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15 dicembre 2009 13:19 - andrea73
Buongiorno a tutti,
sono un dipendente dell'acerrima concorrente dell'Allianz... Generali...
leggendo i vari post riguardo questo articolo, duole rimarcare alcuni punti chissà quanto sbadatamente tralasciati, spezzando una lancia (pensate un po') a favore del mio collega/concorrente:
l'investimento autonomo in obbligazioni corporate o btp (e loro equivalenti) non è affatto a rischio zero, anche solo per quello che si definisce "rischio emittente" (cioé: quanto davvero sono sicuro che chi emette questo titolo, e quindi mi chiede in prestito i soldi, sarà solvibile alla scadenza, e quindi me li restituirà?). Chiaramente, in una situazione siffatta, il rischio rimane a carico della Compagnia e non del risparmiatore. Oltretutto, come evidenziato, si tratta di una Gestione Separata, con tutti i crismi e le garanzie che per legge devono essere presenti (e ben delineate da Sava);
l'investimento autonomo implica conoscenze del mercato e degli strumenti assai approfondite, siamo sicuri che proprio tutti le abbiano?.
In realta, da anni c'è un cambiamento ben radicale nel modo di approcciare un cliente, e spero proprio che ciò possa tornare a beneficio anche della signora Fiorenza.
Approcciare un cliente, almeno secondo la mia etica (faccio anche il formatore, sia chiaro), significa parlare con il cliente, chiedergli i suoi obiettivi e le sue esigenze, anche minime. Significa tirare fuori da questo dialogo una scaletta di priorità, definendo bene come intervenire in modo da far collimare il più possibile i suoi desiderata con i prodotti che si hanno in casa.
Un po' come chiedere la personalizzazione di un'automobile... la posso volere rossa metallizzata, con i cerchi in lega, con un rapporto litri/percorrenza ottimale, magari anche con l'ipod-bluetooth-navigatore-macchina del caffé, sedili reclinabili e dotati di vibromassaggiatori per la schiena, e così discorrendo.
Certo però non posso prescidere da:
- il volante;
- le ruote (di norma sono 4);
- il motore
Né posso pretendere che simile vettura mi garantisca un migliore appeal sulla metà femminile del cielo.
Ora, tornando a noi, il rapporto che si instaura con il cliente, serve a rispondere nella maniera migliore e più "aderente" possibile alle sue richieste, cosa che sicuramente è mancata alla signora Fiorenza. Fornire un servizio, significa anche che, il fornitore, ha magari studiato per erogarlo nella migliore maniera possibile, ed essendo il suo lavoro, la sua retribuzione proviene dai famigerati "costi di caricamento" (che, personalmente, spiego subito, fin dal primo appuntamento, perché non c'è proprio niente di cui vergognarsi). A volte, il consulente, accetta anche di vendere prodotti a redditività ZERO, come quello dell'Allianz (ne abbiamo uno anche noi, ed il caricamento è ZERO fin dall'inizio, indipendentemente dal volume versato), quindi significa che anche ne vendesse per 10 milioni, non guadagnerebbe nulla.
Però... però... se andiamo da un avvocato e chiediamo la redazione di una semplice lettera di sfratto, siamo ben disposti a tirar fuori 100 euro...
La tutela che mi sento di consiliare a tutti è la seguente:
chiedete fin da subito, a chi avete di fronte (anche in banca... soprattutto in banca... hanno già i vostri soldi sul conto, avete mai provato a chiedere i costi dei piani mensili che propongono?), i VERI costi dei prodotti proposti, diffidando da chi propone come risposta il "costo medio percentuale annuo" o il "t.e.r." (che servono solo a confondere le idee come la supercazzola di Tognazzi).
Chi, di fronte a tale domanda LEGITTIMA e FONDAMENTALE del cliente, tentenna, NON è un consulente di cui fidarsi. Chi non ha problemi a rispondere, e lo spiega con esempi semplici, è una persona che cerca di fare al meglio il suo lavoro, anche ri-tarando in corso d'opera, i piani di accantonamento fatti da suoi predecessori.
Grazie per la pazienza che avrete nel leggermi.
3 dicembre 2009 11:12 - giancarlo3955
A me sembra tanto che i consulenti indipendenti cerchino di farsi clientela denigrando il + possibile le figure dei promotori finanziari, io sarei curioso di sapere quanto influiscono le loro parcelle sui rendimenti dei lori clienti e come costruiscono i loro portafogli (dal momento che comunque dei prodotti finanizari li devono consigliare e non credo che siano a costi zero); non è che alla fine il vostro cliente si trova a pagare doppio (la vostra parcella + i costi legati all'acquisto di prodotti finanziari).
Ora potrei anche capire l'ultilità nel caso di una gestione di grandi capitali...ma per il piccolo risparmiatore non capisco quali siano i vantaggi (sopratutto se è un risparmiatore che rientra nela fascia del rischi zero)
2 dicembre 2009 12:36 - Sava
Per fiorenza9157.

Qui si sta facendo una grossa confusione...qui si parla di GESTIONE SEPARATA.

I prodotti che si appoggiano su una gestione separata hanno capitale GARANTITO e MINIMO GARANTITO. Per cui, il capitale NON potrà MAI essere inferiore a quello investito, a meno che non si riscatti prima dei 4 anni con penali di uscita (nel caso di Capitale Sicuro si parte dal 4% a scalare di 1 punto ogni anno fino a zero).

Nel Suo caso, almeno per gli ultimi 10.000 euro di cui parla, se ha sottoscritto un prodotto Allianz, era un prodotto che investiva su fondi con una pesante componente azionaria, fondi che però nell'ultimo anno hanno recuperato il grosso della perdita 2007-2008 andando spesso in positivo. Controlli la Sua situazione attuale presso il Suo consulente o se invece desidera, mi dia qualche lume in più sul prodotto da Lei sottoscritto. Temo però che nel suo caso Allianz centri poco... Buona giornata.
2 dicembre 2009 10:05 - fiorenza9157
A me è successo di aver ricevuto la metà esatta di quanto promesso dai promotori. Per vendermi un'assicurazione (allora si chiamava DIVAL VITA ed era RAS) il promotore di nome Francesco Nardini di Roma mi fece un piano di 15 anni con una rata che prometteva mi avrebbe reso alla fine il corrispettivo di 1 milione al mese al momento della stipula nel 1994.
Il risultato ricevuto nel 2009 dopo 15 anni di versamenti indicizzati mi ha indotto a reclamare, visto che il sig.Nardini non mi ha mai informato dei rischi ai quali sarei andata incontro, nè mi spiegò che la rendita finale poteva essere diversa. Né mi è stato proposto di aumentare il premio per raggiungere la rendita desiderata.
Era la prima volta mi affidavo a un operatore finanziario, tra l'altro presentato da un amico.
Nel corso degli anni cambiai promotore finanziario, Livio Benvegnù di Padova, il quale
pur essendo al corrente della mia aspettativa , dietro mia richiesta nel 2003 mi ha fornito un preventivo che confermava le previsioni di Nardini e quindi le mie aspettative. Purtroppo, l'ho scoperto troppo tardi, si trattava di un errore nei calcoli, che è stato scoperto soltanto alla fine (almeno io mi auguro sia per un errore).
Faccio presente che sono cliente Allianz da vent’anni, e in vent’anni il mio capitale è più che dimezzato (non soltanto l’assicurazione), e che gli ultimi 10.000 euro affidati al sig.Benvegnù si sono quasi volatilizzati “a causa della Lehman Brothers” come lui si è recentemente giustificato, ben sapendo di avergli chiesto un posto sicuro dove tenerli per qualche anno. Con i soldi affidati ad Allianz io avrei dovuto comperarmi una prima casa, ma purtroppo la casa la sto pagando con un mutuo molto costoso. Mentre tutti possono ammirare le bellissime torri che Allianz ha eretto a Berlino, gioiello dell'architettura, dove sono finiti i miei risparmi e quelli di tanti che hanno creduto di mettere al sicuro i loro.
Adesso sono in attesa di una risposta dall'ISVAP. Chissà...........
1 dicembre 2009 17:28 - Sava
Beh complimenti per la risposta tecnica... Evidentemente non ha altri argomenti con cui replicare... Tutto sommato è una soddisfazione, però mi aspettavo di più... Contenti i Suoi clienti. Buona serata...
1 dicembre 2009 11:36 - pmatteo
Non vorrei essere nei panni di Sua madre, ma del resto contenti voi.....
30 novembre 2009 11:21 - Sava
Premetto che lavoro per Allianz, ma vorrei rettificare un paio di cose su Capitale Sicuro Cedola...

1) La durata minima è si 10 anni, ma dovrebbe esserLe chiaro che dopo soli 5 anni si può uscire senza penali (e mi dica Lei il prodotto assicurativo quindi impignorabile ed insequestrabile, che a fronte di capitale garantito e minimo garantito, non abbia penali di uscita per i primi anni!)
2)Il tasso del 2% non è tecnico, ma minimo garantito (e come ben saprà c'è differenza)
3)I caricamenti in entrata del 3% sono solo teorici (almeno per quanto mi riguarda), perchè scontabili e normalmente scontati... anche fino a ZERO (veda punto 4))
4) Per 25.000 i caricamenti sono ZERO e l'UNICO "costo" è il rendimento trattenuto dal Vitariv (costo di gestione dell' 1,2%). Insomma si ha il 3,31% di rendimento, con capitale ASSICURATO da una GESTIONE SEPARATA che, come spero saprà, è garantita da riserve tecniche, censite annualmente dai revisori statali, quindi, a differenza dell'acquisto diretto di obbligazioni sul mercato, con ZERO rischi! (come ad esempio il fallimento dell' emittente PARMALAT - CIRIO - LEHMANN non Le dicono nulla?)
5) Sarà una "tecnica", ma rendimento storico del Vitariv non è mai sceso sotto il 4,5% ANCHE negli anni passati disastrosi per i mercati finanziari (e comunque non potrà essere inferiore al 2% visto che è il minimo garantito...)

La favoletta dei costi di gestione troppo elevati è da un pò che non è più vera e comunque una GESTIONE SEPARATA è bena altra cosa di un acqusito diretto di un fondo obbligazionario.... Morale io lo propongo anche a mia madre, veda Lei se è solo per intascarmi le commissioni...
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