Un giorno mi trovavo per caso ad assistere ad una scena da
film. Un ragazzo extracomunitario (poi si è saputo che era
clandestino) stava rapinando la pensione ad una povera
vecchietta (italiana che paga le tasse)appena uscita
dall'ufficio postale. Mentre la gente tentava di
intervenire, qualcuno aveva telefonato al 113 e subito dopo
la polizia bloccava il rapinatore. L'agente di polizia,
nella colluttazione aveva ricevuto una coltellata dal
rapinatore e per istinto di conservazione dovette difendersi
menando le mani e pestando il povero...rapinatore.
Risultato: Rapinatore arrestato; Vecchietta
all'ospedale con un braccio spezzato; Agente
ferito, anch'egli in ambulanza col rapinatore verso
l'ospedale. Agenti in borghese che raccoglievano
testimonianze; La cosa che mi ha sconvolto, ascoltando
i commenti di alcune persone, sono state le parole di questo
genere: "povero ragazzo l'hanno pestato perchè è
di colore, la polizia è fascista!" Cosa c'entra,
Dio grande!!! "la polizia è fascista? Questa è
malafede e odio verso chi rischia la vita tutti i giorni per
€.1200,00 e per difendere la madre rapinata di quello
stronzo che parla così perchè indottrinato di una teoria
assurda che serpeggia fra questa persone che amano il caos e
il disordine. Persone che difendono l'indifendibile solo
per il gusto di andare nel c..o all'avversario politico.
Capaci di fare invadere l'italia pure dai
"marziani" per creare il caos e sguazzarci dentro
con una follia incomprensibile, solo perchè da bambini
hanno avuto un'infanzia difficile e devono farla pagare
a tutta la società. Quindi le nozze del
povero...clandestino (con qualche problema con la
giustizia)con la nostra principessina italiana che con le
nozze avrebbe traghettato un clandestino in cambio di un
grande amore come nel romanzo "Via col vento",
aiuta anche qualcuno che specula su queste scene lacrimevoli
e mediatiche per giustificare un individuo discutibile, che
fa gioco a qualcuno, per dire che la polizia impedisce le
nozze fra un'italiana e un clandestino (come dire: tra
una poliziotta e un clandestino delinquente). PROVVEDIMENTO
CRUDELE, IRRAGIONEVOLE E INCOSTITUZIONALE. Ma stiamo dando i
numeri? Ma siamo italiani o nemici in casa nostra?
Ricordatevi che il buonismo fasullo porta a gravi
conseguenze per tutti, anche per quei sostenitori di parte
che amano tanto chi li rapinerà, gli stuprerà le figlie,
gli metterà le bombe sotto casa, e se ne infischierà se i
suoi sostenitori sono amici, anzi questi saranno i primi a
essere sacrificati.
13 maggio 2008 0:00 - ANNAPAOLA LALDI
Cara Emmanuela, grazie della chiarificazione. Però ora
mi è venuto un altro dubbio per quanto riguarda quei paesi
in cui la legge civile coincide o è comunque ispirata a una
legge religiosa. Sappiamo che per la legge coranica un uomo
può sposare fino a quattro donne. Di conseguenza chiedo:
che cosa significa lo "stato libero" di un uomo in
una situazione simile? Se ha, per esempio, già una moglie
sola, non può venire definito "libero" per un
secondo matrimonio? Mi rendo conto che adesso sto
probabilmente uscendo dal caso specifico delle Marche,
perché non so se la Tunisia ammetta che un uomo sia
poligamo, però il problema mi sembra che esista.
Ribadisco a maggiore ragione la richiesta avanzata a te e a
Claudia nell'intervento precedente (6 maggio u.s.), e
cioè che prepariate una scheda sul diritto di famiglia
islamico e sulla condizione della donna (moglie e madre) in
esso. Continuo a ritenere che così facendo offrireste
un ottimo servizio d'informazione, una cosa necessaria
per avere le idee chiare e poter scegliere con cognizione di
causa.
13 maggio 2008 0:00 - Emmanuela Bertucci
Per Annapaola Laldi e per chiarire a quali condizioni uno
straniero puo' legittimamente contrarre matrimonio in un
qualsiasi comune italiano.
La normativa nazionale
(codice civile, leggi sullo stato civile e testo unico in
materia di immigrazione) richiede che il nubendo straniero
produca: - passaporto in corso di validita' o altro
documento equipollente - nullaosta rilasciato dal
consolato del proprio Paese in cui si certifica che non vi
sono condizioni ostative al matrimonio (dunque che il
nubendo e' di stato civile libero)
Nessun
comune italiano accetta, ne' puo' accettare, la
richiesta di pubblicazioni senza questi due documenti,
pertanto (pur non avendo letto tutti i giornali sul caso)
riterrei che la notizia secondo la quale lo straniero non
aveva il passaporto sia errata, poiche' in questo caso
il comune non avrebbe nemmeno proceduto alle
pubblicazioni.
D'altra parte, gli uffici
comunali non sono tenuti (e dunque non possono) a chiedere
il permesso di soggiorno, poiche' nei registri di stato
civile devono obbligatoriamente essere registrati gli
"eventi" della vita (nascite, morti, matrimoni,
divorzi) al di la' della regolarita' o meno dello
straniero sul territorio italiano.
Emmanuela
Bertucci
10 maggio 2008 0:00 - Francesco Mangascià
A mio parere, è solo la mancanza di documenti che
giustifica questa storia, e vorrei sapere chi celebrava il
matrimonio con che diritto lo faceva e in base a quel norme
lo avrebbe poi registrato, per il resto pluripregiudicato o
meno, personalmente non mi tocca.
8 maggio 2008 0:00 - DE pravato
Hai ragione fata Morgana... qui non ci si capisce più
un Gabriellì!...sono tutti andati
8 maggio 2008 0:00 - DE pravato
Fra le altre parole, testualmente leggo:
"Seppur sotto un profilo di stretta applicazione delle
norme l'azione dei quattro poliziotti in borghese (avete
capito bene: quattro!)".
Signori dottori
responsabili dell'ADUC e dell'immigrazione.... ma
che ci state dando, i numeri per giocare al lotto?
Ma l'ADUC non era l'Associacione a Difesa degli
Utenti e dei Consumatori?... e come pensa di
difenderle, queste persone?...
Con delle leggi
che si inventano i suoi reponsabili "ad usum
delphini"?... Che dice la legge italiana?... che
un Clandestino non è facultato a rimanere sul suolo
italiano?... ebbene se ne deve andare!... punto, finito, non
c'è altro!
Se vogliamo fare ADUC... dobbiamo
protestare quando le leggi NON funzionano, non nel raro caso
in cui invece vengono applicate correttamente!
O
anche qui vogliamo fare i commissari tecnici, i giudici, i
legislatori... a seconda di come ci fa comodo?
MAGARI ci fossero quattro poliziotti ogni volta che servono!
8 maggio 2008 0:00 - Fata Morgana
Nozze regolari? Senza documenti? Illegalmente nel territorio
italiano? Diritto di un plupregiudicato? Ma ho perso
qualche puntata o qui stiamo andando di male in peggio?
7 maggio 2008 0:00 - Paolo Baldassarre
Mi sembra evidente ormai che la stragrande maggioranza della
gente comune non veda di buon occhio l'immigrazione
selvaggia nel nostro paese e le assurde politiche migratorie
permissive dei governi. Tra l'altro sono solo gli
esponenti delle istituzioni e di associazioni varie, tra cui
Confindustria(ovviamente, no?), a sostenere ancora che
l'immigrazione serve ed è una ricchezza(ma quando
mai???) per un paese che è arrivato a 60 milioni di
abitanti in un territorio di appena 301.000 km
quadrati(grazie all'immigrazione irresponsabile) e che
sta conoscendo gravi problematiche sociali create da tutta
questa gente che arriva da ogni dove. L'Italia non
è assolutamente in grado di metabolizzare l'ingresso di
centinaia di migliaia di disperati ogni anno discriminando
tra l'altro i propri cittadini, punto e basta. Se
lo ficchino in testa le istituzioni e le associazioni come
la vostra. FUORI I CLANDESTINI E CHIUSURA DEL PAESE
ALL'IMMIGRAZIONE REGOLARE.
6 maggio 2008 0:00 - VR
Egregie signore dell'aduc, il vostro intervento è
quanto di più irragionevole, incostituzionale,
discriminatorio io abbia mai letto. Da quando in qua
un'italiano si può sposare senza documenti?? E allora
perchè ad un clandestino pluripregiudicato si dovrebbero
applicare leggi e favori diversi?? Non è forse
discriminatorio nei confronti degli italiani che per
sposarsi devono procurare montagne di documenti e scartoffie
varie??? Direi che la discriminazione la fate voi a
favore dei clandestini - a cui tutto dovrebbe essere
concesso - e contro gli italiani che invece devono
rispettare migliaia di leggi e cavilli. E'
QUANTOMENO EVIDENTE L'ABUSO E LA DISTORSIONE CHE FATE
DELLA PAROLA "RAGIONEVOLEZZA", QUALITA' DI CUI
SIETE PALESEMENTE SPROVVISTE.
Vi invito ad andare
in comune a provare a sposarvi senza documenti, da cittadine
italiane regolari quindi non clandestine, ma comunque senza
documenti... così vi fate ridere in faccia anche lì.
DOVRESTE SOLO VERGOGNARVI DELLA STRUMENTALIZZAZIONE
PRO-CLANDESTINI E ANTI-LEGALITA' CHE FATE.
6 maggio 2008 0:00 - FRANCESCO
hanno fatto bene
6 maggio 2008 0:00 - Dizzy
come la mettiamo con gli accordi di Schengen in merito ai
criminali internazionali provenienti da al di fuori
dell'area?
6 maggio 2008 0:00 - annamaria rivarola
Ascolto ora in TV che escono dal carcere 4 kosovari ed un
romeno colpevoli di rapine in villa nello scorso aprile
2007. Citando quanto da Voi scritto:
"...l'amministrazione ha come primo obbligo
nell'applicazione delle norme, il contemperamento di
tutti gli interessi meritevoli di tutela legale...", mi
chiedo: fa rabbrividire di più lo sprezzo nei confronti
delle vittime dei galeotti neoscarcerati o la vicenda
amorosa da Voi narrata? Si può colpevolizzare (come avete
fatto) la di lei famiglia se si è preoccupata del futuro
della figlia? Ed ancora, se è vero che questo signore non
è uno stinco di santo, avreste piacere che i vostri figli
si legassero in matrimonio con dei pluripregiudicati? Per
favore, smettiamola di voler fare del buonismo a tutti i
costi e guardiamo la realtà: la violenza (in ogni sua
forma) dilaga, rei di questi atti sono per la maggiore
stranieri clandestini i quali, se arrestati, non scontano
pena alcuna e Voi avete anche la sfrontatezza di fare
dell'ironia sui poliziotti incaricati. Vi ricordo che le
forze dell'ordine (tutte) rischiano la pelle ogni
giorno, diversamente da voi e da me che con carta, penna e
calamaio non ci esponiamo a nessun pericolo. Grottesca,
irragionevole, crudele e discriminatoria giudico la vs.
presa di posizione nei confronti delle migliaia di vittime
di delinquenti stranieri, che si vedono negata qualsiasi
forma di giustizia. Consiglio di condurre le vs. battaglie
per qualcosa di più utile socialmente che non un matrimonio
mancato. Un'ultima cosa: chi ha pagato il biglietto
per Tunisi?
6 maggio 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Io vorrei sapere di più in maniera attendibile,poiché , io
ho letto che questo signore non aveva il passaporto, se è
vero domando come faceva a sposarsi senza i documenti?
6 maggio 2008 0:00 - Annapaola Laldi
Cara Claudia e cara Emmanuela, ammetto che la materia,
almeno a quanto emerge da ciò che dite voi, è complessa.
Eppure non me la sento di condividere il vostro giudizio
sull'agire dei poliziotti, che suona così:
"Grottesco, crudele, irragionevole, incostituzionale,
discriminatorio, e comunque illegale".
Sull'illegalità e sull'incostituzionalità non so
cosa dire, perché sono questioni tecniche, sul fatto che
sia "grottesco, crudele, irragionevole" invece
sì, perché sono questioni più ampie e generali, anche
legate al buon senso. Intanto mi chiedo e vi chiedo
quali documenti occorrano per sposarsi (sul serio,non lo so
perché non mi sono mai sposata) e come venga appurato
seriamente lo stato libero di ciascuno dei nubendi,
specialmente nel caso in cui uno dei due (o tutti e due)
siano stranieri. In base a quali documenti, nella
fattispecie, il cittadino tunisino è stato considerato
"libero" per contrarre un matrimonio secondo la
legge italiana? In base a quali documenti ha potuto
dimostrare che è "celibe" o
"divorziato" o "vedovo" -che sono i tre
"stati liberi" secondo il nostro codice civile? Se
non aveva il permesso di soggiorno e il passaporto (come si
legge sulla stampa), in base a quali documenti è stata
accertata la sua identità? Scusate, ma non sono
questioni di poco conto. Se questa rigorosità non ci fosse
stata da parte del Comune, ben venga un'azione che mette
più in chiaro le cose, anche se in modo alquanto
rocambolesco. Per quanto riguarda la crudeltà,
l'apparenza c'è, ma quanto più crudele sarebbe
(stato) se la giovane sposa si fosse trovata vessata subito
dopo le nozze dal marito, come già è accaduto in altri
casi, perché, in realtà, a spingere l'uomo al
matrimonio non era l'amore, ma il desiderio di diventare
cittadino italiano? E' vero che sto facendo un processo
alle intenzioni, e me ne scuso, ma non è possibile (e
neppure lecito) ignorare e sorvolare su un'ipotesi del
genere. Voi dite, la ragazza può andare a sposarsi a Tunisi
... E' vero, e sinceramente, spero per lei che non lo
faccia, perché a quel punto il diritto seguito sarà quello
tunisino (che credo sia abbastanza legato al diritto
islamico), in cui la moglie è totalmente subordinata al
marito con tutta una serie di conseguenze pratiche sulla sua
effettiva libertà personale e quella della tutela degli
eventuali figli e figlie di non facile digestione per una
persona di costumi occidentali. Colgo l'occasione
per chiedervi una cosa che ho in mente da tempo e che voi
potreste fare con molta chiarezza e senso della giustizia,
proprio perché non avete pregiudizi nei confronti dello
"straniero". Vi chiedo dunque di fare una scheda
informativa molto precisa sul diritto matrimoniale e
familiare vigente nei paesi islamici, eventualmente
evidenziando le differenze all'interno di ciscuno di
essi. E' infatti incontestabile che c'è una grande
differenza fra la concezione della famiglia, del matrimonio
e dell'educazione della prole che abbiamo in Italia (e
in Occidente), basata sulla libertà individuale e
l'uguaglianza dell'uomo e della donna di fronte alla
legge, e quella esistente nei paesi islamici, dove
chiaramente la donna non è pari all'uomo e il padre
può avere sulla prole lo jus vitae ac necis (cioè
il diritto di vita e di morte), che era la prerogativa del
pater familias dell'antichissima Roma, e che ora,
per farlo capire a noi, viene chiamato "delitto
d'onore". Un caso del genere è avvenuto alla fine
di aprile a Bassora, dove la diciassettenne Rand Abdel-Qader
è stata uccisa dal padre perché si era innamorata di un
soldato britannico (e il padre è stato interrogato dalla
polizia e poi rilasciato perché gli è stato riconosciuto
il "motivo d'onore). Nell'estate 2006, in
provincia di Brescia, un altro padre, questa volta
pachistano, ha assassinato per sgozzamento la figlia
ventunenne, Hina Saleem, colpevole agli occhi paterni di
voler vivere all'occidentale e di essersi fidanzata con
un giovane italiano. Anche se in questo caso i giudici
italiani non hanno riconosciuto alcun "delitto
d'onore" e hanno condannato l'uomo e i suoi
complici a 30 anni di carcere, il tragico evento ha portato
in primo piano l'inammissibilità per un islamico che i
propri figli possano cambiare costumi (e magari religione);
una persona che fa così è una infedele e la pena è la
morte. E' anche vero che non tutti agiscono in questo
modo, ma la possibilità che ciò avvenga non è remota né
immaginaria. Vi rinnovo quindi il cordiale invito a
curare una bella scheda sul diritto matrimoniale e familiare
nei paesi islamici, in modo che chi vuole possa attingere a
un'informazione obiettiva e rigorosa a un tempo e quindi
regolarsi con maggiore cognizione di causa, se si trovasse
nella situazione di pensare a sposarsi con un cittadino/a di
questi paesi. Con grande stima e apprezzamento per il
vostro lavoro. Annapaola