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1 giugno 2022 15:33 - Claudio Cappuccino
SCUSATE, RITENGO NON CORRETTA LA FRASE "Gli oppioidi ... sono esponenzialmente più dannosi per il corpo umano rispetto alla cannabis".
Gli oppioidi sono più PERICOLOSI rispetto alla Cannabis, perché è molto facile morire per una dose eccessiva di oppioidi (come può facilmente succedere con sostanze del mercato nero), mentre fortunatamente non è possibile morire per overdose di Cannabis.
Ma gli oppioidi (ovviamente solo quelli "di farmacia") non possono essere definiti "dannosi" anche nell'uso cronico.
Vedi riferimenti autorevoli qui di seguito:

-- "Sulla dipendenza da narcotici [=oppioidi] sono state scritte più sciocchezze che su ogni altro argomento medico." (R.Melzack - P.D.Wall, The challenge of pain, 2a ed 1996, p. 203)

-- “Non ci sono prove di alterazioni permanenti nelle funzioni cognitive e intellettuali dovute all’uso cronico di oppiacei. Né vi è alcuna indicazione di psicosi o altre rilevanti complicazioni psichiatriche causate da queste sostanze. (...) Sembra che pochi danni fisiologici permanenti derivino direttamente dall’uso cronico di oppiacei puri”. (Canadian Commission of Inquiry into the Non-Medical Use of Drugs - Final report. Ottawa 1973, p. 309)

-- "Gli oppioidi di per sè sono sorprendentemente non-tossici anche quando sono usati quotidianamente a dosaggi significativi per molti anni." (C.P. O’Brien in: Cecil Textbook of Medicine, 20a ed. 1996, p. 52-3)

-- “Gli oppioidi di per sé sono associati con rimarchevolmente poche complicazioni mediche, anche nell’uso a lungo termine.” (D.A. Rastegar - M.L. Fingerhood, Addiction medicine, 2005, p. 97)

-- “Non ci sono prove che gli oppiacei producano danni organici al sistema nervoso centrale o a qualunque altro organo, anche dopo anni di uso continuo.” (Goth’s Medical Pharmacology, 12a ed.1988, p. 339)

-- “Si deve sottolineare che l’uso cronico di oppiacei è del tutto differente dall’uso cronico di alcool: l’uso cronico di oppiacei non causa alcuna complicazione medica (a meno che non vi siano complicazioni legate a difficoltà nell’iniezione o un sovradosaggio non-intenzionale).” (Melmon K.L. - Morrelli H.F. (eds): Clinical pharmacology, 2a ed. 1978, p. 1015)

-- "La nozione comune che un soggetto dipendente da morfina sia necessariamente un astuto, codardo, malizioso e degenerato criminale [...] non potrebbe essere più lontana dalla verità. (...) Cutting [Stanford Medical Bulletin, 1:39-42, 1942] descrisse il caso di un medico che fu dipendente da morfina per 62 anni e che non mostrò alcun segno di deterioramento fisico o mentale dovuto al farmaco quando fu studiato all'età di 84 anni". (Goodman & Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 4a ed., 1970, p. 286)

"L'esperienza con migliaia di pazienti mantenuti ad alti dosaggi giornalieri di metadone per periodi fino a 15 anni non ha mostrato alcun effetto dannoso diretto. Una buona salute e un lavoro produttivo non sono quindi incompatibili con l'uso regolare di oppiacei." (Goodman-Gilman’s Pharmacological basis of therapeutics, 7th ed. 1985, p. 542).

-- "Con l'eccezione della situazione di overdose e delle alterazioni legate alla dipendenza fisica, la massima parte delle azioni degli oppiacei sono relativamente benigne e rapidamente reversibili". (Harrison's Principles of Internal Medicine, 11a ed., McGraw-Hill 1987, p. 2112)

-- "Sono relativamente scarse le prove che indicano che la somministrazione appropriata di una preparazione pura, lecita di oppiacei sia associata a serie conseguenze dannose da un punto di vista medico. [...] Da un punto di vista medico, è stato mostrato che gli effetti della nicotina sono molto più dannosi di quelli degli oppiacei puri. [...] E' perciò contraddittorio proibire gli oppiacei mentre si promuovono le vendite di caffeina, tabacco e alcool. [...] Farmacologicamente, l'eroina pura per uso medico non ha più effetti dannosi di qualunque altro oppiaceo". (B. Stimmel (ed): Heroin dependency, 1975, p. 138-9,224-225,227)

-- "Fumare sigarette è indiscutibilmente più dannoso per l'organismo umano dell'eroina". (Vincent P. Dole, citato in E.M.Brecher (ed): Licit and illicit drugs, Little, Brown 1972, p. 25)

-- "La diamorfina [eroina] più che una droga è un fenomeno. Sembra evocare una reazione in tutti quelli che vengono in contatto con essa, sia in modo fisico che attraverso parole dette o scritte." (R.G. Twycross in Journal of Thanatology, 1972, 2:733)

-- “ (...) le organizzazioni latinoamericane di trafficanti sembrano guardare all’eroina come alla droga degli anni ’90. Al contrario di stimolanti come la cocaina, (...) un sedativo come l’eroina può essere usato per decenni o periodi più lunghi (sic!).”. International Narcotics Control Strategy Report, U.S. Department of State, 1993, p. 6.

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