Caro
Ermetico, le tue osservazioni non spostano di un
millimetro la mia analisi incentrata su un dato oggettivo
incontestabile, che tu non prendi minimamente in
considerazione: la crescita demografica, causa prima dei
problemi dei quali abbiamo solo le prime tragiche
avvisaglie." *** Quindi cosa prpoponi un
controllo della popolazione con una tv berlusconiana in
afganistan (un pensiero del prolisso ed instancabile
presidente) oppure qualche atomica ad neutroni per eliminare
i "cattivi" , si tratta di eliminare 4 miliardi di
persone , come intendi fare ?
"La crescita
demografica (dal 1950 siamo passati da 2555 milioni a 6665
milioni e nel 2020 saremo 7550 milioni cioè tre volte la
popolazione di appena 70 anni prima) è stata sottovalutata
nel suo impatto globale, nell’illusione che il pianeta
possa sfamare un numero infinito di persone."
*** Ti rammento di leggere il discorso all'umanità
di Chaplin nel Grande Dittatore forse ti
"illuminerà" , ma non si tratta della solita
"illuminazione piduista" .
"Queste illusioni hanno spinto verso dinamiche di
sviluppo consumistico-produttive tipiche degli ultimi
decenni. Da tutto ciò discende la tensione alimentare ed
energetica che stiamo iniziando a vivere, proprio per le
ragioni che ho evidenziato nel mio primo
intervento." **** Quindi dobbiamo recedere
dal consumismo ? La tensione alimentare energetica si
ha quando una piccola percentuale di popolazione cerca di
controllare il globo ...
"La speculazione
finanziaria, che pure esiste, necessita di una premessa: che
una merce sia rara; diversamente non c’è speculazione
finanziaria. L’aria e l’acqua del mare non sono oggetto
di speculazione finanziaria.. I cereali, sì. La carne,
sì. Il petrolio, sì." *** La produzione di
riso non mi sembra una merce rara , quindi trattasi di pura
speculazione finanziaria-creativa che attraverso premi nobel
si inventa dei disastri che non esistono o amplifica delle
situazioni che esistono da sempre , al solo scopo di fare
soldi sulla pelle delle persone .Comunque l'acqua almeno
quella dolce è già oggetto di speculazione basta pensare
alla privatizzazione degli acquedotti , a questo riguardo mi
viene in mente una ditta francese espulsa dalla Bolivia ,
per aver reso impossibile agli indigeni
l'approvvigionamento essenziale .... Per la carne il
petrolio e i cereali se sono in mano di pochi , possono fare
i prezzi che vogliono semplicemente accordandosi , vedesi il
caso del diesel che aumenta oltre misura ....
"La popolazione mondiale cresce al ritmo di circa
l’1%; la produzione di cereali di circa l’1,5%. Se
non si trovano soluzioni per potenziare la resa per ettaro,
visto che tutti sono sordi rispetto alla promozione della
denatalità, andremo incontro a una nuova potente carestia
di dimensioni mai viste. Dalle guerre di conquista
economica, torneremo alle guerre di sterminio per il
controllo delle risorse alimentari e idriche. Comprendo
che sembra un quadro apocalittico, ma non lo è: basta
leggere i numeri, studiare la storia e comprendere che non
possiamo mangiare automobili e TV…" *** A
potenziare la resa Non sono di certo gli Ogm , oltre ad
essere pericolosi per la salute lo sono anche per
l'ambiente e per la biodiversità , quindi non ogm senza
se e senza ma , basta basta ! Allora non resta che
organizzarsi e tirare qualche bomba sui paesi produttori
?
"Su una serie di osservazioni che svolgi,
pur corrette, ti rispondi da solo quando scrivi “gli
agricoltori potrebbero…”, “si potrebbe utilizzare la
canapa…”, “i liquami potrebbero alimentare le
centrali…” appunto, caro Ermetico, “si potrebbe”, ma
non si fa e non si è fatto arrivando a determinare il
quadro che mi sono limitato a descrivere.Non si è fatto
perché le politiche di sviluppo non hanno incentivato
queste direzioni; perché non si consideravano interessanti
poiché il petrolio era a buon mercato…" ***
Se gli agricoltori si affamano e si riducono i loro
profitti e chiaro che non possono investire in innovazione e
sviluppo , ma cercano solo di sopravvivere , con colture che
rendeno di più economicamente a discapito delle colture
essenziali .Se poi si aggiunge che i veri speculatori di
questo sistema sono i supermercati , la soluzione è
semplice abolire i supermercati e ritornare ai piccoli
negozi .Dovunque vengono messi supermercati devastano il
territorio e riducono delle persone libere di fare il
proprio mestiere , in dipendenti-schiavi .
"Ora, solo perché la produzione di biocombustibili è
raddoppiata sottraendo nuove risorse alimentari tutti
gridano allo scandalo. Ma è da trent’anni che questo
fenomeno è sotto gli occhi di tutti: in Brasile l’etanolo
è da tempo il combustibile più diffuso. Alcuni
ambientalisti da strapazzo e i soliti “antiamericani a
prescindere” hanno per anni sostenuto la causa dei
biocombustibili: oggi tacciono. Appena pochi giorni fa il
presidente del Brasile ha riconfermato che andranno avanti
nella produzione di biocombustibili secondo i loro
programmi. Nel 2000 erano stati pubblicati studi molto
dettagliati che indicavano in 65 dollari\barile la soglia
oltre la quale diveniva competitiva la sostituzione del
petrolio con i biocarburanti." *** Veramente
la soglia che indicavano in quel periodo era 25/30 dollari ,
l'accelerazione è avvenuta in coindicenza ,
dell'incendio del Reichstag alias torri gemelle , dando
la colpa ad un fantasma onnipresente , che come tutti i
fantasmi non esiste , se non nelle menti di psicopatici ,
che instillano la paura nella gente e vincono anche le
elezioni ... COmunque il Brasile non è da oggi che
produce bioetanolo , vista la vastità dello stato si può
permettere di fare ciò che vuole e visto che il clima lo
permette no vedo perchè coltivare canna da zucchero
possa contribuire a ridurre la produzione di cereali ed
altri alimentari .Quindi visto il tuo "americanismo a
prescindere" dillo agli agricoltori di quelle vaste
praterie degli Usa e getta nel cesso di produrre cereali per
alimentazione , invece di bioetanolo finanziato dal governo
.
" E a poco vale oggi dire ma si potrebbe
utilizzare la canapa; mai sentito parlare di resa? Di
convenienza? Un imprenditore passa da una tecnologia a
un’altra se ne ha la convenienza o se una serie di leggi e
di incentivi rendono il passaggio economicamente
interessante. Non si governano i problemi mondiali
affidandosi alla “sensibilità” del singolo."
*** La canapa ha una resa altissima , oltre ad essere
utilizzata per produrre olio di canapa sia per uso
alimentare (miscelato con olio di oliva) che per
autotrazione ( le prime auto diesel negli anni 30 , quando
il petrolio ancora non era conosciuto , andavano ad olio di
canapa) , può essere utilizzata per vestiario ed altre
mille applicazioni .La ford t andava ad olio di canapa e la
carrozzeria era fatta di canapa e resina , molto più
resistente e facile da riparare dell'acciaio e costi
infinitesimi rispetto all'acciaio .La carta su cui è
scritta la costituzione Usa è scritta con fogli di carta di
canapa .....Non a bisogno di diserbanti e cresce ovunque con
una resa altissima , piante alte fino a 7 metri . Per
non parlare degli usi farmacologici di tale pianta , basta
dare un'occhiata a quello che fanno in tutti i paesi
civili ,non certo l'italia ... Non si governano i
problemi mondiali affidandosi a politici dalla
"sensibilità" di un fagocero ...basta una carruba
per soddisfarli ....
"Se si continua a
foraggiare l’agricoltura e la zootecnia con le sovvenzioni
pubbliche, come fanno i paesi emergenti a crescere? Devono
dedicarsi ad attività industriali... bene, mangeremo auto e
pc. Lo sai che le carni argentine sono in Europa
contingentate? Hai idea di quali effetti negativi abbia
avuto per l’economia marocchina e tunisina l’entrata
della Grecia e del Portogallo nella UE? Come possono i
paesi emergenti investire su agricoltura e zootecnia se poi
i loro prodotti non possono competere sui mercati mondiali a
causa delle sovvenzioni statali? E non vedo cosa
c’entrino le tue osservazioni sulle politiche commerciali
della GDO con i problemi della politica agricola comunitaria
che pongo. Arriviamo a finanziare i produttori europei di
tabacco!" Qui iniziamo con i paradossi ...prima
dici che siamo troppi su questa terra e poi ti preoccupi per
economie che non riescono a crescere . "Devono
dedicarsi ad attività industriali... bene, mangeremo auto e
pc." Questo vai a raccontarlo alla
globalizzazione che per ridurre i costi e speculare si è
rivolta in maniera crescente a paesi più favorevoli , dal
punto di vista dei costi e comunque è quello che succederà
negli Usa tra un pò o forse già stà succedendo .Quando
sarà il nostro turno ? abbastanza presto a vedere il
governo che c'è in carica oggi . La soluzione
ideale oggi è pensare a rendersi autonomi dal punto di
vista delle necessità "essenziali" ed abbandonare
le colture non neccessarie al proprio sostentamento.
"Assolutamente fuori dal mondo quando parli di
pascoli di montagna… Ma credi che il mondo sia
circoscritto al Trentino o alle valli bergamasche? Mai
sentito parlare di Argentina, Texas, Ungheria, Polonia…
Poi anche nella nostra piccola Italia la più alta
concentrazione di allevamenti è proprio nella pianura
padana: Cremona, Parma, Piacenza… ti suggeriscono
qualcosa? Infine, il territorio è sempre stato trasformato
dall'uomo per realizzare coltivazioni: le paludi sono
diventate risaie (il vercellese, per esempio); persino le
foreste sono state distrutte e rese coltivabili... Il
problema dunque è se la popolazione continua a crescere e
con essa anche gli allevamenti, dove andremo a coltivare e
dove e come alleveremo le bestie? Per soddisfare il
bisogno di carne senza sottrarre terreni all’agricoltura
ci siamo ridotti a trasformare l’allevamento in una
industria."
Io non vivo nel tuo mondo
globalizzato , ma mi limito alla mia piccola visuale , in
modo da essere autonomi e non dipendere , nei limiti , da
nessuno .Raccogliere i liquami in una "industria dedida
all'allevamento deve essere abbastanza facile " e
concimare con questo i terreni deve essere abbastanza
semplice .Mi ricordo che un noto allevatore Francese dedito
a controstare le multinazionali utilizzava proprio questo
contro le forze dell'ordine per allontanarli , come
d'altronde hanno fatto gli allevatori del
"nord" qualche tempo fà ...
"Mi
sembri legato a una visione bucolica dell’agricoltura come
se fossimo ancora in quattro gatti a calpestare il
pianeta. I liquami sono oggi un problema anche perché
l’alimentazione degli animali allevati in stalla non è
certo naturale e per utilizzare i liquami per la produzione
di gas servono risorse finanziarie che la moltitudine di
piccoli e medi contadini e allevatori non possono
permettersi." *** Che l'alimentazione non
fosse naturale me ne ero accorto , ormoni della crescita ed
altre schifezze assortite sono all'ordine del giorno
,specialmente negli allevamenti industriali , che
tral'altro potrebbero benissimo dotarsi con pochi sforzi
e qualche aiuto di "generatori di gas naturali "
"Sono un problema per l’azoto e i gas da
evaporazione che liberano al suolo e nell’atmosfera (per
non parlare di residui di antibiotici, pesticidi…).
L’agricoltura biologica è certamente da preferire per
qualità dei prodotti e impatto ambientale; peccato che la
resa per ettaro sia inferiore in misura
ragguardevole" **** Con quella biologica non
mangi di certo antibiotici e o pesticidi , quindi mangi meno
ti ingrassi di meno e stanno tutti meglio .Mangiare meno ,
mangiare piano , mangiare meglio .
"Non ho
detto che gli OGM sono una soluzione, però vanno valutati
senza ogni volta tirare in ballo i “mostri”.
L’agricoltura è per definizione un’alterazione del
patrimonio biologico. La biodiversità è andata a farsi
fottere con l’affermazione della civiltà stanziale, la
manipolazione operata dall’uomo sull’ambiente, la
selezione clonale… L’antropizzazione continua del
territorio crea problemi enormi perché le risorse del
pianeta non è vero che siano infinite. Oggi abbiamo a
disposizione nuove tecnologie: secondo me vanno valutate
senza pregiudizi e chiusure aprioristiche. Vanno
valutate perché dobbiamo trovare risposte al crescente
fabbisogno di cibo. Esistono i problemi dei brevetti e
di nuove forme di colonialismo economico: possiamo
difenderci da questi rischi: è solo una quetione di
volontà politica." *** E non lo sono di
certo ,anzi sono una iattura di proporzioni colossali .Come
ti difenderesti dai brevetti e dal nuovo colonialismo
economico e sopratutto chi sono i politici che
garantirebbero queste svolte .Tecnologie nuove non significa
sicure ma solo nuove .Il nuovo che avanza ...
L'insicurezza di tali tecnologie e i pericoli
dimostratisi reali non ne garantiscono un impiego sicuro ,
le sperimentazioni fatte sono delle autentiche schiocchezze
e come per qualsiasi altra cosa ad uso alimentare dovrebbero
passare 20 anni di sperimentazioni prima di cambiare colture
che si usano da svariati MILLENNI .Per non parlare della
pericolosità degli agenti diserbanti legati a questo tipo
di coltivazioni e alle malattie che generano .
"Ho comunque indicato una serie di strade secondo me
importanti per invertire il trend attuale e anche su queste
tu non dedichi una parola. Mi sembra una chiara
dimostrazione di impostazione ideologica, inconcludente e
pericolosa."
La tua supponenza è tale da
rovesciare la logica .I soldi delle multinazionali potranno
comprare i politici ma di certo non le persone .L'unica
cosa pericolosa sono gli Ogm chi li propugna chi li mette in
commercio e chi fà delle leggi per farli sviluppare .è
abbastanza chiaro che tutte le persone che agevolano queste
stronzate-tecnologiche saranno responsabili dei disastri che
causeranno , a qualsiasi livello svolgano il loro compito
.
"Supponiamo che siano banditi gli OGM.
Ebbene, abbiamo risolto i problemi della fame nel
mondo?" *** Saranno banditi in maniera
assoluta se solo consulteranno il popolo , altrimenti
andranno tranquillamente avanti , basta pagare qualche
politico compiacente e qualche passacarte per ottenere le
leggi che servono .Puoi leggerlo semplicemente come
finanziamento pubblico ai partiti sotto falso nome , è
abbastanza chiaro ? La fame nel mondo ? Una
questione si scelte politiche .Invece di produrre armi da
vendere agli affamati ... Comunque l'hai detto il
rigo sopra che gli Ogm non solo la soluzione :
"Non ho detto che gli OGM sono una soluzione, però
vanno valutati senza ogni volta tirare in ballo i
“mostri”."
Non sono la soluzione e non
lo saranno mai , chi li propugna chi li pubblicizza e gli
interessi che si portano dietro , sono l'unico motivo
per avvelenare miliardi di persone ....Se proprio vuoi
valutarli fallo sulla tua pelle e su quella di chi li
propugna , per un periodo non inferiore ai 20 anni
.
"L’agricoltura è per definizione
un’alterazione del patrimonio biologico. La biodiversità
è andata a farsi fottere con l’affermazione della
civiltà stanziale, la manipolazione operata dall’uomo
sull’ambiente, la selezione clonale…" ****
Fin quando le alterazioni restano nel reversibile e non
impongono brevetti a cui sottostare per me vanno bene
.Quando si incomincia a immettere geni di animali su piante
, non la trovo un'affermazione della civiltà ma
piuttosto un suicidio . Gli OGM non sono reversibili ,
l'agricoltura verrà devastata da tale scelta senza
rimedio .
"Dove metteremo il numero
crescente di animali per nutrirci?" *** Su
Marte ?
"Che ne faremo dei loro e dei nostri
liquami?" *** LI possiamo tirare addosso a
chi crea delle leggi pro Ogm ?
"Come
risolveremo i problemi dei rifiuti? Dove circoleranno
le auto?" *** Non c'entra niente con gli
Ogm
"Dove troveremo l’acqua necessaria per
le coltivazioni, gli animali e gli uomini?"
*** Dissalatori marini ?
"Con quali
risorse ci sganceremo in tempi brevi dalla dipendenza dal
petrolio? " COn la "nuova" tecnologia
hho ovvero gas di idrogeno ed ossigeno ottenutri per
elettrolisi direttamente da un impianto fotovoltaico ,
l'idrogeno separato dall'ossigeno verrà conservato
in bombole adatte , mentre l'ossigeno sarà liberato in
aria o a sua volta compresso in bombole .L'idrogeno non
è pericoloso , basta solo saperlo prendere ...Tali
tecnologie sono note dà moltissimo tempo e mai utilizzate
.Come le celle a combustibile utilizzate dalla NASA per
andare sulla Luna (apollo 13 houston abbiamo un problema ) e
comunque non c'entra niente con gli Ogm ma è solo uno
spot del pensiero che ti pervade , ovvero il
"nuovo" è meglio del vecchio ...è l'unica
cosa che ti passa per la testa ? Per maggiori info
vedere il sito
:http://www.lafabbricadelsole.it/article.php3?id_article=24<
br> "Ho suggerito che ci vuole il coraggio di
avviare una forte e civile campagna per la
denatalità."
Trasferisciti in Cina hanno le
tue stesse idee ..oppure puoi dotarti di bombe al neutrone
per eliminare solo persone indesiderate , oppure puoi
modificare geneticamente un virus per colpire determinati
gruppi razziali ...qualche altro suggerimento ?
"Che bisogna combattere gli sprechi, anche quelli
alimentari. L’Italia potrebbe ridurre del 30% il consumo
di carne senza che ci siano problemi nutrizionali; Spagna e
USA e buona parte dell’Europa potrebbe ridurre i consumi
del 40\50%."
Qui il discorso vale solo per
gli Usa e getta e i vari ristoranti che vendono
merda-clonata pardon volevo dire carne clonata in tutto il
mondo ....
"Che bisogna disincentivare
l’uso dei mezzi privati. Che bisogna eliminare le
sovvenzioni. Insomma, dobbiamo cominciare a cambiare
stili di vita. " ** In poche parole vuoi
tornare al nomadismo , mantenendo gli Ogm ?
"Rimando al mittente le stupide allusioni al “non
hanno il diritto di crescere come noi…”, “salutami il
Reich” e altre sciocche amenità simili."
Le hai ripetute anche in questa risposta , le tue tendenze
.L'articolo fà al tuo caso :
http://www.ecplanet.com/canale/ricerca-8/Ricerca-50/eliminar
e+4+miliardi+di+persone-/0/23800/it/ecplanet.rxdf
Metodi per eliminare 4 miliardi di persone ..
Se
uno stile di vita deve essere cancellato e quello degli Usa
, che con un 5% della popolazione mondiale contribuisce per
25% alla distruzione della terra ... Se non ci fossero
, avremmo molto più spazio e tempo a disposizione per
cambiare ....
8 maggio 2008 0:00 - Sergio
Caro Ermetico, le tue osservazioni non spostano di un
millimetro la mia analisi incentrata su un dato oggettivo
incontestabile, che tu non prendi minimamente in
considerazione: la crescita demografica, causa prima dei
problemi dei quali abbiamo solo le prime tragiche
avvisaglie.
La crescita demografica (dal 1950
siamo passati da 2555 milioni a 6665 milioni e nel 2020
saremo 7550 milioni cioè tre volte la popolazione di appena
70 anni prima) è stata sottovalutata nel suo impatto
globale, nell’illusione che il pianeta possa sfamare un
numero infinito di persone. Queste illusioni hanno
spinto verso dinamiche di sviluppo consumistico-produttive
tipiche degli ultimi decenni. Da tutto ciò discende la
tensione alimentare ed energetica che stiamo iniziando a
vivere, proprio per le ragioni che ho evidenziato nel mio
primo intervento.
La speculazione finanziaria,
che pure esiste, necessita di una premessa: che una merce
sia rara; diversamente non c’è speculazione finanziaria.
L’aria e l’acqua del mare non sono oggetto di
speculazione finanziaria.. I cereali, sì. La carne,
sì. Il petrolio, sì.
Perché? La
produzione mondiale di cereali è cresciuta solo di tre
volte nel periodo temporale citato. Potrebbe quindi
bastare se gli esseri umani avessero oggi lo stesso consumo
pro-capite del 1950. Fortunatamente non è così, ma la
forte crescita della domanda, soprattutto nell’area
indo-cinese che da sola vale circa il 35% della popolazione
mondiale, crea tensioni e rialzi dei prezzi. Anche
perché la produzione complessiva è in ogni caso già
insufficiente (siamo a circa il -3% del fabbisogno stimato),
senza considerare che intanto è cresciuto l’impiego di
cereali per produrre mangimi e biocombustibili. Gli
allevamenti animali assorbono ormai un terzo della
produzione mondiale di cereali, ciò in conseguenza della
quadruplicata richiesta di carne. Va da sé che un
miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni
porti a un maggior consumo di cereali e di proteine animali
(tranne essere come me vegetariano e allora il problema non
si pone).
La popolazione mondiale cresce al ritmo
di circa l’1%; la produzione di cereali di circa
l’1,5%. Se non si trovano soluzioni per potenziare la
resa per ettaro, visto che tutti sono sordi rispetto alla
promozione della denatalità, andremo incontro a una nuova
potente carestia di dimensioni mai viste. Dalle guerre
di conquista economica, torneremo alle guerre di sterminio
per il controllo delle risorse alimentari e idriche.
Comprendo che sembra un quadro apocalittico, ma non lo è:
basta leggere i numeri, studiare la storia e comprendere che
non possiamo mangiare automobili e TV…
Su una
serie di osservazioni che svolgi, pur corrette, ti rispondi
da solo quando scrivi “gli agricoltori potrebbero…”,
“si potrebbe utilizzare la canapa…”, “i liquami
potrebbero alimentare le centrali…” appunto, caro
Ermetico, “si potrebbe”, ma non si fa e non si è fatto
arrivando a determinare il quadro che mi sono limitato a
descrivere. Non si è fatto perché le politiche di
sviluppo non hanno incentivato queste direzioni; perché non
si consideravano interessanti poiché il petrolio era a buon
mercato… Ora, solo perché la produzione di
biocombustibili è raddoppiata sottraendo nuove risorse
alimentari tutti gridano allo scandalo. Ma è da
trent’anni che questo fenomeno è sotto gli occhi di
tutti: in Brasile l’etanolo è da tempo il combustibile
più diffuso. Alcuni ambientalisti da strapazzo e i soliti
“antiamericani a prescindere” hanno per anni sostenuto
la causa dei biocombustibili: oggi tacciono. Appena pochi
giorni fa il presidente del Brasile ha riconfermato che
andranno avanti nella produzione di biocombustibili secondo
i loro programmi. Nel 2000 erano stati pubblicati studi
molto dettagliati che indicavano in 65 dollari\barile la
soglia oltre la quale diveniva competitiva la sostituzione
del petrolio con i biocarburanti. E a poco vale oggi dire ma
si potrebbe utilizzare la canapa; mai sentito parlare di
resa? Di convenienza? Un imprenditore passa da una
tecnologia a un’altra se ne ha la convenienza o se una
serie di leggi e di incentivi rendono il passaggio
economicamente interessante. Non si governano i problemi
mondiali affidandosi alla “sensibilità” del singolo.
Se si continua a foraggiare l’agricoltura e
la zootecnia con le sovvenzioni pubbliche, come fanno i
paesi emergenti a crescere? Devono dedicarsi ad attività
industriali... bene, mangeremo auto e pc. Lo sai che le
carni argentine sono in Europa contingentate? Hai idea
di quali effetti negativi abbia avuto per l’economia
marocchina e tunisina l’entrata della Grecia e del
Portogallo nella UE? Come possono i paesi emergenti
investire su agricoltura e zootecnia se poi i loro prodotti
non possono competere sui mercati mondiali a causa delle
sovvenzioni statali? E non vedo cosa c’entrino le tue
osservazioni sulle politiche commerciali della GDO con i
problemi della politica agricola comunitaria che pongo.
Arriviamo a finanziare i produttori europei di tabacco!
Assolutamente fuori dal mondo quando parli di pascoli
di montagna… Ma credi che il mondo sia circoscritto al
Trentino o alle valli bergamasche? Mai sentito parlare
di Argentina, Texas, Ungheria, Polonia… Poi anche nella
nostra piccola Italia la più alta concentrazione di
allevamenti è proprio nella pianura padana: Cremona, Parma,
Piacenza… ti suggeriscono qualcosa? Infine, il territorio
è sempre stato trasformato dall'uomo per realizzare
coltivazioni: le paludi sono diventate risaie (il
vercellese, per esempio); persino le foreste sono state
distrutte e rese coltivabili... Il problema dunque è se la
popolazione continua a crescere e con essa anche gli
allevamenti, dove andremo a coltivare e dove e come
alleveremo le bestie? Per soddisfare il bisogno di
carne senza sottrarre terreni all’agricoltura ci siamo
ridotti a trasformare l’allevamento in una industria.
I liquami sono una risorsa, ma ormai da almeno mezzo secolo
come fertilizzanti sono una risorsa minoritaria e solo nei
piccoli allevamenti. Nei grossi e piccoli allevamenti al
pascolo hai idea cosa voglia dire in termini di costi
raccogliere e trasportare i liquami? Mi sembri legato a
una visione bucolica dell’agricoltura come se fossimo
ancora in quattro gatti a calpestare il pianeta. I
liquami sono oggi un problema anche perché
l’alimentazione degli animali allevati in stalla non è
certo naturale e per utilizzare i liquami per la produzione
di gas servono risorse finanziarie che la moltitudine di
piccoli e medi contadini e allevatori non possono
permettersi. Sono un problema per l’azoto e i gas da
evaporazione che liberano al suolo e nell’atmosfera (per
non parlare di residui di antibiotici, pesticidi…).
L’agricoltura biologica è certamente da preferire per
qualità dei prodotti e impatto ambientale; peccato che la
resa per ettaro sia inferiore in misura ragguardevole
Non ho detto che gli OGM sono una soluzione, però
vanno valutati senza ogni volta tirare in ballo i
“mostri”. L’agricoltura è per definizione
un’alterazione del patrimonio biologico. La biodiversità
è andata a farsi fottere con l’affermazione della
civiltà stanziale, la manipolazione operata dall’uomo
sull’ambiente, la selezione clonale…
L’antropizzazione continua del territorio crea problemi
enormi perché le risorse del pianeta non è vero che siano
infinite. Oggi abbiamo a disposizione nuove
tecnologie: secondo me vanno valutate senza pregiudizi e
chiusure aprioristiche. Vanno valutate perché
dobbiamo trovare risposte al crescente fabbisogno di
cibo. Esistono i problemi dei brevetti e di nuove forme
di colonialismo economico: possiamo difenderci da questi
rischi: è solo una quetione di volontà politica.
Ho comunque indicato una serie di strade secondo me
importanti per invertire il trend attuale e anche su queste
tu non dedichi una parola. Mi sembra una chiara
dimostrazione di impostazione ideologica, inconcludente e
pericolosa.
Supponiamo che siano banditi gli OGM.
Ebbene, abbiamo risolto i problemi della fame nel
mondo? Possiamo continuare a crescere all’infinito,
8, 9, 10 miliardi? Come aumentiamo la capacità
produttiva di cibo se una popolazione sempre crescente
aggraverà i già pesanti problemi di antropizzazione del
territorio? Dove metteremo il numero crescente di
animali per nutrirci? Che ne faremo dei loro e dei
nostri liquami? Come risolveremo i problemi dei
rifiuti? Dove circoleranno le auto? Dove troveremo
l’acqua necessaria per le coltivazioni, gli animali e gli
uomini? Con quali risorse ci sganceremo in tempi brevi
dalla dipendenza dal petrolio?
Ho suggerito che
ci vuole il coraggio di avviare una forte e civile campagna
per la denatalità. Che bisogna combattere gli sprechi,
anche quelli alimentari. L’Italia potrebbe ridurre del 30%
il consumo di carne senza che ci siano problemi
nutrizionali; Spagna e USA e buona parte dell’Europa
potrebbe ridurre i consumi del 40\50%. Che bisogna
disincentivare l’uso dei mezzi privati. Che bisogna
eliminare le sovvenzioni. Insomma, dobbiamo cominciare
a cambiare stili di vita.
Rimando al mittente le
stupide allusioni al “non hanno il diritto di crescere
come noi…”, “salutami il Reich” e altre sciocche
amenità simili.
5 maggio 2008 0:00 - Fede
"I profitti della monsanto sono nulla in confronto al
magna magna che fanno gli ecologisti su queste
menate."
Se quello che c'è scritto
nell'articolo sull'Iraq è vero si tratta di una
situazione gravissima che i libertari ovviamente si guardano
bene dal far sapere e dal commentare. Lascia perdere
le tue considerazioni (che non dimostri tra l'altro) e
dicci un po' cosa pensi della soia "round-up
ready" e dei brevetti sulle sementi.
5 maggio 2008 0:00 - ermetico
Se non avete niente da dire non fate come il papà che si
ricorda di fatti di 500 anni addietro e si scorda quellli
attuali .
ALLA LARGA DAGLI OGM E DA CHI LI
PROPUGNA ; SERVONO SOLO A STABILIRE UN MONOPOLIO E AFFAMARE
LE PERSONE NONCHé AVVELENARLE .
4 maggio 2008 0:00 - paulinho
e basta con queste menate sugil OGM!
Se ci
fossero stati gli ecologisti ai tempi della scoperta
dell'america non MAI MANGIATO LE PATATE O I
POMODORI!!!!!!!
Avremmo istituito una
commissione di burocrati di Bruxelles che starebbe studiando
da 500 anni (con gettone di presenza a carico della
collettività, of course) tutti i rischi delle patate e dei
pomodori in nome del "principio di
precauzione".
I profitti della monsanto sono
nulla in confronto al magna magna che fanno gli ecologisti
su queste menate.
3 maggio 2008 0:00 - Giustiziere
Per decenni il partito radicale si è incaricato
(gratuitamente?...) di diffondere nel nostro paese il peggio
dell'ideologia liberal-protestante anglo-americana
(divorzio, aborto, controllo delle nascite fino alla più
esasperata denatalità e conseguente introduzione
dell'eutanasia, individualismo all'ennesima potenza,
ecc. ecc.) e dopo aver tentato di convincerci della bontà
del sistema sanitario privato ha "gandhianamente"
benedetto tutte le guerre pro-democrazia di Bush: perché
meravigliarsi se ora è il turno degli OGM?... Vale
sempre il vecchio detto: guardarsi dai lupi travestiti da
agnelli (o da "democratici")... ALLA LARGA
DA QUESTE SIRENE (e da chi sciorina dati e statistiche per
far fessi i poveri in ispirito)!!!...
3 maggio 2008 0:00 - ermetico
Perchè non riportarlo integralmente :
Monsanto:
controllare il cibo, per dominare il mondo di Manuel
Zanarini - 17/04/2008
Fonte: Arianna Editrice
“Controllate il petrolio e controllerete
nazioni intere; controllate il sistema alimentare e
controllerete le popolazioni." (Henry Kissinger)
La Monsanto nasce nel 1901 a East St.
Louis, nell’Illinois, per mano di John Francis Queeny,
allora trentenne, che utilizza il nome della moglie da
nubile. Inizialmente parte con la produzione di saccarina,
che vende alla Coca Cola; poi le venderà anche vanillina e
caffeina, diventandone la principale fornitrice. Oggi conta
circa 15mila dipendenti e nel 2004 dichiarava un fatturato
di 5,4 miliardi di dollari.
Le sue fortune
aumentano con la “grande crisi” del 1929. Rileva per
pochi spiccioli un’azienda sull’orlo del fallimento, che
però aveva appena messo a punto un prodotto rivoluzionario:
i policlorobifenili, detti PBC. Sono composti utilissimi per
l’allora emergente industria elettrica; infatti sono
inerti e resistenti al calore e possono essere utilizzati
come liquidi di refrigeranti nei trasformatori. Peccato che
negli anni ’30 si scoprirà che sono sostanze
tossiche!
Negli anni ’40 è l’ora degli
erbicidi, il “245T” nello specifico. Questo prodotto,
che prende il nome dal numero di atomi di cloro presenti nel
composto, avrà una grandissima diffusione
nell’agricoltura statunitense. Risulterà tanto efficace
che ,negli anni ’60, le famigerate praterie statunitensi
saranno quasi desertificate, tanto da ispirare un famoso
romanzo di Rachel Carson, “The silent Spring”, che
racconta di “primavere silenziose”, data la scomparsa
degli uccelli rimasti senza piante. Queste devastazioni
daranno il via al movimento ecologista americano.
Visti i grandi risultati ottenuti in patria, il Governo USA
deciderà di utilizzarlo anche in Vietnam. Il cosiddetto
“agente orange”, il defoliante usato per radere al suolo
le foreste vietnamite, è infatti un misto del “245T”
della Monsanto e del “24D” della Dow Chemical. I danni
permanenti che ha causato alla popolazione civile vietnamita
sono tristemente noti a tutti.
Dagli anni ’80
la Monsanto capisce qual è il mercato del futuro: le
biotecnologie, soprattutto legate al settore
agro-alimentare.
Scopre il glisofato, una
sostanza che diventa base per quasi tutti i pesticidi, e
lancia sul mercato il suo “Roundup”. Questo si rivelerà
un pesticida potentissimo e molto conveniente, fornirà
profitti annui del 20%, facendo diventare la Monsanto
l’azienda leader nel settore. Anche qua insorge un piccolo
problema: è cancerogeno .
Ma la Monsanto non si
spaventa di certo. Anzi, ne approfitta per aumentare i
guadagni. Inventa una specie di sementi resistenti al
“Roundup”, così da poter vendere il pesticidi ed i
sementi ad esso resistenti in esclusiva. Il fatto che anche
questi siano dannosi all’uomo è una quisquiglia. Robert
Bellé, professore al CNRS all'università Pierre et
Marie Curie, ha eseguito vari test sul Roundup,
dimostrandone i rischi per la salute umana. (Si veda
l’articolo di Lendman sui cibi OGM per altri dettagli
scientifici).
Il Roundup è massicciamente
utilizzato nelle piantagioni, in particolare in America del
Sud. Certi OGM, come la soia "round-up ready",
sono le sole piante a crescere su terreni “trattati”con
questo potente diserbante.
Ma oggi si è aperto
una nuova grande opportunità di guadagno: i brevetti sui
sementi. Oggi, con lo sviluppo delle biotecnologie, le
multinazionali possono brevettare intere specie di sementi,
facendo sì che i contadini non possano più conservarli, ma
debbano comprarli da loro. Addirittura si stanno brevettando
sementi non geneticamente modificati, ma che contengono
elementi comuni a quelli di proprietà delle multinazionali.
Vediamo un esempio concreto.
Il 26 Aprile 2004,
il governo provvisorio irakeno, guidato direttamente da
Washington, emanava l’ordinanza 81, legge che non può
essere revocata o mutata da nessun organo irakeno.
Questo provvedimento concede alle multinazionali
agro-alimentari americane, tra cui primeggia appunto la
Monsanto, il monopolio su produzione, riproduzione, vendita,
esportazione, importazione e stoccaggio di tutte le sementi
geneticamente modificate e sulle varietà di piante
"similari" per venti anni. Le uniche piante che
non rientrano in queste categorie devono essere "nuove,
distinte, uniformi e stabili", criteri che le piante
tradizionali non possono soddisfare.
Così
facendo i contadini irakeni sono obbligati a comprare ogni
anno le licenze e le sementi dalle multinazionali americane.
Se invece decidono di coltivare semi non comprati, rischiano
pene severissime: arresti, distruzione dei raccolti, degli
strumenti e delle installazioni,ecc.
Si aggiunga
che grazie alle “ordinanze Bremer”, le aziende di
Washington sono esonerate dal pagamento delle imposte, non
sono obbligate a reinvestire nel paese ed hanno il diritto
di esportare in patria tutti i loro profitti. Insomma,
stanno controllando i rifornimenti di cibo per dominare il
popolo irakeno. Peraltro analoghi provvedimenti furono presi
in Afghanistan nel 2002.
Gli effetti delle
invenzioni della Monsanto stanno arrivando anche da noi. Un
recente studio ha preso in esame il risultato dei test sulla
sicurezza che la Monsanto ha presentato alla Commissione
europea per la richiesta di autorizzazione alla
commercializzazione del mais OGM “MON863” . I risultati
evidenziano che questo mais non può essere considerato
sicuro e adatto al consumo. Nonostante questo e nonostante
la maggioranza degli stati membri fossero contrari, la
Commissione europea ne ha approvato la commercializzazione
sia per consumo umano che per i mangimi animali. Prima
dell'Unione europea, il mais OGM della Monsanto era già
stato autorizzato in altri Paesi: Australia, Canada,
Messico, Usa, Giappone e Filippine.
Come è
possibile che nessun organo si opponga a questi continui
attentati all’umanità?
Il fatto è che i
guadagni della Monsanto sono enormi, e con i soldi, si sa,
si può tutto. Infatti gode di grandi contatti a
Washington,tramite la FDA, e di riflesso in Europa. Basti
pensare che l’amministrazione Bush ha stabilito il
"principio d'equivalenza in sostanza", che
stabilisce che una pianta transgenica è identica a una non
modificata, e che quindi gli esperimenti per verificarne la
sicurezza sono inutili.
Ma anche sugli organi di
controllo va rivelato un dato sconcertante: i controllati ed
i controllori sono spesso la stessa cosa.
Due
esempi su tutti. Una ricercatrice della Monsanto è stata
incaricata dalla FDA di controllare i test della stessa
multinazionale. Un’altra è passata dall’essere
direttrice dello Scottish Consumer Council alla Monsanto, ed
è ancora membro di diverse commissioni di consulenza
britanniche, tra cui quella degli aspetti medici degli
alimenti.
Per concludere si può dire che adesso
l’attenzione imperialista di Washington si sta spingendo
verso il controllo degli approvvigionamenti del cibo,
ispirati dalle parole di Henry Kissinger: “Controllate il
petrolio e controllerete nazioni intere; controllate il
sistema alimentare e controllerete le popolazioni".
E' vero quello che c'è scritto a
proposito dell'Iraq?
1 maggio 2008 0:00 - ermetico
"1) Lo sviluppo delle economie emergenti determina un
accrescimento del ceto medio e una maggiore capacità di
spesa (per quanto contenuta) in tutta la popolazione: un
indiano di oggi sta molto meglio di un indiano degli anni
’50. Ciò determina una maggiore richiesta di cereali e un
aumento del consumo pro capite: il primo consumo alimentare
che aumenta con il miglioramento delle disponibilità
economiche. Stesso discorso vale per la Cina, il
Brasile, il sud est asiatico… Il fenomeno è noto: la
stessa cosa avvenne in Italia a cavallo tra gli anni 50 e
60; finalmente almeno pane e polenta potevano essere
consumati a volontà. Poi i consumi di cereali si
stabilizzano e continuano a crescere i consumi di carne.
Così, la produzione mondiale di cereali è valutata
insufficiente per circa il 3% (senza considerare la quota
assorbita per produrre combustibili circa il 7%)."
Invece del mais si può utilizzare la canapa o la
colza crescono in terreni non adatti alla coltivazione
alimentare .Se poi vuoi dire che gli altri non hanno il
diritto di crescere come noi ....
"2) Il
consumo di carne mondiale è quadruplicato in meno di mezzo
secolo. Nello stesso periodo la Cina da sola ha moltiplicato
per sei i consumi di carne: da 9 chili procapite è passata
a 55 chili procapite (l’Italia è a 90 circa e gli USA e
la Spagna – in cima alle classifiche mondiali – sono
sopra i 120). Anche questo fenomeno è noto e
antico. Oggi gli allevamenti assorbono un terzo della
produzione mondiale di cereali. Per produrre un chilo
di carne occorrono circa 8 chili di cereali. Per
produrre un chilo di carne di maiale occorre l’equivalente
di energia prodotta da 4 litri di benzina. Ogni
italiano consuma 140 litri di benzina all’anno per
nutrirsi di carne. Per produrre un chilo di carne di
manzo occorrono 3000 litri di acqua. I 17miliardi di
animali destinati all’alimentazione umana inquinano
l’atmosfera tanto quanto l’intero parco di autoveicoli
circolanti; inquinano il suolo e le falde acquifere in modo
rilevante ponendo un serio problema di trattamento dei
liquami, con rilevante lievitazione dei costi per contenere
il devastante effetto sull’ambiente."
Il
chilo di carne di maiale confrontato con l'energia di 4
litri di benzina ...paragoni di confusione .... I 17
miliardi di animali con il loro metano quante centrali
turbogas potrebbero alimentare ? Quelli che tu chiami
liquami di scarto sono concime migliore di quelli chimici e
a costo zero se non per la raccolta e la distribuzione
....
"3) L’agricoltura e la zootecnia sono
sempre più dipendenti dal petrolio. La disponibilità di
terra coltivabile e di acqua sono indispensabili, ma il
petrolio ha assunto un ruolo deterrminante. Per i
macchinari, le pompe che estraggono acqua dalle falde, i
fertilizzanti azotati e i pesticidi prodotti
dall'industria chimica, la produzione di mangimi; il
trasporto, la trasformazione, il confezionamento e la
refrigerazione dei prodotti agricoli: tutto dipende dal
petrolio."
Oggi è così ma ogni agricoltore
potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza semplicemente
coltivando delle zone non coltivabili con piante alimentari
e utilizzare la canapa per estrarne l'olio con cui
alimentare le macchine agricole , della canapa non si butta
via niente, si può utilizzare anche per l'abbigliamento
ed è molto più resistente del cotone , non ha bisogno di
diserbanti o concimi .
"L’aumento del
prezzo del greggio ha determinato un forte impulso alla
produzione di biocombustibili, sottraendo terreno
coltivabile ai fini dell’alimentazione umana. All’inizio
del nuovo millennio era stimata in 65 dollari\barile la
soglia oltre la quale diveniva interessante sostituire il
petrolio con i biocombustibili: ai livelli attuali del costo
del greggio si comprende perché ci sia la corsa ad
aumentare la capacità di produzione di
biocombustibili."
L'aumento del prezzo
del greggio è determinato dalla stessa speculazione che
agisce sugli alimentari e vale a dire speculazione
geopolitica .Il dollaro non vale più niente e nessuno lo
vuole più . Quanto influiscono gli aumenti giornalieri
petrolio , sul costo alla pompa ? Si vuol far passare
che i petrolieri fanno contratti giornalieri ?
"Già adesso si calcola in circa il 7% la quota della
produzione mondiale di cereali (già in sé insufficiente)
destinata alla sola produzione di etanolo. Il sistema
delle sovvenzioni statali, generosamente concesse ai
produttori da Europa e USA, non contribuisce al riequilibrio
del trend economico e produttivo: ai livelli attuali del
greggio, produrre biocombustibili diviene più redditizio
anche in assenza di sovvenzioni. Solo l’eliminazione
delle sovvenzioni e una politica di forte disincentivazione
all’uso degli autoveicoli privati potrebbero consentire
l’inversione del trend. Se pensiamo alle politiche di
rottamazione degli autoveicoli, ai quasi due dollari al
giorno che l’Europa elargisce a ogni vitello comunitario,
alle politiche schizofreniche di tutela dell’ambiente, al
sistema delle sovvenzioni del programma agricolo comunitario
(PAC)… comprendiamo quanto siamo lontani da una politica
agricola, alimentare e ambientale appena
credibile."
Non hai considerato che i
cereali usati per l'etanolo non emettono anidride
carbonica in eccesso , ma solo quella assorbita durante la
crescita e di per sè è gia una riduzione di
inquinanti. La politica europea di acquistare dove
costa meno favorisce solo gli speculatori , in compenso gli
agricoltori nostrani scompaiono a favore di
"latifondisti" oppure semplicemente il terreno non
viene coltivato per mancanza di guadagno .Se i supermercati
fanno il prezzo di acquisto e quello di vendita , questo è
quello che ci tocca , solo che in tv si vede sempre il banco
di frutta al mercato , mai che si veda un supermercato
(tranne a report) e il modo in cui strangola i clienti e gli
agricoltori .Questo ti fà comprendere quanto le tue idee ,
siano lontane dalla realtà .
"Queste le
tre principali ragioni che dal 2000 hanno determinato un
aumento dei prezzi di cereali e carni; se unite al fatto che
le superfici agricole non sono espandibili all’infinito,
che si tenta giustamente di frenare il processo di
deforestazione, che c’è un ritorno all’agricoltura
biologica caratterizzata da minori livelli produttivi (e
minor impatto ambientale), che c’è un freno
all’allevamento intensivo in stalla e quindi si destinano
al pascolo terreni fertili utilizzabili per le colture
alimentari dell’uomo… il quadro comincia a farsi
completo." Qui volevi dire che c'è un ritorno
alla realtà , invece che continuare ad allevare mucche
pazze ? Per il pascolo di solito si usano le montagne o
terreni non coltivabili .... IL ritorno al biologico è
più produttivo del chimico e qualitativamente ha un valore
estremamente più alto , che si riperquote sulla salute
delle persone e sul loro benessere , in poche parole meno
quantità e più qualità cosi dimagrisci anche , riducendo
le spese per il dietologo e per le palestre , che nel caso
delle palestre vuol dire meno energia elettrica sprecata e
quindi meno inquinamento .
"Se a tutto ciò
aggiungiamo le necessarie misure per la tutela ambientale (i
liquami, i fertilizzanti e i pesticidi stanno avvelenando
l’aria e l’acqua) ci rendiamo conto che non c’è
compatibilità tra crescita demografica e crescita
economica: l’una e l’altra determinano un aumento di
consumi alimentari e inquinamento; ma poiché le risorse
agricole e idriche sono limitate, se non perseguiamo una
politica di drastica riduzione della natalità, rimane un
miraggio l’obiettivo “fame zero”. La denatalità
non sarà in ogni caso sufficiente a garantire una
inversione del trend, se non cambiamo abitudini alimentari e
stili di vita."
I liquami ovvero merda di
animale è sempre stata utilizzata come fertilizzante e ora
secondo la tua visione è considerata un problema ? Per
la compatibilità tra crescita demografica ed economica ti
rimando al seguente link
:http://www.ecplanet.com/canale/ricerca-8/Ricerca-50/elimina
re+4+miliardi+di+persone-/0/23800/it/ecplanet.rxdf
è il tipo di pensiero che porti avanti consapevole o no
.
"Le speculazioni finanziarie, sulle quali
si accentrano le attenzioni di tanti, agiscono su questo
quadro, peggiorando la situazione, ma non determinano il
problema che invece è il risultato di un sistema
strutturale di sviluppo della civiltà umana, diventato
insostenibile con il progresso scientifico e tecnologico
degli ultimi due secoli, che ci hanno regalato benessere
diffuso e formidabile allungamento dell’aspettativa di
vita. Ricordo, infine, che i derivati (strumenti
finanziari) sulle derrate alimentari sono in uso da molti
secoli: oggi sono solo strumenti più sofisticati, come
tutta la nostra società del resto, ma non c’è nulla di
nuovo sotto il sole."
In poche parole ai
detto che il benessere è frutto della speculazione
finanziaria ? Per strumenti più sofisticati intendi
finanza creativa ? Oppure subprime agricoli?
"OGM sì o OGM no? Mi sembra quindi una alternativa mal
posta. La crescita economica fa lievitare i consumi
alimentari e due paesi come la Cina e l’India, che da soli
rappresentano più del 35% della popolazione mondiale, sono
in grado con la loro accresciuta domanda di determinare
cambiamenti rilevanti negli equilibri mondiali. A ciò
si aggiunga la necessità di alimentare il quasi miliardo di
autoveicoli privati circolanti sul pianeta: erano la metà
appena nel 1995."
Infatti dovrebbe scriversi
:controllo totale dell'agricoltura mondiale in mano a
poche persone :"i soliti ignoti" che non sono
certo Capannelle,Gasman e Mastroianni .Ti dò un link per
farti capire dove và il mondo
:http://www.disinformazione.it/arca_rockefeller.htm
http://www.biodiversita.info/modules/weblog0/details.php?blo
g_id=95
"L’affermazione della civiltà
stanziale ha prodotto, con l’agricoltura e
l’allevamento, la prima grande trasformazione del
pianeta. L’uomo ha prodotto specie vegetali (e
animali) in natura inesistenti; è intervenuto nei
meccanismi della selezione naturale; con la selezione
clonale, da sempre finanziata con denaro pubblico, ha
interferito con i processi naturali e inciso profondamente
sul patrimonio biologico (la biodiversità), per garantire
piante "figlie" identiche alla
capostipite."
Non inserendo mai i geni di un
pesce in una fragola ...
"Tornare al
nomadismo non mi sembra proponibile, ma sarà bene avere una
visione realistica della realtà senza vagheggiamenti
ideologici."
Vale a dire vagheggiamenti
capitalistici .
"La prudenza è necessaria,
ma senza chiusure ideologiche e aprioristiche."
Senza nessuna chiusura ideologica non devono proprio
essere permessi e studiati . e basta .
"In
taluni casi le moderne tecnologie possono fornire risposte
al crescente bisogno di nutrimento." Cita qualcosa
di interessante che non i soliti vageggiamenti ideologici
fondati sui dollari.
"Se non è pensabile e
proponibile il ritorno al nomadismo, non lo è nemmeno un
sistema produttivo basato su bioagricoltura e allevamento al
pascolo, tranne tornare a due miliardi di
abitanti."
Esattamente ciò di cui parla uno
degli articoli di cui sopra link , vedo che sei
perfettamente "allineato e coperto" .
Salutami il nuovo Reich .
"Tutto ciò non si
affronta creando nuovi steccati ideologici."
Non si affronta neanche con gli Ogm e i tuoi vagheggiamenti
capitalistici-monopolistici. Se le risposte non sono
sufficientemente chiare puoi chiedere ulteriori
delucidazioni ....
30 aprile 2008 0:00 - Paolo 1
Ahime sembra che il signor Primo Mastantoni e il collega
Donvito si facciano concorrenza nel prendere posizione
contro gli interessi dei consumatori. Sugli OGM (come
sull'ecologia, i rifiuti e il nucleare) le opinioni
degli esperti sono molto divise, per cui, anche perche'
gli esperti a favore sono poi quelli che hanno tutto da
quadagnare allo sviluppo del settore di cui fanno parte, un
elementare senso di prudenza dovrebbe spingere per il
no. Sul tema specifico degli OGM e della fame nel mondo
la diffusione di coltivazioni OGM in molti paesi non ha
ridotto la fame, mentre sta creando diversi problemi: oltre
a quelli gia' citati nel dibattito, piante resistenti a
certi insetti fanno nascere varianti di insetti che non
possono essere combattuti, un po' come accade con gli
antibiotici. Paolo
30 aprile 2008 0:00 - Sergio
Poco produttivo dividersi in tifoserie: pro o contro OGM;
più utile abbandonare i pregiudizi e cercare di comprendere
le dinamiche di sviluppo che hanno determinato l’attuale
problema, prevedibile e previsto ma purtroppo ignorato dalla
classe dirigente mondiale.
Consapevole dei
limiti di un forum, cerco di individuare alcuni elementi
chiave per inquadrare il problema.
Dal 1950 a
oggi la popolazione mondiale è passata da 2.555milioni agli
attuali 6.665milioni. La crescita più forte è stata
in Africa (da 227milioni a 960), Asia (da 1.437milioni a
4.050milioni), Sud America (da 167milioni a 560milioni); il
Nord America è passato da 172 a 330milioni; l’Europa da
546 a 730milioni; l’Oceania da 12,5 a 35 milioni. Nel
2020, tenendo conto della riduzione in atto del tasso di
crescita demografica, saremo in 7.550milioni e nel 2030 in
8.200 milioni; intorno al 2045 è previsto il superamento
dei 9miliardi. Dal 1950 a oggi la produzione di
cereali è triplicata. Anche se di stretta misura, la
superiore crescita produttiva dovrebbe soddisfare il maggior
numero di bocche. Non è così. Molteplici le ragioni.
Mi soffermo su quelle che considero le 3 principali.
1) Lo sviluppo delle economie emergenti determina un
accrescimento del ceto medio e una maggiore capacità di
spesa (per quanto contenuta) in tutta la popolazione: un
indiano di oggi sta molto meglio di un indiano degli anni
’50. Ciò determina una maggiore richiesta di cereali e un
aumento del consumo pro capite: il primo consumo alimentare
che aumenta con il miglioramento delle disponibilità
economiche. Stesso discorso vale per la Cina, il
Brasile, il sud est asiatico… Il fenomeno è noto:
la stessa cosa avvenne in Italia a cavallo tra gli anni 50 e
60; finalmente almeno pane e polenta potevano essere
consumati a volontà. Poi i consumi di cereali si
stabilizzano e continuano a crescere i consumi di carne.
Così, la produzione mondiale di cereali è valutata
insufficiente per circa il 3% (senza considerare la quota
assorbita per produrre combustibili circa il 7%).
2) Il consumo di carne mondiale è quadruplicato in meno di
mezzo secolo. Nello stesso periodo la Cina da sola ha
moltiplicato per sei i consumi di carne: da 9 chili
procapite è passata a 55 chili procapite (l’Italia è a
90 circa e gli USA e la Spagna – in cima alle classifiche
mondiali – sono sopra i 120). Anche questo fenomeno
è noto e antico. Oggi gli allevamenti assorbono un
terzo della produzione mondiale di cereali. Per
produrre un chilo di carne occorrono circa 8 chili di
cereali. Per produrre un chilo di carne di maiale
occorre l’equivalente di energia prodotta da 4 litri di
benzina. Ogni italiano consuma 140 litri di benzina
all’anno per nutrirsi di carne. Per produrre un chilo
di carne di manzo occorrono 3000 litri di acqua. I
17miliardi di animali destinati all’alimentazione umana
inquinano l’atmosfera tanto quanto l’intero parco di
autoveicoli circolanti; inquinano il suolo e le falde
acquifere in modo rilevante ponendo un serio problema di
trattamento dei liquami, con rilevante lievitazione dei
costi per contenere il devastante effetto
sull’ambiente.
3) L’agricoltura e la
zootecnia sono sempre più dipendenti dal petrolio. La
disponibilità di terra coltivabile e di acqua sono
indispensabili, ma il petrolio ha assunto un ruolo
deterrminante. Per i macchinari, le pompe che estraggono
acqua dalle falde, i fertilizzanti azotati e i pesticidi
prodotti dall'industria chimica, la produzione di
mangimi; il trasporto, la trasformazione, il confezionamento
e la refrigerazione dei prodotti agricoli: tutto dipende dal
petrolio. L’aumento del prezzo del greggio ha
determinato un forte impulso alla produzione di
biocombustibili, sottraendo terreno coltivabile ai fini
dell’alimentazione umana. All’inizio del nuovo millennio
era stimata in 65 dollari\barile la soglia oltre la quale
diveniva interessante sostituire il petrolio con i
biocombustibili: ai livelli attuali del costo del greggio si
comprende perché ci sia la corsa ad aumentare la capacità
di produzione di biocombustibili. Già adesso si
calcola in circa il 7% la quota della produzione mondiale di
cereali (già in sé insufficiente) destinata alla sola
produzione di etanolo. Il sistema delle sovvenzioni
statali, generosamente concesse ai produttori da Europa e
USA, non contribuisce al riequilibrio del trend economico e
produttivo: ai livelli attuali del greggio, produrre
biocombustibili diviene più redditizio anche in assenza di
sovvenzioni. Solo l’eliminazione delle sovvenzioni e
una politica di forte disincentivazione all’uso degli
autoveicoli privati potrebbero consentire l’inversione del
trend. Se pensiamo alle politiche di rottamazione degli
autoveicoli, ai quasi due dollari al giorno che l’Europa
elargisce a ogni vitello comunitario, alle politiche
schizofreniche di tutela dell’ambiente, al sistema delle
sovvenzioni del programma agricolo comunitario (PAC)…
comprendiamo quanto siamo lontani da una politica agricola,
alimentare e ambientale appena credibile.
Queste le tre principali ragioni che dal 2000 hanno
determinato un aumento dei prezzi di cereali e carni; se
unite al fatto che le superfici agricole non sono
espandibili all’infinito, che si tenta giustamente di
frenare il processo di deforestazione, che c’è un ritorno
all’agricoltura biologica caratterizzata da minori livelli
produttivi (e minor impatto ambientale), che c’è un freno
all’allevamento intensivo in stalla e quindi si destinano
al pascolo terreni fertili utilizzabili per le colture
alimentari dell’uomo… il quadro comincia a farsi
completo. Se a tutto ciò aggiungiamo le necessarie
misure per la tutela ambientale (i liquami, i fertilizzanti
e i pesticidi stanno avvelenando l’aria e l’acqua) ci
rendiamo conto che non c’è compatibilità tra crescita
demografica e crescita economica: l’una e l’altra
determinano un aumento di consumi alimentari e inquinamento;
ma poiché le risorse agricole e idriche sono limitate, se
non perseguiamo una politica di drastica riduzione della
natalità, rimane un miraggio l’obiettivo “fame zero”.
La denatalità non sarà in ogni caso sufficiente a
garantire una inversione del trend, se non cambiamo
abitudini alimentari e stili di vita. Le speculazioni
finanziarie, sulle quali si accentrano le attenzioni di
tanti, agiscono su questo quadro, peggiorando la situazione,
ma non determinano il problema che invece è il risultato di
un sistema strutturale di sviluppo della civiltà umana,
diventato insostenibile con il progresso scientifico e
tecnologico degli ultimi due secoli, che ci hanno regalato
benessere diffuso e formidabile allungamento
dell’aspettativa di vita. Ricordo, infine, che i
derivati (strumenti finanziari) sulle derrate alimentari
sono in uso da molti secoli: oggi sono solo strumenti più
sofisticati, come tutta la nostra società del resto, ma non
c’è nulla di nuovo sotto il sole.
OGM sì o
OGM no? Mi sembra quindi una alternativa mal posta. La
crescita economica fa lievitare i consumi alimentari e due
paesi come la Cina e l’India, che da soli rappresentano
più del 35% della popolazione mondiale, sono in grado con
la loro accresciuta domanda di determinare cambiamenti
rilevanti negli equilibri mondiali. A ciò si aggiunga
la necessità di alimentare il quasi miliardo di autoveicoli
privati circolanti sul pianeta: erano la metà appena nel
1995.
L’affermazione della civiltà
stanziale ha prodotto, con l’agricoltura e
l’allevamento, la prima grande trasformazione del pianeta.
L’uomo ha prodotto specie vegetali (e animali) in
natura inesistenti; è intervenuto nei meccanismi della
selezione naturale; con la selezione clonale, da sempre
finanziata con denaro pubblico, ha interferito con i
processi naturali e inciso profondamente sul patrimonio
biologico (la biodiversità), per garantire piante
"figlie" identiche alla capostipite. Tornare
al nomadismo non mi sembra proponibile, ma sarà bene avere
una visione realistica della realtà senza vagheggiamenti
ideologici. La prudenza è necessaria, ma senza
chiusure ideologiche e aprioristiche. In taluni casi
le moderne tecnologie possono fornire risposte al crescente
bisogno di nutrimento. Se non è pensabile e
proponibile il ritorno al nomadismo, non lo è nemmeno un
sistema produttivo basato su bioagricoltura e allevamento al
pascolo, tranne tornare a due miliardi di abitanti.
Favorire la denatalità; ripensare il modello di
agricoltura e di zootecnia, combattendo gli sprechi e
riconvertendo le coltivazioni in eccesso, migliorando la
competitività, la qualità e la produttività; educare
all’alimentazione sana e corretta (favorendo la
diversificazione alimentare e riducendo l’apporto di
proteine animali); sfruttare al meglio le risorse della
tecnologia per potenziare la capacità produttiva;
disincentivare l’uso dei mezzi privati di trasporto;
eliminare il sistema di sovvenzioni pubbliche ad agricoltori
e allevatori mi sembrano linee politiche da seguire con
urgenza.
Mentre c’è ancora chi muore di fame,
il mondo industrializzato rischia di morire per eccesso di
cibo: diabete e obesità saranno a breve due emergenze
sanitarie che rischieranno di mettere in ginocchio il nostro
sistema sociale per l’insopportabile livello del costo
della sanità.
Le sfide dell’oggi sono di
dimensioni mai viste (i problemi sono invece antichi)
perché a) non si possono più dare (e non sono
auspicabili) le risposte di un tempo (guerre di conquista e
colonizzazione); b) il livello di antropizzazione del
territorio ha raggiunto livelli di guardia che richiedono
risposte pragmatiche e lungimiranti (il pianeta rischia di
scoppiare se non ripensiamo il modello di sviluppo basato
sul ciclo consumistico-produttivo); c) il numero di
persone che sono uscite e stanno per uscire dall’indigenza
pone l’inderogabilità dell’uso responsabile delle
risorse (mai una percentuale così alta della popolazione
mondiale ha raggiunto livelli di vita così elevati
nonostante le sacche di miseria ancora tragicamente
presenti; paradossalmente il benessere e in prospettiva la
sconfitta della povertà rischiano di ucciderci).
Tutto ciò non si affronta creando nuovi steccati
ideologici.
29 aprile 2008 0:00 - ermetico
I biocarburanti si possono benisimo ottenere con gli scarti
e con la coltivazione di massa di canapa su terrreni non
adatti alla coltivazione alimentare .Siete solo vittime
della pubblicità televisiva e non ragionate con la vostra
testa .L'aumento dei biocarburanti è solo speculazione
finanziaria , come quello del riso e del grano e di tutto
quello su cui si è potuto speculare ...sono gli ultimi
assalti dei Dollari alla finanza internazionale , non basta
più emettere carta straccia (dollaro) e allora affamiamo il
mondo , semplice no. La conseguenza di tali
speculazioni non solo monetarie , è che con la scusa della
scarsa produzione , si vogliono insinuare con gli OGM ,che
di fatto sarebbero un'ulteriore schianto per tutte le
economie mondiali , specialmente per l'Italia e i tutti
i produttori di biodiversità in genere verrebbero
cancellati da una ipotesi del genere .Quindi in definitiva
l'articolo in questione propende per una distruzione
dell'Italia agricola in favore di multinazionali
straniere . Paragonare poi gli OGM agli inceneritori e
al nucleare , fà solo capire di che pasta è fatto
l'autore dell'articolo . Il Nucleare in Italia
non si farà mai più . Gli inceneritori non dovrebbero
più essere costruiti . Gli Ogm dovrebbero essere
cancellati ,prima della totale devastazione della
biodiversità . Le trattative sul mercato speculativo
di Chicago dovrebbero essere abolite ! E in fine si
dovrebbe reiniziare in Italia ed in Europa ad essere
autosufficienti per quanto riguarda il cibo , senza andare a
comprare il latte o qualsiasi altra cosa in un'altro
posto , quando si è in grado da soli di soddisfare tale
richiesta , solo per rispettare accordi economici fatti per
favorire uno stato piuttosto che un'altro .
"Succedera' anche per gli Ogm? E' probabile, ma
quanta fatica per rendere omaggio alla ragione! "
Deve essere assai faticoso predicare La ragione
dei soldi ....
29 aprile 2008 0:00 - spitfire
non riesco a credere che l'Aduc con questo
messaggio si ponga di fatto dalla parte degli OGM: non è
solo che siano dannosi, è che di fatto
'schiavizzano' gli agricoltori e li rendono pedine
nel gioco di chi ha 'i brevetti'. Magari sarebbe
utile se inventassero una pianta che produce gasolio
direttamente. Ma le carestie e le altre stronzate che stanno
accadendo sono frutto della follia chiamata
'biocarburanti', in uno con il mercato delle
speculazioni. Di cibo ce ne sarebbe, è il metodo di
produrlo che è assurdo ,vedi anche 'Report'.
possibile che l'ADUC stia dalla parte di gente persino
peggiori delle banche?
15 aprile 2008 0:00 - Poverinoi!
L'ADUC ritorna all'attacco con la solita storiella
sull'utilità e la convenienza degli OGM, propinandoci
nientemeno che il "disinteressato" parere della
Commissione Europea, come dire... di chi è pagato dai
produttori!! Ma chi c'è veramente dietro a questa
sedicente associazione di consumatori?... Perché non ci
spiega per filo e per segno quali sarebbero i reali vantaggi
di queste sementi?... Perché non si impegna in una campagna
che sancisca, per esempio, la loro gratuità?... Anche la
penuria di cibo è un problema economico e non sanitario,
quindi dove sarebbe la differenza?!... Il mondo non ha
bisogno di OGM, i popoli poveri non chiedono di rimanere
schiavi oltre che delle banche e delle multinazionali delle
armi, anche di quelle del seme! Basta, vergognaa!!!...
15 aprile 2008 0:00 - Paolo Baldassarre
Innanzitutto lei ha dato un'informazione non corretta a
proposito del grano consumato in Italia. E' sì,
geneticamente modificato, ma perchè sottoposto a
radiazioni(varietà Creso) molto più di 20 anni fa, e non
inquinato nel DNA da geni estranei provenienti da altre
specie vegetali e animali. C'è una bella
differenza! E se è vero che, secondo lei, gli OGM non
siano dannosi alla salute umana, si legga gli articoli sulla
enorme moria delle api impollinatrici negli USA, sulla cui
causa aleggia il fortissimo sospetto delle coltivazioni OGM
lì così tanto diffuse. Saluti.
15 aprile 2008 0:00 - Fede
Il ripensamento dovrebbe essere prima di tutto sulle
modalità di utilizzo. La pazzia dei biocarburanti e
la speculazione internazionale (parlate anche di questo no?)
sono due attori principali nei rialzi dei prezzi. In
quanto agli ogm chiedo: le coltivazioni che non producono
semi fertili, e quindi costringono gli agricoltori a
comprare ogni anno sementi dalle multinazionali sono ogm o
altra cosa?