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29 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Danilo, la bontà di alcuni prodotti, non ha barriere culturali che tengano
29 aprile 2008 0:00 - danilo
per francesco

in linea teorica le regole per l'aggiunta di olio negli scatolati sono le stesse che per l'imbottigliamento tal quale:se viene dichiarato "extra" deve essere extra, così se fosse "di oliva" o "semi".naturalmente l'extra è olio di qualità entry level.
Dico "in linea teorica" in quanto ribadisco che nel campo dei generi alimentari la sofisticazione è sempre possibile.

voglio raccontarti un anedotto analogo al tuo: mio figlio, nato in ucraina e cresciuto fino a quasi tre anni a suon di cavoli e acqua bollita, si è subito appassionato ai sapori ed alla bontà dei nostri cibi.
Fin dai primi giorni in italia era molto appassionato di " pane ed olio " per merenda,il nostro di frantoio, tanto da preferirlo senza dubbio alle merendine.
Un pomeriggio i nonni gli hanno preparato una fetta condita con l'olio dozzinale dell' hard discount; dopo aver dato il primo morso al pane ha posato tutto nel piatto esclamando " questo non è buono come quello di mamma e papà !!! ".

A dimostrazione che per capire la bontà di un prodotto non occorre essere esperti di panel-test.

un saluto,

danilo
27 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
A Danilo , ma quanto è buono l'olio dell'Umbria, in fondo è anche una rovina quando ci sei cresciuto poiché il resto non ti piace... quando stavo India, ci ho sofferto molto per la sua mancanzza l'ho compravo nei supermcati come leggevo qualche produttore ma era il nostro...pensa che mi figlia è indiana ma, poiché io mi son imbarcato con le latte, c'è cresciuta, e anche lei se ne accorgeva..
27 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Danilo, l'olio usato per inscatolare dei cibi dal tonno ai vegetali sott'olio ha delle regole differenti dagli altri oli, che tu sappia?
26 aprile 2008 0:00 - danilo
per francesco.
la contraffazione è contraffazione e basta, non esiste quella legale da taglio.

E' legale fare una miscela di olii extravergini di diversa provenienza, quasi sempre non nazionale, e venderlo come extravergine purchè il grado di acidità sia nella norma.

Non è legale fare una miscela di olii extravergini di diversa provenienza, quasi sempre non nazionale, e venderlo come extravergine DOP oppure biologico.

non è legale fare una miscela di olii usando olio di semi o olio raffinato e venderlo per extravergine di oliva.

non è etico far credere alla gente che l'olio extravegine venduto imbottigliato a 5 o 6 euro sia olio italiano, ma è legale.

Di solito la contraffazione non tende a diminuire i prezzi sul mercato, ma ad apportare maggiori guadagni nelle tasche di chi la opera.( cosa credi, che se io produco un olio dop umbro con olive pugliesi lo faccio pagare 2 euro di meno del mio concorrente? se io, frantoiano, riesco a procurarmi dell'olio spagnolo a 3 o 4 euro e lo mischio con quello che ho prodotto a 6 euro, lo vendo per questo a meno di 8 euro? )

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cito:
Ragazzi diffidate prima di comprare l'olio di oliva fate una telefonata a quei consorsi/coperative dove l'olio lo producono perdavvero ed è solo così che si possono avere delle indicazioni veritiere dei prezzi e della qualità del prodotto.

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MAH !?!?!?

Un saluto,

Danilo

26 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Brac io non intendevo nei supermercati ... legga bene, e poi se per lei il giusto sarebbe di 10 12 euro allora mi dà ragione quando, dico che quello a meno qualche contraffazione legale da taglio l'ha avuta.
26 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Quella che mi raccontarono, sia a me che a chi me la raccontava con orrore, che l'avva rifiutata, era sicuramente una sofisticazione, carne x olio..
25 aprile 2008 0:00 - brac
In alta sabina il costo di produzione di un litro di olio extravergine biologico si agira fra i 4 ed i 6 €. In Alcuni paesi della zona il prezzo di vendita al dettaglio può raggiungere gli 8 €, i più fortunati, quelli che hanno il mercato fuori provincia riescono a vendere a 10 €. Signori, questi prezzi per l'olio di cui si parla sono da censura, io sono un piccolo produttore e quando leggo al supermercato olio italiano extravergine di oliva biologico a meno di 10 € mi faccio delle gran risate. Ragazzi diffidate prima di comprare l'olio di oliva fate una telefonata a quei consorsi/coperative dove l'olio lo producono perdavvero ed è solo così che si possono avere delle indicazioni veritiere dei prezzi e della qualità del prodotto. Nel mio caso a volerci guadagnare il giusto l'olio dovrebbe essere venduto a 12-14 € il litro, purtroppo questa cifra è irraggiungibile e questo grazie anche all'olio contraffatto.(il prezzo ad aprile che il mercato chiede è 6-7 € litro) La stagione scorsa in sabina non ha portato una gran produzione e nonostante questo è molto difficile piazzare sul mercato il prodotto.
Il prossimo anno credo che le mie olive rimarranno sulle piante ci andasse il mercato dei 6-7 € a raccoglierle.
25 aprile 2008 0:00 - danilo
non conosco la raccolta di grassi animali per poterne ottenere olio: sicuramente esiste questa pratica e spero che sia legittima.Io mi riferivo agli olii lampanti, quelli, cioè,con grado di acidità superiore alla norma che per questo motivo non possono essere utilizzati per uso alimentare ( nei casi più estremi assomigliano a composti bituminosi )

qualche volta, leggendo le etichette delle merendine e simili, leggo di utilizzo di sostanze grasse il cui nome mi crea un pò di apprensione.( e non sono vegetariano....)

nelle aziende dove ho lavorato e lavoro non entra niente altro che prodotto vegetale.

tuttavia la frode alimentare non conosce limiti e la pressochè assenza di enti preposti alla vigilanza ed al controllo la incentiva.
Praticamente più sei un emerito sconosciuto, maggiore possibilità hai di fare quel che ti passa per la testa pur di ingannare il prossimo.
ma questo vale per l'olio come per qualsiasi altro prodotto alimentare.( ti ricordi la carne in deperimento riportata sui banconi dopo essere stata trattata in superficie con i polifosfati? )

Che dire altro? beato te e chi come te ha i parenti produttori di olio ( ma siamo sicuri che non ti freghino pure loro? )

un saluto,

danilo.
25 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Naturalmente mi riferivo alla raccolta grassi, animali.
25 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Mi riferivo a quanto mi hai spiegato, ma tu Danilo ti rendi conto, che questi con quella legge e quessta tecnica stanno vendendo olio animale a vegetariani e, se i grassi sono di maiale, stanno vendendo olio a chi non mangia maiale? Mica è giusto.E' truffa secondo me, anzi se vine provato dovrebbero anche pagare delle penali...anzi dopo grazie alla tua prolificità in materia lo voglio andare a dire ai musulmani.
25 aprile 2008 0:00 - danilo
per francesco.

credo che la raccolta grassi di cui parli sia la raccolta di olii vegetali non mangiabili, fuori dai parametri analitici ed organolettici.Per poi essere rilavorati.

Se di questo si parla non c'è niente di scandaloso in quanto la legge permette di trattare olii cosidetti "lampanti" con metodi chimici o fisici al fine di ricondurli ad un prodotto utilizzabile per usi alimentari.

naturalmente credo che tu non abbia mai visto di cosa si tratta, e se puoi cerca di tenerti questa curiosità.

il prodotto ottenuto ( dopo essere stato deodorato,decolorato, deacidificato e filtrato ), il cosidetto " olio raffinato " può essere aggiunto in percentuali intorno al 30% ad olio extravergine ed essere venduto con l'etichetta " olio di oliva ", ad un prezzo leggermente più basso dell'extra.

discorso a parte per gli olii di semi e di sansa che vengono ottenuti con utilizzo di solventi quali esano, eptano e simili che, se la distillazione non è perfetta, può lasciare "tracce" nel prodotto finale.
i famosi IPA idrocarburi polciclici aromatici.

http://217.220.34.254/ca2006/viewers/newsviewer.aspx?pagepat h=news/2001/11/06_00

e quì mi fermo, perchè nella nostra discussione, all'inizio si parlava di " olio " e non , genericamente, di liquidi.

Tornando a parlare di olio, quello con cui a novembre avrai fatto la bruschetta, credo che 10 euri siano plausibili ma non indispensabili per acquistarne un kilo.
se non sbaglio nella mia zona, quest'anno, lo ho pagato 7.

tuttavia torno a difendere l'olio di tipo commerciale in quanto, se il marchio è conosciuto ed il prezzo adeguato difficilmente avrà subito manipolazioni atte a renderlo pericoloso per la salute.
Ed è quello che il 99% degli italiani usa nei condimenti quotidiani.
( fermo restando che di origine nazionale ha ben poco)

un saluto,

danilo.

24 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Danilo sotto ai 10 secondo me non è olio, per quello che intendiamo noi, io ho l'olio nostro, dei mie parenti hanno 4 ettari di uliveto, e anche se quest'anno ha reso poco, mi son salvato, ma vorrei far presente un altra cosa, anni fa ero in ospedale e con me capitò un produttore di Orvieto, e questo mi parlò che gli avevano proposto la raccolta grassi, mi spiegò un po' ... mamma mia..
24 aprile 2008 0:00 - danilo
per francesco.

Siamo quindi conterranei!
conosco abbastanza bene il tema " olio " in molti suoi aspetti,in quanto sono circa 20 anni che lavoro negli oleifici e nelle raffinerie ( ... ), anche se non lo manipolo in modo diretto.
nel precedente intervento mi sono tenuto un pò basso sul prezzo, in quanto a meno di 5.5 euro non si può vendere un extravergine di buona qualità, anche se proveniente da fuori italia.

ti posso assicurare che molto spesso si prendono fregature pazzesche comperandolo sfuso nel frantoietto del paesello, in quanto lì i controlli qualitativi sono molto scarsi se non assenti.

Il prodotto di marca, invece, mantiene quello che promette in quanto, pur non essendo al top qualitativo, è molto controllato; gli oleifici industriali oramai hanno fatto propria la certificazione iso 9000 e ricevono molto spesso visite ispettive, ogni bottiglia ha stampato il lotto di produzione a cui è associato un certificato di analisi ed un campione sigillato, ecc. ecc.

naturalmente non lo si può paragonare a quello prodotto con olive delle nostre colline e spremuto a freddo, ma questo è un altro discorso, destinato a pochi privilegiati.

altra cosa è la grande distribuzione, soprattutto i discount ( e la crisi economica che impone ai clienti l'acquisto di quello da 3 euro e mezzo.... )

come vedi, in fondo la pensiamo proprio allo stesso modo.

un saluto,

danilo

23 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Danilo, basta che tu vai in qualsiasi supermercato, e osservi la vendita di olio extravergine, da 3.19. 3.5, 4. 4 qualcosa,ilvero extravergine costa, e se non lo è è frode..io in questo momento vivo in Umbria e ti garanntisco che l'olio veramente extravergine costa molto di più.
22 aprile 2008 0:00 - danilo
per fare beneficienza

quali sono i prezzi di cui parli?
22 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Come mai i venditori acquistano olio dai produttori al doppio e anche più , dei prezzi a cui poi lo immettono sul mercato?
22 aprile 2008 0:00 - danilo
per brac

Sfortunatamente l'olio prodotto in alta sabina è paragonabile ad una goccia nell'oceano di tutto il venduto in italia, e sicuramente non va nei supermercati.
potrei dire altrettanto di quello prodotto nella zona in cui abito,in umbria, ma non sta quì il problema.

In un oleificio di media grandezza si IMBOTTIGLIANO circa 150.000 litri di olio al giorno,365 giorni l'anno ( meno le feste comandate ), ma l'olio si produce solo in un mese o poco più, in italia.
E' chiaro che l'italia non contribuisce che in piccolissime percentuali a tale fabbisogno di materia prima.

Parlando quindi di olii commerciali, secondo me per non rimanere fregati bisogna acquistare un olio di marca, ed il prezzo non può essere troppo basso, non comunque sotto i 4 - 4.5 euro/lt.
Il produttore che etichetta a marchio il suo prodotto (di solito è il cognome stesso ) non può rischiare di sputtanarlo, mediante i prelievi a campione che i nas operano tutti i giorni negli scaffali dei supermercati; deve mantenere una qualità che nel peggiore dei casi stà entro i limiti analitici imposti dalla legge.

si va tranquilli anche con quelli a marchio della grande catena di supermercati, in quanto i capitolati di fornitura sono abbastanza severi e la qualità commissionata viene ricontrollata nei loro laboratori.

Per quanto ne so, le asl non sono competenti sulla qualità, ma controllano il rispetto delle norme igieniche, haccp, antinfortunistica e quant'altro.

un saluto,

danilo


21 aprile 2008 0:00 - brac
Fortuna che nel Lazio c'è una zona in provincia di Rieti chiamata Alta Sabina. Una zona dove la contraffazione è bandita, una zona dove l'olio di oliva è radicato profondamente nella cultura popolare dei paesi costituenti la Sabina stessa,questo grazie ad un sistema naturale millenario di coltivazione, raccolta, spremitura e conservazione.
21 aprile 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Se assieme alla regioni, alle comunità montane, agli ordini professionali, si abolissero pure la Asl, sarei meno critico.
21 aprile 2008 0:00 - faustina
Noi consumatori abbiamo il diritto di sapere i nomi delle aziende truffatrici. Se queste sanno che quando sbagliano pagano (nessuno comprerebbe più quel prodotto), credo che il fenomeno si ridurrebbe parecchio.
21 aprile 2008 0:00 - mael
Io vorrei sapere perchè ogni qual volta sirischia di essere avvelenati (vedi vino, farine etc, etc) da prodotti alimentari non si rende pubblico il nome del prodotto venduto la marca e tutte le generalità del caso , dovrebbe essere n diritto l'informazione e non una censura a loro favore . Grazie
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