In Europa, arrivano una moltitudine di prodotti Americani,
sotto forma di “rimedio omeopatico”, un assemblato in
sostanza, cioe’ diverse “molecole” nella medesima
preparazione.
Per mia esperienza, quelli Americani, presentano una scarsa
efficacia di “assemblaggio” delle varie molecole.
Quando diluzioni effettuate , non sono le scale centesimali
( una sostanza e’ diluita cento volte ), ma decimali ( una
sostanza diluita dieci volte), significa che, bisogna
prestare una grande attenzione alle singole molecole, e , da
come esse sono unite alle altre nel medesimo prodotto da
mettere poi in commercio.
In farmacologia omeopatica, una sostanza, in questo caso la
Belladonna, veleno potentissimo, diluito dieci volte, a mio
avviso non e’ un omeopatico, ma potrebbe decisamente far
parte dei prodotti fito-terapici, e nessuno si sognerebbe di
mettere in commercio l’estratto di “belladonna”, a
meno che, non si voglia “far fuori” qualcuno.
Assemblare un farmaco, formulando un prodotto da mettere sul
commercio, non e’ compito facile, e comunque va
effettuato con la super-consulenza di medici esperti, gli
unici che possano conoscere a fondo le interazioni
tossicologiche, organotropiche e pisicotropiche di ogni
elemento usato in medicina omeopatica. Credo che cosi’ non
avvenga negli Stati Uniti, ma viceversa avviene con i
prodotti omeopatici complessi ( quelli dove trovate piu’
sostanze disciolte insieme ) come per i fito-terapici
prodotti in Europa, e in special modo in Italia dove sono in
vigore norme severe.
Va ricordato ancora, che la “belladonna” e’ un veleno
potentissimo, in omeopatia, un medico esperto, lo pescrive
in particolari condizioni, che non sono la mera febbre: e’
necessario che esistano alcuni parametri specifici per
pescrivere l’assunzione della sostanza.
Inoltre, un medico sufficientemente esperto, generalmente
associa la “Belladonna”, come unitario, diluito alla 30
ch! Cioe’ 30 volte la diluzione di cento volte( questo per
significarvi la capacita’ curativa di questo prezioso
elemento della natura, prezioso solo se usato con esperienza
e quindi bene), magari in associazione a qualche altro
unitario complementare, e, se si necessiti, anche in
associazione ad un complesso come dicevo prima.
I bambini, a cagione delle loro caratteristiche biologiche,
sono molto suscettibili alle sostanze omeopatiche, quando i
parametri corrispondono, la “belladonna” nello
specifico, e’ da usare ad una alta diluzione( sempre oltre
le 5 ch cioe’ cinque volte cento diluzioni ) , e non certo
le diluzioni omeopatiche decimali, che possono risultare ,
nei bimbi piu’ sensibili molto pericolose.
Consigliamo all’azienda Americana, di assumere quale
consulenti, medici esperti di ottima formazione e
soprattutto Europei.
A mio parere, i “complessi omeopatici”, non devono
essere gestiti dal farmacista ( come sovente avviene ) come
farmaci da banco, o senza ricetta medica.
Maggiormente se non sono di produzione Italiana.