"Un inasprimento della condanna (sul quale preciso che mi
trovo d'accordo anch'io) può essere ottenuto SOLO
modificando la pena prevista per il reato di "Omicidio
colposo per guida in stato di ebbrezza", ovvero la
definizione del reato con cui GIUSTAMENTE il Codice
contempla un evento del genere."
Bene, allora modifichiamolo indicando "la pena per
l'omicidio colposo per guida in stato di ebbrezza viene
stabilita in misura tale e quale a quella dell'omicidio
volontario".
Se cambiarci nome fa tutti contenti abbiamo risolto il
problema. :)
24 gennaio 2011 18:55 - IVAN.
.
(da Gianfranco:) «Credo che chi commette omicidi sotto
l'effetto di alcool debba essere imputato di omicidio
volontario e debba essere messo in galera per molto
tempo...»
(da FFFgiovanni:) «...in galera per molto tempo...A
PRESCINDERE DALL'IMPUTAZIONE.»
_________________________
Carissimi, vi informo che invece è PROPRIO l'Imputazione di
un reato a stabilire per quanto tempo un reo debba rimanere
in galera (...altro che "a prescindere", belìn!)
Attenzione a buttar lì questi commenti "di pancia",
ragazzi.
Come già spiegato, NON è possibile - giuridicamente
parlando - assegnare la "volontarietà" di un omicidio per
la guida in stato di ebbrezza.
Un inasprimento della condanna (sul quale preciso che mi
trovo d'accordo anch'io) può essere ottenuto SOLO
modificando la pena prevista per il reato di "Omicidio
colposo per guida in stato di ebbrezza", ovvero la
definizione del reato con cui GIUSTAMENTE il Codice
contempla un evento del genere.
Sic et simpliciter. Il resto sono chiacchiere da sindaci
fiorentini.
.
22 gennaio 2011 17:58 - FFFgiovanni
"...e debba inoltre essere messo in galera e rimanerci per
molto tempo"
a prescindere dall'imputazione.
9 gennaio 2011 17:39 - gianfranco7781
Credo che chi commette omicidi o altri crimini sotto
l'effetto di droga od alcool debba essere imputato di
omicidio volontario e debba inoltre essere messo in galera e
rimanerci per molto tempo.
1 gennaio 2011 13:09 - FFFgiovanni
la stessa cosa dovrebbe proporre per chi usa i fuochi di
capodanno
23 dicembre 2010 12:56 - IVAN.
.
(da SAVPG:) «...questo "UNICO" obiettivo del disquisire
(l'approccio metodologico) te lo sei inventato tu, cercando
di imporlo come tema di discussione univoco.»
_________________________
Non "tema", Sav: METODO.
Per confrontarsi fra più persone su una data questione, un
minimo di Discernimento in comune a tutti ci vuole.
Altrimenti postiamo pure a cazzodicane tutto quello che ci
passa per la zucca, e una cosa vale quanto un'altra: le
Leggi sono libere interpretazioni, le regole di
causa/effetto sono opinioni soggettive, la luna è una
grossa arancia, e un politico è liberissimo di dire quel
che gli gira sul momento senza assumersene alcuna
responsabilità. ALÈ!
Oh, poi per me andrebbe bene anche "dialogare" così...Basta
saperlo PRIMA, almeno non perdo tempo a preoccuparmi di
usare logica e raziocinio.
---
Buone feste you too.
.
23 dicembre 2010 10:49 - savpg8801
OK IVAN
come al solito meglio il suspend se non vorrai solo
rispondere a quanto ho detto e forse, non avendo io potuto
sintetizzare meglio i miei concetti, data la materia e tempo
a disposizione,
oppure che tu non abbia ben recepito.
Riporto solo :
..(Nella fattispecie, preciso che "Approccio Metodologico"
era l'OBIETTIVO da conseguire, mentre i "miei due espressi
principi" in realtà erano: questioni etiche(1) e questioni
giuridiche(2), da tenere rigorosamente separate per
garantire il conseguimento - appunto - di un corretto
Approccio Metodologico).
---Bene, questo "UNICO" obiettivo del disquisire te lo sei
inventato tu, cercando di imporlo come tema di discussione
univoco.
La tua "rigorosa separazione" non accetta anche altri punti
di vista, primo fra i quali, l'errore nella visione
generale e di considerazione globale di aspetti che non
possono essere, per meri fini tecnicistici, drasticamente
separate e senza appello.
Vabene, hai detto la tua, ed io la mia.
Buone feste.
22 dicembre 2010 23:38 - IVAN.
.
(??...)
SAV, ma secondo te sto in qualche modo "difendendo" il
sistema giudiziario?
Nel caso non ti fosse chiaro, sto solamente chiarendo i
termini con cui approcciarsi ad una questione per evitare di
chiacchierarci addosso dicendo tutto & il contrario di tutto
senza discernimento.
Ma da certi tuoi passaggi come:
«...i due tuoi espressi principi: etica e approccio
metodologico. Insieme, in empatia e interagenti.»
...mi sa che non ci intendiamo proprio.
(Nella fattispecie, preciso che "Approccio Metodologico" era
l'OBIETTIVO da conseguire, mentre i "miei due espressi
principi" in realtà erano: questioni etiche(1) e questioni
giuridiche(2), da tenere rigorosamente separate per
garantire il conseguimento - appunto - di un corretto
Approccio Metodologico).
Il resto prosegue con un campionario di equivoci verbali
della stessa stregua, che - scusami - non ho voglia di
mettermi a precisare uno per uno. E neanche ho voglia di
indagare se hai capito male tu oppure mi sono espresso male
io.
Quello che avevo da dire l'ho detto (e mi sembrava pure di
averlo fatto in itaglianico corrente, sinceramente); a
questo punto mi metterei in stand by in attesa di aggiunte
pertinenti.
.
22 dicembre 2010 20:58 - savpg8801
Rileggendo meglio il tuo ultimo e non attentamente il mio,
ho dimenticato di dire che, questa sorta di metodologia di
cui sei tanto certo, non sembra spesso funzionare: vedansi,
al proposito, tanti errori degli inquirenti che emergono
dopo il primo grado ed anche in successivi, tanti
rivoltamenti di sentenze, tanti disconoscimenti di operati
di giudici,di inquirenti, di tecnici, di esperti, e tanti
rifacimenti di processi.
Queste sicurezze metodologiche da tavolino, circa la
metodologica univocità, sono giuste nella redazione delle
leggi e nei decreti applicativi o nella letteratura scritta
e insegnata, ma all'atto pratico no!
Come potrebbesi dire: così è, sic et simpliciter. NO.
22 dicembre 2010 20:42 - savpg8801
Già già, IVAN ancora, per la seconda volta che mi ricordi,
approccia non sentendoci dall'orecchio che chiama etico, ma
solo per quello che chiama approccio metodologico, che
semplicemente traducendo le parole sue, vorrebbe
significare: le leggi sono quelle, così è stabilito dal
legislatore e dall'applicatore, quel che è detto è detto.
Partire anche dal concetto chiamato etico, umano, sociale,
seguendo logiche pregresse o di altri tempi(giammai dire
queste cose!) quando forse erratamente, ma le reazioni erano
più severe, proprio non ti va giù. E vabbene, io non
ragiono bene, ho dei concetti fuor di logica, ma di quella
che tu sola sostieni; che ci voglio fare? nulla IVAN... tu
non puoi convincere ribattendo e portando solo riconduzioni
metodologiche al problema e confutando riga per riga ciò
che anche altrui (e tanti) hanno sostenuto e che io mi rendo
umilmente interprete. Se mi ammonisci dicendo: cambia le
leggi, le regole, e le varie interpretazioni (purtroppo non
capisci o non vuoi ammettere che sono spesso equivoche)
allora andiamo verso un ragionamento che io considero
completo solo se correlato ai due tuoi espressi principi:
etica e approccio metodologico. Insieme , in empatia e
interagenti.
---
Quel bulgaro o rumeno o chi cazzo fosse partito
volontariamente senza capacità di condurre (sin troppo
chiaro), che ha falciato 4 ragazzi su di un muretto, dopo
poco era fuori. Poverino, incapacità mentale,
disattenzione, forse neppure droga, risolvimento dell'evento
con applicazione di norme fatte dai cretini(o
interessati)scriventi leggi e applicatori buonisti, buone
condotte,patteggiamenti,brufoli nel sedere e quant'altro,
non possono mitigare la certezza che costui non mirasse
espressamente ai quattro,del resto ininfluente circa
risultati raggiunti (comunque resta sempre da vedere in ogni
caso e vedansi al proposito le continue ritrattazioni di
ultimi personaggi in odore di delitto) e neppure che in modo
delinquenziale si sia posto al volante di un ordigno che, in
sue mani, si è rivelato per forza, data la mole, micidiale
ed esiziale, quale un kamikaze. Il risultato dell'uccisione
è sempre il medesimo ed è quello che conta e su cui vanno
fatte le debite e intelligenti considerazioni e tirate fuori
le valenze.
Chi appone significato alla parola "volontario" intesa quale
aggettivo, come solo unica mira di bersaglio individuato con
tanto di nome e cognome e numero di scarpe, ciurla nel
manico e sostiene proditoriamente le tesi delle difese
cavillatorie ed atte solo a far vincere le cause.
Comportamenti permessi dall'ordinamento giudiziario, ma
spesso perversi e non risponde al vero che in casi simili si
siano applicate le stesse pene; vuoi per effetto mediatico o
per diverse interpretazioni giuridiche e decisionali o per
altri motivi. Perchè? Allora l' "approccio metodologico"
non ha funzionato?
Si dice tanto che ci sono leggi sbagliate (tutte o quasi,
per forza, perchè sono impositive e la gente mal le
accetta) che ci sono sentenze sbagliate.
Bisogna allora dare un senso reale e non compromissorio alle
leggi, abrogando le divenute caotiche ed incomprensibili e
buoniste, sostituendole finalmente con poche altre ben
definite ma capaci di creare profondi ed efficaci
deterrenti. In senso etico e metodologico assieme - non
dividere le metà del pollo, facendone l'analisi
chimico-organolettica separatamente.
Perchè - forse - non s'era ancora capita l'intenzione di
discuterne sempre da parte mia in senso congiunto, ammessa
la tua pur asettica separazione.
Bye.
22 dicembre 2010 18:09 - IVAN.
.
APPROCCIO METODOLOGICO
*****
(da SAVPG:) «Quì si deve cercare di ragionare
obiettivamente e non inficiati da ideologie
demagogiche.»
---
Esatto. E l'unico modo per farlo è di tenere ben separate
le questioni ETICHE da quelle GIURIDICHE.
Ecco cosa si intende per APPROCCIO METODOLOGICO. (La "pietà
per le vittime" riguarda, appunto, questioni ETICHE. Ecco
perchè scelgo volutamente di non parlarne quando si discute
di un contesto GIURIDICO.)
Vediamo come possiamo applicarlo correttamente al caso in
questione:
===============================
(da SAVPG:) «Spesso si addiviene a dei concorsi, a delle
archiviazioni, a patteggiamenti, a riduzioni di pena, senza
essere a certezze e sentenze definitive; e questo a livello
degli addetti ai lavori. Figuriamoci dei comuni soggetti del
Popolo che esprimono 51 pareri quando sono in 50 a
discutere. La ragione a quanto detto può averla l'uno o
l'altro, o NESSUNO, o TUTTI.»
---
No, SAV. Su questo devo dirti che l'Approccio Metodologico
è errato.
L'aspetto giuridico di un reato NON è una "opinione", in
cui ci possono essere 50 interpretazioni su 50
commentatori.
Quello può andare bene al bar, ma nell'ambito giuridico la
valutazione è UNA E OGGETTIVA: quella stabilita dal Codice
di Procedura Penale - in questo caso, OMICIDIO COLPOSO.
Punto.
Non ti trovi d'accordo col Codice? Allora devi adoprarti per
cambiare il Codice Penale a monte di questa conclusione,
oppure dichiarare apertamente di volerne parlare in un
ambito NON giuridico. Semplice.
===============================
(da SAVPG:) «Non si commette volontarietà solo se si esce
mirando alla testa di Berlusconi. Questa sarebbe
PREMEDITAZIONE. Se mi trovo in piazza con una pistola carica
e passa Berlusconi e io sparo nel mucchio perchè stavo
maneggiando male la mia arma e ammazzo Berlusconi perchè la
palla casualmente gli è finita nel cranio, questo per voi
sarebbe "colposo"?»
---
Spiacente, ma...SÌ: sempre giuridicamente parlando, il tuo
esempio rientra ancora nella categoria di "omicidio colposo"
(anche se con l'aggravante di "condotta altamente
irresponsabile").
L'omicidio VOLONTARIO è identificato dalla parola stessa (e
bada che non significa neanche "omicidio casuale", tipo che
sparando "per sbaglio" alla cieca in una folla, qualcuno lo
ammazzi quasi di sicuro).
Per essere "volontario", devi necessariamente sparare con
INTENZIONE DI UCCIDERE: allora sì che i fattori di
"Casualità" (colpire un Berlusconi piuttosto che un
Pincopallo qualsiasi nella folla) e di "Premeditazione" (hai
deciso di sparare sul momento, perchè ti è girato il
boccino all'improvviso) diverrebbero IRRILEVANTI per la
configurazione di "omicidio volontario".
===============================
(da SAVPG:) «Troppo comodo e strumentale attribuire la
colposità solo perchè non si è riusciti (per le nostre
miserie interpretative) a dimostrarne la volontarietà.»
---
Qui ricorre ancora lo stesso errore di Approccio
Metodologico di cui sopra:
un'indagine non deve accertare la "Verità Vera", ma solo la
"Verità LEGALE", coi mezzi legalmente riconosciuti agli
inquirenti.
(Prova a fare il ragionamento INVERSO: ci mancherebbe che ad
uno possa essere imputata la "volontarietà" di un omicidio
solo per arbitrio discrezionale di un giudice!)
I Mezzi per accertare la Verità Legale sono QUELLI E BASTA:
si può incrementarli o migliorarli, certo...ma non si può
MISCHIARLI con fattori etici (e men che meno CONGETTURALI).
.
22 dicembre 2010 10:08 - savpg8801
Prima di tutto esiste una serie infinita di prove e
attribuzioni investigative e giudicative da rilevarsi per
attribuire colposità o volontarietà, atte a stabilirne e
giudicarne pene ed implicazioni conseguenti. Spesso si
addiviene a dei concorsi, a delle archiviazioni, a
declassazioni, ad archiviazioni, a patteggiamenti, a
riduzioni di pena, senza essere, visti i gradi possibili di
ricorso, a certezze e sentenze definitive; e questo a
livello degli addetti ai lavori. Figuriamoci dei comuni
soggetti del Popolo che esprimono 51 pareri quando sono in
50 a discutere. La ragione a quanto detto può averla l'uno
o l'altro, o NESSUNO, o TUTTI.
--
Non si commette volontarietà solo se si esce mirando alla
testa di Berlusconi. Questa sarebbe PREMEDITAZIONE. Se mi
trovo in piazza con una pistola carica e passa Berlusconi e
io sparo nel mucchio perchè "me poverino" stavo maneggiando
male la mia arma senza cautele e non s'è capito (
strumentazione mediatica o difetto investigativo o
semplicemente spiegazione non dichiarata
opportunisticamente) come sia successo e ammazzo Berlusconi
perchè la palla casualmente gli è finita nel cranio,
questo per voi sarebbe "colposo" ?
Troppo comodo e strumentale attribuire la colposità solo
perchè non si è riusciti (per le nostre miserie
interpretative) a dimostrarne la volontarietà.
Quando sono in gioco effetti enormi a causa di ogni delitto(
non solo uccisione come qualcuno può credere)o atto
delinquenziale si deve partire, visto che, salvo casi ben
evidenti, e non strumentalizzati come quì qualcuno ha
sottolineato con certi esempi, si deve partire dalla
volontarietà visto che questo concetto può iniziare
persino dalla volontarietà di partecipare a una protesta.
Il "povero" ragazzo che ARMATO di un casco di uno o due
chili si scaglia e colpisce quasi ammazzandolo un altro
ragazzo, che ha commesso??? un reato colposo mitigato dal
pentimento, dal fatto che la vittima non è deceduta, dalla
giovane età, andiamo a vedere se fosse o non fosse
stupefatto o alcoolfatto, da buoni avvocati, da sensazioni
popolari di pietà per il povero delinquente (e nessuna
apparente per la vittima che viene ricoperta da opportuno e
pietoso oblio come IVAN dice:....rispettoso
silenzio....mahh).
Stabilire che il povero ragazzo (quello della "cascata in
testa") avesse la volontà di uccidere e pure proprio quello
lì, o fosse inciampato e il casco, vedi la sfiga, in modo
violentissimo fosse capitato proprio sul cranio di
"quel"malcapitato.........riconducibile a semplice
colposità...o a casualità, o ragazzata...
No, non ci siamo. Quì si deve cercare di ragionare
obiettivamente e non inficiati da ideologie demagogiche.
22 dicembre 2010 1:46 - FFFgiovanni
chi uccise Pasolini commise un omicidio volontario!
Quando non si sale in auto con quello scopo, tutto quello
che potrebbe accadere è colposo con eventualmente le
relative aggravanti.
Concordo con Ivan in tutto, compresa la classe politica da
bar dello sport.
Renzi dovrebbe utilizzare il tempo che perde in queste
ridicole uscite, nel sistemare ad esempio, e presto, i
quotidiani furti che fanno i suoi famigerati autovelox, il
resto del tempo che utilizza nel dopo lavoro potrebbe
utilizzarlo per dare fiato a queste sparate tra i suoi amici
intimi, però è meglio che non alzi la troppo voce.
21 dicembre 2010 23:27 - IVAN.
.
TUTTI UBRIACHI, COL VINO DEGLI ALTRI...
*****
La sparata del sindaco di Firenze si identifica da sè:
populismo da bar sport.
Piuttosto, è da evidenziare come questa tendenza alla
"sparata" stia prendendo piede in modo preoccupante negli
abienti politici, tanto da non fare quasi più notizia se,
invece di occuparsi di cose serie, i nostri "rappresentanti"
liquidano i propri compiti istituzionali con infelici uscite
che potrebbe benissimo fare un qualunque buzzurro
ubriaco.
Il proposito non era realmente perseguito?...
La provocazione di fondo era manifesta?...
L'anticostituzionalità della proposta era consapevole?...
E CHI SE NE FREGA!
Non è per farci ascoltare queste CAZZATE che sono stati
eletti (e lautamente stipendiati);
anzi, il loro comportamento in pubblico dovrebbe fungere da
MODELLO di moderazione, riflessività e pacatezza per coloro
che - si presume - non sono altrettanto moderati, riflessivi
e pacati per assolvere funzioni amministrative.
Invece pare che uno qualsiasi di noi contadinotti
semianalfabeti abbia più SENSO PRATICO della maggior parte
di questi espertoni (almeno stando alle dichiarazioni fini a
se stesse con cui saturano i Media e le nostre povere
orecchie).
-----
Ciò detto, la guida in stato di ebbrezza - e le eventuali
conseguenze per terzi - va punita severamente, e ci
mancherebbe...Ma al di là della pena inflitta, la
configurazione del reato DEVE rientrare obbligatoriamente
nell'ambitò della Colposità;
"Omicidio volontario" intende SOLO E UNICAMENTE che uno si
metta al volante con la precisa volontà di uccidere: non si
scappa, da questa definizione di ambito giuridico.
(Poi possiamo lo stesso elevargli la pena fin che
vogliamo...però non possiamo mica inventarci la
"volontarietà" di un reato solo in base alla GRAVITÀ delle
sue conseguenze, eh!)
Infatti se vogliamo parlare di "omicidio volontario" per chi
provoca una morte guidando da ubriaco, allora dobbiamo anche
parlare di "suicidio" per un muratore che cade da un
ponteggio per avere bevuto un bicchiere di troppo a pranzo
(in entrambi i casi il "reo" era consapevole che la sua
alterazione di coscienza avrebbe messo a rischio una vita.
Stesso concetto.)
Ebbene? Le Parole non hanno più alcun significato?
Candidiamoci tutti come sindaci di Firenze, allora.
.
21 dicembre 2010 9:49 - savpg8801
Non esiste solo la consapevolezza di entrare in auto senza
la volontà di uccidere, che è sicuramente, come tu dici, e
certamente fatto pressochè inesistente e ci mancherebbe, ma
esiste la certezza che, entrando in auto, la situazione
cambia aspetto.
Devono cambiare i comportamenti, come già più volte detto,
atti a non provocare il benchè minimo atto offensivo nei
confronti di chiunque.
Se il conducente si comportasse(certo, la stragrande
maggioranza lo fa-ma non è questo che deve far demordere)
con l'attenzione, la diligenza, il principio di precauzione,
il rispetto dei diritti altrui anche se nel nostro egoismo
intravvedessimo che non ne hanno(tipo uno esce da strada
senza diritto di precedenza, non dà comunque il diritto di
punirlo investendolo-e, al proposito, la legge recita che
bisogna rallentare agli incroci, fino a potersi fermare
all'occorrenza) non vi sarebbero incidenti se non dovuti a
rottura del mezzo(ma è colpa pure la non adeguata
manutenzione e revisione) o a cause di forza maggiore dovuta
ad eventi assolutamente imprevedibili; le stesse statistiche
indicano la velocità in stragrande peso percentuale, poi
vengono gli altri reati dovuti all'uomo e pochi al mezzo.
---Inoltre si parla sempre di come attenuare pene, si parla
sempre del povero investitore vessato dalle leggi, ma
mmaaii della tragedia che subisce incolpevolmente(spesso per
le parti più deboli-tipo pedoni) e con meno responsabilità
in quanto non possiedono e non sono tenuti-(nessuna legge lo
impone-magari il solo buon senso di conservazione) ad avere
una cultura circolatoria che, oltre alle regole previste per
essi, debbano anche conoscere quelle assai più complesse e
obbligatorie di chi ha la patente.
---
Sono d'accordo sull'esiguità delle pene che vengono sempre
ridotte e spesso annullate. Le pene per i più e quando sono
importanti e ben applicate, checchè se ne dica, sono un
buon deterrente.
Qualsiasi condizione che si discosti dal buon comportamento
(diligenza del buon padre di famiglia- ma chi lo è più?)
è potenzialmente pericolosa. Non c'è differenza fra
pettinarsi, o telefonare, o drogarsi, o bere, o guardare
l'ancheggiante fusta che passa nei pressi, o prendersi per
forza la precedenza anche se non l'hai, o tagliare
arrogantemente la strada, o eccedere nelle velocità, o
superare credendo di farcela. Ma che stiamo scherzando?
Spesso bisogna essedere in pazienza, ma inveire sempre
addosso a chi(per te) va piano, lampeggiare a 150 quando il
limite è molto inferiore,ecc. fanno parte dei comportamenti
che possono tramutare la tua auto in mezzo di offesa, bomba
che aspetta solo che le venga tolta la sicura.
Perciò omicidio volontario, e non so se pure privo di
premeditazione, e massimo delle pene da aumentare
sostanziosamente per chi produce lesioni permanenti. Basta
con le sole polemicuccie per i drogati e i beoni. Ci sono
anche altri sobri delinquenti in giro.
21 dicembre 2010 0:44 - FFFgiovanni
omicidio volontario significa che si è saliti in auto con
la volontà di uccidere!
Può capitare questa circostanza ma non fa parte di quello
che stiamo discutendo ora.
Invece, se qualcuno si mette alla guida dell'auto in uno
stato di coscienza tale che PORTEREBBE al verificarsi di una
situazione mortale e ACCETTA comunque questo rischio
continuando a guidare, se si verificasse questa circostanza
e ferisse o ammazzasse qualcuno, rientrerebbe nalla
casistica del dolo eventuale, una sottospecie aggravente
dell'omicidio colposo.
Ora, siccome il problema che mi sembra di capire è
semplicemente l'ammontare della pena che è sempre irrisoria
rispetto al danno procurato, senza girare attorno ad una
volontà di uccidere quando ci si siede in auto, che non
esiste proprio, bisognerebbe semplicemente inasprire la pena
del "dolo eventuale" nel c.d.s. prevedendo forse il doppio
dell'omicidio colposo, quindi se non sbaglio 30anni, andando
poi oltre a seconda delle aggravanti e fino all'ergastolo,
anche se dubito che tra patteggiamenti, benefici ed altro
verrà mai scontata per intero una pena di questo tipo.
Il dolo eventuale, tanto x chiarire la fattispecie del
reato, esiste ogni qual volta sappiamo che il nostro
comportamento POTREBBE danneggiare qualcuno e si ACCETTA il
rischio che tale evento possa verificarsi: chi scrive sms in
auto, si trucca come dice lucillafiaccola1796, spara con la
pistola dal balcone al 31 dicembre, sposta un vaso di fiori
sul pergolo di un balcone del quinto piano senza accertarsi
che sotto non passi nessuno, ecc.
20 dicembre 2010 10:30 - savpg8801
Nuovamente ci focalizziamo su parole e concetti parziali!
Per quale ragione interessata devi sempre tirare fuori il
discorso sobrietà o meno, come se fosse l'unico motivo
aggravante o meno.
Il ragionamento non va solo effettuato su condizioni
occlusive delle facoltà mentali per voler o meno
giustificare l'accaduto senza mettere in atto le
contromisure di prevenzione volute dal codice e dal buon
senso, dalla normale diligenza di comportamento a cui tutti
dobbiamo ricondurci; che so: mi è venuto un colpo di
sonno, ohh poverino che ci vuoi fare, falcio il primo che mi
capita, ma io non ho colpa-la colpa è di Morfeo; oppure
inculo un poveraccio, rovino la sua vita e della sua
famiglia e della società(magari è un illustre medico o un
illustre personaggio, perchè solo questi contano...) con la
nebbia...accidenti..la nebbia assassina..la colpa è della
nebbia...io che c'entro...non ho colpa; accidenti...che
sfigato...ho ucciso sette-otto ciclisti andando
contromano..che fossi drogato o sobrio non importa, tanto la
colpa è dell'asfalto viscido...cioè di Giove Pluvio...che
cazzo c'entro io, eppoi quegli stronzi dei ciclisti e dei
pedoni..si mettono sempre in mezzo.. ma che credono che IO
sia sempre li' attento a loro?...io al massimo gli inchiodo
a un metro così imparano e la prossima volta se ne stanno a
casa. Sapete, voi cattivisti, che io uso la mia arma(leggasi
auto) come mi pare-la costituzione dice che io sono libero
ed ho tutti i diritti...bene io con la mia arma faccio anche
del bene all'umanità, faccio da deterrente e li spavento
cosicchè non provochino altri problemi agli altri
automobilisti, a noi SIGNORI DELLA STRADA. Eppoi, che
contromisure devo porre in atto?, io devo viaggiare,
circolare, andar di quà e di là, la macchina la uso e la
uso come voglio, è la mia e faccio quel che mi pare; non
vorrete mica che io mi fermi per quel grappino in più o di
quella cannetta, ma siete matti, ma VOI chi siete?????
-- Alcuni punti fra i tanti da leggere, da considerare fra
le righe, da capire bene:
--
Articolo 140 - Principio informatore della circolazione
1. Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non
costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in
modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza
stradale.
...
----- è scritto in modo semplicino e buonino-----ma per
sicurezza stradale tutto si intende....non solo la droga o
la sgnapa.
--
Articolo 141 - Velocità
1. E’ obbligo del conducente regolare la velocità del
veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche,
allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle
caratteristiche e alle condizioni della strada e del
traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura,
sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e
delle cose ed ogni altra causa di disordine per la
circolazione.
2. Il conducente deve sempre conservare il controllo del
proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le
manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente
l’arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo
campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo
prevedibile.
3. In particolare, il conducente deve regolare la velocità
nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, in
prossimità delle intersezioni e delle scuole o di altri
luoghi frequentati da fanciulli indicati dagli appositi
segnali, nelle forti discese, nei passaggi stretti o
ingombrati, nelle ore notturne, nei casi di insufficiente
visibilità per condizioni atmosferiche o per altre cause,
nell’attraversamento degli abitati o comunque nei tratti
di strada fiancheggiati da edifici.
4. Il conducente deve, altresì, ridurre la velocità e,
occorrendo, anche fermarsi quando riesce malagevole
l’incrocio con altri veicoli, in prossimità degli
attraversamenti pedonali e, in ogni caso, quando i pedoni
che si trovino sul percorso tardino a scansarsi o diano
segni di incertezza e quando, al suo avvicinarsi, gli
animali che si trovino sulla strada diano segni di
spavento.
eccetera.
Queste norme e molte altre non devono essere urlate in
faccia alla gente per fargliele capire come ad un bambino
capriccioso, basta pacatamente leggerle ed applicarle.
---Il discorso di applicare volontarietà deriva dal fatto
che, se si osservano queste semplici regole comportamentali
ed etiche, nessuno verrà mai messo in condizione di vedersi
applicata la volontarietà, semplicemente perchè l'avrà
giustamente e precedentemente evitata.
20 dicembre 2010 0:28 - FFFgiovanni
bene, allora chi è sobrio è certamente accusabile di
volontarietà.
chi non è sobrio lo accusiamo comunque di volontarietà a
prescindere?
la pena è la stessa o si differenzia?
19 dicembre 2010 21:17 - savpg8801
...Il 16 dicembre 2010 9:45 - savpg8801 , affermò:
....Lo stesso valga per tutti i deficienti al volante che
dovrebbero essere consci di quello che potenzialmente
possono provocare con azioni lucide, ma criminali.(Avete
compreso e letto bene??) Questi, come gli altri, avendo in
mano il mezzo per uccidere (e questo nessuno può negarlo),
lo utilizzano....ditemi che avete afferrato bene il
concetto. Poi farete e direte come volete.
Allora è inutile scrivere e discutere se fate finta di non
capire o non riportate le esatte parole o meglio gli esatti
concetti espressi dai postanti.Se si interviene sui post è
onesto leggerli, compulsarli e capirli.
Se strumentalizzate a vostro tornaconto queste affermazioni
e realtà, non vedo un'affidabilità onesta; solo polemiche
sterili......ed ancora, .dici....comportamenti che tutti
sappiamo NON SI DEVONO FARE ma ...si fanno.... Ma che
vogliamo giustificare, anche i reati per gravi o meno che
siano? Le famiglie colpite in un modo o nell'altro queste
bontà non le capiscono mica.
Il sottoscritto di spritz o graspini ne ha bevuti a iosa in
diciotto mesi di naia a Bassano del Grappa negli Alpini,
quando c'erano. Ma bisogna, poi, NON FARE LE COSE CHE NON SI
DEVONO FARE. E conosco bene i veneti, anche troppo.
19 dicembre 2010 20:08 - lucillafiaccola1796
FFFgiovanni
giustissimo
anche chi guida col telefono o il giornale in mano o si
trucca o si specchia è un criminale!
al muro
in miniera
all'ergastolo
19 dicembre 2010 16:22 - FFFgiovanni
alla stessa stregua di quanto letto finora, se è da
considerarsi VOLONTARIO il danno fisico mortale o non,
causato da chi guida ubriaco, drogato, alterato da qualche
spritz di troppo con gli amici o da un paio di grappini al
Ponte di Bassano, sullo stesso piano sarebbero da
considerarsi tali anche tutti quegli incidenti con feriti
gravi e morti causati da chi guida perfettamente sobrio, ma
con l'attenzione mentre parla al cellulare, legge o scrive
un sms, legge il giornale (ho visto anche di questo), ecc.
ecc. ecc., sono comunque sempre comportamenti che tutti
sappiamo NON SI DEVONO FARE ma ...si fanno. Quindi in caso
di queste gravi infrazioni, tutti dovranno essere accusati
di omicidio volontario e se non ci scapperà il morto o il
ferito, comunque accusati di VOLONTARIETà!
18 dicembre 2010 18:22 - savpg8801
Risponde al vero anche il comportamento di avvocati
cavillatori, a conoscenza delle reità dei propri assistiti,
ma pagati per farli assolvere. Un delitto non può dipendere
dalla valentìa o meno di uno o più avvocati; come non può
dipenderne dalla scarsità dell'avvocato di parte lesa; come
non può, altresì, dipendere da elucubrazioni mentali (pur
anche sostenute dal fatto di averne la carica il che non ne
giustifica eventualmente l'operato) atte a comminare pene
palesemente ridicole quando almeno si può imporre il
massimo della pena.
Un delitto, o altro reato grave e chi vuol capire capisca,
è un'azione che lede grandemente l'essere umano e le cose e
talvolta anche gli animali. La vita di un essere umano deve,
di diritto e dovere, essere tutelata al massimo, anche
togliendo i pericoli attivi e passivi a cui va incontro.
Cosa si studiano a fare auto da ottimo crash test (sicurezza
passiva) pensando solo al conducente o ai passeggeri, quando
si omette di pensare degnamente alla sicurezza di chi
subisce l'incidente nella controparte?
Ogni elucubrazione complessa in caso di attribuzione di
colpe è sempre più supportata e "giustificata" da fattori
economici, burocratici, assicurativi, creazione di
attenuanti, carenza delle carceri, spesso invenzione di
fattori tecnici, sanitari(vedasi scaletta di infermità), ed
inoltre da, de facto et de jure, da attribuzioni di
responsabilità demandate alle leggi, bel paravento ed alibi
che da un po' di tempo si è sempre proiettato verso
abbassamento delle pene, aumentando-magari- un pochino
quelle pecuniarie, ma inducendo pian-piano molti utenti a
fregarsene bellamente.
Io propugno e sostengo, come del resto sentito da altre
autorevoli parti, le dichiarazioni del sindaco di Firenze, e
disconosco ogni interessato buonismo anche per il motivo che
può divenire un tornaconto per molti. Invito anche a
scrivergli.
Invito autorità e chi di dovere a non tirarsi indietro a
proporre modifiche drastiche alle leggi e all'operato di chi
palesemente corteggia e induce a non equiparare le infime
pene somministrate a chi si è rivelato potenziale
assassino, all'enorme danno arrecato ad innocenti.
18 dicembre 2010 15:04 - FFFgiovanni
non sono buonista e sono con te per tutto quello che scrivi,
tranne che per la volontarietà.
per me, la persona che ad esempio ha ucciso tutti quei
ciclisti a livorno, dovrebbe stare in galera con la chiave
gettata nel tombino.
E' la legge che non è abbastanza severa in queste
circostanze, con abili avvocati che riescono a mettere in
libertà criminali e giudici che non possono fare altro che
abbassare il capo se la legge non gli permette di scegliere
soluzioni più dure.
E' la legge che va migliorata.
18 dicembre 2010 11:38 - savpg8801
Ma per piacere...17 dicembre 2010 21:46 - FFFgiovanni
ma stai scerzando?
Non capire che il risultato è un reato, che la parte lesa
è uno che è ferito, che è morto MORTO... c a p i s c i
!!!! che ha la famiglia e tutti i suoi interessi distrutti e
la sua stessa esistenza se resta in vita o paralizzato,
rovinata, e il "poverino" che per scaldarsi(idiota due
volte perchè se beve fa il contrario) o che si droga
(idiota dieci volte), va ai domiciliari e poco dopo se ne va
tranquillo, magari a reiterare poer rovinare altre persone
?!?! ma che vogliamo andare a polemizzare e a cavillare!
C'è solo da vergognarsi a giustificare certe cose.
E ripeto, non c'è solo la droga o l'alcool, perchè i
buonisti legislatori e loro sostenitori sembra che vedano
solo questo e pacche sulla spalla e premi ai bravi bambini
che, poverini, beh si son fatti un po', ma è normale.....
17 dicembre 2010 21:46 - FFFgiovanni
chi è fatto, non è consapevole di quello che fa e ciò che
non farebbe mai da savio, probabilmente potrebbe farlo in
questa condizione.
Nel momento che causasse una disgrazia non la riterrei fonte
di un reato volontario.
Sei a caccia a 20° sotto zero. Hai il ficile col colpo in
canna. Bevi oltre misura il cordiale per scaldarti. Parte
accidentalmente un colpo e ammazzi un tuo compagno. E'
omicidio volontario anche se è l'ultima cosa al mondo che
avresti mai voluto fare? Dov'è il movente?
Poi, in auto ci sali già ubriaco o ci diventi durante il
viaggio? perchè la cosa forse cambia.
Se sei già drogato, come si fa a stabilire se per un nano
secondo ti è balenata la consapevolezza che potresti
ammazzare qualcuno...i drogati hanno la sensazione di
onnipotenza su tutto, mai penserebbero di fare danni, anzi
l'esatto opposto.
17 dicembre 2010 18:18 - giancarlo7978
Concordo con Mario 3752, sapvpg8801 ed in particolare con
bandax. Una persona che si mette al volante (di sua
spontanea volontà, senza essere costretto) dopo di aver
abusato di alcool o droghe sa perfettamente di rappresentare
un grave pericolo per l'incolumità altrui: rischia
volontariamente e pertanto mi pare giusto che paghi le
conseguenze delle sue libere scelte.
17 dicembre 2010 17:53 - toto200
Supponiamo anche che sia possibile, l'autore dice di no ed
immagino lo scriva a ragion veduta, trasformare il reato da
colposo a volontario.
Per essere d'accordo, ragionando con la propria testa,
occorre una motivazione.
A meno che qualcuno non dichiari che è d'accordo per
vendetta, ma vorrei che avesse il coraggio di scriverlo
esattamente così e non di girarci intorno, mi chiedo quale
sia il risultato che desidererebbe raggiungere.
1. La diminuzione degli incidenti? Non sarebbe una soluzione
efficace perchè, ad esempio, negli Stati degli USA dove
certi reati sono puniti addirittura con la pena di morte, la
loro percentuale non è inferiore a quella degli Stati dove
gli stessi reati non la prevedono.
2. O forse si vuole prevedere un bel po' di tempo
sicuramente lontano dalle auto per chi si macchia di tale
colpa, e quindi lo si vuole in carcere a tale scopo?
Una legge di questo tipo: "chi, al volante, ammazza qualcuno
va in galera senza processo per 9 anni" potrebbe andare
bene?
Andrebbe bene tutto: basta mettersi d'accordo sul "che cosa
voglio ottenere". Una volta SCRITTO senza fronzoli il
traguardo che chi si esprime intende raggiungere, tutti
saremo in grado di capire se la proposta è sensata o no. Se
il mezzo, cioè la trasformazione del reato, sia idoneo a
raggiungere il fine.
Il censimento è aperto: ognuno abbia il coraggio delle
proprie idee :-)
17 dicembre 2010 10:21 - franco8442
Anche a me sembra chiaro che i mezzi motorizzati sono
potenziali armi, e chi li guida se ne deve assumere la
responsabilità. Lo stesso discorso vale per i cani
aggressivi (ed altri animali usati in modo analogo), che
certi proprietari detengono come mezzi di offesa.
17 dicembre 2010 9:28 - mario3752
Quando una persona beve o si droga o comunque fa
coscientemente una qualsiasi cosa che potrebbe avere
conseguenze, soprattutto se estreme, nei confronti di terzi
non può poi trincerarsi dietro la "momentanea incapacità
di intendere e di volere" nel momento in cui ha causato il
"danno". Ho sempre trovato sbagliato questo concetto e lo
trovo ancora di più adesso in considerazione di tutte le
persone morte o rimaste menomate per colpa di ubriachi,
drogati, minori senza patente, persone alle quali la patente
era stata ritirata, ecc.
Dunque bene ha fatto il sindaco di Firenze e meglio farebbe
se riuscisse veramente a fare approvare quella legge.
16 dicembre 2010 22:41 - renzo1391
non sono un leguleio, ma non vedo (a prescindere da altre
valutazioni) dove sia l'incostituzionalità di una simile
proposta