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7 febbraio 2013 12:05 - pellepietro
ciao a tutti..anchio ho risolto il problemi dovuti all"acqua in pet..montando sotto il lavello un "potalizzatore di acqua potabile"(cosi si chiama)con rubinetto a parte..cosi quando si usa per lavare ecc..usiamo quella della rete..ma per bere e per cucinare usiamo quella del potalizzatore..se non si beve..non si deve neanche mangiare..l"acqua fa da catalizzatore..abbiamo 5000 lt di autonomia oppure un anno sono circa 14 lt al giorno costo intorno ai 3 centesimi a lt ..è un congegno che racchiude la tecnologia della lampada uv e carbone compresso attivo e un monitoraggio continuo del flusso..controllato da un cip sigillato con parametri"certificati"dal ministero della sanita.cioè..é L"unico sistema che alla consegna viene corredato del certificato del ministero della sanità..attestando che all"uscita del rubinetto abbiamo acqua potabile secondo i parametri imposti dal medesimo..e poi tutta la documentazione della casa costruttrice che racchiude oltre 20 brevetti internazionali..in europa esiste da 25 anni.(Espring)non è fantasia..saranno i cogegni del futuro..per ulteriori informazioni [email protected]
1 settembre 2010 11:37 - michele9847
Bellissimo tutto quanto detto sulle acque minerali in genere, ed anche i commenti fin quì, ma mi piacerebbe tanto sapere cos'ha di speciale l'acqua FIUGGI da giustificare il suo elevatissimo prezzo al pubblico di euro 0,80. Grazie a chi con cognizione di causa dirà qualcosa in merito.michele.
21 luglio 2010 10:10 - massimiliano2538
Salve a tutti.
In merito all'argomento, potete fare qualche commento sul progetto, adottato da alcuni comuni in Italia, sulla distribuzione gratuita di acqua potabile, filtrata con metodi naturali, per renderla minerale quasi come da fonte?
Grazie.
16 luglio 2010 16:57 - SIGIA
Vorrei gentilmente chiedere al Sig. Alfredo384O tecnologo alimentarista se può fornirci il nome e indirizzo della ditta che produce apparecchiature e sostanze per trattare l'acqua per uso domestico, perchè dove risiedo abbiamo un grosso problema di acqua che ci viene erogata dal pozzo che non potrebbe più essere usata (l'abbiamo fatta analizzare è fuori dai parametri consentiti dalla legge)e quindi comperiamo enormi quantità di acqua minerale.
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a risolvere questo problema. Grazie.
Silvana(sigia)
16 luglio 2010 8:42 - sac67
Bene, sono d'accordo x l'acqua S.Rubinetto!!
Domanda al tecnologo alfredo3840: visto che hai fatto un'utile segnalazione, a questo punto completala anche con marca e modello (è tutta pubblicità gratuita).
Se non lo vuoi fare sul sito, la mia email è [email protected] ...... mi interessa veramente!!!
14 luglio 2010 8:53 - alfredo3840
Sono un tecnologo alimentare e posso assicurare che l'acqua S. Rubinetto (bellissima definizione!) è più controllata e garantita delle varie acque minerali in commercio. Io per casa mia ho installato un filtro a cartuccia di una nota ditta che produce apparecchiature e sostanze per il trattamento acqua (che utilizzo anche in ambito lavorativo) che filtra ed elimina eventuali residui ma soprattutto il cloro. Inoltre a differenza delle varie caraffette filtranti che vanno tanto di moda è certificata a norma D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31. Così non è più necessario riempirsi il carrello di bottiglie di acqua, trasportarle, smaltirle, si riduce il traffico su gomma etc. etc. il risparmio è quindi garantito in tutti i sensi! La cartuccia per motivi igienici dura 6 mesi e filtra fino a 3500 litri, il costo sui 50 euro a voi i conteggi! Un saluto
9 luglio 2010 18:53 - lucillafiaccola1796
Bravo giovanni9119!!!!!
Ai pirlitalioti piace l'acqua stagnante e quindi si caricano....! Al Muro...!
9 luglio 2010 18:49 - giovanni9119
Acqua “S. Rubinetto”: favorisce l’eliminazione di 200 milioni di Kg di plastica all’anno perché non richiede nuove bottiglie; è indicata nelle diete povere di sapori di plastica (PET calcerogeni) rilasciati dopo esposizione al sole e trasporto; rende più leggeri: almeno 10 Kg in meno da caricare sulle spalle o in macchina procapite ogni settimana; non crea code e né contribuisce a crearle in mezzo ai TIR che le trasportano per averla a casa. La più naturale (ed economica) che esiste
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