A proposito del restare in tema, aggiungo anche questo post,
già inserito in altro thread parallelo:
Le tasse e le accise sono in percentuale. Il problema è la
speculazione internazionale.
Una fra le tante e non ultima è che si comprano petroliere
solo sulla carta facendo crescere il prezzo per poi
rivenderle, sempre sulla carta e lucrando le differenze in
relazione. Ci sono anche vere petroliere piene ferme davanti
a porti importanti dove c'è interesse anche spendendo ogni
giorno di fermo a sfruttare le fluttuazioni al rialzo che
dipendono da voci, rumors, quotazioni, lobbies di produttori
e petrolieri che, di volta in volta giocano al rialzo o al
ribasso.
L'anno scorso, quando il petrolio scese anche fino a 35 $
nessuno incolpò il governo che ha incassato in meno in
tasse ed accise, quasi una finanziaria! Zitti e mosche.
Torna comodo avventarsi sempre demagogicamente sul governo
senza capire che ci sono anche ben altri interessi.
In questi ultimi giorni, allorchè il petrolio era sceso di
tre o quattro dollari, c'è stata subito una diminuzione
delle quotazioni azionarie degli energetici.
Il governo potrà anche diminuire qualche accisa, ma
null'altro può manovrare in regime di libero mercato; poi,
il giorno dopo qualche speculatore internazionale manovra in
modo da far aumentare il barile, ecco che tutto viene
vanificato per il consumatore, ma anche per lo stato che ci
rimette. Sapete che lo stato siamo noi e se ci rimette da
una parte, state certi che si rifarà, ovviamente, da
un'altra.
14 aprile 2010 17:44 - savpg8801
Benissimo, Diamond18, non voglio far torto a nessuna
opinione, la tua compresa.
Sai, anch'io, come tanti, ho avuto trent'anni (ora ne ho
molti più del doppio-sono un-come si diceva un tempo-
"matusa"). Il cosiddetto conflitto fra idee vecchie e
nuove-fra pensiero dei giovani e quello dei vecchi, credimi,
c'è sempre stato.
Se vuoi mi puoi anche credere quando ti dico che grandi
sacrifici e rinuncie li ho fatti anch'io per decenni al fine
di poter raggiungere un minimo di stabilità economica;
appena appena raggiunta dopo i cinquant'anni. Coprivo un
buco per farne un altro. Anch'io mi lamentavo di tasse, di
vessazioni, di non poter fare ciò che altri facevano, e per
questo potrei dire: ma che ca..o di vita era? Era vita senza
vizi, strafacimenti, tirata al risparmio per arrivare anche
allora al prossimo stipendio. Quando ero giovane non c'era
mica la paghetta, o il cellulare, o la vacanza, o auto, o
altre spese. Se volevo fumare, e studiare, andavo a lavorare
e a bottega anche prima dei dieci anni!
Basta. Sembra un grande lamento, ma è solo per capire come
la pensano le attuali generazioni. Peraltro ho figli anch'io
che sono venuti su con più esigenze di quante io ne abbia
avute. E adesso quando dico che si deve avere tutto e
sempre, non dico balle; almeno rispetto a non più di
cinquant'anni fa quando ci si doveva accontentare della
passeggiatina a piedi o in bicicletta caricando la ragazza
sul "cannone".
Io ho rimasto l'orgoglio di avercela fatta con le mie forze
e i miei sacrifici; a parere di qualcuno sarà una cazzata,
ma non invidio di certo i figli di papà solo pieni di fumo,
di droga, di telefonini, ma anche pieni del N U L L A.
E i quattro-dieci cent non sono colpa principale dello Stato
vessatore, ma delle speculazioni.
Non sento mai nessuno, per esempio, lamentarsi e far
campagne pannelliane o associazionistiche quando aumentano
le sigarette o gli alcoolici!
Eppoi, va bene che siamo nel duemiladieci, forse un alibi
per asserire di pretendere qualcosa in più su cui le
vecchie generazioni hanno lottato senza beneficiarne. I
benefici si cerca di farli avere almeno ai figli, ma se
questi hanno qualche difficoltà, pensino almeno a qualcuno
più indietro nel tempo...
14 aprile 2010 15:40 - diamond18
caro savpg8801, non hai torto, ma io ho 30 anni, sono un
operaio e in vacanza non ci vado da 5 anni! convivo con la
mia ragazza e riesco a malapena ad arrivare a fine mese! sai
i tempi del medioevo e del dopo guerra sono finiti, va bene
le rinuncie, van bene i sacrifici ma nel 2010 a 30 anni
credo che una settimana di vacanza me la farei volentieri,
visto che mi spacco di fatica (io come tanti altri)! io in
vacanza non ci vado, ma a lavorare si e devo fare 80 km al
giorno, per cui in un anno i 4 cent di aumento mi stanno
sulle palle.......in busta paga ci sono solo tasse,
benzina....tasse....ecc ecc ecc....solo tante tasse, per
avere cosa poi?niente, nemmeno riesco a mettere via i soldi
per cercare di strappare un mutuo all'80%, lavoro per pagare
le tasse e per mangiare, soddisfazioni zero! è vita?
7 aprile 2010 20:02 - savpg8801
Chi fa paragoni fra vacanze e crapulate del tutto
voluttuarie, con l'esigenza di farsi curare dal dentista, mi
sa che usi i remi dalla parte sbagliata. Avercela solo con
le Istituzioni e tendenziosamente esaltare il libero piacere
a qualsiasi costo denuncia interessate obiezioni di parte.
7 aprile 2010 19:11 - lucillafiaccola1796
Toto 200... meglio perkularsi da soli che farsi perkulare
dalle Accise loro... non ti pare?
7 aprile 2010 11:47 - toto200
"Poi c'è la feroce(ma rassegnata povero me) protesta del
vacanziere per l'aumento di 5-10 euro per il pieno."
Potrebbe essere che la protesta sia conseguente al fatto che
le compagnie, mettendosi d'accordo sul prezzo del
carburante, infrangono la legge [Catricalà docet]. Mentre
ristoratori e baristi non hanno tale vincolo, quindi sono
liberi di praticare i prezzi che vogliono. Non confondiamo
tutto facendo polverone a bella posta.
Quindi non capisco lo sberleffo nei confronti di potenziali
truffati che pretendono che la legge venga rispettata. O
qualcuno sta tentando di far passare l'idea che tale pretesa
sia oramai addirittura oggetto di scherno?
"Le parole "sacrifici", "rinuncie", "risparmi almeno su cose
non indispensabili"," non sono più inserite nei vocabolari
o nei giusti canoni comportamentali [...]una "vacanza in
meno" ti farebbe risparmiare gli aumenti di quattro o cinque
anni"
Fare a meno del dentista compenserebbe forse anche gli
aumenti di dieci ... :-)
2 aprile 2010 18:50 - lucillafiaccola1796
I poveri non mi fanno nessuna pena... se sono poveri... è
perché si sono fatti InculCCCare dai ricchi... ed
allora.... bn gli STA.LIN.....!
MEGLIO MORTI CHE COMUNISTI.....
2 aprile 2010 15:47 - savpg8801
Di salassi per i "poveri" vacanzieri non è simpatico
parlarne ogni volta come se si dovesse salvarli dai tumori.
Andare per vacanze è un atto non indispensabile per la
vita, primo perchè la parte dei cittadini che non ci va
campa benissimo-anzi evita lo stress da vacanza-anche se per
"umanamente" far staccare la spina non comporta
necessariamente di farsi centinaia o migliaia di kilometri
spesso per far vedere le foto agli amici.
Poi c'è la feroce(ma rassegnata povero me) protesta del
vacanziere per l'aumento di 5-10 euro per il pieno. Ma
nessuno si lamenta per una scaffata di pesce da 50 euro a
cranio, per una esibizione al tavolino del bar in voga, per
la gelatata da dieci euro per volta, della quasi dormitina
in albergo( ma com'era bello!) da 100 euro, del week-end
sulla neve o al mare ventoso e freddo pasquale, degli
abbigliamenti di moda acquistati per l'occasione, degli
shopping inutili presso le troppe botteghe dei luoghi ameni
di villeggiatura, delle code ai botteghini nelle città
d'arte... tutto questo e molto di più non fa fare una
grinza al vacanziere, ma i tre cent della benzina, questo si
che non va bene, ci sta sullo stomaco! Il lamento generale
con in testa le associazioni di consumatori è ridicolo. Con
queste denuncie chi si vuol veramente o demagogicamente
colpire ed incolpare? Se un gelato costa tre euro, quì va
tutto bene, se una cena ti costa 30 euro va benissimo (ma
sai, bisogna essere consumisti per rilanciare l'economia
dell'oste), al massimo si incolpa il governo che non gli fa
il calo dell'iva, ma per ingozzarsi tutto è giustificato, e
non solo per gli abbienti, ma tutti devono poter avere tutto
anche se sono in c.i.g.. I veri poveri non sono questi; per
i veri poveri c'è ben altro su cui arrabattarsi; altro che
sui tre cent della benzina cruccio dei vacanzieri.
Le parole "sacrifici", "rinuncie", "risparmi almeno su cose
non indispensabili"," non sono più inserite nei vocabolari
o nei giusti canoni comportamentali.
Anzichè combattere la speculazione dei produttori, e di
tutto l'indotto, si manda l'automobilista a far benzina da
un remoto benzinaro di anonima marca che ti fa "risparmiare"
oppure si incolpa il governo ladro.
Ma una "vacanza in meno" ti farebbe risparmiare gli aumenti
di quattro o cinque anni.
E perchè mai si facevano gli stessi discorsi quando, un
anno fa, il gasolio e la benzina costavano circa un euro?