COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)  
18 marzo 2011 18:58 - paolo5656
Sono veramente costernato. Questa la chiamate informazione?
L'unica affermazione che trovo corretta in tutto l'articolo è la seguente:
"Ovvio che si puo' bere latte crudo ma i bovini, le stalle, la mungitura e la conservazione devono essere a prova di igiene."
Grazie tante! Per il latte crudo ci sono delle norme ben precise che DEVONO ESSERE OSSERVATE e che VENGONO VERIFICATE per mezzo di CONTROLLI PERIODICI dalle autorità preposte,
(come risulta da questo video su Youtube: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=kL7yFl5OkBs). Atre fonti di informazione:
(http://sites.google.com/site/lattecrudo/)
(http://sites.google.com/site/lattecrudo/una-visione-globale -del)
Quindi si tratta semplicemente di OSSERVARE LE NORME VIGENTI. Cosa che vale per qualunque cibo di qualunque tipo.
E' ovvio che se non si rispettano le norme igieniche stabilite, PER QUALUNQUE TIPO DI CIBO, fresco o conservato, i rischi per la salute aumentano.
Un'informazione seria e corretta cita FATTI PRECISI e VERIFICABILI a sostegno della tesi proposta.
Qui non vedo niente del genere: c'è soltanto un riferimento a un articolo della Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti d'America, un organismo governativo che, in quanto tale,
è facile supporre che difenda gli interessi economici prevalenti (come fanno spesso gli organismi ufficiali), che nella fattispecie sono quelli degli operatori della grande distribuzione alimentare.
Ma, senza supporre nulla, andiamo a vedere quali sono i "fatti" che l'articolo della FDA riporta a sostegno della tesi che il consumo del latte crudo sia da evitare.
Il documento della FDA fa un lungo discorso a favore della pastorizzazione sostenendo che la pastorizzazione riduce i rischi di disturbi e malattie dovuti a batteri,
che la pastorizzazione è usata da più di cento anni ecc. ecc.
Non risulta che tutto questo qualcuno lo metta in discussione, a cominciare dai produttori e consumatori di latte crudo.
Quello che dicono costoro è che il latte crudo, seguendo determinate norme igieniche (stabilite per legge) nella produzione e nella distribuzione, è altrettanto sicuro di quello pastorizzato,
se consumato entro un ridotto periodo di tempo [citare fonti e specificare tempi scadenza]. Oltre questi termini, può essere consumato previa bollitura.
Ricordo anche che il consumo di latte crudo da distributori automatici non è solo legato alle qualità nutrizionali, ma anche al RISPARMIO (il latte crudo costa meno di quello pastorizzato)
e alla PROMOZIONE DELLA "FILIERA CORTA", contrapposta alla grande distribuzione e alle sue lobbies, e anche alla RIDUZONE DELLE CONFEZIONI USA E GETTA
(per il latte crudo si può usare un proprio contenitore portato da casa) e quindi dei rifiuti.
Ma torniamo ai FATTI, citati dall'articolo della FDA a sostegno della pericolosità del consumo di latte crudo.
Dopo l'apologia della pastorizzazione l'articolo prosegue, riferendosi alle dichiarazioni di un certo John Sheehan, che presentano come un "esperto" della stessa FDA:
"Nei paesi dove la pastorizzazione è meno comune, l'insorgenza di malattie causate da consumo di cibo guasto attribuite a latte latticini è più frequente che negli Stati Uniti.
In Francia, per esempio, la percentuale di incidenza di malattie causate da cibo avariato, attribuito a latte o latticini,
è risultato essere circa tre volte quello degli Stati Uniti, dice Sheehan, citando uno studio del 2001 della ricercatrice Marie-Laurie De Buyser e di altri scienziati francesi"
Esaminiamo questo capolavoro di corretta informazione.
Intanto si parla della Francia come di un paese dove "la pastorizzazione è meno comune" rispetto agli Stati Uniti.
Dati a sostegno di questa affermazione? Zero.
Poi si parla di malattie causate da cibo avariato ATTRIBUITE (da chi, con quali criteri e quali prove? non si sa!) a latte e latticini.
Ma, attenzione, A LATTE E LATTICINI IN GENERALE, NON A LATTE CRUDO E SUOI DERIVATI.
Comunque, in Francia le malattie causate da latte e latticini avariati sarebbe tre volte tanto quella degli Stati Uniti.
Quali sono le prove? Presto detto: uno studio di una certa Marie-Laurie De Buyser e di altri non menzionati "scienziati francesi" risalente al 2001!
Siamo nel 2011, negli Stati Uniti, e l'unica fonte citata è una fantomatica ricerca svolta 10 (dieci) anni prima da una ricercatrice francese.
Qualche riferimento preciso a questo studio, magari un link o qualche notizia che possa permettere una verifica? Naturalmente no!
Il fatto che venga citato (come UNICA "prova") uno studio fatto in un altro paese dieci anni prima, senza neppure indicazioni precise, mostra la mancanza totale di dati effettivi e validi!
Ho provato a cercare "Marie-Laurie De Buyser" su Google e ho trovato qualche riferimento (almeno la ricercatrice esiste veramente, cosa di cui cominciavo a dubitare)
ma nessuna traccia dello studio citato o di altri simili.
Ma supponiamo pure che quello che dice questo Sheehan sia vero (cosa di cui fortemente dubito, viste le considerazioni precedenti).
Intanto, come dicevo si riferisce a latte e latticini in generale (pastorizzato e crudo), poi DIECI ANNI FA NON C'ERANO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI e la regolamentazione relativa.
Quali sono le prove, o anche solo gli indizi, in base ai quali il latte crudo (e i latticini derivati), risulti essere più pericoloso di quello pastorizzato?
Visto che si è parlato della Francia, cerco su Google "lait cru". Trovo numerosi articoli, ma nulla su ricerche documentate che dimostrino una sua pericolosità.
Su Wikipedia in francese alla voce "lait cru" trovo delle note succinte sulla situazioni in diversi paesi.
Tra l'altro, viene citato il caso del Quebec. In Canada, si dice, la vendita di latte crudo è proibita, mentre è permessa la vendita di formaggi a base di latte crudo.
Si menziona il caso di un'epidemia di LISTERIOSI (http://it.wikipedia.org/wiki/Listeriosi) del 2008 che causò una riduzione nel consumo di formaggi da latte crudo ma,
come testimonia il documento citato in nota (http://www.mapaq.gouv.qc.ca/fr/Publications/Rapporteclosion listeriose.pdf), in realtà l'origine dell'epidemia è stata trovata in FORMAGGI PASTORIZZATI.
Il che, tra l'altro, dimostra come latte e formaggi pastorizzati non siano affatto esenti da rischi, ed è tutto da dimostrare che siano più sicuri del latte crudo e derivati,
sempre che vengano rispettate, in entrambi i casi, le norme igieniche.
Si è preoccupato il signor Mastrantoni, prima di scrivere, di fare queste semplici ricerche, come ho fatto io, dedicandoci un'ora del mio tempo?
Sembra proprio di no. Tuttavia si leggono affermazioni come "Abbiamo impiegato decenni per ottenere un latte esente da batteri nocivi per la salute umana
e la moda del 'naturale' ci riporta indietro di un secolo" oppure "Allora e' meglio bere latte pastorizzato (con eliminazione dei microrganismi patogeni) e da agricoltura biologica.
Se proprio si vuole bere latte crudo allora si puo' ricorrere ai vecchi sistemi quali la bollitura per 5 minuti"
Complimenti! I produttori di latte crudo sottolineano come il latte crudo contenga sostanze utili all'organismo che vengono distrutte con la pastorizzazione (e ancora di più con la bollitura),
citando dati precisi, anche se ovviamente, discutibili, e si consiglia invece, senza il supporto di nessun dato, di bollire per 5 munuti il latte crudo dei distributori automatici.
Splendida, poi, la logica: volete bere latte crudo? Nessun problema, bollitelo! E' al corrente il signor Mastrantoni che il latte bollito non è più latte crudo?
In conclusione, non riesco a immaginare come si possa fare un'informazione più fuorviante e tendenziosa di quella di questo articolo (e di quello della FDA).
E trovo MOLTO PREOCCUPANTE che un articolo come questo si legga nel sito di un'associazione che dovrebbe essere a difesa dei consumatori,
non degli interessi della grande distribuzione e dei monopoli o oligopoli dell'industria alimentare.
16 marzo 2011 11:41 - gianpiero.salvatico
Il mio pensiero è che la pastorizzazione è stata una delle più grandi conquiste scientifiche per consumare (anche) il latte riducendo al minimo i danni per la salute. Purtroppo, attraverso il latte crudo, il rischio di venire a contatto con agenti patogeni è decisamente più elevato. Dal punto di vista nutrizionale la pastorizzazione con metodi moderni non sottrae molto all'alimento d'origine e spesso il sapore del latte pastorizzato è migliore di quello crudo. Vedo una opportunità di utilizzo del latte crudo distribuito al dettaglio per la preparazione di formaggi e latticini (purché consapevole).
16 marzo 2011 10:42 - Mcallan
Ovviamente non si tratta di un giornalista, non possiamo pretendere dalla persona che ha scritto l'articolo che questi abbia una laurea in giornalismo, l'Aduc è un'associazione e questa persona è chiaramente contraria al latte crudo.
Ha difatti scritto l'articolo "di pancia", senza informarsi e probabilmente senza rileggere ciò che ha scritto, commettendo grossolani e divertenti errori come quelli di dare la propria opinione, di prendere in giro i consumatori di latte crudo, di suggerire bolliture improbabili etc...

Certo, pur essendo un'associazione, Aduc dovrebbe controllare i propri articolisti....
16 marzo 2011 9:04 - Gian76
... abbiamo scritto il mess. in contemporanea, grazie Zanna.
16 marzo 2011 9:02 - Gian76
Va da se che per ogni cosa occorre buon senso, secondo me 5 minuti di bollitura sono eccessivi.
Non sono un tecnico ma...il latte pastorizzato viene portato a ebollizione per 5 minuti? La temperatura del trattamento domestico è superiore o minore a quella di pastorizzazione?
16 marzo 2011 8:56 - Zanna
Che strano, io sono cresciuto bevendo latte crudo (ho 38 anni ormai) ricordo che quando ero piccolo mia nonna mi mandava a prenderlo dalla vicina, e questa lo teneva in una latta e ci volavano dentro le mosche... e non ho MAI preso alcuna infezione.
A parte le esperienze personali, che possono essere appunto personali, vorrei capire su cosa sono basati i toni allarmisti di questo articolo: intanto la FDA non lancia alcun allarme, semplicemente raccomanda di *pastorizzare* il latte (non di bollirlo) prima di consumarlo: vi ricordo che nessuna azienda che distribuisce il latte lo fa bollire (e men che meno per 5 minuti), ma lo pastorizza ("La pastorizzazione alta richiede 75-85 °C per 10-15 secondi, ed è usata prevalentemente per i prodotti a bassa acidità come il latte e derivati." tratto da Wikipedia voce "pastorizzazione"). Inoltre le aziende che vendono latte crudo sono assolutamente controllate (hanno l'obbligo delle analisi una volta al mese) ed è comunque lo stesso latte che finisce nei brick di Granarolo e co.
In conclusione, prima di lanciare accuse bisogna avere le prove, casi concreti: non necessariamente persone che si ammalino, basta un esame che riscontri la presenza di questi batteri pericolosi nel latte crudo, ma anche quando è stata lanciata la grande accusa - con tanto di bambina con colera - sono stati fatti decine di esami nella fattoria dove prendeva il latte e in quelle circostanti e non è stata trovata alcuna traccia di tali batteri.
Quindi, mentre sono validi i consigli di scaldare il latte prima di consumarlo, e sicuramente è meglio andare direttamente dal produttore anziché passare per inutili intermediari nel consumo degli alimenti, trovo inutili questo tipo di allarmismi.
11 marzo 2011 11:35 - pfui!
@lucilla
Sì, anch'io sarò scemo, ma quello u-mano al supermercato proprio non lo trovo...
9 marzo 2011 19:09 - lucillafiaccola1796
oh... si insiste a bersi il latte non u-mano dopo essere stati svezzati dalla Natura... ma allora siamo proprio scemi !
  COMMENTI
  (Da 1 a 8 di 8)