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2 giugno 2010 8:34 - antonio9081
il periodo di grave situazione economica dovrebbe indurre tutti i partiti a trovare un punto di accordo almeno sulla riduzione dei costi dell'apparato, delle strutture pubbliche, incominciando dalle autonomie locali, dagli enti periferici, comuni, provincie e regioni.
Nulla è più detestabile per i cittadini riscontrare costi di strutture che non rispondono con parsimonia ed efficacia all'organizzazione dei servizi.
Rappresenta una contraddizione, un male per la democrazia.
Dovrebbero ricorrere ai criteri di economicità, di efficienza usati dalle aziende; seguire un' oculata gestione delle risorse come i genitori in una famiglia; rendersi conto del costo della politica, delle numerose persone che vivono attorno, come un grande business, una strada sicura e generosa per la carriera, il successo, il potere, trascurando di ricorrere al contributo della popolazione; è un controsenso.
29 maggio 2010 18:58 - lucillafiaccola1796
LorMezzani [perché dispongono di Mezzi..] non NECESSITANO di coraggio...ab Bondi conditi... Sono le etere i.taliane, quelle contribuenti, che non hanno coraggio, fanno solo la fila per acquistare l'I-Kazz...!
29 maggio 2010 9:46 - Primo Mastrantoni
infatti, la frase non e' citata tra virgolette ma e' adattata al contesto e il cui senso non cambia.
Insomma, si guarda il dito non la luna.
28 maggio 2010 21:44 - dante3581
Il governo il coraggio non lo ha, giusto!!!Ma chi scrive nascondendosi dietro uno pseudonimo forse lo ha? e allora basta con le invettive, le bestemmie,e via dicendo, tiriamo fuori il coraggio, mandiamo al macero Berlusconi, Bersani, D'Alema ecc.
I ministri si riducono lo stipendio, però ne sono certo, hanno già qualche trucchetto pronto per riprendersi di nascosto quanto perso.Se tenessero veramente al benessere dei cittadini, imbecilli che li applaudono, della nazione eliminerebbero le province, le comunità montane in riva al mare e non, per non parlare degli stipendi degli europarlamentari; ci rendiamo conto che questa gentaglia sceglie Bruxelles per i soldi tutto il resto è fumo per i.................
28 maggio 2010 16:59 - onofrio
Alla fine del XXV cap. , Don Abbondio, rivolgendosi al cardinal Federigo gli dice: " Torno a dire, monsignore,che avrò torto io... Il coraggio, uno non se lo può dare".
Dunque "Se uno il coraggio non ce l'ha" è un'aggiunta del Sig. Primo Mastrantoni.
Giusto per la precisione.
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