Sono veramente costernato. Questa la chiamate
informazione?
L'unica affermazione che trovo corretta in tutto l'articolo
è la seguente:
"Ovvio che si puo' bere latte crudo ma i bovini, le stalle,
la mungitura e la conservazione devono essere a prova di
igiene."
Grazie tante! Per il latte crudo ci sono delle norme ben
precise che DEVONO ESSERE OSSERVATE e che VENGONO VERIFICATE
per mezzo di CONTROLLI PERIODICI dalle autorità preposte,
(come risulta da questo video su Youtube:
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=kL7yFl5OkBs).
Atre fonti di informazione:
(http://sites.google.com/site/lattecrudo/)
(http://sites.google.com/site/lattecrudo/una-visione-globale
-del)
Quindi si tratta semplicemente di OSSERVARE LE NORME
VIGENTI. Cosa che vale per qualunque cibo di qualunque tipo.
E' ovvio che se non si rispettano le norme igieniche
stabilite, PER QUALUNQUE TIPO DI CIBO, fresco o conservato,
i rischi per la salute aumentano.
Un'informazione seria e corretta cita FATTI PRECISI e
VERIFICABILI a sostegno della tesi proposta.
Qui non vedo niente del genere: c'è soltanto un riferimento
a un articolo della Food and Drug Administration (FDA) degli
Stati Uniti d'America, un organismo governativo che, in
quanto tale,
è facile supporre che difenda gli interessi economici
prevalenti (come fanno spesso gli organismi ufficiali), che
nella fattispecie sono quelli degli operatori della grande
distribuzione alimentare.
Ma, senza supporre nulla, andiamo a vedere quali sono i
"fatti" che l'articolo della FDA riporta a sostegno della
tesi che il consumo del latte crudo sia da evitare.
Il documento della FDA fa un lungo discorso a favore della
pastorizzazione sostenendo che la pastorizzazione riduce i
rischi di disturbi e malattie dovuti a batteri,
che la pastorizzazione è usata da più di cento anni ecc.
ecc.
Non risulta che tutto questo qualcuno lo metta in
discussione, a cominciare dai produttori e consumatori di
latte crudo.
Quello che dicono costoro è che il latte crudo, seguendo
determinate norme igieniche (stabilite per legge) nella
produzione e nella distribuzione, è altrettanto sicuro di
quello pastorizzato,
se consumato entro un ridotto periodo di tempo [citare fonti
e specificare tempi scadenza]. Oltre questi termini, può
essere consumato previa bollitura.
Ricordo anche che il consumo di latte crudo da distributori
automatici non è solo legato alle qualità nutrizionali, ma
anche al RISPARMIO (il latte crudo costa meno di quello
pastorizzato)
e alla PROMOZIONE DELLA "FILIERA CORTA", contrapposta alla
grande distribuzione e alle sue lobbies, e anche alla
RIDUZONE DELLE CONFEZIONI USA E GETTA
(per il latte crudo si può usare un proprio contenitore
portato da casa) e quindi dei rifiuti.
Ma torniamo ai FATTI, citati dall'articolo della FDA a
sostegno della pericolosità del consumo di latte crudo.
Dopo l'apologia della pastorizzazione l'articolo prosegue,
riferendosi alle dichiarazioni di un certo John Sheehan, che
presentano come un "esperto" della stessa FDA:
"Nei paesi dove la pastorizzazione è meno comune,
l'insorgenza di malattie causate da consumo di cibo guasto
attribuite a latte latticini è più frequente che negli
Stati Uniti.
In Francia, per esempio, la percentuale di incidenza di
malattie causate da cibo avariato, attribuito a latte o
latticini,
è risultato essere circa tre volte quello degli Stati
Uniti, dice Sheehan, citando uno studio del 2001 della
ricercatrice Marie-Laurie De Buyser e di altri scienziati
francesi"
Esaminiamo questo capolavoro di corretta informazione.
Intanto si parla della Francia come di un paese dove "la
pastorizzazione è meno comune" rispetto agli Stati
Uniti.
Dati a sostegno di questa affermazione? Zero.
Poi si parla di malattie causate da cibo avariato ATTRIBUITE
(da chi, con quali criteri e quali prove? non si sa!) a
latte e latticini.
Ma, attenzione, A LATTE E LATTICINI IN GENERALE, NON A LATTE
CRUDO E SUOI DERIVATI.
Comunque, in Francia le malattie causate da latte e
latticini avariati sarebbe tre volte tanto quella degli
Stati Uniti.
Quali sono le prove? Presto detto: uno studio di una certa
Marie-Laurie De Buyser e di altri non menzionati "scienziati
francesi" risalente al 2001!
Siamo nel 2011, negli Stati Uniti, e l'unica fonte citata è
una fantomatica ricerca svolta 10 (dieci) anni prima da una
ricercatrice francese.
Qualche riferimento preciso a questo studio, magari un link
o qualche notizia che possa permettere una verifica?
Naturalmente no!
Il fatto che venga citato (come UNICA "prova") uno studio
fatto in un altro paese dieci anni prima, senza neppure
indicazioni precise, mostra la mancanza totale di dati
effettivi e validi!
Ho provato a cercare "Marie-Laurie De Buyser" su Google e ho
trovato qualche riferimento (almeno la ricercatrice esiste
veramente, cosa di cui cominciavo a dubitare)
ma nessuna traccia dello studio citato o di altri simili.
Ma supponiamo pure che quello che dice questo Sheehan sia
vero (cosa di cui fortemente dubito, viste le considerazioni
precedenti).
Intanto, come dicevo si riferisce a latte e latticini in
generale (pastorizzato e crudo), poi DIECI ANNI FA NON
C'ERANO I DISTRIBUTORI AUTOMATICI e la regolamentazione
relativa.
Quali sono le prove, o anche solo gli indizi, in base ai
quali il latte crudo (e i latticini derivati), risulti
essere più pericoloso di quello pastorizzato?
Visto che si è parlato della Francia, cerco su Google "lait
cru". Trovo numerosi articoli, ma nulla su ricerche
documentate che dimostrino una sua pericolosità.
Su Wikipedia in francese alla voce "lait cru" trovo delle
note succinte sulla situazioni in diversi paesi.
Tra l'altro, viene citato il caso del Quebec. In Canada, si
dice, la vendita di latte crudo è proibita, mentre è
permessa la vendita di formaggi a base di latte crudo.
Si menziona il caso di un'epidemia di LISTERIOSI
(http://it.wikipedia.org/wiki/Listeriosi) del 2008 che
causò una riduzione nel consumo di formaggi da latte crudo
ma,
come testimonia il documento citato in nota
(http://www.mapaq.gouv.qc.ca/fr/Publications/Rapporteclosion
listeriose.pdf), in realtà l'origine dell'epidemia è stata
trovata in FORMAGGI PASTORIZZATI.
Il che, tra l'altro, dimostra come latte e formaggi
pastorizzati non siano affatto esenti da rischi, ed è tutto
da dimostrare che siano più sicuri del latte crudo e
derivati,
sempre che vengano rispettate, in entrambi i casi, le norme
igieniche.
Si è preoccupato il signor Mastrantoni, prima di scrivere,
di fare queste semplici ricerche, come ho fatto io,
dedicandoci un'ora del mio tempo?
Sembra proprio di no. Tuttavia si leggono affermazioni come
"Abbiamo impiegato decenni per ottenere un latte esente da
batteri nocivi per la salute umana
e la moda del 'naturale' ci riporta indietro di un secolo"
oppure "Allora e' meglio bere latte pastorizzato (con
eliminazione dei microrganismi patogeni) e da agricoltura
biologica.
Se proprio si vuole bere latte crudo allora si puo'
ricorrere ai vecchi sistemi quali la bollitura per 5
minuti"
Complimenti! I produttori di latte crudo sottolineano come
il latte crudo contenga sostanze utili all'organismo che
vengono distrutte con la pastorizzazione (e ancora di più
con la bollitura),
citando dati precisi, anche se ovviamente, discutibili, e si
consiglia invece, senza il supporto di nessun dato, di
bollire per 5 munuti il latte crudo dei distributori
automatici.
Splendida, poi, la logica: volete bere latte crudo? Nessun
problema, bollitelo! E' al corrente il signor Mastrantoni
che il latte bollito non è più latte crudo?
In conclusione, non riesco a immaginare come si possa fare
un'informazione più fuorviante e tendenziosa di quella di
questo articolo (e di quello della FDA).
E trovo MOLTO PREOCCUPANTE che un articolo come questo si
legga nel sito di un'associazione che dovrebbe essere a
difesa dei consumatori,
non degli interessi della grande distribuzione e dei
monopoli o oligopoli dell'industria alimentare.
16 marzo 2011 11:41 - gianpiero.salvatico
Il mio pensiero è che la pastorizzazione è stata una delle
più grandi conquiste scientifiche per consumare (anche) il
latte riducendo al minimo i danni per la salute. Purtroppo,
attraverso il latte crudo, il rischio di venire a contatto
con agenti patogeni è decisamente più elevato. Dal punto
di vista nutrizionale la pastorizzazione con metodi moderni
non sottrae molto all'alimento d'origine e spesso il sapore
del latte pastorizzato è migliore di quello crudo. Vedo una
opportunità di utilizzo del latte crudo distribuito al
dettaglio per la preparazione di formaggi e latticini
(purché consapevole).
16 marzo 2011 10:42 - Mcallan
Ovviamente non si tratta di un giornalista, non possiamo
pretendere dalla persona che ha scritto l'articolo che
questi abbia una laurea in giornalismo, l'Aduc è
un'associazione e questa persona è chiaramente contraria al
latte crudo.
Ha difatti scritto l'articolo "di pancia", senza informarsi
e probabilmente senza rileggere ciò che ha scritto,
commettendo grossolani e divertenti errori come quelli di
dare la propria opinione, di prendere in giro i consumatori
di latte crudo, di suggerire bolliture improbabili etc...
Certo, pur essendo un'associazione, Aduc dovrebbe
controllare i propri articolisti....
16 marzo 2011 9:04 - Gian76
... abbiamo scritto il mess. in contemporanea, grazie Zanna.
16 marzo 2011 9:02 - Gian76
Va da se che per ogni cosa occorre buon senso, secondo me 5
minuti di bollitura sono eccessivi.
Non sono un tecnico ma...il latte pastorizzato viene portato
a ebollizione per 5 minuti? La temperatura del trattamento
domestico è superiore o minore a quella di pastorizzazione?
16 marzo 2011 8:56 - Zanna
Che strano, io sono cresciuto bevendo latte crudo (ho 38
anni ormai) ricordo che quando ero piccolo mia nonna mi
mandava a prenderlo dalla vicina, e questa lo teneva in una
latta e ci volavano dentro le mosche... e non ho MAI preso
alcuna infezione.
A parte le esperienze personali, che possono essere appunto
personali, vorrei capire su cosa sono basati i toni
allarmisti di questo articolo: intanto la FDA non lancia
alcun allarme, semplicemente raccomanda di *pastorizzare* il
latte (non di bollirlo) prima di consumarlo: vi ricordo che
nessuna azienda che distribuisce il latte lo fa bollire (e
men che meno per 5 minuti), ma lo pastorizza ("La
pastorizzazione alta richiede 75-85 °C per 10-15 secondi,
ed è usata prevalentemente per i prodotti a bassa acidità
come il latte e derivati." tratto da Wikipedia voce
"pastorizzazione"). Inoltre le aziende che vendono latte
crudo sono assolutamente controllate (hanno l'obbligo delle
analisi una volta al mese) ed è comunque lo stesso latte
che finisce nei brick di Granarolo e co.
In conclusione, prima di lanciare accuse bisogna avere le
prove, casi concreti: non necessariamente persone che si
ammalino, basta un esame che riscontri la presenza di questi
batteri pericolosi nel latte crudo, ma anche quando è stata
lanciata la grande accusa - con tanto di bambina con colera
- sono stati fatti decine di esami nella fattoria dove
prendeva il latte e in quelle circostanti e non è stata
trovata alcuna traccia di tali batteri.
Quindi, mentre sono validi i consigli di scaldare il latte
prima di consumarlo, e sicuramente è meglio andare
direttamente dal produttore anziché passare per inutili
intermediari nel consumo degli alimenti, trovo inutili
questo tipo di allarmismi.
11 marzo 2011 11:35 - pfui!
@lucilla
Sì, anch'io sarò scemo, ma quello u-mano al supermercato
proprio non lo trovo...
9 marzo 2011 19:09 - lucillafiaccola1796
oh... si insiste a bersi il latte non u-mano dopo essere
stati svezzati dalla Natura... ma allora siamo proprio scemi
!