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30 giugno 2008 0:00 - paolo 47
Mi si sta presentando ora un problema d'assistenza per un famigliare anziano di Firenze e tra le altre opzioni sto valutando quale sia più idoneo per lui se un'assistenza domiciliare o un inserimento in una RSA dove sarebbe indubbiamente meglio assistito da personale specializzato.Per questo motivo, navigando in Internet alla ricerca della soluzione migliore, ho trovato questa bella notizia.Se è vero ciò che viene evidenziato nella frase in neretto al centro dell'articolo " il Comune di Firenze, nonostante fosse ben consapevole di agire violando la Legge,....",a parte il fatto che "il comune di Firenze" è cosa astratta ma ci saranno responsabili con nome e cognome perchè violare, come affermato nel vostro articolo, consapevolmente la Legge credo sia un reato di cui dovrebbero risponderne la o le persone e non l'Istituzione; questo comportamento, se provato, ( la violazione consapevole di Leggi dello Stato ) non può che definirsi criminale.Dov'è finita l'obbligatorietà dell'azione penale? Qualcuno sa darmi una risposta?
10 giugno 2008 0:00 - antonella
Per la Regione Lazio, ho da comunicarvi una notizia in merito ai pazienti RSA della Regione Lazio ed in risposta alla domanda dell'amico da Roma, che così formulava:"La DGR 98/2007 della Regione Lazio ha rimodulato le fasce, ai fini della determinazione della retta giornaliera da pagare alle RSA.
Per effetto di tale rimodulazione, la stessa si trova a ricadere nella seconda fascia, vale a dire tra gli utenti in possesso di reddito annuale I.S.E.E. pari ad un importo compreso tra euro 13.000,00 (tredicimila) e euro 25.000,00 (venticinquemila): quota direttamente a carico dell'assistito pari al 40% (senza il concorso del Comune territorialmente competente); quota a carico del Fondo sanitario pari al 60%.
Tale DGR 98/2007 garantiva, comunque, il mantenimento di una pensione o reddito mensile pari alla pensione sociale.
Tutto questo non succede nel caso di mia madre, la quale si trova a dover pagare più di quanto prende a titolo di emolumenti mensili.
Cosa posso fare nei confronti della Regione Lazio per poterLe garantire il mantenimento di un importo mensile pari alla pensione sociale, così come stabilito dalla DGR 98/2007.
Devo rivolgermi ad un giudice e a quale?
Grazie."
Riguardando tale problema la nostra famiglia, ci siamo rivolti ad un avvocato di Roma, il quale, in difesa di nostra nonna paziente di un RSA romana, ha ottenuto dal Tribunale di Roma una pronuncia che ha dichiarato il diritto di mia nonna alla conservazione di una somma mensile pari alla quota di pensione sociale.
Pertanto, mia nonna dovrà da ora versare mensilmente la quota alla RSA di appartenenza, in modo tale che le venga garantito comunque il mantenimento ogni mese della somma di € 395,59.
Il medesimo avvocato richiederà ora le differenze indebitamente pagate da mia nonna dall'entrata in vigore della DGR 98/2007 sino ad oggi e fino alla concorrenza di € 395,59 mensili.
Grande vittoria.
19 maggio 2008 0:00 - marisa
è un problema comune a molti COMUNI italiani,a Firenze ci pensa l'aduc con i suoi legali e altrove?!!???
19 maggio 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Il comune di Firenze, il comune dei compagni, cioè dei compagnucoli depreda pure i vecchi...
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