COMMENTI
  (Da 1 a 1 di 1)  
3 novembre 2009 18:16 - Annapaola Laldi
Premetto che ho partecipato (per la prima volta) alle primarie del PD del 25 ottobre scorso e che in diverse tornate elettorali nazionali e locali ho votato per la compagine, di cui il signor Claudio Martini fa parte. Questo dico perché sia chiaro da che parte viene la mia critica. Che però, proprio per questo, è tanto più severa.
Mi è sfuggita l'attuale esibizione di propaganda personale di Martini, ma non mi sfuggì quella del 2004/2005 che sicuramente fu più capillare e anche un po' più abile e di più ampio respiro, perché partì nel marzo 2004 e fu tenuta in vita fino al gennaio 2005 con cadenza quasi semestrale.
A quell'epoca la Regione Toscana aveva preso le parti dei pendolari che, negli anni precedenti erano stati fortemente penalizzati da un comportamento selvaggio di Trenitalia:: comminò, per esempio, una grossa sanzione pecuniaria a Trenitalia per i ritardi, che fu investita in migliorie ad alcune stazioni ferroviarie. Inoltre istituì un numero verde e un indirizzo e-mail per i reclami (non so se funzionino ancora). Fin qui niente da ridire, anzi tutto da lodare.
Il fatto non corretto, a cui mi riferisco io, è la pubblicazione a spese della Regione di un quadernetto illustrato (dimensioni: cm. 12x19) molto elegante in carta patinata (alla faccia del rispetto dell'ambiente!) di 80 pagine, che si intitolava "INTRENO", e che uscì per tre volte, nel marzo e settembre 2004 e nel gennaio 2005, distribuito con larghezza in tutte le stazioni e sui treni. Ciascun numero del quaderno era una sorta di rivista ferroviaria, in cui facevano subito bella mostra di sé la fotografia e l'editoriale del signor Martini su temi ferroviari (e l'altro editoriale con foto dell'allora assessore ai trasporti, Riccardo Conti) seguiti da un articolo del padrino/madrina del quaderno (l'arbitro Pierluigi Collina, la danzatrice Carla Fracci e il cantante Piero Pelù), da un racconto "vincitore" di un concorso fra pendolari, e da altri scritti sempre di argomento ferroviario.
Intendiamoci bene, questi quaderni mi sembrano tutt'oggi di ottima fattura. Con un piccolo neo che mi fece arrabbiare subito, perché subodorai l'intento propagandistico sotto le mentite spoglie dell'informazione. E che fosse propaganda lo dimostrò il fatto che l'ultimo numero fu quello, appunto, del gennaio 2005, a distanza di pochi mesi dalle elezioni regionali. Nelle quali, io, pur votando la compagine in cui si presentava Martini, mi avvalsi della possibilità del voto disgiunto e votai per un altro candidato presidente della Giunte regionale.
Mentre collezionavo i quadernetti, che conservo ancora, mi chiedevo quanto costavano ai contribuenti della Toscana (quindi anche a me) e come tutti quei soldi avrebbero potuto sovvenzionare attività più proficue.
Sono contenta di vivere in Toscana, riconosco che il governo di questa regione ha fatto delle scelte secondo me positive e intelligenti, ma proprio per questo tollero ancor meno queste meschine astuzie e l'atteggiamento protervo, da padroni delle ferriere, che purtroppo si riscontra anche fra questi governanti. Io sono convinta che se il centrosinistra non si distingue per un modo diverso di governare, privo di personalismi e di favoritismi e soprattutto privo di corruzione, perderà anche le regioni e le città che finora a governato, come del resto ha dimostrato l'esempio eclatante di Prato. E' possibile che questi signori e signore (Martini in testa) non se ne rendano conto?
  COMMENTI
  (Da 1 a 1 di 1)