Mi si sta presentando ora un problema d'assistenza per
un famigliare anziano di Firenze e tra le altre opzioni sto
valutando quale sia più idoneo per lui se un'assistenza
domiciliare o un inserimento in una RSA dove sarebbe
indubbiamente meglio assistito da personale
specializzato.Per questo motivo, navigando in Internet alla
ricerca della soluzione migliore, ho trovato questa bella
notizia.Se è vero ciò che viene evidenziato nella frase in
neretto al centro dell'articolo " il Comune di
Firenze, nonostante fosse ben consapevole di agire violando
la Legge,....",a parte il fatto che "il comune di
Firenze" è cosa astratta ma ci saranno responsabili
con nome e cognome perchè violare, come affermato nel
vostro articolo, consapevolmente la Legge credo sia un reato
di cui dovrebbero risponderne la o le persone e non
l'Istituzione; questo comportamento, se provato, ( la
violazione consapevole di Leggi dello Stato ) non può che
definirsi criminale.Dov'è finita l'obbligatorietà
dell'azione penale? Qualcuno sa darmi una risposta?
10 giugno 2008 0:00 - antonella
Per la Regione Lazio, ho da comunicarvi una notizia in
merito ai pazienti RSA della Regione Lazio ed in risposta
alla domanda dell'amico da Roma, che così
formulava:"La DGR 98/2007 della Regione Lazio ha
rimodulato le fasce, ai fini della determinazione della
retta giornaliera da pagare alle RSA. Per effetto di
tale rimodulazione, la stessa si trova a ricadere nella
seconda fascia, vale a dire tra gli utenti in possesso di
reddito annuale I.S.E.E. pari ad un importo compreso tra
euro 13.000,00 (tredicimila) e euro 25.000,00
(venticinquemila): quota direttamente a carico
dell'assistito pari al 40% (senza il concorso del Comune
territorialmente competente); quota a carico del Fondo
sanitario pari al 60%. Tale DGR 98/2007 garantiva,
comunque, il mantenimento di una pensione o reddito mensile
pari alla pensione sociale. Tutto questo non succede
nel caso di mia madre, la quale si trova a dover pagare più
di quanto prende a titolo di emolumenti mensili. Cosa
posso fare nei confronti della Regione Lazio per poterLe
garantire il mantenimento di un importo mensile pari alla
pensione sociale, così come stabilito dalla DGR
98/2007. Devo rivolgermi ad un giudice e a quale?
Grazie." Riguardando tale problema la nostra
famiglia, ci siamo rivolti ad un avvocato di Roma, il quale,
in difesa di nostra nonna paziente di un RSA romana, ha
ottenuto dal Tribunale di Roma una pronuncia che ha
dichiarato il diritto di mia nonna alla conservazione di una
somma mensile pari alla quota di pensione sociale.
Pertanto, mia nonna dovrà da ora versare mensilmente la
quota alla RSA di appartenenza, in modo tale che le venga
garantito comunque il mantenimento ogni mese della somma di
€ 395,59. Il medesimo avvocato richiederà ora le
differenze indebitamente pagate da mia nonna
dall'entrata in vigore della DGR 98/2007 sino ad oggi e
fino alla concorrenza di € 395,59 mensili. Grande
vittoria.
19 maggio 2008 0:00 - marisa
è un problema comune a molti COMUNI italiani,a Firenze ci
pensa l'aduc con i suoi legali e altrove?!!???
19 maggio 2008 0:00 - Francesco Mangascià
Il comune di Firenze, il comune dei compagni, cioè dei
compagnucoli depreda pure i vecchi...