COMMENTI
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14 giugno 2011 22:33 - Cepu
Non abbatterti ennio, le rinnovabili sono inesauribili per definizione, non inquinano, sono rapide da sviluppare, già ora trainanti per l'economia e il lavoro.

Pensa europeo: esporteremo energia in francia e svizzera di giorno, quando rende bene, e la importeremo di notte quando la regalano, come già fanno gli spagnoli.

L'italia è sismica, non è paese da centrali.
14 giugno 2011 19:48 - ennio4531
Le fonti alternative presentano il conto...

L'Authority per l'energia ha calcolato che gli incentivi all'eolico/solare per il 2011 ammonteranno circa a 5 miliardi di € da pagarsi in bolletta.

Poichè l'incentivo è garantito per 20 anni, significa aver contratto un debito pari a 100 miliardi di euro.

"Gli italiani hanno votato per aumentare il loro «debito pubblico elettrico» per cento miliardi di euro. E si trovano le centrali alle porte di casa. Questa più che un’illusione finanziaria, sembrerebbe una truffa.
I referendum sono passati.
Siamo tutti più verdi. Siamo tutti più pubblici. Siamo tutti meno efficienti. Siamo tutti più politici. Siamo tutti più poveri. Evviva."
14 giugno 2011 19:34 - ennio4531
Cepu... non voglio guastarti la giornata di gloria che stai vivendo, ma la completezza dell'informazione va ... rispettata.

Giappone, Ministro industria: nucleare essenziale

TOKYO - L'energia nucleare "continuerà a essere uno dei quattro pilastri della politica energetica del Giappone": lo ha detto il ministro dell'Industria nipponico, Banri Kaieda, commentando il risultato del referendum italiano che ha bocciato il ritorno dell'energia atomica.
14 giugno 2011 8:49 - Cepu
REFERENDUM VALIDO

Voti %
Sì 25.643.652 94,1
No 1.622.090 5,9
12 aprile 2011 16:15 - Cepu
Bene, i giapponesi ci hanno messo un mese di duro lavoro per far salire fino a massimo livello (7) il disastro Fukushima. E invece la nostra stampa, tutti a cuccia ... e che sarà mai un disastro 7 in giappone ... l'importante è non ostacolare il manovratore.
23 marzo 2011 11:53 - checcolino
Il popolo italiano dovrebbe imparare che quando si va a votare e vedendo nella lista dell'aspirante premier personaggi che vorrebbero essere nominati
parlamentari a cambiare coalizione e cercarne una che oltre alla chiara onestà sia chiara anche la trasparenza . BUONA LETTURA NELL'ENCICLOPEDIA DEI DISONESTI . L'enciclopedia degli onesti è molto più leggibile perché forse mezza pagina in foglio A4 non si riuscirebbe a compilarla .
22 marzo 2011 22:02 - Cepu
ennio non sei capace, togli quel %20 che hai infilato in mezzo al link. riprova!

http://www.ree.es/ingles/sistema_electrico/pdf/infosis/Avanc e_REE_2010_ingles.pdf

Confermo che RED come Terna è il proprietario della rete, NON E' DI PARTE e si limita a riportare la situazione. La spagna cresce con le rinnovabili ed esporta energia alla francia.
22 marzo 2011 21:09 - Davide78
Scusa ma i ricercatori che hai citato tu in fondo ai commenti chi sono???

E' solo perche loro sono ingegneri nucleari, con tutto l'interesse (posso supporre non solo scientifico...) alla costruzione di centrali nucleari.
Direi che per costruire le centrali ci vogliono proprio gli ingegneri nucleari...giusto???

Forse i fisici possono essere più obiettivi nelle loro argomentazioni e nei loro studi pro e contro il nucleare...Hai ragione.
Allora lasciamo stare gli ingegneri e i medici...

La Hack è una grande scienziata, ma è una astrofisica, quindi si occupa di supernovae e di asteroidi, studia l'universo.... Oppure tu sei a conoscenza di studi della Hack sul nucleare? In tal caso mi farebbe piacere leggerli. Non credo che un'astrofisica abbia compiuto studi in tal senso. Quindi puoi risparmiare di fare citazioni a sproposito.

Volendo invece prendere con maggiore attenzione il caso di zichichi direi che si tratta di un fisico...E' vero.
Inviterei chiunque a fare una ricerca sugli studi di zichichi e poi farne un'altra su quelli di Carlo Rubbia.

Io onestamente mi fido più di un grande fisico come Rubbia. Premio Nobel per la fisica nel 1964. Presidente dell' ENEA e fatto scappare in Spagna per poter mettere in pratica i suoi studi sul solare termodinamico.

Basta ascoltare le interviste o le dichiarazioni più volte rilasciate da Rubbia sul nucleare in Italia e sul nucleare più in generale, per farsi un'idea di quale sia il futuro per l'energia. Non è un caso che Rubbia sia uno strenuo sostenitore del solare. Nello specifico del solare termodinamico. Ad esempio il progetto Archimede, a Siracusa, abortito grazie al governo berlusconi che lo sostituì all'ENEA con un elettricista della lega nord, spacciato per ingegnere nucleare.

Non sei per nulla convincente...


Su rubbia e l'elettricista:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/08_Agosto/0 2/stella.shtml


Rubbia sul nucleare e il solare:

http://www.youtube.com/watch?v=SALsYKE5wsU


http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201103162059-e co-rt10392-nucleare_rubbia_fermiamoci_a_riflettere_guardare_ al_solare
22 marzo 2011 19:36 - ennio4531
Caro Davide,

... devo ammetterlo: riportando il pensiero del professore associato di immunologia ed immunopatologia Cristina Rinaldi ( ... chi è ???), hai sgombrato il campo da ogni incertezza riguardo il fatto che per avere una risposta definitiva sul nucleare e, in generale sulle fonti di energia, non occorre interpellare ingegneri,scienziati ed ecologisti,bensì un professore associato di immunologia.

Scommetto che se la ricerca dell'esimia immunologa avesse dato il risultato opposte e io l'avessi riportata, come risposta avrei ottenuto da te un sorriso di compatimento.

Così, mentre scienziati fisico-atomici come Zichichi o la Hack sostengono la positività dell'uso del nucleare, Davide ci riporta il parere negativo dell'immunologa a cui noi dovremmo credere.

Ora... nessuno è perfetto e anche gli scienziati possono sbagliare, ma , stante le specializzazioni e il pedidree degli studi, io ... sto con gli scienziati.
22 marzo 2011 17:39 - Davide78
Caro Ennio gli studi degli ingegneri nucleari mi sembra che lascino quanto meno il sospetto di essere un pò di parte. Considerato che si tratta di ricercatori del settore. Ma questo è un mio personale punto di vista.

Leggi l'articolo alla pagina:
http://affaritaliani.libero.it/economia/immunologa_nucleare. html


Dagli studi di Cristina Rinaldi, professore associato di Immunologia ed Immunopatologia dell'Università La Sapienza di Roma

1. Il Nucleare potrà risolvere i problemi del fabbisogno energetico mondiale?
R: Dal momento che l'Uranio è una fonte limitata ed esauribile, come le fonti fossili (carbone, petrolio, gas), rivolgersi al nucleare per pensare di risolvere il fabbisogno energetico, secondo me, vuol dire solo rimandare il problema e non risolverlo, addossandoci una gran mole di nuovi rischi e ulteriori problemi.
Esistono stime che vedono le risorse di Uranio sufficienti solo per i prossimi 50-70 anni (1) e stime più recenti, come Il rapporto " Uranium 2009: Resources, Production and Demand" dell' OECD Nuclear Energy Agency (NEA) e dell' International Atomic Energy Agency (IAEA), dove si stima che con le tecnologie e i consumi attuali le risorse saranno sufficienti per 100 anni (2).

3. Il Nucleare risolve il problema della dipendenza energetica dal petrolio?
R: Secondo me no, perché il Nucleare contribuisce alla produzione soltanto di Energia Elettrica, che rappresenta nel mondo solo il 17% dell'Energia totale e il Nucleare fornisce solo il 13,5% dell'energia elettrica, secondo dati forniti dal Key World Energy Statistic I.E.A 2010 (3) Per il resto si continuerà comunque a usare in gran parte petrolio o altri combustibili fossili, almeno fino a quando saranno disponibili…!
Ne è un chiaro esempio la Francia che, pur essendo il maggiore parco nucleare del mondo con ben 58 reattori nucleari, utilizza comunque petrolio che fornisce il 47% dell'energia totale, tale dipendenza dal petrolio è rimasta inalterata negli ultimi 50 anni. (4)

7. Il Nucleare quanto ci costa? E' vero che è economico?
R: Il ciclo di vita delle centrali atomiche ha costi diretti e indiretti molto elevati, e perciò destinati a essere scaricati sulla collettività. Negli ultimi anni, il prezzo dell'uranio è cresciuto di sei volte, passando da 20 $ per libbra del 2000 ai 120 $ del 2007 e si prevede salirà ancora seguendo le regole di mercato. Gran parte del costo dell'elettricità da nucleare è legato alla progettazione e realizzazione delle centrali. Aggiungendo anche i costi di smaltimento delle scorie e di smantellamento degli impianti, le cifre diventano più alte delle altre fonti energetiche. Il Kwh da nucleare risulta apparentemente poco costoso qualora lo stato si facesse carico di sicurezza, ricerca e inconvenienti di gestione e soprattutto delle scorie e smantellamento delle centrali. Sono proprio questi costi e il ridimesionamento dei bilanci dei governi in crisi finanziaria, ad aver scoraggiato gli investimenti privati negli ultimi decenni.
Nel caso dell'Italia il nucleare non consentirebbe di ridurre la bolletta energetica. Infatti, per un totale di 10-15mila Mw di potenza installata sugli otto impianti previsti, occorrerebbe costruire da zero tutta la filiera: la stima degli investimenti ad oggi oscilla tra 40 e i 60 miliardi di euro (scorie escluse) con i primi ritorni economici solo dopo 15 o 20 anni e questo causerà sicuramente bollette più elevate per gli utenti.(12)

Una ricerca comparativa sui costi dell'elettricità prodotta con nuove centrali nucleari e con nuove centrali a gas e a carbone ha dimostrato che il costo medio dell'energia elettrica prodotta dalle nuove centrali nucleari risulta pari a 72,8 Euro/MWh mentre il costo medio di produzione dell'elettricità delle nuove centrali a gas è di 61 Euro/MWh, il 16% in meno di quello delle nuove centrali nucleari. Il costo medio di produzione dell'elettricità delle nuove centrali a carbone è di 57,5 Euro/MWh, il 21% in meno di quello delle nuove centrali nucleari. (13, 14).
Valutazioni fatte in USA sul costo di produzione del nucleare, calcolando anche lo smantellamento e lo smaltimento delle scorie, riportano un costo del nucleare (0,07 euro per kWh) superiore a quello dell' olio combustibile (0,05), del gas (0,04) e dell'eolico (0,03) (15). Ulteriori dati confermano per il nucleare un costo di 8-11 cents di dollaro per kWh. (16).

Molti dubbi sui costi del nucleare sono anche espressi nel Parere della Regione Sicilia, presentato alla riunione del 13 gennaio 2011, sullo schema della delibera CIPE sulla tipologia di impianti nucleari, in cui si esprime "forte perplessità in ordine all'effettiva economicità dell'elettricità da fonte nucleare, considerando ovviamente il costo dell'intero ciclo" e si considera "l'innalzamento dei costi industriali del kWh da nuovi impianti nucleari, confermati da diversi studi anche istituzionali. Ad esempio, secondo le ultime valutazioni del DOE (nov 2010) sui costi delle centrali che saranno in funzione nel 2020, il nucleare risulta ormai sensibilmente meno competitivo dell'elettricità da gas, carbone ed eolico" e inoltre si fa riferimento anche alle" preoccupanti criticità tecniche , economiche e quindi commerciali attraversate dalle tipologie di impianti a cui la delibera fa riferimento (EPR e AP1000)". (17,18,19)

8. Il nucleare è sicuro?
R: I reattori nucleari hanno registrato una lunga serie di incidenti, ma data la criticità e la pericoloità degli impianti, i gestori hanno cercato di minimizzare la gravità e di evitare pubblicità negative ed allarmismi.
Oltre ai più noti di Three Mile Island del 28 marzo 1979 e di Chernobyl del 26 aprile 1986 sono stati riscontrati diversi incidenti, di varia intensità, avvenuti nel tempo a carico di reattori atomici e non solo (20), tra cui alcuni incidenti sono molto recenti (21, 22) fino all'ultimo tragico dell'11 marzo 2011 in Giappone (23).
Premesso che una sicurezza assoluta nell'esercizio di un reattore nucleare è un'utopia, avvicinarsi o assicurare livelli di sicurezza sempre maggiori è fattibile solo incrementando in maniera esponenziale i costi di costruzione e di esercizio: quindi aumentando di molto il costo al kWh prodotto dalle centrali atomiche, che già oggi, come detto al punto 7, non è conveniente.
Sicurezza sanitaria: Oltre agli evidenti danni sanitari causati da incidenti più o meno gravi, ampiamente riportati in letteratura, connessi con malattie e decessi che avvengono sia nell'immediato che dopo diversi decenni, si deve tener conto dei rischi sanitari in condizioni di funzionamento normale dei reattori atomici, i quali, come dimostrato nei paragrafi precedenti emettono sempre e comunque minime dosi di radiazioni.
A tal proposito tra i numerosi studi fatti in varie parti del mondo (USA, Spagna, Inghilterra, Germania..) che dimostrano una stretta relazione tra insorgenza di vari tipi di tumore e la vicinanza a centrali o a miniere di uranio, riporto solo il recente studio epidemiologico pubblicato nel 2008 e commisionato dal Governo Tedesco all'Università di Mainz, in cui si dimostra un incremento statisticamente significativo di tumori e leucemie infantili vicino a tutte le centrali nucleari tedesche, (24). Uno studio inglese del 2009 indica come possibile causa dell'incremento di leucemie nei bambini la contaminazione progressiva dell'embrione e del feto nel grembo materno, che diminuisce con la distanza dalla centrale (25). L'incremento di leucemie è raccontato nel video riportato nelle referenze (26)
Nella recente lettera che Ernest Sternglass, prof. Di Fisica Radiologica alla Scuola di Medicina dell'Università di Pittsburgh, e Direttore del Radiation and Public Health Projec, ha inviato al Segretario all'Energia degli Stati Uniti, Steven Chu, e a tutto il Governo, ammette che gli scienziati hanno sempre sbagliato ritenendo che gli effetti sulla popolazione dell'esposizione alle radiazioni, conseguente al funzionamento dei reattori nucleari, non avessero effetti negativi sulla saluta umana. Sternglass, pur essendo stato, negli ultimi trenta anni, un convinto sostenitore dell'uso dell'energia nucleare, ammette pubblicamente il tragico errore e riconosce che le particelle e i gas prodotti nel processo di fissione e rilasciati nell'ambiente nei pressi delle centrali, sono inalati e ingeriti con il latte, l'acqua potabile e il resto della dieta, e si concentrano progressivamente in organi critici del corpo provocando danni evidenti da radiazioni (27)

Sicurezza a proposito dell'EPR : Il programma per il reattore EPR, il reattore che si vorrebbe costruire in Italia, sembra sia un vero disastro industriale e finanziario. (28)
L'EPR è caratterizzato da un progetto che attenua e in parte rinuncia alla sicurezza passiva, che basa la sicurezza su un automatismo legato alla fisica del reattore. Il progetto EPR si basa sulla sicurezza attiva, che affida alle macchine e all'uomo la sicurezza del reattore (5 pag. 150)
I suoi sistemi di sicurezza sono stati criticati dalle Autorità per la Sicurezza di Gran Bretagna, Finlandia e Francia: (29)
Dubbi sulla sicurezza dell'EPR sono riportati anche in diversi articoli e dichiarazioni (30,31)
Ancora nessun reattore EPR è in funzione nel mondo, ce ne sono tre in costruzione: due in Europa, di cui uno in Finlandia, a Olkiluoto, e uno in Francia a Flamanville, la costruzione di entrambi ha riscontrato e sta riscontrando enormi problemi, sia di sicurezza che di costi, e il terzo sta iniziando in Cina.

9. E per lo smaltimento delle scorie?
R: Mentre lo smaltimento delle scorie a basso livello di radioattività (prima categoria con decadimento in alcune decine di anni) è un problema facilmente risolvibile, lo smaltimento di scorie di media/seconda categoria (decadimento in centinaia di anni) e soprattutto di alta/terza categoria (decadimento in centinaia di migliaia di anni) è e rimane ancora un grande problema non risolto. Le scorie prodotte dalle centrali atomiche sono prevalentamente di seconda e terza categoria.
Tutti i depositi geologici si stanno dimostrando assolutamente pericolosi e inadeguati, come il deposito dello Yucca Mountain, un progetto che è stato abbandonato nel marzo 2010.
Ricordo anche il recente inquinamento proveniente dal deposito geologico di scorie nucleari della Bassa Sassonia che sta costringendo i tedeschi a probabili drastiche misure di smantellamento!! (32)
Si sono provate e si stanno studiando altre localizzazioni, come ad esempio il fondo del mare e lo Spazio, ma tutte altrettanto complesse e inaccettabili ( 33,34,35)
Per il momento i progetti di trattamento dei radionuclidi (spallazione e tecnologia laser) con lo scopo di trasmutare i nuclei radioattivi sono ancora a livello di studio e necessitano ancora un tempo non facilmente prevedibile.

Propongo alcuni video interessanti sui rifiuti nucleari in Francia :(36,37) , in Russia (38), sul destino delle scorie in Francia (39) e sui depositi di scorie in Piemonte (40)

10. Ci sono rischi di proliferazione nucleare militare?
R: Esistono seri rischi in tal senso. La proliferazione nucleare a scopo militare è fortemente legata allo sviluppo di programmi nucleari civili. Infatti il processo di arricchimento dell'Uranio per uso civile e quello per usi militari utilizzano la stessa filiera di apparati:
a. come sottoprodotto dell'arricchimento di Uranio per usi civili si ottiene uranio impoveriti per usi militari
b. la prosecuzione dell'arrichimento oltre lo stadio utile per uso civile porta alla produzione di plutonio per uso bellico
Non è un mistero che l'uso civile dell'energia atomica è stato da sempre un sottoprodotto delle tecnologie nucleari militari le quali avevano ed hanno ancora oggi la necessità, di "facciata" ed economica, di giustificare le enormi risorse spese per gli apparati militari. Il maggior numero di centrali nucleari civili si trova proprio in quei paesi con il maggior numero di armamenti nucleari.
Tutto questo si dimostra molto bene nel video seguente dove si racconta il legame in Francia tra nucleare civile e militare:
(41, 42 a pagina 18)

11. Qual è la situazione del Nucleare nel mondo?
R: Il Nucleare è un sistema di produzione di energia ormai obsoleto e che non ha decollato. Infatti come ho potuto verificare, dopo oltre 60 anni dall'entrata in funzione dei primi reattori atomici, il nucleare copre soltanto il 2,3% della produzione di energia totale mondiale! Dopo i primi 30 anni di entusiasmo, cresciuto sull'onda della propaganda "Atom for peace", che prometteva migliaia di centrali in tutto il mondo per fornire a tutti energia elettrica "quasi gratis", c'è stato un arresto della costruzione di nuove centrali a causa degli innumerevoli problemi legati alla tecnologia atomica. (il primo problema per chi fa le centrali è ed è stato quello dei costi elevati e ancora non prevedibili del tutto)
Se il nucleare fosse stata la vera rivoluzione energetica che dichiaravano (in realtà la motivazione di Atom for peace mascherava ben altre ragioni….vedi domanda n.10) a quest'ora non avremmo le poche centrali costruite in 60 anni (al 2010 sono solo 442 unità per un totale di 374.991 GW) ma ne avremmo dovuto avere dieci volte tanto!
Dai dati sotto riportati si evince che dal 2003 al 2010 in tutto il mondo, fatta eccesione per l'Asia (Cina e India) con 40 centrali in costruzione e per la Russia con 9 centrali in costruzione, c'è un generale fermo di costruzioni di centrali nuove. In Europa a fronte di 12 centrali chiuse ci sono solo tre centrali in costruzione, in USA c'è una sola centrale in costruzione, iniziata nel 2007 e una vecchia chiusa e ripristinata, in America del sud, una sola iniziata quest'anno, e in Canada nessuna centrale nuova solo due vecchie e ripristinate (43)
Da un'analisi comparativa dei dati riportati nei Key World Energy Statistic I.E.A. del 2007 e del 2010 risulta che il contributo del nucleare all'energia totale globale è addirittura lievemente diminuto passando dal 2,9% del 2005 al 2,3% del 2008, mentre il contributo delle energie rinnovabili rimane costante al 19% (44, 45)
Nelle previsioni fatte dal DOE nel 2011, si vede che negli U.S. è prevista una diminuzione del nucleare dal 20% nel 2009 al 17% nel 2035.(46)

12 .Ma è proprio vero che i francesi sono molto soddisfatti del loro primato nucleare?
Vi propongo alcuni video che dimostrano le problematiche e i rischi del nucleare in Francia, e il dissenso che esiste in questo paese verso il nucleare:
7 Video trasmessi da France 3 nel 2009 (47, 48, 49,50,51,52,53), un'indagine di Report sull'incidente di Tricastin in Francia: (54) e un'altra indagine sugli incidenti in Francia: (55)

13. Perché paghiamo le nostre bollette dell'elettricità più care rispetto agli altri paesi europei?
Il fatto che il costo delle nostre bollette dell'elettricità sia maggiore di quello delle altre nazioni europee che hanno il nucleare (circa il 20% in più) non è certo dovuto né al fatto che noi non abbiamo l'energia atomica né al fatto che importiamo energia. Infatti il costo dell'energia elettrica fornita dal nucleare è maggiore del costo dell'energia fornita da altre fonti (in media 6- 7 cent. a kWh contro i 5-6 del gas e dell' olio combustibile (vedi risposta domanda 7) e l'energia che importiamo dall'estero (nel 2008 abbiamo importato 40 Twh (45) la paghiamo molto poco (0,15 cent al kWh) in quanto è importata durante le ore notturne come surplus delle centrali atomiche straniere che di notte non possono essere fermate per seguire l'andamento dei consumi interni e pertanto ci costa molto meno importarla che produrla. I costi elevati delle nostre bollette sono invece dovute a tutt'altre cause (sono extracosti tutti tipicamente italiani che non c'entrano nulla con la fornitura elettrica, come le componenti legate al ricarico dei produttori, ai costi di distribuzione, alle tasse e altro)


14. E ALLORA CHE FARE PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE EMERGENZE CLIMATICHE ED ENERGETICHE MONDIALI?

A tale quesito non ci possiamo apettare oggi la risposta dalla fissione nucleare, che soddisfa solo il 2% dei consumi finali, ma bisogna rivolgersi alle Fonti Rinnovabili, all'Efficienza Energetica e al Risparmio dei Consumi, in linea con quanto prospettato dall'Unione Europea, promuovendo tecnologie che realizzino un'effettivo risparmio energetico (sui cicli produttivi, sulle abitazioni, sui trasporti, ecc….)

L'EU raggiungerà e supererà il 20% della sua energia rinnovabile entro il 2020 (56). Secondo una recente previsione europea, è possibile arrivare al 100% da fonti rinnovabili entro il 2050, eliminando anche il nucleare (Roadmap 2050 ). (57, 58)
Anche in un recente convegno tenuto a Roma il 16 febbraio 2011 e promosso dal Kyoto Club, sono state analizzate le potenzialità, le criticità e gli strumenti per riuscire a coprire anche in Italia il 100% della domanda di energia elettrica entro la metà del secolo con le fonti rinnovabili (59)
Tra gli importanti progetti ricordo che è già partito il Piano Solare Mediterraneo per la fornitura di energia elettrica e che prevede il progetto Desertec che conta di costruire un mega impianto rinnovabile: eolico, fotovoltaico e solare termodinamico a concentrazione nel Sahara e il complementare progetto Transgreen che è l'elettrodotto in costruzione tra Nord Africa ed Europa (60)

In conclusione, i problemi del fabbisogno energetico dell'umanità si risolvono solo se si guarda al futuro, ricorrendo a soluzioni energetiche da fonti illimitate (e non ad esaurimento..) e i problemi dei cambiamenti climatici si risolvono solo usando fonti rinnovabili e contemporaneamente adottando misure e tecnologie di efficienza e risparmio energetico.

Il ricorso all'energia atomica vuol dire rivolgersi al passato senza risolvere nessuno dei due problemi, anzi creandone di nuovi e molto rischiosi (sicurezza, contaminazione ambientale permanente e progressiva, incidenti, atti di terrorismo, proliferazione nucleare militare, ecc.).
22 marzo 2011 11:14 - ennio4531
Ti informo che all'indirizzo da te indicato (
http://www.ree.es/ingles/sistema_electrico/pdf/infosis/Avanc %20e_REE_2010_ingles.pdf) la risposta è : Page not found e comunque ti informo che la RED electrica de espana non è un produttore di energia, ma solo un trasportatore come la nostra Terna e quindi guadagna sul trasporto e non sulla produzione: in altre parole,alla Red electrica da dove derivi l'energia non gliene importa un bel niente.

Comunque, ti allego spezzoni di quanto pubblicato sul sito pro fonti alternative Tuttogreen (http://www.tuttogreen.it/) per quanto attiene la situazione in Spagna.

"Incentivi e Energie Rinnovabili: in Spagna all’avanguardia ma tira aria di bolla speculativa…

Sì, perché a causa del momento di grave dissesto finanziario che la Spagna sta attraversando, il governo Zapatero sta discutendo la revisione dei sussidi pagati alle centrali solari-termiche e a quelle eoliche per limitare il costo finale dell’energia ai consumatori: è prevista infatti una riduzione degli incentivi pari al 45%, riduzione che ha già fatto insorgere l’industria del settore, per via della sua eccessiva drasticità ... ,

Già nel 2010 sono stati cancellati numerosi progetti a causa del contesto economico-legislativo incerto che ha causato il mancato investimento delle banche nel settore e, come se non bastasse, uno studio recente ha mostrato che la Spagna potrebbe perdere ben 4,9 miliardi di euro entro il 2020, pari a 40.000 posti di lavoro, a causa della nuova legge.

Il tutto a causa delle enormi speculazioni finanziarie occorse negli ultimi anni al settore delle rinnovabili,....in altre parole, potrebbe presto esplodere una ‘bolla’ speculativa analoga a quella, di recente memoria, scoppiata nel mercato immobiliare, quando in molti non sono riusciti a far fronte alle scadenze dei loro debiti e le banche non hanno avuto altra scelta se non quella di rilevare gli immobili.

Una corsa spericolata e incontrollata agli incentivi statali e ai finanziamenti privati che, peraltro, anche a causa della mancanza di controlli severi e regolari, ha indotto pure qualche spregiudicato imprenditore a parteciparvi a qualunque costo, pur di lucrare: è notizia di qualche mese fa, infatti, che alcuni impianti fotovoltaici spagnoli erogassero energia nelle ore notturne quando, non essendoci sole, la loro produzione avrebbe dovuto essere nulla.

Non si trattava certamente di un ‘miracolo’, ma di una truffa bella e buona: probabilmente l’erogazione era resa possibile da grossi generatori diesel (!) collegati alla rete tramite i ‘morsetti’ delle installazione fotovoltaiche per potere guadagnare sulle generose sovvenzioni governative garantite per questo tipo di produzione."

Riepilogando: lo sviluppo in Spagna delle fonti alternative è avvenuto solo grazie ai lauti incentivi pubblici e quindi è costato e costa moltissimo; si è prestato e si presta a truffe; è stato sufficiente l'annuncio di una riduzione dei contributi statali per mettere in crisi l'intero settore.

Non è oro tutto quel che luccica ....
21 marzo 2011 20:15 - Cepu
Di nuovo punzecchiare sul personale. Allora permettimi l'inciso che l'unico argomento tuo è invece l'incoscienza. L'incoscienza dell'ingegnere che prevede solo fino a un certo punto e poi scappa come una scimmia che ha disturbato l'alveare.

Cos'hai da dire sul report della spagna ? Quello è il futuro, non le statistiche sul passato che citi tu.
21 marzo 2011 18:13 - ennio4531
L'unico tuo argomento è quello di far leva su uno dei peggiori istinti umani: la paura...

Su di essa l'uomo non ha mai progredito.

Ti aggiorno con alcuni dati...

Costi di produzione dell'energia elettrica ...

Fonte Costo costo
del KWh impianti
(€cent)
Petrolio convenzionale 8-11 Medio
Carbone 4 Medio
Gas 6-7 Medio
Nucleare convenzionale 4-5 Alto
Idroelettrico 2 Alto
Eolico in mare 11-12 Medio
Fotovoltaico 36-45 Alto

A conferma dei dati riportati nella precedente tabella, da un recente studio dell'Università di Pisa appare subito evidente che le fonti più economiche sono rappresentate dal carbone e dal nucleare (e si nota come l’energia eolica costi oltre il 64% in più, quella solare addirittura il 198% in più).

V. Romanello, G. Lomonaco, N. Cerullo, I Veri Costi dell'Energia Nucleare, DIMNP - NT 1127(2006), Università di Pisa
21 marzo 2011 14:22 - Cepu
Povera italia si, con gente noiosa come ennio che si limita all'attacco personale. Chi sa l'inglese, veda il report 2010 dell'ente spagnolo di distribuzione elettrica, dove si cita il forte sviluppo delle rinnovabili e l'esportazione di energia verso la francia. Non sono certo dei sogni.

http://www.ree.es/ingles/sistema_electrico/pdf/infosis/Avanc e_REE_2010_ingles.pdf

Inoltre di seguito il parere di Ezio Puppin, ingegnere nucleare al Politecnico di Milano, su FUKUSHIMA. "A Chernobyl", ricorda Puppin, "misero un sarcofago che pesa 100.000 tonnellate e che ha gia' fessure e crepe. Inoltre visto il peso sta sprofondando nel terreno. Insomma, e' instabile e li' dovevano ricoprire solo un reattore, mentre a Fukushima sono almeno quattro". Si tratterebbe, dal punto di
vista ingegneristico, "di un'operazione senza precedenti per quantita' di cemento impiegato e di metri quadri da ricoprire, un lavoro ciclopico al confronto del quale la piramide di Cheope e' uno scherzetto. Le uniche opere paragonabili sono le grandi dighe, e ci vogliono degli anni". Ma a Fukushima il vero problema e' il nemico silenzioso e mortale che continua a uscire dai reattori lesionati, cioe' le radiazioni: "Ammesso che un'opera cosi' gigantesca si possa davvero realizzare in
tempi relativamente brevi, cioe' quattro o cinque anni, mi chiedo chi la dovrebbe costruire e come: apriamo un cantiere, mandiamo le betoniere a rotazione giorno e notte, impieghiamo centinaia di operai? Ma lavorare vicino alla centrale oggi significa la morte. Gli elicotteri che la sorvolano e ci inviano le immagini drammatiche che vediamo in tv passano a 100 metri di altezza e solo per pochi secondi, e anche cosi'
raggiungono una soglia di radiazioni che gia' mette a rischio l'organismo. Che turni dovrebbero fare gli operai addetti al sarcofago, due minuti, cinque minuti? Ci dovrebbero essere centinaia di migliaia di lavoratori...". Chi paga, la TEPCO ? magari come ha fatto BP nel disastro petrolifero nel golfo del messico ?
21 marzo 2011 10:43 - ennio4531
... quando leggo 'L'Italia ha abbastanza sole da poter esportare energia elettrica a Francia e Svizzera: potrebbe ottenere finalmente indipendenza energetica e invitare i nostri vicini a smantellare le loro ormai vecchie e logore centrali. ', mi domando dove sta il realismo e la razionalità.

Si parla di miti, sogni, illusioni senza esporre uno straccio di prova per dimostrarne la fattibilità , l' efficienza e quanto e dove reperire le risorse per realizzare colossali investimenti in impianti legati al capriccio del tempo.


Povera Italia....
20 marzo 2011 9:07 - Cepu
Non c'era bisogno del dramma in giappone per fare una riflessione matura. Basta informarsi su cos'è ora Chernobyl, quel sarcofago che inizia a sgretolarsi per la potenza del mostro al suo interno, e come si è arrivati al dramma. Per quanto bene sia progettata una centrale, basta una serie di errori e incidenti per creare un insonne.
L'Italia non ha bisogno di questo. Ha il sole, centrale nucleare perfetta, e menti eccellenti per sfruttarne la potenza. Informiamoci sulle 10 centrali a concentrazione spagnole, come Andasol o Puertollano,realizzate sulle idee di Rubbia.

Come non ricordare amareggiati che il governo Prodi aveva iniziato i progetti, stoppati in senato dal successore ? L'Italia ha abbastanza sole da poter esportare energia elettrica a Francia e Svizzera: potrebbe ottenere finalmente indipendenza energetica e invitare i nostri vicini a smantellare le loro ormai vecchie e logore centrali.

Con centrali energetiche a grande diffusione e basso rischio ambientale, potrebbe incentivare lo sviluppo di turismo, industria e agricoltura in serra. L'Italia tornerebbe ad essere una potenza economica rispettata nella comunità europea, non un peso. Grazie al saldo attivo, calerebbe il debito, senza eccessivi sforzi, solo sfruttando bene il sole.
19 marzo 2011 11:00 - ennio4531
... dopo quanto successo in Giappone, trovo ragionevoli e comprensibili le affermazioni dei due ministri.

I giudizi dati da Mastrantoni e cepu risentono di forme ossessive e rancorose ....
19 marzo 2011 10:06 - Cepu
Sono due marionette. Quando (se) ne andranno, sarà solo per essere sostituite da marionette con maggiori pregi per il diabolico puparo.
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