Buongiorno a tutti,
sono un dipendente dell'acerrima concorrente dell'Allianz...
Generali...
leggendo i vari post riguardo questo articolo, duole
rimarcare alcuni punti chissà quanto sbadatamente
tralasciati, spezzando una lancia (pensate un po') a favore
del mio collega/concorrente:
l'investimento autonomo in obbligazioni corporate o btp (e
loro equivalenti) non è affatto a rischio zero, anche solo
per quello che si definisce "rischio emittente" (cioé:
quanto davvero sono sicuro che chi emette questo titolo, e
quindi mi chiede in prestito i soldi, sarà solvibile alla
scadenza, e quindi me li restituirà?). Chiaramente, in una
situazione siffatta, il rischio rimane a carico della
Compagnia e non del risparmiatore. Oltretutto, come
evidenziato, si tratta di una Gestione Separata, con tutti i
crismi e le garanzie che per legge devono essere presenti (e
ben delineate da Sava);
l'investimento autonomo implica conoscenze del mercato e
degli strumenti assai approfondite, siamo sicuri che proprio
tutti le abbiano?.
In realta, da anni c'è un cambiamento ben radicale nel modo
di approcciare un cliente, e spero proprio che ciò possa
tornare a beneficio anche della signora Fiorenza.
Approcciare un cliente, almeno secondo la mia etica (faccio
anche il formatore, sia chiaro), significa parlare con il
cliente, chiedergli i suoi obiettivi e le sue esigenze,
anche minime. Significa tirare fuori da questo dialogo una
scaletta di priorità, definendo bene come intervenire in
modo da far collimare il più possibile i suoi desiderata
con i prodotti che si hanno in casa.
Un po' come chiedere la personalizzazione di
un'automobile... la posso volere rossa metallizzata, con i
cerchi in lega, con un rapporto litri/percorrenza ottimale,
magari anche con l'ipod-bluetooth-navigatore-macchina del
caffé, sedili reclinabili e dotati di vibromassaggiatori
per la schiena, e così discorrendo.
Certo però non posso prescidere da:
- il volante;
- le ruote (di norma sono 4);
- il motore
Né posso pretendere che simile vettura mi garantisca un
migliore appeal sulla metà femminile del cielo.
Ora, tornando a noi, il rapporto che si instaura con il
cliente, serve a rispondere nella maniera migliore e più
"aderente" possibile alle sue richieste, cosa che
sicuramente è mancata alla signora Fiorenza. Fornire un
servizio, significa anche che, il fornitore, ha magari
studiato per erogarlo nella migliore maniera possibile, ed
essendo il suo lavoro, la sua retribuzione proviene dai
famigerati "costi di caricamento" (che, personalmente,
spiego subito, fin dal primo appuntamento, perché non c'è
proprio niente di cui vergognarsi). A volte, il consulente,
accetta anche di vendere prodotti a redditività ZERO, come
quello dell'Allianz (ne abbiamo uno anche noi, ed il
caricamento è ZERO fin dall'inizio, indipendentemente dal
volume versato), quindi significa che anche ne vendesse per
10 milioni, non guadagnerebbe nulla.
Però... però... se andiamo da un avvocato e chiediamo la
redazione di una semplice lettera di sfratto, siamo ben
disposti a tirar fuori 100 euro...
La tutela che mi sento di consiliare a tutti è la
seguente:
chiedete fin da subito, a chi avete di fronte (anche in
banca... soprattutto in banca... hanno già i vostri soldi
sul conto, avete mai provato a chiedere i costi dei piani
mensili che propongono?), i VERI costi dei prodotti
proposti, diffidando da chi propone come risposta il "costo
medio percentuale annuo" o il "t.e.r." (che servono solo a
confondere le idee come la supercazzola di Tognazzi).
Chi, di fronte a tale domanda LEGITTIMA e FONDAMENTALE del
cliente, tentenna, NON è un consulente di cui fidarsi. Chi
non ha problemi a rispondere, e lo spiega con esempi
semplici, è una persona che cerca di fare al meglio il suo
lavoro, anche ri-tarando in corso d'opera, i piani di
accantonamento fatti da suoi predecessori.
Grazie per la pazienza che avrete nel leggermi.
3 dicembre 2009 11:12 - giancarlo3955
A me sembra tanto che i consulenti indipendenti cerchino di
farsi clientela denigrando il + possibile le figure dei
promotori finanziari, io sarei curioso di sapere quanto
influiscono le loro parcelle sui rendimenti dei lori clienti
e come costruiscono i loro portafogli (dal momento che
comunque dei prodotti finanizari li devono consigliare e non
credo che siano a costi zero); non è che alla fine il
vostro cliente si trova a pagare doppio (la vostra parcella
+ i costi legati all'acquisto di prodotti finanziari).
Ora potrei anche capire l'ultilità nel caso di una gestione
di grandi capitali...ma per il piccolo risparmiatore non
capisco quali siano i vantaggi (sopratutto se è un
risparmiatore che rientra nela fascia del rischi zero)
2 dicembre 2009 12:36 - Sava
Per fiorenza9157.
Qui si sta facendo una grossa confusione...qui si parla di
GESTIONE SEPARATA.
I prodotti che si appoggiano su una gestione separata hanno
capitale GARANTITO e MINIMO GARANTITO. Per cui, il capitale
NON potrà MAI essere inferiore a quello investito, a meno
che non si riscatti prima dei 4 anni con penali di uscita
(nel caso di Capitale Sicuro si parte dal 4% a scalare di 1
punto ogni anno fino a zero).
Nel Suo caso, almeno per gli ultimi 10.000 euro di cui
parla, se ha sottoscritto un prodotto Allianz, era un
prodotto che investiva su fondi con una pesante componente
azionaria, fondi che però nell'ultimo anno hanno recuperato
il grosso della perdita 2007-2008 andando spesso in
positivo. Controlli la Sua situazione attuale presso il Suo
consulente o se invece desidera, mi dia qualche lume in più
sul prodotto da Lei sottoscritto. Temo però che nel suo
caso Allianz centri poco... Buona giornata.
2 dicembre 2009 10:05 - fiorenza9157
A me è successo di aver ricevuto la metà esatta di quanto
promesso dai promotori. Per vendermi un'assicurazione
(allora si chiamava DIVAL VITA ed era RAS) il promotore di
nome Francesco Nardini di Roma mi fece un piano di 15 anni
con una rata che prometteva mi avrebbe reso alla fine il
corrispettivo di 1 milione al mese al momento della stipula
nel 1994.
Il risultato ricevuto nel 2009 dopo 15 anni di versamenti
indicizzati mi ha indotto a reclamare, visto che il
sig.Nardini non mi ha mai informato dei rischi ai quali
sarei andata incontro, nè mi spiegò che la rendita finale
poteva essere diversa. Né mi è stato proposto di aumentare
il premio per raggiungere la rendita desiderata.
Era la prima volta mi affidavo a un operatore finanziario,
tra l'altro presentato da un amico.
Nel corso degli anni cambiai promotore finanziario, Livio
Benvegnù di Padova, il quale
pur essendo al corrente della mia aspettativa , dietro mia
richiesta nel 2003 mi ha fornito un preventivo che
confermava le previsioni di Nardini e quindi le mie
aspettative. Purtroppo, l'ho scoperto troppo tardi, si
trattava di un errore nei calcoli, che è stato scoperto
soltanto alla fine (almeno io mi auguro sia per un
errore).
Faccio presente che sono cliente Allianz da vent’anni, e
in vent’anni il mio capitale è più che dimezzato (non
soltanto l’assicurazione), e che gli ultimi 10.000 euro
affidati al sig.Benvegnù si sono quasi volatilizzati “a
causa della Lehman Brothers” come lui si è recentemente
giustificato, ben sapendo di avergli chiesto un posto sicuro
dove tenerli per qualche anno. Con i soldi affidati ad
Allianz io avrei dovuto comperarmi una prima casa, ma
purtroppo la casa la sto pagando con un mutuo molto costoso.
Mentre tutti possono ammirare le bellissime torri che
Allianz ha eretto a Berlino, gioiello dell'architettura,
dove sono finiti i miei risparmi e quelli di tanti che hanno
creduto di mettere al sicuro i loro.
Adesso sono in attesa di una risposta dall'ISVAP.
Chissà...........
1 dicembre 2009 17:28 - Sava
Beh complimenti per la risposta tecnica... Evidentemente non
ha altri argomenti con cui replicare... Tutto sommato è una
soddisfazione, però mi aspettavo di più... Contenti i Suoi
clienti. Buona serata...
1 dicembre 2009 11:36 - pmatteo
Non vorrei essere nei panni di Sua madre, ma del resto
contenti voi.....
30 novembre 2009 11:21 - Sava
Premetto che lavoro per Allianz, ma vorrei rettificare un
paio di cose su Capitale Sicuro Cedola...
1) La durata minima è si 10 anni, ma dovrebbe esserLe
chiaro che dopo soli 5 anni si può uscire senza penali (e
mi dica Lei il prodotto assicurativo quindi impignorabile ed
insequestrabile, che a fronte di capitale garantito e minimo
garantito, non abbia penali di uscita per i primi anni!)
2)Il tasso del 2% non è tecnico, ma minimo garantito (e
come ben saprà c'è differenza)
3)I caricamenti in entrata del 3% sono solo teorici (almeno
per quanto mi riguarda), perchè scontabili e normalmente
scontati... anche fino a ZERO (veda punto 4))
4) Per 25.000 i caricamenti sono ZERO e l'UNICO "costo" è
il rendimento trattenuto dal Vitariv (costo di gestione
dell' 1,2%). Insomma si ha il 3,31% di rendimento, con
capitale ASSICURATO da una GESTIONE SEPARATA che, come spero
saprà, è garantita da riserve tecniche, censite
annualmente dai revisori statali, quindi, a differenza
dell'acquisto diretto di obbligazioni sul mercato, con ZERO
rischi! (come ad esempio il fallimento dell' emittente
PARMALAT - CIRIO - LEHMANN non Le dicono nulla?)
5) Sarà una "tecnica", ma rendimento storico del Vitariv
non è mai sceso sotto il 4,5% ANCHE negli anni passati
disastrosi per i mercati finanziari (e comunque non potrà
essere inferiore al 2% visto che è il minimo garantito...)
La favoletta dei costi di gestione troppo elevati è da un
pò che non è più vera e comunque una GESTIONE SEPARATA è
bena altra cosa di un acqusito diretto di un fondo
obbligazionario.... Morale io lo propongo anche a mia madre,
veda Lei se è solo per intascarmi le commissioni...