In una società organizzata esistono sulla carta delle
"regole". Ognuno "teoricamente" dovrebbe
rispettarle. In natura, per mille o più motivi, esistono i
"buoni" e i "cattivi". Tutti quanti
messi insieme dovrebbero convivere nel rispetto di questo
patto che la società si è imposto per non vivere nel caos.
Molti rispettano queste regole, ma molti fanno i furbi e le
eludono. Nel momento in cui qualcuno preposto a fare
rispettare "le regole", applica le sansioni
previste, questi viene ostacolato, sbeffeggiato, visto come
un nazista, senza cuore, razzista, fascista, classista, e
nemico dei più deboli. Ora, a proposito di integrazione;
come previsto dalla legge "Norme in favore dei
Rom" di 23 anni fa, mi chiedo: <<"quanti dei
vecchi amministratori di vario colore politico..., si sono
avvicendati nella regione Lazio?">> Purtroppo, ognuno
ha dovuto dare conto e ragione a "QUALCUNO...",
accontentare molti e non ha potuto realizzare questo
"sogno" dell'avvio all'integrazione dei
ROM. Umanamente credo che , a parte le ideologie, ognuno di
noi di fronte a scene pietose di degrado o di differenze
sociali, provi un moto di ribellione di fronte a tanta
ingiustizia. Devo anche,in modo pratico, fare notare che la
pietà o la comprensione sono sentimenti nobili, ma si
dovrebbero accoppiare bene con chi li riceve e ottenere in
cambio da questi il rispetto della disciplina ed il
comportamento civile in base a quelle "regole" di
chi li ospita. Nessuno di noi, credo, per pietà o buonismo
sarà disposto ad ospitare in casa propria una famiglia ROM
che per tradizione e cultura ha abitudini diverse dalle
nostre. Penso che i teorici del buonismo non siano disposti
a ospitare in casa propria gente che userebbe il loro
l'appartamento come un campo ROM (per cultura). Il
teorico risponderebbe che dipende da noi educarli. Come puoi
sradicare dalla mente un modo di vivere, solo perchè
qualcuno per "utopia" vuole fare diventare un
musulmano/cristiano e un ROM/svizzero. In 148 anni
dall'unità d'Italia, ancora oggi non riusciamo a
fare diventare un calabrese/lombardo e pretendiamo di
cancellare con una legge migliaia di anni di storia di vari
popoli. Anche se impossibile, l'unica soluzione onesta,
reale e civile sarebbe questa: "ogni esponente di una
nazione, religione, cultura, mentalità o abitudini diverse
dal popolo che lo ospita, è obbligato a rispettare quelle
regole del paese ospitante, pena l'espulsione in casi
gravi o la sansione prevista, se ospite regolare".
Anche se l'ospite è sacro, non può diventare il nostro
"padrone" solo perchè, ipocritamente, dobbiamo
essere politicamente corretti. Se l'ospite non si adegua
al nostro modo di vivere, diventa un cattivo ospite e va
invitato a comportarsi bene, altrimenti gli chiederemo,
educatamente, di lasciare la nostra casa, perchè
"l'ospite se non gradito, dopo tre giorni
puzza". Siate realisti e non utopìsti.
16 maggio 2008 0:00 - Alex
La citazione sarebbe di Alessandro Manzoni. Evito di
commentare la cosidetta integrazione.