Premetto che ho partecipato (per la prima volta) alle
primarie del PD del 25 ottobre scorso e che in diverse
tornate elettorali nazionali e locali ho votato per la
compagine, di cui il signor Claudio Martini fa parte. Questo
dico perché sia chiaro da che parte viene la mia critica.
Che però, proprio per questo, è tanto più severa.
Mi è sfuggita l'attuale esibizione di propaganda personale
di Martini, ma non mi sfuggì quella del 2004/2005 che
sicuramente fu più capillare e anche un po' più abile e di
più ampio respiro, perché partì nel marzo 2004 e fu
tenuta in vita fino al gennaio 2005 con cadenza quasi
semestrale.
A quell'epoca la Regione Toscana aveva preso le parti dei
pendolari che, negli anni precedenti erano stati fortemente
penalizzati da un comportamento selvaggio di Trenitalia::
comminò, per esempio, una grossa sanzione pecuniaria a
Trenitalia per i ritardi, che fu investita in migliorie ad
alcune stazioni ferroviarie. Inoltre istituì un numero
verde e un indirizzo e-mail per i reclami (non so se
funzionino ancora). Fin qui niente da ridire, anzi tutto da
lodare.
Il fatto non corretto, a cui mi riferisco io, è la
pubblicazione a spese della Regione di un quadernetto
illustrato (dimensioni: cm. 12x19) molto elegante in carta
patinata (alla faccia del rispetto dell'ambiente!) di 80
pagine, che si intitolava "INTRENO", e che uscì per tre
volte, nel marzo e settembre 2004 e nel gennaio 2005,
distribuito con larghezza in tutte le stazioni e sui treni.
Ciascun numero del quaderno era una sorta di rivista
ferroviaria, in cui facevano subito bella mostra di sé la
fotografia e l'editoriale del signor Martini su temi
ferroviari (e l'altro editoriale con foto dell'allora
assessore ai trasporti, Riccardo Conti) seguiti da un
articolo del padrino/madrina del quaderno (l'arbitro
Pierluigi Collina, la danzatrice Carla Fracci e il cantante
Piero Pelù), da un racconto "vincitore" di un concorso fra
pendolari, e da altri scritti sempre di argomento
ferroviario.
Intendiamoci bene, questi quaderni mi sembrano tutt'oggi di
ottima fattura. Con un piccolo neo che mi fece arrabbiare
subito, perché subodorai l'intento propagandistico sotto le
mentite spoglie dell'informazione. E che fosse propaganda lo
dimostrò il fatto che l'ultimo numero fu quello, appunto,
del gennaio 2005, a distanza di pochi mesi dalle elezioni
regionali. Nelle quali, io, pur votando la compagine in cui
si presentava Martini, mi avvalsi della possibilità del
voto disgiunto e votai per un altro candidato presidente
della Giunte regionale.
Mentre collezionavo i quadernetti, che conservo ancora, mi
chiedevo quanto costavano ai contribuenti della Toscana
(quindi anche a me) e come tutti quei soldi avrebbero potuto
sovvenzionare attività più proficue.
Sono contenta di vivere in Toscana, riconosco che il governo
di questa regione ha fatto delle scelte secondo me positive
e intelligenti, ma proprio per questo tollero ancor meno
queste meschine astuzie e l'atteggiamento protervo, da
padroni delle ferriere, che purtroppo si riscontra anche fra
questi governanti. Io sono convinta che se il centrosinistra
non si distingue per un modo diverso di governare, privo di
personalismi e di favoritismi e soprattutto privo di
corruzione, perderà anche le regioni e le città che finora
a governato, come del resto ha dimostrato l'esempio
eclatante di Prato. E' possibile che questi signori e
signore (Martini in testa) non se ne rendano conto?