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3 novembre 2010 17:02 - filiberto6007
Savpg8801 concordo perfettamente con quanto hai scritto
Saluti
3 novembre 2010 9:46 - savpg8801
Siccome ci sono due articoli sull'olio di oliva, ricopio anche quì la mia opinione espressa sull'altro:
"Si, signori consumatori....bello, bellissimo leggere informati e consapevoli, etici e solidali, coscienti ed etichettati. Ma che siamo tutti analisti, nutrizionisti, per capire ed analizzare tutte le "verità" legali ed organolettiche che sono scritte su dei pezzi di carta, meglio se in piccolo ed illeggibile? E chi non sa interpretare tutte quelle scritte che non dicono un emerito c.... di nulla diviene cosciente di che? Letto e magari turlupinato. E quelli che dicono che c'è il pirolintriptolicopentepossinoaccecà, e poi non c'è altro che una polverina miracolosa di liquame secco delle piane campane? e che si va a vedere se le olive le schiacciano col sedere o con i denti a freddo,caldo, temperato ? Se dentro c'è l'olio turco o di piedi, o il SAE 15/40 multigrade?
E per morire informati facciamo fare le analisi ad ogni alimento che acquistiamo e a chi? e quanto ci costerebbe? O pedestremente ci dobbiamo fidare , cosa che facciamo già per forza perchè è impossibile per chiunque, anche per uno dei NAS quando acquista un prodotto, capire cosa c'è dentro leggendo l'etichetta. E chi acquista carrelli interi di prodotti che fa? Ci sverna per non capirci nulla?
Quella delle etichette è la più colossale manovra inventata per turlupinare legalmente informati i poveri consumatori che non sanno mai se fidarsi o meno attribuendo loro la colpa, se il prodotto casualmente fa male alla pancia, alla loro ingenuità. Questo è un metodo per favorire i cialtroni sofisticatori e mettere in dubbio anche gli onesti produttori che correttamente vendono quello che indicano.
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