COMMENTI
  (Da 1 a 6 di 6)  
22 ottobre 2010 15:44 - Alessandro_Pedone
Gentile "alessio3010",
senza alcun dubbio chi pubblica articoli si espone alle osservazioni dei lettori. Abbiamo inserito la possibilità di commentare - senza alcuna censura, come nel nostro stile - gli articoli, proprio per facilitare il confronto ed anche le critiche.
Magari scrivendo in italiano ci si confronta anche meglio... ma questo è un altro problema, comune in Intenet e del quale io non sono certo immune. C'è però differenza fra scrivere velocemente facendo qualche errore e scrivere rasentando l'incomprensibile.

Tornando al punto. Non capisco bene da cosa evinca la "grande confusione" nella quale navigherei.
Se lei, che evidentemente naviga in stati mentali molto più solidi dei miei, volesse illuminarmi gliene sarei molto grado.

Mi permetto soltando di farle osservare che io non "sparo un "gaussiane" tanto per dire.
Più volte in passato ho cercato, nei limiti del mio stato mentale confuso, e con i modesti mezzi a mia disposizione, di fare un po' di divulgazione su questi temi.
Le faccio solo un paio di riferimenti di cose scritte molto tempo fa:

- http://investire.aduc.it/articolo/scusi+professore+ma+quanto +lungo+quot+lungo+termine_14005.php
- http://investire.aduc.it/articolo/scegliere+propria+filosofi a+investimento_14098.php

Nel lontano 2003, quando nessuno conosceva Nassim Taleb, questo sito è stato l'unico in Italia a pubblicare una recensione, a firma del sottoscritto, del suo libro "Giocati dal Caso". Non so se conosca questo libro, forse consocerà però il più famoso "Il Cigno Nero".
Il pensiero di Taleb (che trae origini dal pensiero del grande Mandelbrot) è diventato oggi molto popolare, a riprova di quanto scrivevo nell'articolo che lei critica.

Dire che nel tempo si afferma ciò che funziona ed è in grado di dare risposte appare tautologico, ma in realtà le cose sono assai più complesse.
La domanda è "funziona e da risposte" per cosa ed a chi? Gli strumenti tecnici tradizionalmente utilizzati dall'industria del risparmio gestito funzionano bene per l'indistria stessa. Non funzionano per gli investitori.
Spero anch'io (e l'ho scritto nell'articolo) che certe idee prendano il sopravvento presto, ma il fatto che fino ad oggi ciò non è successo, non significa che il punto di vista di Mandelbrot e gli altri sia sbagliato.

Infine, mi spiace che il mio articolo le sia risultato "stucchevole", non si può piacere a tutti, per rimediare, posso solo suggerirle questo:
- http://urlin.it/1a304
21 ottobre 2010 20:31 - alessio3010
Allora, avrei voluto domandarti: "ma a chi fai consulenza, a Paperino?!"
Ma siccome bisogna usare toni pacati e non lesivi dell'immagine e soprattutto della suscettibilità, ti dico che chi scrive, come qui fai, si espone, e con ciò anche alle osservazioni.
Francamente il tuo scritto risulta stucchevole. Di solito nel tempo non ciò che è una teoria perfetta, semiperfetta, o artistico/geniale si afferma, bensì ciò che funziona, ciò che è in grado di dare risposte.
A riprova della grande confusione in cui navighi è il commento che fai sotto:
della serie, siccome non ci capisco nulla, sparo un "gaussiane" e "poi dico: diversificate e compratevi un ETF"!
Ma mi faccia il piacere!!!
Fantastico, almeno mi hai messo di buon umore.
21 ottobre 2010 12:06 - Alessandro_Pedone
Sono felice di vedere interesse intorno a questo articolo.
La diversificazione è molto utile, ma non elimina il problema delle variazioni "non normali" (nel senso di non gaussiane) dei prezzi delle attività finanziarie. Questo problema si può affrontare solo con una strategia d'investimento che consideri i vantaggi e gli svantaggi del tentativo di evitare tali variazioni. La questione è molto articolata. Indubbiamente, il consiglio di diversificare e di puntare sui fondi indice (ad esempio ETF) restano due ottimi consigli.
21 ottobre 2010 9:03 - Giacomo Saver
Condivido il pensiero del grande Mandelbrot e sono dispiaciuto per la sua scomparsa. Purtroppo sia il mondo accademico sia quello finanziario sono ancoraa rroccati su concetti forse un po' vetusti come la relazione media-varianza e la frontiera efficiente, sulla quale nutro molti dubbi.
Per chi volesse approfondire...

http://www.segretibancari.com/formazione/per-investire-nel-m odo-migliore-non-commettere-questo-errore/

Giacomo Saver, il bancario pentito
21 ottobre 2010 8:31 - Mauro Ghislandi
Ricordo molto bene l'articolo del 2005. Allora stavo ancora cercando di capire che cosa avevo sbagliato quando c'era stato il crollo della bolla di internet (su alcuni investimenti avevo perso il 97%...).
Seguii soprattutto il consiglio finale: aumentai moltissimo la diversificazione. E in effetti funzionò bene, anche se una diversificazione molto spinta richiede un investimento di tempo considerevole per seguire tutto.
Purtroppo anche la diversificazione non mi ha consentito di sfuggire alle perdite dovute alla crici dei mercati dei recenti anni, ma mi ha almeno fatto limitare le perdite, permettendomi proprio ieri, a distanza di oltre 3 anni, di recuperare i livelli massimi del 2007.
20 ottobre 2010 19:18 - lucillafiaccola1796
I frattali, con le loro forme misteriose e i loro splendidi colori, suscitano la nostra meraviglia e ci affascinano per la loro bellezza. Ma che cosa sono è in realtà i frattali? La definizione più semplice e intuitiva li descrive come figure geometriche caratterizzate dal ripetersi all'infinito di uno stesso motivo, su scala sempre più ridotta. Ciò significa che, ingrandendo la figura, si otterranno forme ricorrenti e ad ogni ingrandimento essa rivelerà nuovi dettagli.
Contrariamente a qualsiasi altro oggetto geometrico, un frattale, invece di perdere i dettagli quando viene ingrandito, si arricchisce di nuovi particolari, nuove forme prima invisibili solo perchè troppo piccole. In molti frattali questi particolari, che si vanno man mano scoprendo, assomigliano alla figura nella sua totalità (autosimilarità o autosomiglianza : una parte dell'oggetto è simile al tutto). In geometria gli oggetti che sono autosimili vengono definiti frattali e possono essere costruiti seguendo precise regole di tipo matematico. La geometria frattale è di recente concezione,i primi studi sono quelli di G. Julia all’inizio del secolo scorso. Solo con l’avvento dei calcolatori, che hanno offerto la necessaria potenza di calcolo, si è potuti giungere alle affascinanti immagini generate dalle formule. Negli anni ottanta, si è sviluppata una branca della geometria frattale che studia i cosiddetti frattali biomorfi, cioè simili ad oggetti presenti in natura. Uno dei frattali biomorfi più riuscito è la foglia di felce, i cui dettagli riproducono sempre la stessa figura.
".....Perchè la geometria viene spesso definita fredda e arida? Uno dei motivi è la sua incapacità di descrivere la forma di una nuvola, di una montagna, di una linea costiera, di un albero. Osservando la natura vediamo che le montagne non sono dei coni, le nuvole non sono delle sfere, le coste non sono cerchi, ma sono degli oggetti geometricamente molto complessi Benoit Mandelbrot

gli investimenti finanziari non sono presenti in natura... infatti io investo in MELIMAGNO!
  COMMENTI
  (Da 1 a 6 di 6)