Non è vero che la ASL non paga la quota sanitaria. La
concede mettendo in graduatoria con punteggio basso in
maniera tale che se uno fa ricorso alk Tar o fa causa perde
ogni cosa.
L'unico sistema è quello di
lottare tutti assieme, ma purtroppo ognuno pensa per se.
Se i politici non vedono contrasti vanno avnti
così.
15 ottobre 2008 0:00 - luciano
Venda la casa popolare e paghi al quota non dicono così
allla ASL?
Oppure uno si può prostituire. Ancora
questo non lo dicono, ma certamente è uan guerra......
Ci vuole una lista civica RSA
Luciano
9 ottobre 2008 0:00 - Luciano
L'unica soluzione parrebbe la RIVOLUZIONE. Adesso
anche se si fa ricorso al TAR si perde. Non si sa + che
fare. Bisognerebbe riunire tutte le persone che sono in
queste problematiche e scendere per strada. Se mi
vuole mandare uan email ne parliamo [email protected]
17 settembre 2008 0:00 - Luciano
C'è poco da dire. A Firenze gli anziani non
autosuffienti in demenza e su una sedia a rotelle se hanno
un figlio sono fortunati. La società della Salute , un
consorzio ASL- Comune di Firenze con a capo la giunta
comunale di Firenze ha rsolto i problemi. HA UN FIGLIO ? CI
PENSA IL FIGLIO A PAGARE CIRCA 3000 € per la retatt RSA.
Punto e basta non c'è storia legale che tenga. Solo gli
anziani soli vengono inseriri in RSA con contributi ASL e
comunali (se l'anziano non ah soldi).
I
poveri vecchietti in demenza tanto non votano meglio puntare
su altri clienti...
O no?
Insommma un
problema sanitario affronattao e risolto da politici di
professione, molti dei quali sono andati a scuola da
Andreotti (lo dicono loro !)
Verranno tempi
migliori ? O peggiori ?
La speranza è
l'ultima a morire
3 settembre 2008 0:00 - Luciana Pascucci
Cara Aduc, Abbiamo un problema con mia suocera che
purtroppo ci sta distruggendo , mo marito in modo
particolare in quanto figlio unico. Ho letto
l'interrogazione parlamentare ma non riesco a trovare la
risposta, non sono troppo esperta di internet. Ad ogni
modo noi risediamo nel comune di Firenze. Mia socera è non
autosufficiente al 100% con accompagnamento. L'11
Luglio 2007 si è rotta il femore ed è stato scoperto che
ha un mengioma in seno sagittale che a quella data aveva
causato un grosso edema e quindi aveva forti allucinazioni.
Non era operabile né per il meningioma perchè sarebbero
stati più i danni che i benefici e quindi in quello stato
neanche per il femore. Da quel momento dopo un lungo periodo
all'ospedale, abbiamo provato a portarla a casa con una
badante ma è impossibile. Nè abbiamo avute 3 ma tutte se
ne sono andate perchè date le condizioni non riuscivano a
dormire né notte né giorno. Fu mandata in RSA
temporanea il 5 Marzo 2008 perchè ingestibile in ambito
familiare e perchè mio marito aveva le fibrillazioni
atriali a causa dell stress. E' attualmente sempre
nella stessa RSA perchè noi non sappiamo né dove portarla
né come gestirla. Nonostante tutto la commissione UVM che
si è riunita per la valutazione le ha dato un punteggio
così basso che mai entrerà definitivamente in RSA.
L'Assistente Sociale che dovrebbe essere di supporto
alla persona anziana ed alla famiglia si è limitata a
registrare, non è intervenuta in aiuto. Ci ha detto che
siccome ha un figlio questa è il punteggio attribuito e che
situazioni così ce ne sono tante. E' ATTUALMENTE IN
LISTA D'ATTESA AL 180° POSTO. E' una cosa assurda.
Il Servizio Sanitario non vuole pagare neanche la quota
sanitaria. Il comune non vuole pagare la parte di quota
sociale che gli compete e la Struttura ci chiede di pagare
la retta totale che è di circa 90 Euro il giorno. Mia
suocera ha una pensione di circa 840 Euro il mese e Euro
465,00 di accompagnamento. Vive in una casa popolare di due
stanze con barriere architettoniche sia dentro che fuori.
C'è un ascensore nel quale non entra la sedia a rotelle
ma quello che è più grave è totalemente non
autosufficiente, deve essere imboccata e posizionata ogni
due ore per evitare i decupido, dipendente quindi in tutte
le sue funzioni quotidiane da terze persone. Parlo al
plurale perchè una persona sola non riuscirebbe ad
accudirla. E' una donna grande e anche in struttura per
spostarla occorrono 2, 3 persone. Con quale diritto
l'Azienda Sanitaria dice che non paga la quota sanitaria
e che tutto è a carico del figlio. Io e mio marito non
siamo in grado di pagare la cifra che ci viene chiesta,
abbiamo la nostra famiglia ed un figlio che ancora studia,
un mutuo da pagare. Mio marito è pensionato ma
costretto a lavorare per far fronte agli impegni di
famiglia. Non basterebbe il mio stipendio per pagare la
quota sanitaria di mia suocera. E poi la nostra famiglia con
cosa vivrebbe ? In data odierna ci siamo rivolti
all'Ufficio del Difensore Civico del Comune di Firenze
esponendo tutto quanto detto in questa lettera e "
vorremmo " essere fiduciosi in una risposta positiva ma
purtroppo fino ad ora ci siamo trovati tante porte chiuse e
non sappiamo più cosa fare. Saremo costretti a
rivolgerci ad un legale con ulteriori spese ma se non lo
facciamo ci troveremo fuori tutela e obbligati a pagare dei
soldi che non abbiamo. Siamo in Italia ma a quanto pare
le leggi dello stato vengono disattese dai comuni che fanno
quello che vogliono. Se avete dei consigli da darci li
accettiamo e potete risponderci all'indirizzo mail di
invio. Rimngraziamo per l'attenzione e porgiamo i
ns. disitnti saluti. Luciana Pascucci cg.
Ceccarelli