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22 aprile 2011 19:03 - lucillafiaccola1796
captainharlock
l'ultima che hai detto!
investire in sé stessi è sempre il migliore...
i fondi pensione poi... già lo fanno le banche che metti via 100 euro al mese...io ci comprerei le "derrate" che momentaneamente ribassano...
infatti I MELIMAGNO MA NON LI BUTTO! il caffè è aumentato ed Io per "tigna" al bar che manco lo scontrino ti fanno non lo prendo più...ad un certo pun to il consumatore deve "inestire" anche lui facendo su e giù a suo piacimento con l'acquisto o il non acquisto ddelle merci più care...l'insalata belga a 4 euro al kilo... non la compro così poi la devono buttare... eh salta ki zompa!
22 aprile 2011 9:53 - Giacomo Saver
Condivido appieno l'analisi del dottor Pedone, che stimo molto.
Da tempo sul blog segretibancari.com sostengo che sarà probabilmente il ritorno dell'inflazione la via di uscita dall'annoso problema dei debiti pubblici. E suggerisco una possibile soluzione...
Tanti auguri a tutti!!
Giacomo Saver, il bancario pentito
http://www.segretibancari.com
22 aprile 2011 8:55 - captainharlock
ed infatti ho scritto: "meglio i titoli di stato che le varie schifezze proposte da banche ed assicurazioni" (su questo fronte ADUC sta facendo un ottimo lavoro, testimoniato dal crescente interesse per questo sito).

Investire in titoli di stato anche a breve non è certo un disonore, sopratutto per chi ha poca esperienza e conoscenza degli altri strumenti; basti vedere come sono purtroppo finiti i risparmiatori attratti dal Madoff all'amatriciana (Dharma/EGP). Per chi deve investire per un breve periodo (o comuqnue limitato), può aver bisogno dei soldi in qualsiasi momento, non può sopportare la volatilità dei prezzi di altri investimenti, ... i titoli di stato non sono il migliore investimento, sono l'unico possibile.

Diverso è il discorso per chi, oltre a proteggere il proprio capitale (sia da perdite che dall'erosione pe potere d'acquisto), vuole anche accrescerlo. Chi investe per la propria pensione o per mandare il figlio appena nato all'università si deve rivolgere ad altri strumenti: non gli si può consigliare i buoni postali solo perchè hanno la garanzia del capitale e nessuna volatilità...

Per quanto riguarda le attività reali, sono d'accordo che per un investitore medio è difficile costruirsi un portafoglio ben progettato (non impossibile, ma difficile si). Ma butto lì il primo esempio che mi viene in mente: supponete che ci sia un ristoratore di successo con la sua bella osteria che ha un capitale extra da investire (cioè che non gli serve per nessuna altra operazione se non farlo fruttuare). La maggior parte delle banche/promotore gli consiglierebbe titoli di stato (per stare tranquillo...) o fondi vari. Io dico che sarebbe molto meglio reinvestirlo nella propria attività (reale), visto che è di successo e ne ha il controllo: allargare/migliorare il locale, aprirne un altro, ...

Lancio il sondaggio al forum: quale investimento consigliereste al ristoratore?
21 aprile 2011 19:39 - lucillafiaccola1796
anche radio24 stamattina ha "amesso" che i titoli di stato delle varie "n'azioni" sono "azioni" ah vedi da dove deriva "n'azione" ah ah... e moody's ha pensato bene di darsi "apparentemente" una martellata sul "ciccetto" Quindi, se comprate BOT italiani comprate "azioni" dello "stato" italiano. Marpionne sta "comprando" la chrysler a suon di miilioni dicono...pagamento pizze agli usa o esportazione di proventi da cassa integrazione pluridecennale negli "inferni" fiscali? aho... so' diventata peggio del giulio a. ! mefacciopauuuuuraaaaa!
21 aprile 2011 18:31 - Alessandro_Pedone
Per captainharlock,
credo di comprendere cosa intende quando scrive:

"Chi invece vuole "creare" ricchezza (e qui mi riferisco tanto ai singoli risparmiatori quanto ad una economia/paese in aggregato) si deve rivolgere ad attività reali, ovvero capitale produttivo - che tra l'altro sono molto migliori della attività finanziarie nel proteggere dall'inflazione."


Sono d'accordo con lei. Il punto è che Aduc Investire Informati si rivolge a piccoli risparmiatori con lo scopo di evitargli il più possibile le "fregature" tipiche del sistema bancario italiano.
A questo scopo è molto più semplice consigliare di privilegiare i titoli di stato perché non hanno alcuna speranza di costruirsi un portafoglio ben progettato con "attività reali" (qualunque cosa vogliamo indicare con questo termine).
Per il "sistema paese" orientarsi verso questo tipo di attività sarebbe ovviamente più utile, ma dovremmo avere un sistema finanziario molto diverso da quello che abbiamo e questo non è solo un problema italiano, ma mondiale.
Il discorso, qui, si farebbe molto lungo.

Per massimo1062: grazie.
21 aprile 2011 12:16 - francescodeleo
L'altro giorno tremonti (non ce l'ho con lui, ma continua ancora a parlare!) ha consigliato all'europa (l'ultima delle innumerevoli volte) di ricorrere agli euro-bond per fini di finanziamento, questa volta per le energie rinnovabili. E' evidente che per costui il peso del nostro debito pubblico è sostenibile (...). Ricordo che tremonti è un fiscalista, forse anche un economista, e ricordo anche che in questi venti ultimi anni il debito pubblico con lui è sempre aumentato. E molto facile e semplicistico affermare che con una crescita del 3-4-5% all'anno il problema del debito pubblico si risolve in trent'anni, ma occorre svilupparsi a questi ritmi e comunque per trent'anni all'incirca rappresenterà un freno al nostro sviluppo economico, con perdita di competitività - oltre che di risorse reali - che potrebbe sfociare in tempi abbastanza brevi in una recessione non causata da eventi esterni e quindi diventare cronica. Certo, a questo punto si può affermare che anche altri paesi sono nella nostra situazione, ma ci si scorda che nel mondo ci sono altre economie chiamate emergenti, emergenti perchè si stanno affacciando ora nel nostro mondo economicamente "moderno" e che già ci stanno mettendo in difficoltà. Tra dieci anni potrebbe rimanere nulla del nostro tessuto economico attuale. Il grandissimo errore è non avere provveduto in tempo, dopo la fine della prima repubblica (chiamiamola così), ad affrontare il PROBLEMA e tutti affermano che nel frattempo il paese Italia è andato sempre più alla deriva. E' un dato di fatto, lo affermano anche gli imprenditori.
Il ricorso all'indebitamento, secondo le teorie classiche, da un alto ha permesso l'evoluzione economica delle nazioni - conseguenza classica - ma dall'altro ha creato un debito pubblico che non siamo riusciti a neutralizzare con gli effetti benefici della crescita. Il PROBLEMA ora si pone. Negli USA la soluzione attuale sarebbe tagli alla spesa (Come in Italia? NO) e un aumento della pressione fiscale sui più ricchi (Come in Italia? Lontanamente nemmeno per sogno!) Non ci sono teorie classiche che possano venirci in aiuto. Usare l'inflazione? Cavolo, i cinesi, gli indiani e i brasiliani non aspettano altro!

Maledetta finestrella, ho perso il filo del discorso. Forse continuerò più tardi.
21 aprile 2011 11:05 - captainharlock
articolo molto interessante e sostanzialmente corretto, con conclusioni condivisibili, anche se il problema è più complesso di come viene presentato qui (nessuna accusa ad Alessandro Pedone, ovviamente, dato lo scopo di informare che si prefigge ADUC).

Sono anche d'accordo con marco2401 riguardo il pensiero della scuola austriaca e la non-equa redistribuzione della ricchezza fatta dall'inflazione.

Non sono invece d'accordo con Alessandro Pedone quando dice "Da sempre sosteniamo che questa categoria d'investitori dovrebbe avere come strumento finanziario di riferimento i titoli di stato." Certo, so qual è il livello di educazione finanziaria in Italia, e meglio i titoli di stato che le varie schifezze proposte da banche ed assicurazioni. Ma i BOT, BTP e simili sono soltanto attività finanziarie, e servono a "parcheggiare" il proprio capitale in maniera temporanea guadagnando al contempo un (misero) interesse a rischi contenuti.

Chi invece vuole "creare" ricchezza (e qui mi riferisco tanto ai singoli risparmiatori quanto ad una economia/paese in aggregato) si deve rivolgere ad attività reali, ovvero capitale produttivo - che tra l'altro sono molto migliori della attività finanziarie nel proteggere dall'inflazione.

Per quali attività reali ognuno può usare la propria definizione preferita, ma tra di queste non vi rientrano certamente i titoli di stato (qualsiasi stato).
21 aprile 2011 10:33 - marco2401
Concordo sull'analisi e sulla conclusione, ovvero che il problema dei debiti pubblici è un gravissimo problema economico, il che non consola. Purtroppo lo scenario 3. (stagflazione) non e' uno scenario remoto. Esiste anche lo scenario numero 4. "crack up book" di cui parla la scuola austriaca, ovvero iperinflazione e collasso finale del sistema monetario cartaceo ... e personalmente non sottovaluterei questa possibilita'. Infine ... dire che l'inflazionismo ridistribuisce la ricchezza e' vero ... purtroppo non in maniera equa: chi riceve il denaro per primo (banche, amici dei banchieri centrali, etc.) puo' spenderlo quando i prezzi sono piu' bassi, i comuni mortali che lo ricevono dopo si trovano confiscata una gran parte del suo valore.
21 aprile 2011 9:42 - francescodeleo
E' oramai evidente che le cosiddette agenzie di rating non sono più (o mai state) indipendenti dai poteri forti. Qualche giorno fa due delle tre agenzie sono state accusate di aver contribuito pesantemente all'attuale crisi finaziaria che ha colpito l'intero globo, e addirittura in spagna stanno procedendo, giustamente secondo me, per vie legali contro queste. Non servono a nulla. I loro consigli/rating? Junk (spazzatura).
21 aprile 2011 8:16 - massimo1062
complimenti per la lucidita' del pensiero.penso anche io che non esiste altra soluzione intelligente al problema dei debiti pub.l'inflazione e' l'unica soluzione e oserei dire anche la piu' giusta perche azzera le rendite accumulate negli anni in favore del lavoro e facilita la redistribuzione della ricchezza.questo non sara' il migliore dei mondi possibile ma e' indubbio che la frusta inflazionistica favorisce lo sviluppo e a medio termine il benessere basta guardare l'enorme ricchezza creata nel mondo occidentale nell'ultimo secolo.dott.pedone la seguo con estremo interesse da lungo tempo ,praticamente da quando e' nato il sito aduc.la saluto cordialmente.
20 aprile 2011 20:00 - lucillafiaccola1796
ah
ah
ah
il moodys s'è sparato sulle palle!
deliri di deficienza!
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