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9 giugno 2010 15:08 - freakkina
sig. luca6001,
1) si scrive obiettivo e non obbiettivo;
2)su "sta", voce del verbo stare, 3 persona singolare dell'indicativo presente, non si mette l'accento (al limite l'apostrofo sulla 2° singolare dell'imperativo, es. -tu sta' fermo-);
3)"non le è venuto in mente che allora perchè lo Stato non dovrebbe istituire specifici corsi di studio" sgrammaticato assai;
4)su "fa" voce del verbo fare 3 persona singolare non si mette l'accento (vedi punto n. 2)
5)"Se la prostituta oltre a prostituirsi spacciava anche droga, i primi proventi sono tassabili i secondi no." -spacciasse droga-, -sarebbero tassabili-.
Grazie per l'attenzione,

Associazione per il corretto uso della grammatica italiana sul web
9 giugno 2010 5:28 - luca6001
Sig.ra Porretti,
la pochezza della sua argomentazione mi lascia assai basito.
Da quello che scrive si evince che Lei è un apersona senza qualità, degna di un romanzo di Musil.

Ha provato a ragionare 10 secondi sul problema in modo obbiettivo ?

Dove stà l'ipocrisia dello Stato quando questo non riconosce la prostituzione come attività ?
Se lo gacesse non le è venuto in mente che allora perchè lo Stato non dovrebbe istituire specifici corsi di studio o incoraggiarla se fosse una attività benemerita e degna della persona ?

Lei pensa che fare una legge che regolamentea la prostituzione sia qualcosa che la contrasterà oppure la promuoverà facendola passare per qualcosa di normale ?
Già viviamo in una società di prostituzion e globale della immagine del corpo (modelle, veline, reality etc) lo spiegherà poi Lei all'operaia che si alza alle 5.30 per andare in fabbrica la dignità del lavoro al femminile.


L'attività di prostituzione non è illecita in Italia, nelle sue righe si legge il contrario, se cosi fosse ci sarebbe una qualsiasi forma sanzionatoria che invece non esiste.

Una prostituta deve dichiarare i suoi proventi e bene fà la GDF a perseguire i soggetti che non lo fanno.

La sentenza cdella commissione tributaria del Lazio non fà una piega.
Se la prostituta oltre a prostituirsi spacciava anche droga, i primi proventi sono tassabili i secondi no.
8 giugno 2010 19:20 - lucillafiaccola1796
Ed i guadagni del PAPPONE? Anche questi devono esere tassati: Il "dilemma" è al 27%, al 20% o al 12,50?... Certo fra "ADEPTI"...chiuderanno gli OO!
8 giugno 2010 18:33 - pfui!
Gentilissima Donatella,

la tassabilità dei proventi illeciti è molto dibattuta, e non entro nel merito.

Ma la prostituzione è attività LEGALE LEGALISSIMA nel nostro ordinamento: per cui, i proventi derivanti da tale attività devono essere dichiarati al fisco. In particolare:

- se l'attività è effettuata saltuariamente, costituiscono "redditi da lavoro autonomo non esercitato abitualmente" e sono soggetti ad IRPEF salvo le deduzioni per redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente; qualora l'importo annuale superi la soglia di legge, sono anche soggetti a contribuzione obbligatoria (iscrizione nella "gestione separata INPS").

- Se invece l'attività è effettuata in maniera libero professionale (organizzata e stabile), i proventi costituiscono "redditi da lavoro autonomo" a tutti gli effetti e come tali sono trattati fiscalmente. E' necessaria l'apertura di partita IVA, con obbligo di addebito dell'imposta in fattura o ricevuta fiscale, salvo l'opzione per il regime dei "contribuenti minimi" qualora la prostituta/il prostituto ne abbia i requisiti. Anche qui, obbligo contributivo in gestione separata INPS.

- Se il/la professionista necessita di strumentazioni, apparati elettrici, ecc. (es. vibratori, cinghie, sedie attrezzate, pc con webcam...) allora potrebbe configurarsi come attività artigiana, con le peculiarità del caso in materia contributiva e assicurativa (INAIL); su questo chiederei un parere agli organi competenti...


Basta, mi viene da ridere...
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