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14 aprile 2010 20:01 - savpg8801
A proposito del restare in tema, aggiungo anche questo post, già inserito in altro thread parallelo:
Le tasse e le accise sono in percentuale. Il problema è la speculazione internazionale.
Una fra le tante e non ultima è che si comprano petroliere solo sulla carta facendo crescere il prezzo per poi rivenderle, sempre sulla carta e lucrando le differenze in relazione. Ci sono anche vere petroliere piene ferme davanti a porti importanti dove c'è interesse anche spendendo ogni giorno di fermo a sfruttare le fluttuazioni al rialzo che dipendono da voci, rumors, quotazioni, lobbies di produttori e petrolieri che, di volta in volta giocano al rialzo o al ribasso.
L'anno scorso, quando il petrolio scese anche fino a 35 $ nessuno incolpò il governo che ha incassato in meno in tasse ed accise, quasi una finanziaria! Zitti e mosche.
Torna comodo avventarsi sempre demagogicamente sul governo senza capire che ci sono anche ben altri interessi.
In questi ultimi giorni, allorchè il petrolio era sceso di tre o quattro dollari, c'è stata subito una diminuzione delle quotazioni azionarie degli energetici.
Il governo potrà anche diminuire qualche accisa, ma null'altro può manovrare in regime di libero mercato; poi, il giorno dopo qualche speculatore internazionale manovra in modo da far aumentare il barile, ecco che tutto viene vanificato per il consumatore, ma anche per lo stato che ci rimette. Sapete che lo stato siamo noi e se ci rimette da una parte, state certi che si rifarà, ovviamente, da un'altra.
14 aprile 2010 17:44 - savpg8801
Benissimo, Diamond18, non voglio far torto a nessuna opinione, la tua compresa.
Sai, anch'io, come tanti, ho avuto trent'anni (ora ne ho molti più del doppio-sono un-come si diceva un tempo- "matusa"). Il cosiddetto conflitto fra idee vecchie e nuove-fra pensiero dei giovani e quello dei vecchi, credimi, c'è sempre stato.
Se vuoi mi puoi anche credere quando ti dico che grandi sacrifici e rinuncie li ho fatti anch'io per decenni al fine di poter raggiungere un minimo di stabilità economica; appena appena raggiunta dopo i cinquant'anni. Coprivo un buco per farne un altro. Anch'io mi lamentavo di tasse, di vessazioni, di non poter fare ciò che altri facevano, e per questo potrei dire: ma che ca..o di vita era? Era vita senza vizi, strafacimenti, tirata al risparmio per arrivare anche allora al prossimo stipendio. Quando ero giovane non c'era mica la paghetta, o il cellulare, o la vacanza, o auto, o altre spese. Se volevo fumare, e studiare, andavo a lavorare e a bottega anche prima dei dieci anni!
Basta. Sembra un grande lamento, ma è solo per capire come la pensano le attuali generazioni. Peraltro ho figli anch'io che sono venuti su con più esigenze di quante io ne abbia avute. E adesso quando dico che si deve avere tutto e sempre, non dico balle; almeno rispetto a non più di cinquant'anni fa quando ci si doveva accontentare della passeggiatina a piedi o in bicicletta caricando la ragazza sul "cannone".
Io ho rimasto l'orgoglio di avercela fatta con le mie forze e i miei sacrifici; a parere di qualcuno sarà una cazzata, ma non invidio di certo i figli di papà solo pieni di fumo, di droga, di telefonini, ma anche pieni del N U L L A.
E i quattro-dieci cent non sono colpa principale dello Stato vessatore, ma delle speculazioni.
Non sento mai nessuno, per esempio, lamentarsi e far campagne pannelliane o associazionistiche quando aumentano le sigarette o gli alcoolici!
Eppoi, va bene che siamo nel duemiladieci, forse un alibi per asserire di pretendere qualcosa in più su cui le vecchie generazioni hanno lottato senza beneficiarne. I benefici si cerca di farli avere almeno ai figli, ma se questi hanno qualche difficoltà, pensino almeno a qualcuno più indietro nel tempo...
14 aprile 2010 15:40 - diamond18
caro savpg8801, non hai torto, ma io ho 30 anni, sono un operaio e in vacanza non ci vado da 5 anni! convivo con la mia ragazza e riesco a malapena ad arrivare a fine mese! sai i tempi del medioevo e del dopo guerra sono finiti, va bene le rinuncie, van bene i sacrifici ma nel 2010 a 30 anni credo che una settimana di vacanza me la farei volentieri, visto che mi spacco di fatica (io come tanti altri)! io in vacanza non ci vado, ma a lavorare si e devo fare 80 km al giorno, per cui in un anno i 4 cent di aumento mi stanno sulle palle.......in busta paga ci sono solo tasse, benzina....tasse....ecc ecc ecc....solo tante tasse, per avere cosa poi?niente, nemmeno riesco a mettere via i soldi per cercare di strappare un mutuo all'80%, lavoro per pagare le tasse e per mangiare, soddisfazioni zero! è vita?
7 aprile 2010 20:02 - savpg8801
Chi fa paragoni fra vacanze e crapulate del tutto voluttuarie, con l'esigenza di farsi curare dal dentista, mi sa che usi i remi dalla parte sbagliata. Avercela solo con le Istituzioni e tendenziosamente esaltare il libero piacere a qualsiasi costo denuncia interessate obiezioni di parte.
7 aprile 2010 19:11 - lucillafiaccola1796
Toto 200... meglio perkularsi da soli che farsi perkulare dalle Accise loro... non ti pare?
7 aprile 2010 11:47 - toto200
"Poi c'è la feroce(ma rassegnata povero me) protesta del vacanziere per l'aumento di 5-10 euro per il pieno."
Potrebbe essere che la protesta sia conseguente al fatto che le compagnie, mettendosi d'accordo sul prezzo del carburante, infrangono la legge [Catricalà docet]. Mentre ristoratori e baristi non hanno tale vincolo, quindi sono liberi di praticare i prezzi che vogliono. Non confondiamo tutto facendo polverone a bella posta.
Quindi non capisco lo sberleffo nei confronti di potenziali truffati che pretendono che la legge venga rispettata. O qualcuno sta tentando di far passare l'idea che tale pretesa sia oramai addirittura oggetto di scherno?

"Le parole "sacrifici", "rinuncie", "risparmi almeno su cose non indispensabili"," non sono più inserite nei vocabolari o nei giusti canoni comportamentali [...]una "vacanza in meno" ti farebbe risparmiare gli aumenti di quattro o cinque anni"
Fare a meno del dentista compenserebbe forse anche gli aumenti di dieci ... :-)
2 aprile 2010 18:50 - lucillafiaccola1796
I poveri non mi fanno nessuna pena... se sono poveri... è perché si sono fatti InculCCCare dai ricchi... ed allora.... bn gli STA.LIN.....!
MEGLIO MORTI CHE COMUNISTI.....
2 aprile 2010 15:47 - savpg8801
Di salassi per i "poveri" vacanzieri non è simpatico parlarne ogni volta come se si dovesse salvarli dai tumori. Andare per vacanze è un atto non indispensabile per la vita, primo perchè la parte dei cittadini che non ci va campa benissimo-anzi evita lo stress da vacanza-anche se per "umanamente" far staccare la spina non comporta necessariamente di farsi centinaia o migliaia di kilometri spesso per far vedere le foto agli amici.
Poi c'è la feroce(ma rassegnata povero me) protesta del vacanziere per l'aumento di 5-10 euro per il pieno. Ma nessuno si lamenta per una scaffata di pesce da 50 euro a cranio, per una esibizione al tavolino del bar in voga, per la gelatata da dieci euro per volta, della quasi dormitina in albergo( ma com'era bello!) da 100 euro, del week-end sulla neve o al mare ventoso e freddo pasquale, degli abbigliamenti di moda acquistati per l'occasione, degli shopping inutili presso le troppe botteghe dei luoghi ameni di villeggiatura, delle code ai botteghini nelle città d'arte... tutto questo e molto di più non fa fare una grinza al vacanziere, ma i tre cent della benzina, questo si che non va bene, ci sta sullo stomaco! Il lamento generale con in testa le associazioni di consumatori è ridicolo. Con queste denuncie chi si vuol veramente o demagogicamente colpire ed incolpare? Se un gelato costa tre euro, quì va tutto bene, se una cena ti costa 30 euro va benissimo (ma sai, bisogna essere consumisti per rilanciare l'economia dell'oste), al massimo si incolpa il governo che non gli fa il calo dell'iva, ma per ingozzarsi tutto è giustificato, e non solo per gli abbienti, ma tutti devono poter avere tutto anche se sono in c.i.g.. I veri poveri non sono questi; per i veri poveri c'è ben altro su cui arrabattarsi; altro che sui tre cent della benzina cruccio dei vacanzieri.
Le parole "sacrifici", "rinuncie", "risparmi almeno su cose non indispensabili"," non sono più inserite nei vocabolari o nei giusti canoni comportamentali.
Anzichè combattere la speculazione dei produttori, e di tutto l'indotto, si manda l'automobilista a far benzina da un remoto benzinaro di anonima marca che ti fa "risparmiare" oppure si incolpa il governo ladro.
Ma una "vacanza in meno" ti farebbe risparmiare gli aumenti di quattro o cinque anni.
E perchè mai si facevano gli stessi discorsi quando, un anno fa, il gasolio e la benzina costavano circa un euro?
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