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13 febbraio 2012 11:32 - frannates
La S.I.A.E. è una società alquanto disinvolta!
Dal 2006, a mezzo lettere raccomandate con avviso di ricevimento, denuncio la totale violazione del diritto d'autore su larga scala.
Vista la "voluta" inefficienza delle sede di Milano ho scritto, a mezzo posta certificata, alla sede di Roma indirizzando una precisa e dettagliata denuncia, ai vertici della stessa SIAE: sono da due anni in attesa di risposta.
Circa otto mesi fa ho chiesto a [email protected] di comunicarmi un indirizzo valido al quale poter denunciare quanto già fatto ai vertici di Milano e Roma ma, siamo al terzo sollecito, nessuno risponde!
Non è ipotizzabile il reato di omissione di atti d'ufficio?
1 maggio 2010 10:37 - super
Io non lo trovo giusto, anche perchè i diritti d'autore dovrebbero andare agli eredi, se ci sono ancora e non alla Sanzogno e meno che meno alla Siae. Mi fermo qui.
28 aprile 2010 22:08 - v.martini
A volte l'ingordigia fa fare dei bei autogol...
Era ora si incominciasse a parlasse un po' anche della siae... Se arrivano a speculare anche sull'InnoNazionale, parla da solo.
28 aprile 2010 18:16 - lucillafiaccola1796
Anche Standard & Poor's e come se fosse una casa editrice [è della McGraw Hill] eppure ARROGANTEMENTE si ARROGA il diritto di rovinare per schiavizzarne gli abitanti, non i pladroni, di Grecia e PIIGS vari... solo perché glielo lasciate fare... JONIES....!

Mettessero pure i diritti d'autore su fratelli di taglia... chissenestropiccia...!
28 aprile 2010 16:17 - pfui!
Siamo alla frutta.
28 aprile 2010 15:52 - Annapaola Laldi
Bene, Donatella. Aggiungo una considerazione: trattandosi dell'inno nazionale ritengo che la sua esecuzione, sempre auspicabile, dovrebbe comunque essere esente da qualunque tassa o balzello, anche se l'autore fosse vivo e vegeto.
Richiedere il pagamento della tassa Siae mi sembra più che altro una mossa da Banda Bossotti, che quell'inno ce l'ha come il fumo negli occhi. O no?
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