Gentile "alessio3010",
senza alcun dubbio chi pubblica articoli si espone alle
osservazioni dei lettori. Abbiamo inserito la possibilità
di commentare - senza alcuna censura, come nel nostro stile
- gli articoli, proprio per facilitare il confronto ed anche
le critiche.
Magari scrivendo in italiano ci si confronta anche meglio...
ma questo è un altro problema, comune in Intenet e del
quale io non sono certo immune. C'è però differenza fra
scrivere velocemente facendo qualche errore e scrivere
rasentando l'incomprensibile.
Tornando al punto. Non capisco bene da cosa evinca la
"grande confusione" nella quale navigherei.
Se lei, che evidentemente naviga in stati mentali molto più
solidi dei miei, volesse illuminarmi gliene sarei molto
grado.
Mi permetto soltando di farle osservare che io non "sparo un
"gaussiane" tanto per dire.
Più volte in passato ho cercato, nei limiti del mio stato
mentale confuso, e con i modesti mezzi a mia disposizione,
di fare un po' di divulgazione su questi temi.
Le faccio solo un paio di riferimenti di cose scritte molto
tempo fa:
Nel lontano 2003, quando nessuno conosceva Nassim Taleb,
questo sito è stato l'unico in Italia a pubblicare una
recensione, a firma del sottoscritto, del suo libro "Giocati
dal Caso". Non so se conosca questo libro, forse consocerà
però il più famoso "Il Cigno Nero".
Il pensiero di Taleb (che trae origini dal pensiero del
grande Mandelbrot) è diventato oggi molto popolare, a
riprova di quanto scrivevo nell'articolo che lei critica.
Dire che nel tempo si afferma ciò che funziona ed è in
grado di dare risposte appare tautologico, ma in realtà le
cose sono assai più complesse.
La domanda è "funziona e da risposte" per cosa ed a chi?
Gli strumenti tecnici tradizionalmente utilizzati
dall'industria del risparmio gestito funzionano bene per
l'indistria stessa. Non funzionano per gli investitori.
Spero anch'io (e l'ho scritto nell'articolo) che certe idee
prendano il sopravvento presto, ma il fatto che fino ad oggi
ciò non è successo, non significa che il punto di vista di
Mandelbrot e gli altri sia sbagliato.
Infine, mi spiace che il mio articolo le sia risultato
"stucchevole", non si può piacere a tutti, per rimediare,
posso solo suggerirle questo:
- http://urlin.it/1a304
21 ottobre 2010 20:31 - alessio3010
Allora, avrei voluto domandarti: "ma a chi fai consulenza, a
Paperino?!"
Ma siccome bisogna usare toni pacati e non lesivi
dell'immagine e soprattutto della suscettibilità, ti dico
che chi scrive, come qui fai, si espone, e con ciò anche
alle osservazioni.
Francamente il tuo scritto risulta stucchevole. Di solito
nel tempo non ciò che è una teoria perfetta, semiperfetta,
o artistico/geniale si afferma, bensì ciò che funziona,
ciò che è in grado di dare risposte.
A riprova della grande confusione in cui navighi è il
commento che fai sotto:
della serie, siccome non ci capisco nulla, sparo un
"gaussiane" e "poi dico: diversificate e compratevi un
ETF"!
Ma mi faccia il piacere!!!
Fantastico, almeno mi hai messo di buon umore.
21 ottobre 2010 12:06 - Alessandro_Pedone
Sono felice di vedere interesse intorno a questo
articolo.
La diversificazione è molto utile, ma non elimina il
problema delle variazioni "non normali" (nel senso di non
gaussiane) dei prezzi delle attività finanziarie. Questo
problema si può affrontare solo con una strategia
d'investimento che consideri i vantaggi e gli svantaggi del
tentativo di evitare tali variazioni. La questione è molto
articolata. Indubbiamente, il consiglio di diversificare e
di puntare sui fondi indice (ad esempio ETF) restano due
ottimi consigli.
21 ottobre 2010 9:03 - Giacomo Saver
Condivido il pensiero del grande Mandelbrot e sono
dispiaciuto per la sua scomparsa. Purtroppo sia il mondo
accademico sia quello finanziario sono ancoraa rroccati su
concetti forse un po' vetusti come la relazione
media-varianza e la frontiera efficiente, sulla quale nutro
molti dubbi.
Per chi volesse approfondire...
Ricordo molto bene l'articolo del 2005. Allora stavo ancora
cercando di capire che cosa avevo sbagliato quando c'era
stato il crollo della bolla di internet (su alcuni
investimenti avevo perso il 97%...).
Seguii soprattutto il consiglio finale: aumentai moltissimo
la diversificazione. E in effetti funzionò bene, anche se
una diversificazione molto spinta richiede un investimento
di tempo considerevole per seguire tutto.
Purtroppo anche la diversificazione non mi ha consentito di
sfuggire alle perdite dovute alla crici dei mercati dei
recenti anni, ma mi ha almeno fatto limitare le perdite,
permettendomi proprio ieri, a distanza di oltre 3 anni, di
recuperare i livelli massimi del 2007.
20 ottobre 2010 19:18 - lucillafiaccola1796
I frattali, con le loro forme misteriose e i loro splendidi
colori, suscitano la nostra meraviglia e ci affascinano per
la loro bellezza. Ma che cosa sono è in realtà i frattali?
La definizione più semplice e intuitiva li descrive come
figure geometriche caratterizzate dal ripetersi
all'infinito di uno stesso motivo, su scala sempre più
ridotta. Ciò significa che, ingrandendo la figura, si
otterranno forme ricorrenti e ad ogni ingrandimento essa
rivelerà nuovi dettagli.
Contrariamente a qualsiasi altro oggetto geometrico, un
frattale, invece di perdere i dettagli quando viene
ingrandito, si arricchisce di nuovi particolari, nuove forme
prima invisibili solo perchè troppo piccole. In molti
frattali questi particolari, che si vanno man mano
scoprendo, assomigliano alla figura nella sua totalità
(autosimilarità o autosomiglianza : una parte dell'oggetto
è simile al tutto). In geometria gli oggetti che sono
autosimili vengono definiti frattali e possono essere
costruiti seguendo precise regole di tipo matematico. La
geometria frattale è di recente concezione,i primi studi
sono quelli di G. Julia all’inizio del secolo scorso. Solo
con l’avvento dei calcolatori, che hanno offerto la
necessaria potenza di calcolo, si è potuti giungere alle
affascinanti immagini generate dalle formule. Negli anni
ottanta, si è sviluppata una branca della geometria
frattale che studia i cosiddetti frattali biomorfi, cioè
simili ad oggetti presenti in natura. Uno dei frattali
biomorfi più riuscito è la foglia di felce, i cui dettagli
riproducono sempre la stessa figura.
".....Perchè la geometria viene spesso definita fredda e
arida? Uno dei motivi è la sua incapacità di descrivere la
forma di una nuvola, di una montagna, di una linea costiera,
di un albero. Osservando la natura vediamo che le montagne
non sono dei coni, le nuvole non sono delle sfere, le coste
non sono cerchi, ma sono degli oggetti geometricamente molto
complessi Benoit Mandelbrot
gli investimenti finanziari non sono presenti in natura...
infatti io investo in MELIMAGNO!