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13 gennaio 2010 20:22 - lucillafiaccola1796
Sarà meglio che Gesù, essendo Palestinese, non si rechi in israele... adesso lì altro che croce... prima lo sbatterebbero al "muro" e poi se lo cuocerebbero al fosforo bianco!
Avvisatelo di farsi i .... suoi!
13 gennaio 2010 9:25 - ernesto4566
Ho letto molti commenti sulla religione e la laicità. A tutti coloro che conn il loro scritti lasciano intendere di conoscere beneil temapropongo: A quale vi rifette. Io conosco quello dei vangeli: Non andate ai Gentili, non entrate in nessuna città de' Samatitani. Io non sono mandato se non alle pecore perdute della Casa d'Israele. (Capire che cosa significhi per casa DiIsraele) La dobba
1 gennaio 2010 20:00 - lucillafiaccola1796
A proposito di Laicismo... Ho trovato questo...

SPIRITUALITÀ LAICA – Taoismo, una religione senza Dio… Poems and Reflections Paolo D'Arpini 29 dicembre 2009 La Spiritualità Laica non è un termine “inventato” (come qualche suo detrattore afferma). In verità la Spiritualità Laica è la prima forma di riconoscimento spirituale nell’uomo, che affonda le sue radici nello psichismo naturalistico, nell’intuizione analogica, nelle espressioni sacre della coscienza prima dell’avvento di ogni religione.
Naturalmente è possibile individuare in alcune pseudo religioni del passato questa “spiritualità naturale” priva di dogmi, di libri sacri e di preghiere. Il padre riconosciuto di questa “filosofia di vita” fu Lao Tse. Cominciamo con il dire che nel pensiero di Lao Tse troviamo quella condanna dell’orgoglio
[IL SAGGIO NON COMPETE DICE IL NOSTRO MAESTRO PERCHÉ NESSUNO PUÒ COMPETERE CO LUI[NON ...ACCETTA LA COMPETIZIONE] NOTA AGGIUNTA DI LF e del raggiungimento, fondamentale in ogni spiritualità laica. Sullo stesso filone si pone anche il pensiero di Nisargadatta Maharaj, saggio laico advaita... Anche nel proto-cristianesimo si può avvertire un tale intendere, ad esempio nelle parole riferite a Gesù: “Tutto ciò che è eccelso fra gli uomini è abominazione dinanzi a Dio”. L’orgoglio, questa follia di grandezza ascritta all’individuo, è semplicemente un’illusione dell’uomo… poiché di fronte al Tao ogni grandezza umana è da considerarsi nient’altro che vana. E qui si comprende anche la causa sottile della differenza ideologica tra Confucianesimo e Taoismo, ma di questo argomento magari parleremo in una prossima occasione. Nei detti di Lao Tse spesso e spesso ritroviamo la disapprovazione dell’orgoglio e del criterio di raggiungimento personale e ciò in virtù della legge di concatenazione dei contrari, l’alternanza dello Yang e dello Yin che è la manifestazione cinetica del Tao. Infatti allorché la forza Yang, attiva, trova il suo culmine automaticamente è sospinta verso il suo contrario Yin, passivo.

La punizione per l’orgoglio è quindi in Lao Tse una sorta di legge naturale.

“Un gran vento -egli dice- non può durare più dello spazio di un mattino. Una bufera cessa col giorno. L’armata gloriosa non vincerà in eterno. L’albero elevato sarà abbattuto”

Egli spiega nel Tao Te King come l’orgoglio stesso sia il presagio della caduta: “Colui che si alza sulla punta dei piedi non sta ritto. Colui che marcia a passi gloriosi non farà un lungo cammino.

Colui che si esibisce non brilla. Colui che si esalta è senza onore. Colui che si prevale del suo talento è senza merito. Colui che fa pompa dei suoi successi non vi si mantiene.

Questi sono per il Tao eccessi di nutrimento e umori superflui. Tutto ciò che è sotto il Cielo ne prende nausea. E l’uomo del Tao non rivolge loro nemmeno uno sguardo!” Questa legge fondamentale non impedisce però a Lao Tse di mantenere un atteggiamento equanime e corretto nei confronti delle cosiddette “vie del mondo”. “La via del Cielo –egli dice- toglie all’eccedente per compensare il mancante ma la via degli uomini meschini toglie all’indigente per aumentare il ricco”.

La via del Cielo, dirà successivamente Lie Tseu (un altro taoista), è la via dell’umiltà e la via degli uomini meschini è quella dell’arroganza. Simile concetto viene espresso nel Libro dei Proverbi, annunciando la caduta di Babilonia: “L’arroganza precede la rovina e l’orgoglio precede la caduta”.
Ma la disistima per l’orgoglio e la considerazione per l’umiltà non esauriscono la “dottrina” taoista.

Lao Tse considera il Tao una sorta di Madre che genera, nutre e protegge tutti gli esseri dell’universo. Ma è difficile affermare se il Tao “è” o “non è”. Nella metafisica del Tao la kenosi originaria è priva di ogni sostanziale processo, forma o sostanza. Ne consegue che agli occhi del nostro pensiero determinista la “pienezza” del Tao appare simile al “vuoto”. Il Tao è visto come un abisso senza fondo e ciò non dimeno esso dà origine a tutte le cose, un vortice caotico da cui sorge ogni armonia. Quindi se il vero Tao al nostro percepire determinista appare come un nulla, che per noi corrisponde alla corsa verso il vuoto del sé, esso contemporaneamente segna il ritorno beato nella matrice silenziosa, che attira e proietta l’esperienza del pensiero empirico e poi lo riassorbe nel nulla da cui proviene. Questa kenosi del Tao procede per sua propria natura e non presuppone alcuna volontà creatrice o distruttrice.

E da qui si comprende la non valutazione taoista per un D’io personale.
10 dicembre 2009 19:53 - lucillafiaccola1796
Si sa per certo che LAICO vuol dire NON PRETE... Che centra l'ateismo?
Uno Stato non prega... quindi.... mai visto la Nazione Francia a messa? Mai visto la Turchia Nazione nella Moschea? Ci sono stati teocratici come gli israele1 e usa\israele2 che sono appunto teocratici: stato ebraico si definiscono i primi! In god we trust hanno scritto i secondo sui dollarucci.ucci.ucci.
10 novembre 2009 20:18 - IVAN.
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Qualcuno contesta che l'ADUC dia spazio a commenti "acrimonici".

Bene, allora vorrei ricordare che la questione non è "rimuovere o no il Crocefisso", bensì abrogare una legge che lo IMPONE IN DEFAULT.

Chi ha capito qualcosa di differente deve essersi bevuto SENZA RIFLETTERE le distorsioni dei media;
allora, invece di mettersi a criticare l'ospitalità di un forum dove si danno informazioni CORRETTE, dovrebbe prendersi prima il disturbo di chiedersi PERCHÈ sui media nazionali vengono riportate disinvoltamente distorsioni tendenziose dei fatti - e senza che NESSUNO se ne assuma la responsabilità.

Così la prossima volta eviterà di fare figuracce da IPOCRITA, quando scrive «...evidenziando la stupidità di chi parla senza conoscere il senso delle cose».



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10 novembre 2009 14:35 - sergio2
Qualche commento sui diversi… commenti.

A Gianni, Pine_tree, Lucilla rispondo che a me basta che sia eliminata l’imposizione.
Il crocifisso ci può anche stare, ma se solo uno chiede che sia rimosso deve essere rimosso.
Lucilla, lo Stato non può essere ateo, posizione che appartiene solo all’individuo, lo Stato è (o dovrebbe essere) “laico” nel senso di equidistante da ogni religione.

A Ester, una sommessa riflessione. Poiché nessuno si è curato, in tutti questi anni, di qualificare la presenza del crocifisso con motivazioni che non fossero di attenzione per la fede della maggioranza della popolazione, non è che in gioco c’è, come sempre, un uso strumentale dell’evento per ingraziarsi le gerarchie cattoliche?

A Puccio3569
Sì, l’esercizio di un diritto individuale non risponde alle logiche maggioritarie. Questo per la nostra Costituzione e le numerose sentenze in proposito.
"L’atteggiamento dello Stato non può che essere di equidistanza e imparzialità" nei confronti di ogni fede, "senza che assumano rilevanza alcuna il dato quantitativo dell’adesione più o meno diffusa a questa o a quella confessione religiosa (sentenze nn. 925 del 1988, 440 del 1995 e 329 del 1997)" (così Corte cost., 20 novembre 2000, n. 508).
Ancora:
“(allo Stato) spetta soltanto il compito di garantire le condizioni che favoriscano l’espansione della libertà di tutti e, in questo ambito, della libertà di religione" (Corte cost., 8 ottobre 1996, n. 334); mentre "valutazioni ed apprezzamenti legislativi differenziati e differenziatori" tra le diverse fedi, con diverse intensità di tutela, verrebbero ad incidere sulla pari dignità della persona e si porrebbero "in contrasto col principio costituzionale della laicità o non-confessionalità dello Stato" (Corte cost., 14 novembre 1997, n. 329).

A Lino5471, giusto.
Infatti, a essere censurata è l’imposizione del crocifisso e non la sua presenza.

A Faucau, faccio notare che quanto affermi non corrisponde al vero: l’imposizione del crocifisso, per norma regolamentare, non è bilanciata dal diritto individuale a esporre al fianco del crocefisso altri simboli religiosi. Le sentenze italiane che hanno confermato la presenza del crocifisso giungono a questa conferma perché affermano che nella scuola il crocifisso diventa un simbolo dei valori della laicità repubblicana. Giungono a questa attribuzione di significato attraverso ragionamenti culturali e filosofici, rispettabili ma confutabili e contestabili, in ogni caso ragionamenti senza fondamento giuridico.
Strasburgo afferma che non è desumibile dalle norme che il crocifisso sia pacificamente percepito come un simbolo della laicità e poiché è percepito anche solo come simbolo confessionale la sua presenza imposta è in contrasto con i diritti individuali.
Riguardo all’esercito di bigotti… stai dimostrando di esserne un fiero rappresentante. Scalpiti per giungere a posizioni di comando? Nel caso, auguri.

A Roberto2829 e a Rafone, ricordo che la Corte di Strasburgo, come qualsiasi Corte, interviene sulle domande poste dal ricorrente.
Non ha la facoltà di decidere di quali casi occuparsi e quali no.
Al massimo può decidere sull’inammissibilità di un ricorso, motivando la decisione.
Se di questa faccenda si sono occupati anche i Tribunali italiani mi sembra evidente che qualche ragione di ammissibilità doveva pur esistere. Non credete?

A Giacob, mancherebbe, con rispetto per le tagliatelle.
La corsa a ingraziarsi le gerarchie ecclesiastiche credo sia la molla che sta facendo scattare tanti politici che si esibiscono in dichiarazioni ridicole e basate sul nulla o sulla distorsione dei fatti. Con largo aiuto dei media che ogni giorno propongono commenti fatti con aria fritta.
5 novembre 2009 19:14 - lucillafiaccola1796
Una volta c'era il detto "libera chiesa in libero stato"
Ora ci si inventa che lo stato non può essere ateo!
Lo stato dovremmo essere NOI e NOI siamo tutti diversi!
Se volete una stato non ateo trasferitevi in massa al Vatic Ano...
la Terra d'Italia, ovviamente la lasciate QUI!
I nostri AVI l'hanno pagata con la vita, le lotte e le sofferenze!
FUORI DALLE SCATOLE!
Ed il Crocefisso usatelo Voi... sostituiteVi a gesu cristo, almeno gli offrite una vacanza... che se la merita!!!!
5 novembre 2009 8:35 - faucau
c'è un esercito di bigotti della religione atea, Bonino in testa, che confonde continuamente e cocciutamente la laicità con l'ateismo.
Lo stato italiano è laico, non ateo.
La libertà di insegnamento dei genitori non si garantisce impedendo agli altri genitori ... libertà di insegnamento. Chi vuole esporre propri simboli ha diritto di farlo. SE gli altri hanno differenti credi, incluso, l'ateismo, chiedanmo di esporre anche i loro simboli. Smettano l'intolleranza pretendendo di sopprimere i simboli degli altri.
L'Itaia è un paese libero e laico, non a confessione atea.

Fausto Carratu'
4 novembre 2009 23:23 - pine_tree
Roberto2829,
19 anni all'estero, é 29 in Italia, entrambi i genitori sono Italiani.

Per la lingua Italiano ammetto, colpevole non ho fatto molto per perfezionarla, un po perché lavoro intensamente in lingua inglese.

Quindi non ho capito dové ho sbagliato interpretazione, ma probabilmente non ha molto importante, avendo risposto in reazione alla sola tua frase "occuparsi di problemi concreti", non ho dato alcun peso al resto del messaggio.

Solo questo mi ha innervosito, sicuramente la mia reazione era eccessiva, dopo avere lette decine di messaggi in rete che cercavano di dire con linguaggio colorito che il crocefisso non da fastidio a nessuno, è un simbolo di xxx yyyy, che sono cretinate, ci sono cose più importanti, praticamente erano gli altri chi spiegava agli atei come dovevamo sentirsi.
Se dobbiamo vedere il crocefisso come se fosse la scelta del colore di una parete, allora perché si scaldano tanto se voglio un colore neutro ?, non è una cosa importante, perché non permettere ad un ebrei di portare il suo simbolo ?.
Mi è comunque piacuto i commenti di molti preti che ho trovato in rete, mi sembrano i più raggionevoli, probabilmente perché sono la manovalanza della chiesa in contatto con la gente, e non guardano l'aspetto business.

Conosci la storia del giudice Tosti ?
4 novembre 2009 21:03 - roberto2829
Caro pine_tree
credo che dovrebbe leggere con più attenzione quanto da me esternato in precedenza. Ma tant'è , capisco che lei ha una conoscenza della lingua italiana poco adeguata. Probabilmente non ha capito il senso del mio intervento. Tengo a precisare una cosa , e anche qui cerchi di capire, ... amo molto il Cristo "cristico" ma non quello "paolino". C'è una notevole differenza!
Cordialmente
4 novembre 2009 19:21 - giacob
con tutto il rispetto per le tagliatelle...
4 novembre 2009 19:19 - giacob
Esemplare il commento di "Don Bersani" che non ha fatto nemmeno in tempo ad insediarsi come nuovo segretario del PD che già vuole dimostrare tutto il suo afflato e la sua devozione al Vaticano:
"Penso che un'antica tradizione come quella del crocifisso non possa essere offensiva per nessuno... in questo delicato campo il buon senso finisce per essere vittima del diritto".
Esatto, proprio il buon senso basterebbe e non i furbeschi sofismi paraclericali, per capire che nessun simbolo religioso (tantomeno uno così brutale, atroce e diseducativo) deve essere presente nei luoghi pubblici. Ma per Bersani prima viene il suo personalissimo “buon senso delle tagliatelle” e poi il “diritto” della Corte Europea.
4 novembre 2009 19:01 - pine_tree
Cavolo deve usare il correttore!!!
4 novembre 2009 18:59 - pine_tree
roberto2829 dice:
“Ma vorrei vedere un giorno la corte Eu , occuparsi di problemi concreti per i propri cittadini.”

Signore roberto, questa frase la trovo molto stupido ed offensiva, ma sono felice che lei ha la libertà di poterla esprimere, tante ne abuso anch'io di questa libertà.

Questa corte non ha il compito di occuparsi di problemi concreti, si occupa di qualunque cause che li viene sottoposto, anche se si tratta di un problema personale di un contadino che vuole salvare la sua mucca preferita come animale domestico, che magari il un ente veterinario italiano ha ordinato di abbattere.

Quindi il problema non è concreto ?
Un problema che riguarda almeno 10 milioni di Italiani.
10 milioni di italiani sono sciocchi perché non riuscono a vedere la bellezza e l'amore che rappresenta un pezzo di legno con un uomo morto.
Potrebbe anche non essere un problema fin qui, cavoli loro, andranno all'inferno,
ma questi 10 milioni di Italiani devono averlo essere esposto obbligatoriamente per legge in ogni aula di ogni scuola per la gloria di ogni loro figli, in ogni luoghi statali,
perché se sono poveri ignoranti, genitori indegni, non capace di capire l'alto valore morale, c'è sempre l'amata chiesa che porge la mano e viene in nostra salvezza.

Se è una cosa da poco, niente di concreto, come scegliere il colore delle parete, perché vi scaldate tanto ?
La religione o la fede, non è una scelta di caffè, un autore preferito, una partito politico, la squadra di calcio, tutte cose che possiamo cambiare in un attimo senza problemi alcuna.

Più andata avanti in questo modo, è più persone passeranno dal ateismo al anti-teismo.
4 novembre 2009 18:25 - Rafone
Mi sento in leggera sintonia con quanto scritto da Roberto 2829. La problematica ha senz'altro un suo rilievo, ma l'attenzione che ad essa viene dedicata mi pare senz'altro eccessiva. Oggi almeno un quotidiano di enorme rilevanza nazionale le dedicava grossi titoloni in prima pagina. Credo che anch'io non avrei portato la questione all'attenzione della Corte Europea. Ritengo che siano altri gli argomenti che in questo momento meritino maggiore evidenza
4 novembre 2009 17:52 - lucillafiaccola1796
Ale prossime elezioni voto direttamente per il Pastore Tedesco alla faccia di tutti i Parlamengnaccia taliani col in testa il loro degno Reuccio Sciabolotta dal pennacchio finto!
4 novembre 2009 17:42 - roberto2829
Mi sorge un dubbio: perchè si persegue una causa fino alla corte europea per una cosa del genere? Quanto sarà costato alla gentile signora finlandese? Perchè a me, misero mortale, l'avvocato mi ha scoraggiato in tutti i modi di portare fino alla corte europea la RAI , novello tribunale dell'inquisizione; responsabile di una persecuzione continua e reiterata contro un povero cittadino che ha la sola colpa di non volere il tv dentro la propria casa? C'è qualche cosa che non quadra, mi dispiace per i vari atei, non credenti, miscredenti, ecc.Ma vorrei vedere un giorno la corte Eu , occuparsi di problemi concreti per i propri cittadini.
4 novembre 2009 15:44 - pine_tree
faucau,

Non c'è alcuna libertà di esporre i propri simboli, su quale pianeta vivi?
Tosti un giudice Italiano e stato preso a calci su questo argomento, e nessuno si è sentito il dovere di chiedere scusa.

La parola Laica, ha troppe sfumature, ma quello che lo stato italiano (noi tutti) ha voluto è ben chiaro, perché lo ribadisce in altre articoli di legge, purtroppo ci sono alcuni contraddittoria (il concordato).
Ma lo stato non può essere ateo, per il semplice fatto che l'Ateimo definisce una sola questione, il non credere nell'esistenza in un dio.
La questione di libertà di espressione politica e religiosa non può essere giocata in modo cosi sporca con i nostri bambini, dove un legge impone di sbattere i crocefisso in faccia a tutti e spacciarla come:

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Il crocifisso non va rimosso dalle aule scolastiche - ha sottolineato l' alta corte amministrativa - perché ha "una funzione simbolica altamente educativa, a prescindere dalla religione professata dagli alunni"; non è, dunque, né una "suppellettile", né solo "un oggetto di culto", ma un simbolo "idoneo ad esprimere l'elevato fondamento dei valori civili" - tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, affermazione dei suoi diritti, riguardo alla sua libertà, autonomia della coscienza morale nei confronti dell" autorità, solidarietà umana, rifiuto di ogni discriminazione - che hanno un'origine religiosa, ma "che sono poi i valori che delineano la laicità nell'attuale ordinamento dello Stato".
######

Qualcuno mi può spiegare come questo possa essere un simbolo altamente educativa a prescindere dalla religione professata dagli alunni ?
Considerando che come minimo li deve spiegare qualcosa altrimenti risulta solo un uomo morto su una croce, ed averla sotto gli occhi tutti i giorni a fianco della lavagna non mi sembra educativo.
Nel limite del vocabolario di un bambino, cosa capirà alla fine ?
E cosa vorresti spiegare ad un ateo o un musulmano italiano ?
Dei stranieri non me ne frega niente in questo momento, sono stanco di vedere ogni piccola battaglia finire su una questione “se non ti piace le “nostre” usanze torna a casa tua”
4 novembre 2009 13:01 - faucau
c'è un esercito di bigotti, Bonino in testa, che confonde continuamente e cocciutamente la laicità con l'ateismo.
Lo stato italiano è laico, non ateo.
La libertà di insegnamento dei genitori non si garantisce impedendo agli altri genitori ... libertà di insegnamento. Chi vuole esporre propri simboli ha diritto di farlo. Non ha diritto di sopprimere i simboli degli altri.
L'Itaia è un paese libero e laico. Non è una parrocchia sopravvissuta della defunta Urss.

Fausto Carratu'
4 novembre 2009 10:44 - lino5471
Premesso che lo stato italiano, pur avendo al pari di altri una forte connotazione di stampo cristiano cattolico è comunque lo stato di tutti gli italiani, atei compres e non una colonia del vaticano, farei notare quanto segue:
Ogni persona ha diritto di usare i propri simboli identificativi di appartenenza, siano essi religiosi, culturali o che dir si voglia, è però rilevante che lo faccia nelle apposite sedi.
Cosa penseremmo se vedessimo un simbolo qualunque in un posto qualunque? Che disarmonica sensazione avremmo nel vedere una bandiera di una squadra di calcio o di un partito politico sventolare in una chiesa...Quindi...un pò più di calma e serenità nel mettere ordine tra gli oggetti dell'anima non può far che bene.
4 novembre 2009 7:36 - Vincenzo
x puccio3569
l'Aduc ospita anche il suo commento e non e' certo l'associazione che sceglie se inserire o meno un commento. Non giustifichi la sua bramosia di emarginazione dell'altro e la sua necessita' di adorazione religiosa con la liberta' di opinione e di espressione. E si vergogni per questa fesseria che ha scritto e che ovviamente e' puntualmente riportata nei commenti.
4 novembre 2009 1:17 - puccio3569
Leggendo i commenti pervenuti ,mi complimento con Aduc per aver ospitato e valorizzato l'acrimonia di pochi elementi, dediti all'offesa ed all'insulto di molti italiani e credenti .Giustificando così divisioni ed avversioni che non eliminano il conflitto ,ma lo aumentano.Ed evidenziando la stupidità di chi parla di altri senza conoscere il senso delle cose.Rilevo nella notizia che la "italianità" della signora finlandese sia considerazione ridicola nella sostanza ;che la libertà di due alunni soverchia la libertà degli altri alunni (certo più di due );che il risarcimento per danni morali rinnega la dignità e moralità degli altri ; che il giudizio della Corte europea dimostra ancora una volta l'anima burocratica e non popolare di simile istituzione .
3 novembre 2009 21:10 - Ester
Trovo questo attaccamento all'oggetto, perché di un oggetto si tratta, quasi blasfemo.
Non credo che sia solo per danaro, sicuramente è per non allentare la presa sul potere.
Gesù Cristo era un ebreo e mai avrebbe accettato la raffigurazione materiale di Dio. Anche i primi cristiani, se non sbaglio, rifiutavano ogni rappresentazione visibile del divino scatenando una lotta iconoclasta, madre di tutte le guerre religiose.
Che paura hanno questi cosiddetti cristiani? Che la gente, materialista e primitiva, se non vede, non tocca, non crede (e non si sotomette)? Gente di poca (o niente) fede! E' così scarsa la loro fiducia nel messaggio cristiano?
3 novembre 2009 19:39 - Gianni
Vorrei che la sentenza fosse messa in pratica, ma non solo nelle scuole, ma da tutti quei luoghi che non siano dedicati al culto, comprese le cime dei monti deturpate dall'orrido simbolo.
Chi vuole adorare il feticcio vada in chiesa o ne acquisti qualche decina da sparpagliare negli ambienti di casa.
Gianni
3 novembre 2009 18:22 - lucillafiaccola1796
Questi vorrebbero imporre la loro religione sado masochista a tutti!
Se lo mettessero loro il cilicio sul genitale!
Fra l'altro è una cosa vergognosa vedere una persona morta dopo essere stata torturata infilzata perennemente su una croce. se gesu cristo non è mai esistito, a persone vere di carne vera è stato riservato un simile trattamento.
E questi che si dichiarano buoni, altruisti, ecc... tengono il loro d'io morto su una croce? Loro dicono0 che è risorto. La sua ultima condizione quindi è da risorto, non da morto!
ùChiediamoci allora perché mantengono il loro d'io in questo stato?
Per far soldi!
3 novembre 2009 14:59 - pine_tree
Sarei felicissimo di vedere sparire il crocefisso dalle scuole.

Sono rimasto scioccato da moltissime risposte dai credenti. http://notizie.virgilio.it/cronaca/strasburgo_no_ai_crocefis si.html

Si cerca di convertire il discorso in un conflitto tra stranieri (islamici) ed Cattolici Italiani, dimenticando che in Italia ci saranno oltre 10 milioni di Italiani non credenti o di altra fede.
Si vuole convertire il crocefisso in un simbolo di tradizione, eppure non si fa veramente niente per mantenere alcun tradizione, per quale motivo il crocefisso dovrebbe avere il privileggio.
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