENNI .Per non parlare della pericolosità degli agenti diserbanti legati a questo tipo di coltivazioni e alle malattie che generano .

"Ho comunque indicato una serie di strade secondo me importanti per invertire il trend attuale e anche su queste tu non dedichi una parola. Mi sembra una chiara dimostrazione di impostazione ideologica, inconcludente e pericolosa."

La tua supponenza è tale da rovesciare la logica .I soldi delle multinazionali potranno comprare i politici ma di certo non le persone .L'unica cosa pericolosa sono gli Ogm chi li propugna chi li mette in commercio e chi fà delle leggi per farli sviluppare .è abbastanza chiaro che tutte le persone che agevolano queste stronzate-tecnologiche saranno responsabili dei disastri che causeranno , a qualsiasi livello svolgano il loro compito .

"Supponiamo che siano banditi gli OGM.
Ebbene, abbiamo risolto i problemi della fame nel mondo?"
***
Saranno banditi in maniera assoluta se solo consulteranno il popolo , altrimenti andranno tranquillamente avanti , basta pagare qualche politico compiacente e qualche passacarte per ottenere le leggi che servono .Puoi leggerlo semplicemente come finanziamento pubblico ai partiti sotto falso nome , è abbastanza chiaro ?
La fame nel mondo ?
Una questione si scelte politiche .Invece di produrre armi da vendere agli affamati ...
Comunque l'hai detto il rigo sopra che gli Ogm non solo la soluzione :
"Non ho detto che gli OGM sono una soluzione, però vanno valutati senza ogni volta tirare in ballo i “mostri”."

Non sono la soluzione e non lo saranno mai , chi li propugna chi li pubblicizza e gli interessi che si portano dietro , sono l'unico motivo per avvelenare miliardi di persone ....Se proprio vuoi valutarli fallo sulla tua pelle e su quella di chi li propugna , per un periodo non inferiore
ai 20 anni .

"L’agricoltura è per definizione un’alterazione del patrimonio biologico. La biodiversità è andata a farsi fottere con l’affermazione della civiltà stanziale, la manipolazione operata dall’uomo sull’ambiente, la selezione clonale…"
****
Fin quando le alterazioni restano nel reversibile e non impongono brevetti a cui sottostare per me vanno bene .Quando si incomincia a immettere geni di animali su piante , non la trovo un'affermazione della civiltà ma piuttosto un suicidio .
Gli OGM non sono reversibili , l'agricoltura verrà devastata da tale scelta senza rimedio .

"Dove metteremo il numero crescente di animali per nutrirci?"
***
Su Marte ?

"Che ne faremo dei loro e dei nostri liquami?"
***
LI possiamo tirare addosso a chi crea delle leggi pro Ogm ?

"Come risolveremo i problemi dei rifiuti?
Dove circoleranno le auto?"
***
Non c'entra niente con gli Ogm

"Dove troveremo l’acqua necessaria per le coltivazioni, gli animali e gli uomini?"
***
Dissalatori marini ?

"Con quali risorse ci sganceremo in tempi brevi dalla dipendenza dal petrolio? "
COn la "nuova" tecnologia hho ovvero gas di idrogeno ed ossigeno ottenutri per elettrolisi direttamente da un impianto fotovoltaico , l'idrogeno separato dall'ossigeno verrà conservato in bombole adatte , mentre l'ossigeno sarà liberato in aria o a sua volta compresso in bombole .L'idrogeno non è pericoloso , basta solo saperlo prendere ...Tali tecnologie sono note dà moltissimo tempo e mai utilizzate .Come le celle a combustibile utilizzate dalla NASA per andare sulla Luna (apollo 13 houston abbiamo un problema ) e comunque non c'entra niente con gli Ogm ma è solo uno spot del pensiero che ti pervade , ovvero il "nuovo" è meglio del vecchio ...è l'unica cosa che ti passa per la testa ?
Per maggiori info vedere il sito :http://www.lafabbricadelsole.it/article.php3?id_article=24< br>
"Ho suggerito che ci vuole il coraggio di avviare una forte e civile campagna per la denatalità."

Trasferisciti in Cina hanno le tue stesse idee ..oppure puoi dotarti di bombe al neutrone per eliminare solo persone indesiderate , oppure puoi modificare geneticamente un virus per colpire determinati gruppi razziali ...qualche altro suggerimento ?

"Che bisogna combattere gli sprechi, anche quelli alimentari. L’Italia potrebbe ridurre del 30% il consumo di carne senza che ci siano problemi nutrizionali; Spagna e USA e buona parte dell’Europa potrebbe ridurre i consumi del 40\50%."

Qui il discorso vale solo per gli Usa e getta e i vari ristoranti che vendono merda-clonata pardon volevo dire carne clonata in tutto il mondo ....

"Che bisogna disincentivare l’uso dei mezzi privati.
Che bisogna eliminare le sovvenzioni.
Insomma, dobbiamo cominciare a cambiare stili di vita. "
**
In poche parole vuoi tornare al nomadismo , mantenendo gli Ogm ?

"Rimando al mittente le stupide allusioni al “non hanno il diritto di crescere come noi…”, “salutami il Reich” e altre sciocche amenità simili."

Le hai ripetute anche in questa risposta , le tue tendenze .L'articolo fà al tuo caso : http://www.ecplanet.com/canale/ricerca-8/Ricerca-50/eliminar e+4+miliardi+di+persone-/0/23800/it/ecplanet.rxdf
Metodi per eliminare 4 miliardi di persone ..

Se uno stile di vita deve essere cancellato e quello degli Usa , che con un 5% della popolazione mondiale contribuisce per 25% alla distruzione della terra ...
Se non ci fossero , avremmo molto più spazio e tempo a disposizione per cambiare ....


8 maggio 2008 0:00 - Sergio
Caro Ermetico,
le tue osservazioni non spostano di un millimetro la mia analisi incentrata su un dato oggettivo incontestabile, che tu non prendi minimamente in considerazione: la crescita demografica, causa prima dei problemi dei quali abbiamo solo le prime tragiche avvisaglie.

La crescita demografica (dal 1950 siamo passati da 2555 milioni a 6665 milioni e nel 2020 saremo 7550 milioni cioè tre volte la popolazione di appena 70 anni prima) è stata sottovalutata nel suo impatto globale, nell’illusione che il pianeta possa sfamare un numero infinito di persone.
Queste illusioni hanno spinto verso dinamiche di sviluppo consumistico-produttive tipiche degli ultimi decenni. Da tutto ciò discende la tensione alimentare ed energetica che stiamo iniziando a vivere, proprio per le ragioni che ho evidenziato nel mio primo intervento.

La speculazione finanziaria, che pure esiste, necessita di una premessa: che una merce sia rara; diversamente non c’è speculazione finanziaria. L’aria e l’acqua del mare non sono oggetto di speculazione finanziaria..
I cereali, sì. La carne, sì. Il petrolio, sì.

Perché?
La produzione mondiale di cereali è cresciuta solo di tre volte nel periodo temporale citato.
Potrebbe quindi bastare se gli esseri umani avessero oggi lo stesso consumo pro-capite del 1950.
Fortunatamente non è così, ma la forte crescita della domanda, soprattutto nell’area indo-cinese che da sola vale circa il 35% della popolazione mondiale, crea tensioni e rialzi dei prezzi.
Anche perché la produzione complessiva è in ogni caso già insufficiente (siamo a circa il -3% del fabbisogno stimato), senza considerare che intanto è cresciuto l’impiego di cereali per produrre mangimi e biocombustibili.
Gli allevamenti animali assorbono ormai un terzo della produzione mondiale di cereali, ciò in conseguenza della quadruplicata richiesta di carne.
Va da sé che un miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni porti a un maggior consumo di cereali e di proteine animali (tranne essere come me vegetariano e allora il problema non si pone).

La popolazione mondiale cresce al ritmo di circa l’1%; la produzione di cereali di circa l’1,5%.
Se non si trovano soluzioni per potenziare la resa per ettaro, visto che tutti sono sordi rispetto alla promozione della denatalità, andremo incontro a una nuova potente carestia di dimensioni mai viste.
Dalle guerre di conquista economica, torneremo alle guerre di sterminio per il controllo delle risorse alimentari e idriche.
Comprendo che sembra un quadro apocalittico, ma non lo è: basta leggere i numeri, studiare la storia e comprendere che non possiamo mangiare automobili e TV…

Su una serie di osservazioni che svolgi, pur corrette, ti rispondi da solo quando scrivi “gli agricoltori potrebbero…”, “si potrebbe utilizzare la canapa…”, “i liquami potrebbero alimentare le centrali…” appunto, caro Ermetico, “si potrebbe”, ma non si fa e non si è fatto arrivando a determinare il quadro che mi sono limitato a descrivere.
Non si è fatto perché le politiche di sviluppo non hanno incentivato queste direzioni; perché non si consideravano interessanti poiché il petrolio era a buon mercato…
Ora, solo perché la produzione di biocombustibili è raddoppiata sottraendo nuove risorse alimentari tutti gridano allo scandalo. Ma è da trent’anni che questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti: in Brasile l’etanolo è da tempo il combustibile più diffuso. Alcuni ambientalisti da strapazzo e i soliti “antiamericani a prescindere” hanno per anni sostenuto la causa dei biocombustibili: oggi tacciono. Appena pochi giorni fa il presidente del Brasile ha riconfermato che andranno avanti nella produzione di biocombustibili secondo i loro programmi. Nel 2000 erano stati pubblicati studi molto dettagliati che indicavano in 65 dollari\barile la soglia oltre la quale diveniva competitiva la sostituzione del petrolio con i biocarburanti. E a poco vale oggi dire ma si potrebbe utilizzare la canapa; mai sentito parlare di resa? Di convenienza? Un imprenditore passa da una tecnologia a un’altra se ne ha la convenienza o se una serie di leggi e di incentivi rendono il passaggio economicamente interessante. Non si governano i problemi mondiali affidandosi alla “sensibilità” del singolo.

Se si continua a foraggiare l’agricoltura e la zootecnia con le sovvenzioni pubbliche, come fanno i paesi emergenti a crescere? Devono dedicarsi ad attività industriali... bene, mangeremo auto e pc.
Lo sai che le carni argentine sono in Europa contingentate?
Hai idea di quali effetti negativi abbia avuto per l’economia marocchina e tunisina l’entrata della Grecia e del Portogallo nella UE?
Come possono i paesi emergenti investire su agricoltura e zootecnia se poi i loro prodotti non possono competere sui mercati mondiali a causa delle sovvenzioni statali?
E non vedo cosa c’entrino le tue osservazioni sulle politiche commerciali della GDO con i problemi della politica agricola comunitaria che pongo. Arriviamo a finanziare i produttori europei di tabacco!

Assolutamente fuori dal mondo quando parli di pascoli di montagna… Ma credi che il mondo sia circoscritto al Trentino o alle valli bergamasche?
Mai sentito parlare di Argentina, Texas, Ungheria, Polonia… Poi anche nella nostra piccola Italia la più alta concentrazione di allevamenti è proprio nella pianura padana: Cremona, Parma, Piacenza… ti suggeriscono qualcosa? Infine, il territorio è sempre stato trasformato dall'uomo per realizzare coltivazioni: le paludi sono diventate risaie (il vercellese, per esempio); persino le foreste sono state distrutte e rese coltivabili... Il problema dunque è se la popolazione continua a crescere e con essa anche gli allevamenti, dove andremo a coltivare e dove e come alleveremo le bestie?
Per soddisfare il bisogno di carne senza sottrarre terreni all’agricoltura ci siamo ridotti a trasformare l’allevamento in una industria.
I liquami sono una risorsa, ma ormai da almeno mezzo secolo come fertilizzanti sono una risorsa minoritaria e solo nei piccoli allevamenti. Nei grossi e piccoli allevamenti al pascolo hai idea cosa voglia dire in termini di costi raccogliere e trasportare i liquami?
Mi sembri legato a una visione bucolica dell’agricoltura come se fossimo ancora in quattro gatti a calpestare il pianeta.
I liquami sono oggi un problema anche perché l’alimentazione degli animali allevati in stalla non è certo naturale e per utilizzare i liquami per la produzione di gas servono risorse finanziarie che la moltitudine di piccoli e medi contadini e allevatori non possono permettersi.
Sono un problema per l’azoto e i gas da evaporazione che liberano al suolo e nell’atmosfera (per non parlare di residui di antibiotici, pesticidi…).
L’agricoltura biologica è certamente da preferire per qualità dei prodotti e impatto ambientale; peccato che la resa per ettaro sia inferiore in misura ragguardevole

Non ho detto che gli OGM sono una soluzione, però vanno valutati senza ogni volta tirare in ballo i “mostri”. L’agricoltura è per definizione un’alterazione del patrimonio biologico. La biodiversità è andata a farsi fottere con l’affermazione della civiltà stanziale, la manipolazione operata dall’uomo sull’ambiente, la selezione clonale…
L’antropizzazione continua del territorio crea problemi enormi perché le risorse del pianeta non è vero che siano infinite.
Oggi abbiamo a disposizione nuove tecnologie: secondo me vanno valutate senza pregiudizi e chiusure aprioristiche.
Vanno valutate perché dobbiamo trovare risposte al crescente fabbisogno di cibo.
Esistono i problemi dei brevetti e di nuove forme di colonialismo economico: possiamo difenderci da questi rischi: è solo una quetione di volontà politica.

Ho comunque indicato una serie di strade secondo me importanti per invertire il trend attuale e anche su queste tu non dedichi una parola. Mi sembra una chiara dimostrazione di impostazione ideologica, inconcludente e pericolosa.

Supponiamo che siano banditi gli OGM.
Ebbene, abbiamo risolto i problemi della fame nel mondo?
Possiamo continuare a crescere all’infinito, 8, 9, 10 miliardi?
Come aumentiamo la capacità produttiva di cibo se una popolazione sempre crescente aggraverà i già pesanti problemi di antropizzazione del territorio?
Dove metteremo il numero crescente di animali per nutrirci?
Che ne faremo dei loro e dei nostri liquami?
Come risolveremo i problemi dei rifiuti?
Dove circoleranno le auto?
Dove troveremo l’acqua necessaria per le coltivazioni, gli animali e gli uomini?
Con quali risorse ci sganceremo in tempi brevi dalla dipendenza dal petrolio?

Ho suggerito che ci vuole il coraggio di avviare una forte e civile campagna per la denatalità.
Che bisogna combattere gli sprechi, anche quelli alimentari. L’Italia potrebbe ridurre del 30% il consumo di carne senza che ci siano problemi nutrizionali; Spagna e USA e buona parte dell’Europa potrebbe ridurre i consumi del 40\50%.
Che bisogna disincentivare l’uso dei mezzi privati.
Che bisogna eliminare le sovvenzioni.
Insomma, dobbiamo cominciare a cambiare stili di vita.

Rimando al mittente le stupide allusioni al “non hanno il diritto di crescere come noi…”, “salutami il Reich” e altre sciocche amenità simili.
5 maggio 2008 0:00 - Fede
"I profitti della monsanto sono nulla in confronto al magna magna che fanno gli ecologisti su queste menate."

Se quello che c'è scritto nell'articolo sull'Iraq è vero si tratta di una situazione gravissima che i libertari ovviamente si guardano bene dal far sapere e dal commentare.
Lascia perdere le tue considerazioni (che non dimostri tra l'altro) e dicci un po' cosa pensi della soia "round-up ready" e dei brevetti sulle sementi.
5 maggio 2008 0:00 - ermetico
Se non avete niente da dire non fate come il papà che si ricorda di fatti di 500 anni addietro e si scorda quellli attuali .

ALLA LARGA DAGLI OGM E DA CHI LI PROPUGNA ; SERVONO SOLO A STABILIRE UN MONOPOLIO E AFFAMARE LE PERSONE NONCHé AVVELENARLE .
4 maggio 2008 0:00 - paulinho
e basta con queste menate sugil OGM!

Se ci fossero stati gli ecologisti ai tempi della scoperta dell'america non MAI MANGIATO LE PATATE O I POMODORI!!!!!!!

Avremmo istituito una commissione di burocrati di Bruxelles che starebbe studiando da 500 anni (con gettone di presenza a carico della collettività, of course) tutti i rischi delle patate e dei pomodori in nome del "principio di precauzione".

I profitti della monsanto sono nulla in confronto al magna magna che fanno gli ecologisti su queste menate.
3 maggio 2008 0:00 - Giustiziere
Per decenni il partito radicale si è incaricato (gratuitamente?...) di diffondere nel nostro paese il peggio dell'ideologia liberal-protestante anglo-americana (divorzio, aborto, controllo delle nascite fino alla più esasperata denatalità e conseguente introduzione dell'eutanasia, individualismo all'ennesima potenza, ecc. ecc.) e dopo aver tentato di convincerci della bontà del sistema sanitario privato ha "gandhianamente" benedetto tutte le guerre pro-democrazia di Bush: perché meravigliarsi se ora è il turno degli OGM?...
Vale sempre il vecchio detto: guardarsi dai lupi travestiti da agnelli (o da "democratici")...
ALLA LARGA DA QUESTE SIRENE (e da chi sciorina dati e statistiche per far fessi i poveri in ispirito)!!!...
3 maggio 2008 0:00 - ermetico
Perchè non riportarlo integralmente :

Monsanto: controllare il cibo, per dominare il mondo
di Manuel Zanarini - 17/04/2008

Fonte: Arianna Editrice

“Controllate il petrolio e controllerete nazioni intere; controllate il sistema alimentare e controllerete le popolazioni." (Henry Kissinger)



La Monsanto nasce nel 1901 a East St. Louis, nell’Illinois, per mano di John Francis Queeny, allora trentenne, che utilizza il nome della moglie da nubile. Inizialmente parte con la produzione di saccarina, che vende alla Coca Cola; poi le venderà anche vanillina e caffeina, diventandone la principale fornitrice. Oggi conta circa 15mila dipendenti e nel 2004 dichiarava un fatturato di 5,4 miliardi di dollari.

Le sue fortune aumentano con la “grande crisi” del 1929. Rileva per pochi spiccioli un’azienda sull’orlo del fallimento, che però aveva appena messo a punto un prodotto rivoluzionario: i policlorobifenili, detti PBC. Sono composti utilissimi per l’allora emergente industria elettrica; infatti sono inerti e resistenti al calore e possono essere utilizzati come liquidi di refrigeranti nei trasformatori. Peccato che negli anni ’30 si scoprirà che sono sostanze tossiche!

Negli anni ’40 è l’ora degli erbicidi, il “245T” nello specifico. Questo prodotto, che prende il nome dal numero di atomi di cloro presenti nel composto, avrà una grandissima diffusione nell’agricoltura statunitense. Risulterà tanto efficace che ,negli anni ’60, le famigerate praterie statunitensi saranno quasi desertificate, tanto da ispirare un famoso romanzo di Rachel Carson, “The silent Spring”, che racconta di “primavere silenziose”, data la scomparsa degli uccelli rimasti senza piante. Queste devastazioni daranno il via al movimento ecologista americano.

Visti i grandi risultati ottenuti in patria, il Governo USA deciderà di utilizzarlo anche in Vietnam. Il cosiddetto “agente orange”, il defoliante usato per radere al suolo le foreste vietnamite, è infatti un misto del “245T” della Monsanto e del “24D” della Dow Chemical. I danni permanenti che ha causato alla popolazione civile vietnamita sono tristemente noti a tutti.

Dagli anni ’80 la Monsanto capisce qual è il mercato del futuro: le biotecnologie, soprattutto legate al settore agro-alimentare.

Scopre il glisofato, una sostanza che diventa base per quasi tutti i pesticidi, e lancia sul mercato il suo “Roundup”. Questo si rivelerà un pesticida potentissimo e molto conveniente, fornirà profitti annui del 20%, facendo diventare la Monsanto l’azienda leader nel settore. Anche qua insorge un piccolo problema: è cancerogeno .

Ma la Monsanto non si spaventa di certo. Anzi, ne approfitta per aumentare i guadagni. Inventa una specie di sementi resistenti al “Roundup”, così da poter vendere il pesticidi ed i sementi ad esso resistenti in esclusiva. Il fatto che anche questi siano dannosi all’uomo è una quisquiglia. Robert Bellé, professore al CNRS all'università Pierre et Marie Curie, ha eseguito vari test sul Roundup, dimostrandone i rischi per la salute umana. (Si veda l’articolo di Lendman sui cibi OGM per altri dettagli scientifici).

Il Roundup è massicciamente utilizzato nelle piantagioni, in particolare in America del Sud. Certi OGM, come la soia "round-up ready", sono le sole piante a crescere su terreni “trattati”con questo potente diserbante.

Ma oggi si è aperto una nuova grande opportunità di guadagno: i brevetti sui sementi. Oggi, con lo sviluppo delle biotecnologie, le multinazionali possono brevettare intere specie di sementi, facendo sì che i contadini non possano più conservarli, ma debbano comprarli da loro. Addirittura si stanno brevettando sementi non geneticamente modificati, ma che contengono elementi comuni a quelli di proprietà delle multinazionali. Vediamo un esempio concreto.

Il 26 Aprile 2004, il governo provvisorio irakeno, guidato direttamente da Washington, emanava l’ordinanza 81, legge che non può essere revocata o mutata da nessun organo irakeno.

Questo provvedimento concede alle multinazionali agro-alimentari americane, tra cui primeggia appunto la Monsanto, il monopolio su produzione, riproduzione, vendita, esportazione, importazione e stoccaggio di tutte le sementi geneticamente modificate e sulle varietà di piante "similari" per venti anni. Le uniche piante che non rientrano in queste categorie devono essere "nuove, distinte, uniformi e stabili", criteri che le piante tradizionali non possono soddisfare.

Così facendo i contadini irakeni sono obbligati a comprare ogni anno le licenze e le sementi dalle multinazionali americane. Se invece decidono di coltivare semi non comprati, rischiano pene severissime: arresti, distruzione dei raccolti, degli strumenti e delle installazioni,ecc.

Si aggiunga che grazie alle “ordinanze Bremer”, le aziende di Washington sono esonerate dal pagamento delle imposte, non sono obbligate a reinvestire nel paese ed hanno il diritto di esportare in patria tutti i loro profitti. Insomma, stanno controllando i rifornimenti di cibo per dominare il popolo irakeno. Peraltro analoghi provvedimenti furono presi in Afghanistan nel 2002.

Gli effetti delle invenzioni della Monsanto stanno arrivando anche da noi. Un recente studio ha preso in esame il risultato dei test sulla sicurezza che la Monsanto ha presentato alla Commissione europea per la richiesta di autorizzazione alla commercializzazione del mais OGM “MON863” . I risultati evidenziano che questo mais non può essere considerato sicuro e adatto al consumo. Nonostante questo e nonostante la maggioranza degli stati membri fossero contrari, la Commissione europea ne ha approvato la commercializzazione sia per consumo umano che per i mangimi animali.
Prima dell'Unione europea, il mais OGM della Monsanto era già stato autorizzato in altri Paesi: Australia, Canada, Messico, Usa, Giappone e Filippine.

Come è possibile che nessun organo si opponga a questi continui attentati all’umanità?

Il fatto è che i guadagni della Monsanto sono enormi, e con i soldi, si sa, si può tutto. Infatti gode di grandi contatti a Washington,tramite la FDA, e di riflesso in Europa. Basti pensare che l’amministrazione Bush ha stabilito il "principio d'equivalenza in sostanza", che stabilisce che una pianta transgenica è identica a una non modificata, e che quindi gli esperimenti per verificarne la sicurezza sono inutili.

Ma anche sugli organi di controllo va rivelato un dato sconcertante: i controllati ed i controllori sono spesso la stessa cosa.

Due esempi su tutti. Una ricercatrice della Monsanto è stata incaricata dalla FDA di controllare i test della stessa multinazionale. Un’altra è passata dall’essere direttrice dello Scottish Consumer Council alla Monsanto, ed è ancora membro di diverse commissioni di consulenza britanniche, tra cui quella degli aspetti medici degli alimenti.

Per concludere si può dire che adesso l’attenzione imperialista di Washington si sta spingendo verso il controllo degli approvvigionamenti del cibo, ispirati dalle parole di Henry Kissinger: “Controllate il petrolio e controllerete nazioni intere; controllate il sistema alimentare e controllerete le popolazioni".

3 maggio 2008 0:00 - Fede
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=18484

E' vero quello che c'è scritto a proposito dell'Iraq?
1 maggio 2008 0:00 - ermetico
"1) Lo sviluppo delle economie emergenti determina un accrescimento del ceto medio e una maggiore capacità di spesa (per quanto contenuta) in tutta la popolazione: un indiano di oggi sta molto meglio di un indiano degli anni ’50. Ciò determina una maggiore richiesta di cereali e un aumento del consumo pro capite: il primo consumo alimentare che aumenta con il miglioramento delle disponibilità economiche.
Stesso discorso vale per la Cina, il Brasile, il sud est asiatico…
Il fenomeno è noto: la stessa cosa avvenne in Italia a cavallo tra gli anni 50 e 60; finalmente almeno pane e polenta potevano essere consumati a volontà.
Poi i consumi di cereali si stabilizzano e continuano a crescere i consumi di carne.
Così, la produzione mondiale di cereali è valutata insufficiente per circa il 3% (senza considerare la quota assorbita per produrre combustibili circa il 7%)."

Invece del mais si può utilizzare la canapa o la colza crescono in terreni non adatti alla coltivazione alimentare .Se poi vuoi dire che gli altri non hanno il diritto di crescere come noi ....

"2) Il consumo di carne mondiale è quadruplicato in meno di mezzo secolo. Nello stesso periodo la Cina da sola ha moltiplicato per sei i consumi di carne: da 9 chili procapite è passata a 55 chili procapite (l’Italia è a 90 circa e gli USA e la Spagna – in cima alle classifiche mondiali – sono sopra i 120).
Anche questo fenomeno è noto e antico.
Oggi gli allevamenti assorbono un terzo della produzione mondiale di cereali.
Per produrre un chilo di carne occorrono circa 8 chili di cereali.
Per produrre un chilo di carne di maiale occorre l’equivalente di energia prodotta da 4 litri di benzina.
Ogni italiano consuma 140 litri di benzina all’anno per nutrirsi di carne.
Per produrre un chilo di carne di manzo occorrono 3000 litri di acqua.
I 17miliardi di animali destinati all’alimentazione umana inquinano l’atmosfera tanto quanto l’intero parco di autoveicoli circolanti; inquinano il suolo e le falde acquifere in modo rilevante ponendo un serio problema di trattamento dei liquami, con rilevante lievitazione dei costi per contenere il devastante effetto sull’ambiente."

Il chilo di carne di maiale confrontato con l'energia di 4 litri di benzina ...paragoni di confusione ....
I 17 miliardi di animali con il loro metano quante centrali turbogas potrebbero alimentare ?
Quelli che tu chiami liquami di scarto sono concime migliore di quelli chimici e a costo zero se non per la raccolta e la distribuzione ....

"3) L’agricoltura e la zootecnia sono sempre più dipendenti dal petrolio. La disponibilità di terra coltivabile e di acqua sono indispensabili, ma il petrolio ha assunto un ruolo deterrminante. Per i macchinari, le pompe che estraggono acqua dalle falde, i fertilizzanti azotati e i pesticidi prodotti dall'industria chimica, la produzione di mangimi; il trasporto, la trasformazione, il confezionamento e la refrigerazione dei prodotti agricoli: tutto dipende dal petrolio."

Oggi è così ma ogni agricoltore potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza semplicemente coltivando delle zone non coltivabili con piante alimentari e utilizzare la canapa per estrarne l'olio con cui alimentare le macchine agricole , della canapa non si butta via niente, si può utilizzare anche per l'abbigliamento ed è molto più resistente del cotone , non ha bisogno di diserbanti o concimi .

"L’aumento del prezzo del greggio ha determinato un forte impulso alla produzione di biocombustibili, sottraendo terreno coltivabile ai fini dell’alimentazione umana. All’inizio del nuovo millennio era stimata in 65 dollari\barile la soglia oltre la quale diveniva interessante sostituire il petrolio con i biocombustibili: ai livelli attuali del costo del greggio si comprende perché ci sia la corsa ad aumentare la capacità di produzione di biocombustibili."

L'aumento del prezzo del greggio è determinato dalla stessa speculazione che agisce sugli alimentari e vale a dire speculazione geopolitica .Il dollaro non vale più niente e nessuno lo vuole più .
Quanto influiscono gli aumenti giornalieri petrolio , sul costo alla pompa ?
Si vuol far passare che i petrolieri fanno contratti giornalieri ?

"Già adesso si calcola in circa il 7% la quota della produzione mondiale di cereali (già in sé insufficiente) destinata alla sola produzione di etanolo.
Il sistema delle sovvenzioni statali, generosamente concesse ai produttori da Europa e USA, non contribuisce al riequilibrio del trend economico e produttivo: ai livelli attuali del greggio, produrre biocombustibili diviene più redditizio anche in assenza di sovvenzioni.
Solo l’eliminazione delle sovvenzioni e una politica di forte disincentivazione all’uso degli autoveicoli privati potrebbero consentire l’inversione del trend.
Se pensiamo alle politiche di rottamazione degli autoveicoli, ai quasi due dollari al giorno che l’Europa elargisce a ogni vitello comunitario, alle politiche schizofreniche di tutela dell’ambiente, al sistema delle sovvenzioni del programma agricolo comunitario (PAC)… comprendiamo quanto siamo lontani da una politica agricola, alimentare e ambientale appena credibile."

Non hai considerato che i cereali usati per l'etanolo non emettono anidride carbonica in eccesso , ma solo quella assorbita durante la crescita e di per sè è gia una riduzione di inquinanti.
La politica europea di acquistare dove costa meno favorisce solo gli speculatori , in compenso gli agricoltori nostrani scompaiono a favore di "latifondisti" oppure semplicemente il terreno non viene coltivato per mancanza di guadagno .Se i supermercati fanno il prezzo di acquisto e quello di vendita , questo è quello che ci tocca , solo che in tv si vede sempre il banco di frutta al mercato , mai che si veda un supermercato (tranne a report) e il modo in cui strangola i clienti e gli agricoltori .Questo ti fà comprendere quanto le tue idee , siano lontane dalla realtà .

"Queste le tre principali ragioni che dal 2000 hanno determinato un aumento dei prezzi di cereali e carni; se unite al fatto che le superfici agricole non sono espandibili all’infinito, che si tenta giustamente di frenare il processo di deforestazione, che c’è un ritorno all’agricoltura biologica caratterizzata da minori livelli produttivi (e minor impatto ambientale), che c’è un freno all’allevamento intensivo in stalla e quindi si destinano al pascolo terreni fertili utilizzabili per le colture alimentari dell’uomo… il quadro comincia a farsi completo."
Qui volevi dire che c'è un ritorno alla realtà , invece che continuare ad allevare mucche pazze ?
Per il pascolo di solito si usano le montagne o terreni non coltivabili ....
IL ritorno al biologico è più produttivo del chimico e qualitativamente ha un valore estremamente più alto , che si riperquote sulla salute delle persone e sul loro benessere , in poche parole meno quantità e più qualità cosi dimagrisci anche , riducendo le spese per il dietologo e per le palestre , che nel caso delle palestre vuol dire meno energia elettrica sprecata e quindi meno inquinamento .

"Se a tutto ciò aggiungiamo le necessarie misure per la tutela ambientale (i liquami, i fertilizzanti e i pesticidi stanno avvelenando l’aria e l’acqua) ci rendiamo conto che non c’è compatibilità tra crescita demografica e crescita economica: l’una e l’altra determinano un aumento di consumi alimentari e inquinamento; ma poiché le risorse agricole e idriche sono limitate, se non perseguiamo una politica di drastica riduzione della natalità, rimane un miraggio l’obiettivo “fame zero”.
La denatalità non sarà in ogni caso sufficiente a garantire una inversione del trend, se non cambiamo abitudini alimentari e stili di vita."

I liquami ovvero merda di animale è sempre stata utilizzata come fertilizzante e ora secondo la tua visione è considerata un problema ?
Per la compatibilità tra crescita demografica ed economica ti rimando al seguente link :http://www.ecplanet.com/canale/ricerca-8/Ricerca-50/elimina re+4+miliardi+di+persone-/0/23800/it/ecplanet.rxdf

è il tipo di pensiero che porti avanti consapevole o no .

"Le speculazioni finanziarie, sulle quali si accentrano le attenzioni di tanti, agiscono su questo quadro, peggiorando la situazione, ma non determinano il problema che invece è il risultato di un sistema strutturale di sviluppo della civiltà umana, diventato insostenibile con il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi due secoli, che ci hanno regalato benessere diffuso e formidabile allungamento dell’aspettativa di vita.
Ricordo, infine, che i derivati (strumenti finanziari) sulle derrate alimentari sono in uso da molti secoli: oggi sono solo strumenti più sofisticati, come tutta la nostra società del resto, ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole."

In poche parole ai detto che il benessere è frutto della speculazione finanziaria ?
Per strumenti più sofisticati intendi finanza creativa ?
Oppure subprime agricoli?

"OGM sì o OGM no? Mi sembra quindi una alternativa mal posta.
La crescita economica fa lievitare i consumi alimentari e due paesi come la Cina e l’India, che da soli rappresentano più del 35% della popolazione mondiale, sono in grado con la loro accresciuta domanda di determinare cambiamenti rilevanti negli equilibri mondiali.
A ciò si aggiunga la necessità di alimentare il quasi miliardo di autoveicoli privati circolanti sul pianeta: erano la metà appena nel 1995."

Infatti dovrebbe scriversi :controllo totale dell'agricoltura mondiale in mano a poche persone :"i soliti ignoti" che non sono certo Capannelle,Gasman e Mastroianni .Ti dò un link per farti capire dove và il mondo :http://www.disinformazione.it/arca_rockefeller.htm
http://www.biodiversita.info/modules/weblog0/details.php?blo g_id=95

"L’affermazione della civiltà stanziale ha prodotto, con l’agricoltura e l’allevamento, la prima grande trasformazione del pianeta.
L’uomo ha prodotto specie vegetali (e animali) in natura inesistenti; è intervenuto nei meccanismi della selezione naturale; con la selezione clonale, da sempre finanziata con denaro pubblico, ha interferito con i processi naturali e inciso profondamente sul patrimonio biologico (la biodiversità), per garantire piante "figlie" identiche alla capostipite."

Non inserendo mai i geni di un pesce in una fragola ...

"Tornare al nomadismo non mi sembra proponibile, ma sarà bene avere una visione realistica della realtà senza vagheggiamenti ideologici."

Vale a dire vagheggiamenti capitalistici .

"La prudenza è necessaria, ma senza chiusure ideologiche e aprioristiche."

Senza nessuna chiusura ideologica non devono proprio essere permessi e studiati . e basta .

"In taluni casi le moderne tecnologie possono fornire risposte al crescente bisogno di nutrimento."
Cita qualcosa di interessante che non i soliti vageggiamenti ideologici fondati sui dollari.

"Se non è pensabile e proponibile il ritorno al nomadismo, non lo è nemmeno un sistema produttivo basato su bioagricoltura e allevamento al pascolo, tranne tornare a due miliardi di abitanti."

Esattamente ciò di cui parla uno degli articoli di cui sopra link , vedo che sei perfettamente "allineato e coperto" .
Salutami il nuovo Reich .

"Tutto ciò non si affronta creando nuovi steccati ideologici."

Non si affronta neanche con gli Ogm e i tuoi vagheggiamenti capitalistici-monopolistici.
Se le risposte non sono sufficientemente chiare puoi chiedere ulteriori delucidazioni ....
30 aprile 2008 0:00 - Paolo 1
Ahime sembra che il signor Primo Mastantoni e il collega Donvito si facciano concorrenza nel prendere posizione contro gli interessi dei consumatori.
Sugli OGM (come sull'ecologia, i rifiuti e il nucleare) le opinioni degli esperti sono molto divise, per cui, anche perche' gli esperti a favore sono poi quelli che hanno tutto da quadagnare allo sviluppo del settore di cui fanno parte, un elementare senso di prudenza dovrebbe spingere per il no.
Sul tema specifico degli OGM e della fame nel mondo la diffusione di coltivazioni OGM in molti paesi non ha ridotto la fame, mentre sta creando diversi problemi: oltre a quelli gia' citati nel dibattito, piante resistenti a certi insetti fanno nascere varianti di insetti che non possono essere combattuti, un po' come accade con gli antibiotici.
Paolo
30 aprile 2008 0:00 - Sergio
Poco produttivo dividersi in tifoserie: pro o contro OGM; più utile abbandonare i pregiudizi e cercare di comprendere le dinamiche di sviluppo che hanno determinato l’attuale problema, prevedibile e previsto ma purtroppo ignorato dalla classe dirigente mondiale.

Consapevole dei limiti di un forum, cerco di individuare alcuni elementi chiave per inquadrare il problema.

Dal 1950 a oggi la popolazione mondiale è passata da 2.555milioni agli attuali 6.665milioni.
La crescita più forte è stata in Africa (da 227milioni a 960), Asia (da 1.437milioni a 4.050milioni), Sud America (da 167milioni a 560milioni); il Nord America è passato da 172 a 330milioni; l’Europa da 546 a 730milioni; l’Oceania da 12,5 a 35 milioni.
Nel 2020, tenendo conto della riduzione in atto del tasso di crescita demografica, saremo in 7.550milioni e nel 2030 in 8.200 milioni; intorno al 2045 è previsto il superamento dei 9miliardi.
Dal 1950 a oggi la produzione di cereali è triplicata.
Anche se di stretta misura, la superiore crescita produttiva dovrebbe soddisfare il maggior numero di bocche.
Non è così. Molteplici le ragioni. Mi soffermo su quelle che considero le 3 principali.

1) Lo sviluppo delle economie emergenti determina un accrescimento del ceto medio e una maggiore capacità di spesa (per quanto contenuta) in tutta la popolazione: un indiano di oggi sta molto meglio di un indiano degli anni ’50. Ciò determina una maggiore richiesta di cereali e un aumento del consumo pro capite: il primo consumo alimentare che aumenta con il miglioramento delle disponibilità economiche.
Stesso discorso vale per la Cina, il Brasile, il sud est asiatico…
Il fenomeno è noto: la stessa cosa avvenne in Italia a cavallo tra gli anni 50 e 60; finalmente almeno pane e polenta potevano essere consumati a volontà.
Poi i consumi di cereali si stabilizzano e continuano a crescere i consumi di carne.
Così, la produzione mondiale di cereali è valutata insufficiente per circa il 3% (senza considerare la quota assorbita per produrre combustibili circa il 7%).

2) Il consumo di carne mondiale è quadruplicato in meno di mezzo secolo. Nello stesso periodo la Cina da sola ha moltiplicato per sei i consumi di carne: da 9 chili procapite è passata a 55 chili procapite (l’Italia è a 90 circa e gli USA e la Spagna – in cima alle classifiche mondiali – sono sopra i 120).
Anche questo fenomeno è noto e antico.
Oggi gli allevamenti assorbono un terzo della produzione mondiale di cereali.
Per produrre un chilo di carne occorrono circa 8 chili di cereali.
Per produrre un chilo di carne di maiale occorre l’equivalente di energia prodotta da 4 litri di benzina.
Ogni italiano consuma 140 litri di benzina all’anno per nutrirsi di carne.
Per produrre un chilo di carne di manzo occorrono 3000 litri di acqua.
I 17miliardi di animali destinati all’alimentazione umana inquinano l’atmosfera tanto quanto l’intero parco di autoveicoli circolanti; inquinano il suolo e le falde acquifere in modo rilevante ponendo un serio problema di trattamento dei liquami, con rilevante lievitazione dei costi per contenere il devastante effetto sull’ambiente.

3) L’agricoltura e la zootecnia sono sempre più dipendenti dal petrolio. La disponibilità di terra coltivabile e di acqua sono indispensabili, ma il petrolio ha assunto un ruolo deterrminante. Per i macchinari, le pompe che estraggono acqua dalle falde, i fertilizzanti azotati e i pesticidi prodotti dall'industria chimica, la produzione di mangimi; il trasporto, la trasformazione, il confezionamento e la refrigerazione dei prodotti agricoli: tutto dipende dal petrolio.
L’aumento del prezzo del greggio ha determinato un forte impulso alla produzione di biocombustibili, sottraendo terreno coltivabile ai fini dell’alimentazione umana. All’inizio del nuovo millennio era stimata in 65 dollari\barile la soglia oltre la quale diveniva interessante sostituire il petrolio con i biocombustibili: ai livelli attuali del costo del greggio si comprende perché ci sia la corsa ad aumentare la capacità di produzione di biocombustibili.
Già adesso si calcola in circa il 7% la quota della produzione mondiale di cereali (già in sé insufficiente) destinata alla sola produzione di etanolo.
Il sistema delle sovvenzioni statali, generosamente concesse ai produttori da Europa e USA, non contribuisce al riequilibrio del trend economico e produttivo: ai livelli attuali del greggio, produrre biocombustibili diviene più redditizio anche in assenza di sovvenzioni.
Solo l’eliminazione delle sovvenzioni e una politica di forte disincentivazione all’uso degli autoveicoli privati potrebbero consentire l’inversione del trend.
Se pensiamo alle politiche di rottamazione degli autoveicoli, ai quasi due dollari al giorno che l’Europa elargisce a ogni vitello comunitario, alle politiche schizofreniche di tutela dell’ambiente, al sistema delle sovvenzioni del programma agricolo comunitario (PAC)… comprendiamo quanto siamo lontani da una politica agricola, alimentare e ambientale appena credibile.

Queste le tre principali ragioni che dal 2000 hanno determinato un aumento dei prezzi di cereali e carni; se unite al fatto che le superfici agricole non sono espandibili all’infinito, che si tenta giustamente di frenare il processo di deforestazione, che c’è un ritorno all’agricoltura biologica caratterizzata da minori livelli produttivi (e minor impatto ambientale), che c’è un freno all’allevamento intensivo in stalla e quindi si destinano al pascolo terreni fertili utilizzabili per le colture alimentari dell’uomo… il quadro comincia a farsi completo.
Se a tutto ciò aggiungiamo le necessarie misure per la tutela ambientale (i liquami, i fertilizzanti e i pesticidi stanno avvelenando l’aria e l’acqua) ci rendiamo conto che non c’è compatibilità tra crescita demografica e crescita economica: l’una e l’altra determinano un aumento di consumi alimentari e inquinamento; ma poiché le risorse agricole e idriche sono limitate, se non perseguiamo una politica di drastica riduzione della natalità, rimane un miraggio l’obiettivo “fame zero”.
La denatalità non sarà in ogni caso sufficiente a garantire una inversione del trend, se non cambiamo abitudini alimentari e stili di vita.
Le speculazioni finanziarie, sulle quali si accentrano le attenzioni di tanti, agiscono su questo quadro, peggiorando la situazione, ma non determinano il problema che invece è il risultato di un sistema strutturale di sviluppo della civiltà umana, diventato insostenibile con il progresso scientifico e tecnologico degli ultimi due secoli, che ci hanno regalato benessere diffuso e formidabile allungamento dell’aspettativa di vita.
Ricordo, infine, che i derivati (strumenti finanziari) sulle derrate alimentari sono in uso da molti secoli: oggi sono solo strumenti più sofisticati, come tutta la nostra società del resto, ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole.

OGM sì o OGM no? Mi sembra quindi una alternativa mal posta.
La crescita economica fa lievitare i consumi alimentari e due paesi come la Cina e l’India, che da soli rappresentano più del 35% della popolazione mondiale, sono in grado con la loro accresciuta domanda di determinare cambiamenti rilevanti negli equilibri mondiali.
A ciò si aggiunga la necessità di alimentare il quasi miliardo di autoveicoli privati circolanti sul pianeta: erano la metà appena nel 1995.

L’affermazione della civiltà stanziale ha prodotto, con l’agricoltura e l’allevamento, la prima grande trasformazione del pianeta.
L’uomo ha prodotto specie vegetali (e animali) in natura inesistenti; è intervenuto nei meccanismi della selezione naturale; con la selezione clonale, da sempre finanziata con denaro pubblico, ha interferito con i processi naturali e inciso profondamente sul patrimonio biologico (la biodiversità), per garantire piante "figlie" identiche alla capostipite.
Tornare al nomadismo non mi sembra proponibile, ma sarà bene avere una visione realistica della realtà senza vagheggiamenti ideologici.
La prudenza è necessaria, ma senza chiusure ideologiche e aprioristiche.
In taluni casi le moderne tecnologie possono fornire risposte al crescente bisogno di nutrimento.
Se non è pensabile e proponibile il ritorno al nomadismo, non lo è nemmeno un sistema produttivo basato su bioagricoltura e allevamento al pascolo, tranne tornare a due miliardi di abitanti.

Favorire la denatalità; ripensare il modello di agricoltura e di zootecnia, combattendo gli sprechi e riconvertendo le coltivazioni in eccesso, migliorando la competitività, la qualità e la produttività; educare all’alimentazione sana e corretta (favorendo la diversificazione alimentare e riducendo l’apporto di proteine animali); sfruttare al meglio le risorse della tecnologia per potenziare la capacità produttiva; disincentivare l’uso dei mezzi privati di trasporto; eliminare il sistema di sovvenzioni pubbliche ad agricoltori e allevatori mi sembrano linee politiche da seguire con urgenza.

Mentre c’è ancora chi muore di fame, il mondo industrializzato rischia di morire per eccesso di cibo: diabete e obesità saranno a breve due emergenze sanitarie che rischieranno di mettere in ginocchio il nostro sistema sociale per l’insopportabile livello del costo della sanità.

Le sfide dell’oggi sono di dimensioni mai viste (i problemi sono invece antichi) perché
a) non si possono più dare (e non sono auspicabili) le risposte di un tempo (guerre di conquista e colonizzazione);
b) il livello di antropizzazione del territorio ha raggiunto livelli di guardia che richiedono risposte pragmatiche e lungimiranti (il pianeta rischia di scoppiare se non ripensiamo il modello di sviluppo basato sul ciclo consumistico-produttivo);
c) il numero di persone che sono uscite e stanno per uscire dall’indigenza pone l’inderogabilità dell’uso responsabile delle risorse (mai una percentuale così alta della popolazione mondiale ha raggiunto livelli di vita così elevati nonostante le sacche di miseria ancora tragicamente presenti; paradossalmente il benessere e in prospettiva la sconfitta della povertà rischiano di ucciderci).

Tutto ciò non si affronta creando nuovi steccati ideologici.
29 aprile 2008 0:00 - ermetico
I biocarburanti si possono benisimo ottenere con gli scarti e con la coltivazione di massa di canapa su terrreni non adatti alla coltivazione alimentare .Siete solo vittime della pubblicità televisiva e non ragionate con la vostra testa .L'aumento dei biocarburanti è solo speculazione finanziaria , come quello del riso e del grano e di tutto quello su cui si è potuto speculare ...sono gli ultimi assalti dei Dollari alla finanza internazionale , non basta più emettere carta straccia (dollaro) e allora affamiamo il mondo , semplice no.
La conseguenza di tali speculazioni non solo monetarie , è che con la scusa della scarsa produzione , si vogliono insinuare con gli OGM ,che di fatto sarebbero un'ulteriore schianto per tutte le economie mondiali , specialmente per l'Italia e i tutti i produttori di biodiversità in genere verrebbero cancellati da una ipotesi del genere .Quindi in definitiva l'articolo in questione propende per una distruzione dell'Italia agricola in favore di multinazionali straniere .
Paragonare poi gli OGM agli inceneritori e al nucleare , fà solo capire di che pasta è fatto l'autore dell'articolo .
Il Nucleare in Italia non si farà mai più .
Gli inceneritori non dovrebbero più essere costruiti .
Gli Ogm dovrebbero essere cancellati ,prima della totale devastazione della biodiversità .
Le trattative sul mercato speculativo di Chicago dovrebbero essere abolite !
E in fine si dovrebbe reiniziare in Italia ed in Europa ad essere autosufficienti per quanto riguarda il cibo , senza andare a comprare il latte o qualsiasi altra cosa in un'altro posto , quando si è in grado da soli di soddisfare tale richiesta , solo per rispettare accordi economici fatti per favorire uno stato piuttosto che un'altro .

"Succedera' anche per gli Ogm? E' probabile, ma quanta fatica per rendere omaggio alla ragione! "

Deve essere assai faticoso predicare
La ragione dei soldi ....
29 aprile 2008 0:00 - spitfire


non riesco a credere che l'Aduc con questo messaggio si ponga di fatto dalla parte degli OGM: non è solo che siano dannosi, è che di fatto 'schiavizzano' gli agricoltori e li rendono pedine nel gioco di chi ha 'i brevetti'. Magari sarebbe utile se inventassero una pianta che produce gasolio direttamente. Ma le carestie e le altre stronzate che stanno accadendo sono frutto della follia chiamata 'biocarburanti', in uno con il mercato delle speculazioni. Di cibo ce ne sarebbe, è il metodo di produrlo che è assurdo ,vedi anche 'Report'. possibile che l'ADUC stia dalla parte di gente persino peggiori delle banche?
15 aprile 2008 0:00 - Poverinoi!
L'ADUC ritorna all'attacco con la solita storiella sull'utilità e la convenienza degli OGM, propinandoci nientemeno che il "disinteressato" parere della Commissione Europea, come dire... di chi è pagato dai produttori!! Ma chi c'è veramente dietro a questa sedicente associazione di consumatori?... Perché non ci spiega per filo e per segno quali sarebbero i reali vantaggi di queste sementi?... Perché non si impegna in una campagna che sancisca, per esempio, la loro gratuità?... Anche la penuria di cibo è un problema economico e non sanitario, quindi dove sarebbe la differenza?!...
Il mondo non ha bisogno di OGM, i popoli poveri non chiedono di rimanere schiavi oltre che delle banche e delle multinazionali delle armi, anche di quelle del seme! Basta, vergognaa!!!...
15 aprile 2008 0:00 - Paolo Baldassarre
Innanzitutto lei ha dato un'informazione non corretta a proposito del grano consumato in Italia.
E' sì, geneticamente modificato, ma perchè sottoposto a radiazioni(varietà Creso) molto più di 20 anni fa, e non inquinato nel DNA da geni estranei provenienti da altre specie vegetali e animali.
C'è una bella differenza!
E se è vero che, secondo lei, gli OGM non siano dannosi alla salute umana, si legga gli articoli sulla enorme moria delle api impollinatrici negli USA, sulla cui causa aleggia il fortissimo sospetto delle coltivazioni OGM lì così tanto diffuse.
Saluti.
15 aprile 2008 0:00 - Fede
Il ripensamento dovrebbe essere prima di tutto sulle modalità di utilizzo.
La pazzia dei biocarburanti e la speculazione internazionale (parlate anche di questo no?) sono due attori principali nei rialzi dei prezzi.
In quanto agli ogm chiedo: le coltivazioni che non producono semi fertili, e quindi costringono gli agricoltori a comprare ogni anno sementi dalle multinazionali sono ogm o altra cosa?
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