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10 dicembre 2010 1:00 - FFFgiovanni
una persona con sani principi morali, onesta e nel cuore il desiderio di fare il bene dei cittadini italiani, impiegherebbe meno di un nano secondo per sistemare il costo dei carburanti, rendendolo trasparente ed equo.
Se nulla è mai cambiato fino ad oggi, significa che al potere nessuna persona può considerarsi tale.
9 dicembre 2010 20:25 - savpg8801
Macchè colpa delle accise! Quando nel 2008 la benzina e il gasolio (l'ho già detto, ma ve ne fregate di ammetterlo) viaggiavano attorno all'euro, stavate zitti! OOOOh...bene bene altro che accise e il governo di allora dicevasi era stato bravo. Ora il governo è cattivo, perchè non ci dà i regalini o gli sconti di stato a spese del contribuente...che poi siamo noi (ma non tutti).
Adesso, quando tutto il mondo economico si aspetta la crescita, per forza si specula e le materie aumentano. Volete la crescita? Dovete aspettarvi anche gli aumenti, MA DI TUTTO.Mica solo il petrolio! eppoi come mai quando il petrolio era andato oltre i 150 dollari la benzina e il gasolio erano a euro 1,5 ? cioè pocopiù di adesso che ne costa 88-90 !!! Eppoi ci si mette lì a dire di andare da una o l'altra compagnia, di non mettere bagagli sul tetto, di fare più distributori a qualche cent in meno, ecc. Ma se parametrate il tutto,qualche mese fa che c'erano stati degli aumenti, ecco la solita sciocca menata dei consigli.Lo sapete che in una zona della mia città hanno messo un distributore della C..ad che è sempre affollato per via di quei 4-5 cent in meno. Bene, gli altri distributori (lavoratori anch'essi, o no?) hanno scioperato e minacciato di chiudere perchè non ci stavano più dentro vendendo dal 20 al 40% in meno!
I problemi sono la speculazione, altro che qualche cent. guadagnato ad accelerare meno forte o a seguire i grilleschi consigli.
Inoltre i petrolieri e tutto l'indotto, sanno fare i loro conti! Se non comprate oggi, comprerete domani. Solo qualche bravo bambino ogni tanto salta fuori e fa lo scioperino andando in bici o in tram- come se non costasse anche quello, e come se non costasse anche raggiungere il distributore a 5 km che ti fa 5 cent in meno.
Andate una volta in meno in un anno a scuocervi le chiappe al mare e avrete risparmiato tutti gli aumenti, lasciando naturalmente fuori i commessi viaggiatori.
9 dicembre 2010 16:59 - fiorenzo5494
Ragazzi!! smettiamo di prenderci per i fondelli. Il vero problema non è il furbone del petroliere che gentilmente tenta anno dopo anno di dissanguarci trivellando senza fine le nostre tasche, ma di guardarsene bene di chi ha pensato, "pur non avendo nulla da condividere con il ramo diretto dei petrolieri", di metter il suo "tubo" in tutt'altro posto che un semplice portafoglio, o tasca del contribuente, capite veroo...e allora così come l'ho letta ve la giro.

Paghiamo ancora il sogno di Mussolini e la prima missione militare dell’Ulivo. La guerra d’Etiopia del 1936 e quella in Bosnia del ’96. Scosse, inondazioni, crisi internazionali. Sono passate guerre e terremoti, frane e alluvioni, quello che c’era da ricostruire è stato ricostruito, e ciò che era da distruggere, nel caso delle guerre, è stato distrutto. Tutto questo è storia. Ma è anche tassa. Sono le tasse invisibili, che non si chiamano più con il loro nome, ma che gravano ancora sui cittadini dopo decenni, cambi di governi e addirittura di ordinamento politico. Sono le accise sulla benzina.

Il "pieno"
Un recente studio dell’istituto Bruno Leoni condotto con il presidente della commissione Attività Produttive della Camera Daniele Capezzone ha quantificato le accise in 28,2 euro ogni pieno di carburante (calcolato sui cinquanta litri).
Le accise finiscono ora tutte allo Stato, «concorrono a determinare il livello di gettito», precisa il ministero dello Sviluppo economico di Pierluigi Bersani. Difficile pensare che ci siano ancora debiti da pagare per la guerra d’Etiopia del ’36, ma quella tassa ancora c’è: 1,90 lire al litro (più o meno 0,001 euro). Non ha quel nome, è antica, assurda e anacronistica, ma è rimasta in termini quantitativi, come l’accisa per la frana del Vajont del 1963 (10 lire), quella per la crisi di Suez del ’56 (14 lire), il terremoto del Belice del ’68 (10 lire). E così via, fino alla missione in Bosnia del 1996 (22 lire) e al contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (0,02 euro).

"Sono scippi"
Gli italiani non pagano più queste catastrofi e queste guerre ma le tasse, anche se «fantasma», rimangono. Fanno parte di un’enorme tassa ormai indistinta. Nonostante quelle emergenze, e quegli errori, non esistano più, le imposte sono solo svuotate di nome, ma rimangono in piedi. «Non sono neanche tasse fantasma, sono scippi - ammette Capezzone al Giornale - Molti italiani non sanno che su dieci euro di benzina ne pagano quasi sette di tasse. Io quest’estate ho fatto la proposta di ridurre le accise ai livelli minimi dell’Unione europea. Immaginiamoci che ogni volta che andiamo a fare benzina c’è il sorriso di Visco alla pompa».
Ma in questo caso non è solo colpa del governo (invitato comunque a intervenire). È eredità. I cittadini continuano a pagare per la loro storia. Non nelle coscienze, ma nel portafoglio. «La guerra d’Etiopia la facciamo tutti i giorni mettendo le mani in tasca agli italiani», conclude Capezzone: «È rimasto anche adesso quel vizio statalista». Nonostante le sue insistenze, e di quelle di molte associazioni di consumatori, le imposte sulla benzina rimangono ancora invariate. Il calcolo annuo della storia italiana in termini di tassa sul carburante porta a cifre altissime.

Guerra e pace
Considerando un consumo medio di circa 40 miliardi di litri di benzina, risulta che per l’Abissinia gli italiani pagano ancora circa 40 milioni di euro l’anno. Altri 200 milioni sono per Vajont, alluvione di Firenze e terremoto del Belice, 2 miliardi l’anno per il terremoto del Friuli del ’76 e 1,5 miliardi per quello dell’Irpinia del 1980. La guerra in Bosnia costa ancora 400 milioni di euro l’anno, la missione in Libano dell’83, 4 miliardi di euro. Complessivamente dal benzinaio il 41,51% se ne va in queste gabelle.
Dal ministero di Bersani precisano che le accise in Italia sono in linea con quelle degli altri Paesi europei e che sono composte da tasse che ormai possono definirsi «solo indicazioni storiche». Tasse senza nome, va bene. Ma senza senso.
Ora dico io....ma non è che con l'andar del tempo, e con tutti questi tubi che ci corron dietro, alla fin fine ci vien anche a piacere ??
Oohh ohh.. stiam ben attenti, qui da ste parti non si tocca.
9 dicembre 2010 9:36 - paolo9032
Ciao a Tutti
io ho notato una cosa: quando Beppe Grillo lancio la sua idea, no di non mettere benzina per un giorno tanto il giorno dopo avremmo recuperato quella e quell'altra, ma di puntare su due dei marchi più grandi Esso e Shell e di non mettere più carburante da loro, beh... almeno nella mia città ha funzionato; infatti qualche tempo dopo la Esso vendeva a ben 6 centesimi in meno di tutti gli altri (e per altri intendo soprattutto rispetto al marchio a cui mi rifornivo di solito che aveva i prezzi più bassi di tutti). Pertanto l'abbattimento rispetto a quelli più cari era anche maggiore!
In ultimo, avete visto quanto è aumentato il gasolio ripsetto alla benzina solo negli ultimi 15 giorni? SCANDALOSO.
8 dicembre 2010 19:43 - lucillafiaccola1796
propongo

FFFgiovanni

per il prossimop premio nobel...motivazione: individuato la Verità e spiegato concisamente al "pappolo"!
8 dicembre 2010 18:57 - federico9462
Quindi? Che fare? Vorrei ricordare un piccolo particolare. Quando più di 2 anni fa il prezzo dei carburanti era schizzato alle stelle, la gente (anzi l'italiano medio), aveva le palle piene e cosa ha fatto? Ha cominciato a risparmiare utilizzando l'auto solo per estrema necessità, chi ha potuto ha iniziato ad utilizzare di più i mezzi pubblici, le biciclette la domenica, etc...d'incanto la richiesta di benzina si è abbassata di quel poco quanto è bastato per far andare giù il prezzo. Sempre irrisorio daccordo, ma una coltellata nel fianco degli speculatori gliela abbiamo data. Il coltello dalla parte del manico ce l'ha il cittadino (l'italiano medio). Impariamo ad utilizzarlo al momento opportuno.
8 dicembre 2010 12:43 - FFFgiovanni
dimenticate una cosa fondamentale,
chi è al potere ci considera come schiavi da spennare per i suoi interessi di palazzo e denaro.
A nessuno interessa qualcosa di noi e quello che si sente dire di buono è solo vergognosa pubblicità ingannevole per tirare acqua al proprio mulino di potere.
Perchè non tolgono le accise obsolete?
Perchè costruiscono utilitarie da 100cv quando dobbiamo guidare in economia?
Perchè mettono autovelox su strade da 90km/h che però vengono regolamentete per i 50km/h?
Perchè, perchè, perchè, ecc.?
Perchè la classe politica è un agglomerato di menefreghisti dei problemi degli "schiavi", curano solo i loro interessi personali e noi veniamo disprezzati per la nostra non cultura e lavori umili.
A noi danno la colpa che non gira l'economia perchè non compriamo abbastanza la loro porcheria...con quali soldi?
Ricordatevi che una persona che per un solo giorno fa il parlamentare, riveve un vitalizio mensile di oltre 3000€ al mese...quanto deve lavorare uno "schiavo" per non vedersi nemmeno riconosciuto il 100% della sua ultima busta paga quando da vecchio andrà in pensione?
Meditate gente, meditate.
7 dicembre 2010 21:00 - savpg8801
Sempre le stesse trovate.
Per risparmiare ci vogliono le "CRISI". Benzina e gasolio erano scesi attorno a un euro. Anche altre derrate erano scese. Chi ha fatto scorte ha guadagnato due volte.
Eppoi mi vengono a dire che la crescita fa bene. La crescita fa aumentare tutti i prezzi causa ovvie speculazioni.
E sempre gli stessi che non riusciranno mai a guadagnare di più o a non guadagnare affatto, sono quelli che ci rimettono.
7 dicembre 2010 20:11 - lucillafiaccola1796
dimenticavo0:
potremmo imparare a volare... ma è faticoso....
io che volo da "gallina" ben lo so oh oh oh oh !
7 dicembre 2010 20:10 - lucillafiaccola1796
fate una seduta spiritica
evocate Nicola Tesla
fatevi dire il segreto del suo "moto perpetuo"
mandate affa la benza!
mandate affa l'ottocentesco motore a scoppio per ritardati!
se credessi nello spiritismo la seduta la farei io!
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