Una semplice proposta, perche' non ci si organizza a
raccogliere 500.000 firme per indire un referendum per
abolire questa legge? Coordiniamoci tramite aduc e
raccogliamo queste benedette firme. Facendo l'ipotesi di
raccoglierle solo nelle città italiane con piu' di 50.000
abitanti che secondo wikipedia
(https://secure.wikimedia.org/wikipedia/it/wiki/Comuni_itali
ani_per_popolazione) sono 149, basterebbe raccoglierne 3356
per ognuna di queste.
20 aprile 2011 16:07 - renzo1391
Il ministro Romani ha parlato a vuoto?
MA QUESTO NON ERA IL GOVERNO DEL FARE?????
20 aprile 2011 10:18 - m7teverde8154
Beh??? Ke dire??? Anke alle "TRE SCIMMIETTE" le mani le si
possono TAGLIARE!!!
A estremi mali... Basta prendere il TORO per le corna!!!
Visto ke il legislatore NON provvede (e si tratta di
evidenti OMISSIONI in atti d'ufficio, all'alba del 2012...),
NON resta ke la disobbedienza fiscale!
15 aprile 2011 16:24 - Annapaola Laldi
Voglio ricordare che alla fine del 2008 l'on. Paolo Romani,
allora sottosegretario del Ministero dello Sviluppo
economico (alias: delle Attività Produttive), a cui fa capo
il Dipartimento delle Comunicazioni, responsabile, a detta
dell'Agenzia delle Entrate, dell'individuazione degli
apparecchi tenuti a pagare la tassa TV, oltre il televisore
vero e proprio, rispose all'ennesima interrogazione dei
senatori Poretti e Perduca, riconoscendo che la questione
presentava "alcuni profili di incertezza, considerato che si
tratta di disposizioni normative non adeguate alla
evoluzione tecnologica e concrete difficoltà interpretative
(si pensi, tra l'altro, al parco computer delle Pubbliche
Amministrazioni e degli uffici di società private)". Dopo
aver osservato che nella legislatura precedente il ministro
di allora era intenzionato ad avviare un gruppo di lavoro ad
hoc, senza peraltro che all'intenzione fossero seguiti fatti
concreti, Romani concludeva con una certa solennità: "In
considerazione del fatto che non esiste ancora
un'interpretazione univoca circa la individuazione degli
apparecchi, diversi dai televisori tradizionali, atti o
adattabili alla ricezione delle trasmissioni, si ritiene
opportuno procedere ad un approfondimento tecnico-giuridico
della questione, anche attraverso il confronto con il
Ministero dell'economia e delle finanze, l'agenzia delle
entrate e la concessionaria del servizio pubblico".
Da allora sono passati due anni e quattro mesi e nel
frattempo l'on. Romani è pure diventato responsabile a
pieno titolo del suddetto Ministero, ma non vi è ancora il
minimo segno che abbia intenzione di passare da quelle
impegnative parole ai fatti. Quando si ricorderà di essere
membro del Governo del fare?
Qui il link all'interrogazione, da cui si può accedere
anche alla risposta dell'on. Romani:
http://parlamento.aduc.it/iniziativa/chi+cosa+pagare+canone+
rai+interrogazione_13840.php