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29 ottobre 2010 10:10 - Giuseppe Parisi
In Europa, arrivano una moltitudine di prodotti Americani, sotto forma di “rimedio omeopatico”, un assemblato in sostanza, cioe’ diverse “molecole” nella medesima preparazione.
Per mia esperienza, quelli Americani, presentano una scarsa efficacia di “assemblaggio” delle varie molecole.
Quando diluzioni effettuate , non sono le scale centesimali ( una sostanza e’ diluita cento volte ), ma decimali ( una sostanza diluita dieci volte), significa che, bisogna prestare una grande attenzione alle singole molecole, e , da come esse sono unite alle altre nel medesimo prodotto da mettere poi in commercio.
In farmacologia omeopatica, una sostanza, in questo caso la Belladonna, veleno potentissimo, diluito dieci volte, a mio avviso non e’ un omeopatico, ma potrebbe decisamente far parte dei prodotti fito-terapici, e nessuno si sognerebbe di mettere in commercio l’estratto di “belladonna”, a meno che, non si voglia “far fuori” qualcuno.
Assemblare un farmaco, formulando un prodotto da mettere sul commercio, non e’ compito facile, e comunque va effettuato con la super-consulenza di medici esperti, gli unici che possano conoscere a fondo le interazioni tossicologiche, organotropiche e pisicotropiche di ogni elemento usato in medicina omeopatica. Credo che cosi’ non avvenga negli Stati Uniti, ma viceversa avviene con i prodotti omeopatici complessi ( quelli dove trovate piu’ sostanze disciolte insieme ) come per i fito-terapici prodotti in Europa, e in special modo in Italia dove sono in vigore norme severe.
Va ricordato ancora, che la “belladonna” e’ un veleno potentissimo, in omeopatia, un medico esperto, lo pescrive in particolari condizioni, che non sono la mera febbre: e’ necessario che esistano alcuni parametri specifici per pescrivere l’assunzione della sostanza.
Inoltre, un medico sufficientemente esperto, generalmente associa la “Belladonna”, come unitario, diluito alla 30 ch! Cioe’ 30 volte la diluzione di cento volte( questo per significarvi la capacita’ curativa di questo prezioso elemento della natura, prezioso solo se usato con esperienza e quindi bene), magari in associazione a qualche altro unitario complementare, e, se si necessiti, anche in associazione ad un complesso come dicevo prima.
I bambini, a cagione delle loro caratteristiche biologiche, sono molto suscettibili alle sostanze omeopatiche, quando i parametri corrispondono, la “belladonna” nello specifico, e’ da usare ad una alta diluzione( sempre oltre le 5 ch cioe’ cinque volte cento diluzioni ) , e non certo le diluzioni omeopatiche decimali, che possono risultare , nei bimbi piu’ sensibili molto pericolose.
Consigliamo all’azienda Americana, di assumere quale consulenti, medici esperti di ottima formazione e soprattutto Europei.
A mio parere, i “complessi omeopatici”, non devono essere gestiti dal farmacista ( come sovente avviene ) come farmaci da banco, o senza ricetta medica.
Maggiormente se non sono di produzione Italiana.


Giuseppe Parisi
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