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25 giugno 2008 0:00 - Umberto
Questo l’ho preso da un sito di un’altra associazione consumatori e l’ho trovato molto ben fatto.Speriamo che chi lo ha redatto non si inazz................

Per quanto riguarda yeyo, se mi scrive in privato gli svelo qualche piccola curiosità su compagnie petrolifere, depositi carburanti, distributori carburanti, cisterne private e anche qualche curiosità sul GPL.
COMPARAZIONE DEI PREZZI DELLA BENZINA.

Dalla rilevazione del Ministero dello Sviluppo Economico del 9 giugno 2008, ricaviamo i prezzi nei 15 paesi considerati (seconda colonna).

Quanto dovrebbe costare la benzina nei vari paesi per far sì che gli automobilisti di quei paesi sopportino lo stesso impegno finanziario (definito “penosità”) gravante sull’automobilista italiano che paga 1,503 euro per un litro di carburante.
Ad esempio, in Germania, dove la benzina costa poco meno di mezzo centesimo rispetto al nostro mercato (1,505 contro i nostri 1,503 euro), tanto che – anche in confronti che vorrebbero essere dotti - si tende ad equiparare i due valori, l’uguaglianza è solo nominale. Infatti, vista la Capacità di spesa maggiore in Germania del 12,5 per cento (114,4 contro la nostra 101,7), il litro alla pompa ha un prezzo che impegna molto meno l’automobilista tedesco. Perché costui avverta la stessa penosità affrontata dal nostro, in Germania la benzina dovrebbe costare 1,69 euro, cioè 19 centesimi oltre il prezzo nominalmente uguale al nostro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Germania) il prezzo del nostro litro di 1,503 euro è pari a quello del litro tedesco solo se questo costa 1,690 euro.
Allo stesso modo, non possiamo dire che in Austria un litro costi solo 16 centesimi meno che da noi (1,341 contro 1,503), perché quel paese ha una Capacità di spesa superiore del 26 per cento rispetto alla nostra (128,2 contro 101,7). Per poter equiparare i due livelli di prezzo, in termini di penosità, il litro austriaco dovrebbe costare 55,3 centesimi in più, cioè 1,894 contro il nominale 1,341. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Austria) il prezzo del nostro litro di 1,503 euro è pari a quello del litro austriaco solo se questo costa 1,690 euro.
Eclatante il dato del Lussemburgo. Il litro costa 1,310 euro, solo 19 centesimi nominali in meno rispetto alle nostre pompe. Valutando però la Capacità di spesa del Lussemburgo, superiore alla nostra del 175,6 per cento (280,3 contro 101,7), perché un lussemburghese abbia il nostro stesso impegno finanziario nell’acquisto della benzina, le loro pompe dovrebbero portare il litro a ben 4,14 euro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Lussemburgo) il prezzo del nostro litro di 1,503 euro è pari a quello del litro lussemburghese solo se questo costa 1,690 euro.
1) Quanto dovrebbe costare la benzina in Italia per far sì che i nostri automobilisti sopportino lo stesso impegno finanziario (“penosità”) gravante sugli automobilisti degli altri paesi?
Per continuare con gli esempi precedenti, in Germania la benzina costa poco meno di mezzo centesimo rispetto al nostro mercato (1,505 contro i nostri 1,503 euro. Vista la Capacità di spesa maggiore in Germania del 12,5 per cento (114,4 contro la nostra 101,7), il litro alla pompa ha un prezzo che impegna molto più l’automobilista italiano, pur a parità di prezzo nominale. Perché costui avverta la stessa penosità affrontata dal tedesco, in Italia la benzina dovrebbe costare 1,337 euro, cioè 16,6 centesimi in meno. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Germania) il prezzo del litro tedesco di 1,505 euro è pari a quello del litro italiano solo se le nostre pompe diminuissero il prezzo a 1,337 euro.
Allo stesso modo, non possiamo dire che in Austria un litro costi solo 16 centesimi meno che da noi (1,341 contro 1,503), perché quel paese ha una Capacità di spesa superiore del 26 per cento rispetto alla nostra (128,2 contro 101,7). Per poter equiparare i due livelli di prezzo, in termini di penosità, il litro italiano dovrebbe diminuire di 44 centesimi, cioè passare a 1,063 contro il nominale 1,503. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Austria) il prezzo del litro austriaco di 1,341 euro è pari a quello del litro italiano solo se le nostre pompe diminuissero il prezzo a 1,063 euro.
Eclatante, anche in questo calcolo, il dato del Lussemburgo dove un litro costa 1,310 euro, solo 19 centesimi nominali in meno rispetto alle nostre pompe. Valutando però la Capacità di spesa del Lussemburgo, superiore alla nostra del 175,6 per cento (280,3 contro 101,7), perché un italiano abbia lo stesso impegno finanziario di un lussemburghese nell’acquisto della benzina, le nostre pompe dovrebbero diminuire il prezzo di un litro a 0,475, cioè a meno di mezzo euro. Possiamo quindi affermare che (viste le retribuzioni ed il livello dei prezzi in Italia ed in Lussemburgo) il prezzo del litro lussemburghese di 1,310 euro è pari a quello del litro italiano solo se se le nostre pompe diminuissero il prezzo a 0,475 euro per un litro.
24 giugno 2008 0:00 - yeyo
vac, oggigiorno siamo, a grosse linee, al punto di mezzo: è stata estratta metà del petrolio esistente; resta l'altra metà.
@Umberto
ricordati sempre che in un economia ad offerta costante, se aumenta la domanda, aumenta il prezzo.
l'offerta è quella, perchè il petolio abbiamo detto essere tot, gli estrattori sono quelli ed i raffinatori idem (e non possono accelerare i processi più di tanto); in America il grosso del petrolio estratto è destinato alla benzina, poco al gasolio od altro; in Europa invece si ricava più gasolio.
Dato che in Europa oltre la metà del parco auto è alimentata a gasolio, i singoli paesi devono fare a botte con gli altri per riuscire ad accaparrarsi gasolio sufficiente per servire i cittadini:questo fa aumentare il prezzo.
24 giugno 2008 0:00 - vac
Stiamo girando attorno al problema:

Pongo 2 semplici domande:
1. Quanto petrolio "estraibile" è rimasto?
2. L'impatto ambientale dovuto all'utilizzo di un combustibile fossile può ancora essere ignorato?
24 giugno 2008 0:00 - Umberto
Hai perso un'altra occasione per stare zitto, se potessi avere 10 centesimi ogni ciarla che hai scritto sui carburanti forse ora abiterei vicino alla villa dello psiconano.
Ma quale OPEC, ENI e fregnacce varie.
Fai finta di non capire, non so il perchè però lo immagino, ci hanno sempre rotto le palle negli anni passati cumunicandoci che, a causa del costo del dollaro, il barile aumentava di prezzo ( a proposito di barile, quanti di voi CIARLIERI conosce da quanti litri di petrolio è formato?), anno 2000 dollaro a 2100 lire.
uguale ad euro 1,2.Costo al barile dollari 45 pari a lire 94.500 pari ad circa 50 euro.
Anno 2008, 1 dollaro = a 0.63 euro, prezzo barile 130 dollari pari ad euro 78.

Pertanto ci costa circa 25 euro in più del 2000, e allora..................
Invece di sfregnacciare a ruota libera, perchè non ci spieghi come ha fatto il gasolio, non mi risulta che sia cambiato metodo di raffinazione, a costare più della benzina?
Per favore meno CIARLE
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