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5 novembre 2008 0:00 - Luciano
Non è vero che la ASL non paga la quota sanitaria. La concede mettendo in graduatoria con punteggio basso in maniera tale che se uno fa ricorso alk Tar o fa causa perde ogni cosa.

L'unico sistema è quello di lottare tutti assieme, ma purtroppo ognuno pensa per se.

Se i politici non vedono contrasti vanno avnti così.
15 ottobre 2008 0:00 - luciano
Venda la casa popolare e paghi al quota non dicono così allla ASL?

Oppure uno si può prostituire. Ancora questo non lo dicono, ma certamente è uan guerra......

Ci vuole una lista civica RSA

Luciano
9 ottobre 2008 0:00 - Luciano
L'unica soluzione parrebbe la RIVOLUZIONE.
Adesso anche se si fa ricorso al TAR si perde. Non si sa + che fare. Bisognerebbe riunire tutte le persone che sono in queste problematiche e scendere per strada.
Se mi vuole mandare uan email ne parliamo
[email protected]
17 settembre 2008 0:00 - Luciano
C'è poco da dire. A Firenze gli anziani non autosuffienti in demenza e su una sedia a rotelle se hanno un figlio sono fortunati. La società della Salute , un consorzio ASL- Comune di Firenze con a capo la giunta comunale di Firenze ha rsolto i problemi. HA UN FIGLIO ? CI PENSA IL FIGLIO A PAGARE CIRCA 3000 € per la retatt RSA. Punto e basta non c'è storia legale che tenga. Solo gli anziani soli vengono inseriri in RSA con contributi ASL e comunali (se l'anziano non ah soldi).

I poveri vecchietti in demenza tanto non votano meglio puntare su altri clienti...

O no?

Insommma un problema sanitario affronattao e risolto da politici di professione, molti dei quali sono andati a scuola da Andreotti (lo dicono loro !)

Verranno tempi migliori ? O peggiori ?

La speranza è l'ultima a morire
3 settembre 2008 0:00 - Luciana Pascucci
Cara Aduc,
Abbiamo un problema con mia suocera che purtroppo ci sta distruggendo , mo marito in modo particolare in quanto figlio unico.
Ho letto l'interrogazione parlamentare ma non riesco a trovare la risposta, non sono troppo esperta di internet.
Ad ogni modo noi risediamo nel comune di Firenze. Mia socera è non autosufficiente al 100% con accompagnamento.
L'11 Luglio 2007 si è rotta il femore ed è stato scoperto che ha un mengioma in seno sagittale che a quella data aveva causato un grosso edema e quindi aveva forti allucinazioni. Non era operabile né per il meningioma perchè sarebbero stati più i danni che i benefici e quindi in quello stato neanche per il femore. Da quel momento dopo un lungo periodo all'ospedale, abbiamo provato a portarla a casa con una badante ma è impossibile. Nè abbiamo avute 3 ma tutte se ne sono andate perchè date le condizioni non riuscivano a dormire né notte né giorno.
Fu mandata in RSA temporanea il 5 Marzo 2008 perchè ingestibile in ambito familiare e perchè mio marito aveva le fibrillazioni atriali a causa dell stress.
E' attualmente sempre nella stessa RSA perchè noi non sappiamo né dove portarla né come gestirla. Nonostante tutto la commissione UVM che si è riunita per la valutazione le ha dato un punteggio così basso che mai entrerà definitivamente in RSA. L'Assistente Sociale che dovrebbe essere di supporto alla persona anziana ed alla famiglia si è limitata a registrare, non è intervenuta in aiuto. Ci ha detto che siccome ha un figlio questa è il punteggio attribuito e che situazioni così ce ne sono tante. E' ATTUALMENTE IN LISTA D'ATTESA AL 180° POSTO. E' una cosa assurda. Il Servizio Sanitario non vuole pagare neanche la quota sanitaria. Il comune non vuole pagare la parte di quota sociale che gli compete e la Struttura ci chiede di pagare la retta totale che è di circa 90 Euro il giorno. Mia suocera ha una pensione di circa 840 Euro il mese e Euro 465,00 di accompagnamento. Vive in una casa popolare di due stanze con barriere architettoniche sia dentro che fuori. C'è un ascensore nel quale non entra la sedia a rotelle ma quello che è più grave è totalemente non autosufficiente, deve essere imboccata e posizionata ogni due ore per evitare i decupido, dipendente quindi in tutte le sue funzioni quotidiane da terze persone. Parlo al plurale perchè una persona sola non riuscirebbe ad accudirla. E' una donna grande e anche in struttura per spostarla occorrono 2, 3 persone.
Con quale diritto l'Azienda Sanitaria dice che non paga la quota sanitaria e che tutto è a carico del figlio.
Io e mio marito non siamo in grado di pagare la cifra che ci viene chiesta, abbiamo la nostra famiglia ed un figlio che ancora studia, un mutuo da pagare.
Mio marito è pensionato ma costretto a lavorare per far fronte agli impegni di famiglia. Non basterebbe il mio stipendio per pagare la quota sanitaria di mia suocera. E poi la nostra famiglia con cosa vivrebbe ?
In data odierna ci siamo rivolti all'Ufficio del Difensore Civico del Comune di Firenze esponendo tutto quanto detto in questa lettera e " vorremmo " essere fiduciosi in una risposta positiva ma purtroppo fino ad ora ci siamo trovati tante porte chiuse e non sappiamo più cosa fare.
Saremo costretti a rivolgerci ad un legale con ulteriori spese ma se non lo facciamo ci troveremo fuori tutela e obbligati a pagare dei soldi che non abbiamo.
Siamo in Italia ma a quanto pare le leggi dello stato vengono disattese dai comuni che fanno quello che vogliono.
Se avete dei consigli da darci li accettiamo e potete risponderci all'indirizzo mail di invio.
Rimngraziamo per l'attenzione e porgiamo i ns. disitnti saluti.
Luciana Pascucci cg. Ceccarelli
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