captainharlock
l'ultima che hai detto!
investire in sé stessi è sempre il migliore...
i fondi pensione poi... già lo fanno le banche che metti
via 100 euro al mese...io ci comprerei le "derrate" che
momentaneamente ribassano...
infatti I MELIMAGNO MA NON LI BUTTO! il caffè è aumentato
ed Io per "tigna" al bar che manco lo scontrino ti fanno non
lo prendo più...ad un certo pun to il consumatore deve
"inestire" anche lui facendo su e giù a suo piacimento con
l'acquisto o il non acquisto ddelle merci più
care...l'insalata belga a 4 euro al kilo... non la compro
così poi la devono buttare... eh salta ki zompa!
22 aprile 2011 9:53 - Giacomo Saver
Condivido appieno l'analisi del dottor Pedone, che stimo
molto.
Da tempo sul blog segretibancari.com sostengo che sarà
probabilmente il ritorno dell'inflazione la via di uscita
dall'annoso problema dei debiti pubblici. E suggerisco una
possibile soluzione...
Tanti auguri a tutti!!
Giacomo Saver, il bancario pentito
http://www.segretibancari.com
22 aprile 2011 8:55 - captainharlock
ed infatti ho scritto: "meglio i titoli di stato che le
varie schifezze proposte da banche ed assicurazioni" (su
questo fronte ADUC sta facendo un ottimo lavoro,
testimoniato dal crescente interesse per questo sito).
Investire in titoli di stato anche a breve non è certo un
disonore, sopratutto per chi ha poca esperienza e conoscenza
degli altri strumenti; basti vedere come sono purtroppo
finiti i risparmiatori attratti dal Madoff all'amatriciana
(Dharma/EGP). Per chi deve investire per un breve periodo (o
comuqnue limitato), può aver bisogno dei soldi in qualsiasi
momento, non può sopportare la volatilità dei prezzi di
altri investimenti, ... i titoli di stato non sono il
migliore investimento, sono l'unico possibile.
Diverso è il discorso per chi, oltre a proteggere il
proprio capitale (sia da perdite che dall'erosione pe potere
d'acquisto), vuole anche accrescerlo. Chi investe per la
propria pensione o per mandare il figlio appena nato
all'università si deve rivolgere ad altri strumenti: non
gli si può consigliare i buoni postali solo perchè hanno
la garanzia del capitale e nessuna volatilità...
Per quanto riguarda le attività reali, sono d'accordo che
per un investitore medio è difficile costruirsi un
portafoglio ben progettato (non impossibile, ma difficile
si). Ma butto lì il primo esempio che mi viene in mente:
supponete che ci sia un ristoratore di successo con la sua
bella osteria che ha un capitale extra da investire (cioè
che non gli serve per nessuna altra operazione se non farlo
fruttuare). La maggior parte delle banche/promotore gli
consiglierebbe titoli di stato (per stare tranquillo...) o
fondi vari. Io dico che sarebbe molto meglio reinvestirlo
nella propria attività (reale), visto che è di successo e
ne ha il controllo: allargare/migliorare il locale, aprirne
un altro, ...
Lancio il sondaggio al forum: quale investimento
consigliereste al ristoratore?
21 aprile 2011 19:39 - lucillafiaccola1796
anche radio24 stamattina ha "amesso" che i titoli di stato
delle varie "n'azioni" sono "azioni" ah vedi da dove deriva
"n'azione" ah ah... e moody's ha pensato bene di darsi
"apparentemente" una martellata sul "ciccetto" Quindi, se
comprate BOT italiani comprate "azioni" dello "stato"
italiano. Marpionne sta "comprando" la chrysler a suon di
miilioni dicono...pagamento pizze agli usa o esportazione di
proventi da cassa integrazione pluridecennale negli
"inferni" fiscali? aho... so' diventata peggio del giulio a.
! mefacciopauuuuuraaaaa!
21 aprile 2011 18:31 - Alessandro_Pedone
Per captainharlock,
credo di comprendere cosa intende quando scrive:
"Chi invece vuole "creare" ricchezza (e qui mi riferisco
tanto ai singoli risparmiatori quanto ad una economia/paese
in aggregato) si deve rivolgere ad attività reali, ovvero
capitale produttivo - che tra l'altro sono molto migliori
della attività finanziarie nel proteggere
dall'inflazione."
Sono d'accordo con lei. Il punto è che Aduc Investire
Informati si rivolge a piccoli risparmiatori con lo scopo di
evitargli il più possibile le "fregature" tipiche del
sistema bancario italiano.
A questo scopo è molto più semplice consigliare di
privilegiare i titoli di stato perché non hanno alcuna
speranza di costruirsi un portafoglio ben progettato con
"attività reali" (qualunque cosa vogliamo indicare con
questo termine).
Per il "sistema paese" orientarsi verso questo tipo di
attività sarebbe ovviamente più utile, ma dovremmo avere
un sistema finanziario molto diverso da quello che abbiamo e
questo non è solo un problema italiano, ma mondiale.
Il discorso, qui, si farebbe molto lungo.
Per massimo1062: grazie.
21 aprile 2011 12:16 - francescodeleo
L'altro giorno tremonti (non ce l'ho con lui, ma continua
ancora a parlare!) ha consigliato all'europa (l'ultima delle
innumerevoli volte) di ricorrere agli euro-bond per fini di
finanziamento, questa volta per le energie rinnovabili. E'
evidente che per costui il peso del nostro debito pubblico
è sostenibile (...). Ricordo che tremonti è un fiscalista,
forse anche un economista, e ricordo anche che in questi
venti ultimi anni il debito pubblico con lui è sempre
aumentato. E molto facile e semplicistico affermare che con
una crescita del 3-4-5% all'anno il problema del debito
pubblico si risolve in trent'anni, ma occorre svilupparsi a
questi ritmi e comunque per trent'anni all'incirca
rappresenterà un freno al nostro sviluppo economico, con
perdita di competitività - oltre che di risorse reali - che
potrebbe sfociare in tempi abbastanza brevi in una
recessione non causata da eventi esterni e quindi diventare
cronica. Certo, a questo punto si può affermare che anche
altri paesi sono nella nostra situazione, ma ci si scorda
che nel mondo ci sono altre economie chiamate emergenti,
emergenti perchè si stanno affacciando ora nel nostro mondo
economicamente "moderno" e che già ci stanno mettendo in
difficoltà. Tra dieci anni potrebbe rimanere nulla del
nostro tessuto economico attuale. Il grandissimo errore è
non avere provveduto in tempo, dopo la fine della prima
repubblica (chiamiamola così), ad affrontare il PROBLEMA e
tutti affermano che nel frattempo il paese Italia è andato
sempre più alla deriva. E' un dato di fatto, lo affermano
anche gli imprenditori.
Il ricorso all'indebitamento, secondo le teorie classiche,
da un alto ha permesso l'evoluzione economica delle nazioni
- conseguenza classica - ma dall'altro ha creato un debito
pubblico che non siamo riusciti a neutralizzare con gli
effetti benefici della crescita. Il PROBLEMA ora si pone.
Negli USA la soluzione attuale sarebbe tagli alla spesa
(Come in Italia? NO) e un aumento della pressione fiscale
sui più ricchi (Come in Italia? Lontanamente nemmeno per
sogno!) Non ci sono teorie classiche che possano venirci in
aiuto. Usare l'inflazione? Cavolo, i cinesi, gli indiani e i
brasiliani non aspettano altro!
Maledetta finestrella, ho perso il filo del discorso. Forse
continuerò più tardi.
21 aprile 2011 11:05 - captainharlock
articolo molto interessante e sostanzialmente corretto, con
conclusioni condivisibili, anche se il problema è più
complesso di come viene presentato qui (nessuna accusa ad
Alessandro Pedone, ovviamente, dato lo scopo di informare
che si prefigge ADUC).
Sono anche d'accordo con marco2401 riguardo il pensiero
della scuola austriaca e la non-equa redistribuzione della
ricchezza fatta dall'inflazione.
Non sono invece d'accordo con Alessandro Pedone quando dice
"Da sempre sosteniamo che questa categoria d'investitori
dovrebbe avere come strumento finanziario di riferimento i
titoli di stato." Certo, so qual è il livello di educazione
finanziaria in Italia, e meglio i titoli di stato che le
varie schifezze proposte da banche ed assicurazioni. Ma i
BOT, BTP e simili sono soltanto attività finanziarie, e
servono a "parcheggiare" il proprio capitale in maniera
temporanea guadagnando al contempo un (misero) interesse a
rischi contenuti.
Chi invece vuole "creare" ricchezza (e qui mi riferisco
tanto ai singoli risparmiatori quanto ad una economia/paese
in aggregato) si deve rivolgere ad attività reali, ovvero
capitale produttivo - che tra l'altro sono molto migliori
della attività finanziarie nel proteggere dall'inflazione.
Per quali attività reali ognuno può usare la propria
definizione preferita, ma tra di queste non vi rientrano
certamente i titoli di stato (qualsiasi stato).
21 aprile 2011 10:33 - marco2401
Concordo sull'analisi e sulla conclusione, ovvero che il
problema dei debiti pubblici è un gravissimo problema
economico, il che non consola. Purtroppo lo scenario 3.
(stagflazione) non e' uno scenario remoto. Esiste anche lo
scenario numero 4. "crack up book" di cui parla la scuola
austriaca, ovvero iperinflazione e collasso finale del
sistema monetario cartaceo ... e personalmente non
sottovaluterei questa possibilita'. Infine ... dire che
l'inflazionismo ridistribuisce la ricchezza e' vero ...
purtroppo non in maniera equa: chi riceve il denaro per
primo (banche, amici dei banchieri centrali, etc.) puo'
spenderlo quando i prezzi sono piu' bassi, i comuni mortali
che lo ricevono dopo si trovano confiscata una gran parte
del suo valore.
21 aprile 2011 9:42 - francescodeleo
E' oramai evidente che le cosiddette agenzie di rating non
sono più (o mai state) indipendenti dai poteri forti.
Qualche giorno fa due delle tre agenzie sono state accusate
di aver contribuito pesantemente all'attuale crisi
finaziaria che ha colpito l'intero globo, e addirittura in
spagna stanno procedendo, giustamente secondo me, per vie
legali contro queste. Non servono a nulla. I loro
consigli/rating? Junk (spazzatura).
21 aprile 2011 8:16 - massimo1062
complimenti per la lucidita' del pensiero.penso anche io che
non esiste altra soluzione intelligente al problema dei
debiti pub.l'inflazione e' l'unica soluzione e oserei dire
anche la piu' giusta perche azzera le rendite accumulate
negli anni in favore del lavoro e facilita la
redistribuzione della ricchezza.questo non sara' il migliore
dei mondi possibile ma e' indubbio che la frusta
inflazionistica favorisce lo sviluppo e a medio termine il
benessere basta guardare l'enorme ricchezza creata nel mondo
occidentale nell'ultimo secolo.dott.pedone la seguo con
estremo interesse da lungo tempo ,praticamente da quando e'
nato il sito aduc.la saluto cordialmente.
20 aprile 2011 20:00 - lucillafiaccola1796
ah
ah
ah
il moodys s'è sparato sulle palle!
deliri di deficienza!