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18 maggio 2011 19:53 - angelo41
Cominciamo col dire che non si tratta di avvocati; la maggior parte sono laureati in giurisprudenza e basta. La conciliazione non serve se l'Ente di Stato o l'Ente fornitore di servizi non intende conciliare.
Occorre responsabilizzare il Dirigente addetto (sempre e comunque sulla negativa), perchè se poi si va in giudizio e perde la causa deve pagare lui e non lo Stato.
Allora si, la conciliazione ha un senso.
18 maggio 2011 19:40 - angelo41
Cominciamo col dire che non sono avvocati; sono laureati(?) in giurisprudenza e basta.
Poi a cosa serve la Conciliazione se lo Stato, o l'Ente fornitore di servizi o qualsiasi altro Ente non concilia?
Sempre in tasca all'utente va e sempre dall'avvocato bisogna andare per chiedere giustizia.
Occorre responsabilizzare il funzionario addetto
(sempre e comunque sulla negativa)e quando la causa va male deve essere lui a pagare e non lo Stato o l'Ente di appartenenza.
Allora si, la conciliazione ha un senso.
18 maggio 2011 10:55 - ennio4531
Pare che stefania abbia alquanto equivocato.

Forse , per la prima volta, il parlamento con tanti avvocati ha votato una norma che può sottrarre lavoro agli avvocati in quanto le parti possono agire, in sede di conciliazione, senza l'aiuto di un avvocato e l'attività di conciliatore può essere svolta da un non avvocato.

E non è un caso che i più incavolati siano gli avvocati...
14 maggio 2011 17:24 - stefania4705
Se fosse stata facoltativa questa mediazione allora sì che avrebbe avuto un senso civico. E invece la rendono obbligatoria. Non si poteva pretendere altro da un parlamento dove siedono tanti avvocati e lo stesso ministro della giustizia è un avvocato.
Questo è il paese dei "tengo famiglia" e quindi, "piatto ricco mi ci ficco" per sistemare un po' di figliolanza e nepotanza, tanto paga Pappagone...
E infine non è che uno dei tanti passi verso la privatizzazione della giustizia. Hanno già privatizzato il recupero delle spese, la notificazione degli atti appaltata in monopolio alle Poste.
12 maggio 2011 17:30 - Cepu
ESEMPIO: OGGETTO DELLA CONTROVERSIA: DIVISIONE EREDITARIA
1) Appartamento 4\5 vani in periferia (valore medio) € 290.000,00 con box o cantina di pertinenza (valore medio) € 15.000,00

2) Villetta in campagna (valore medio) € 150.000,00

3) Beni mobili, autovettura, denaro liquido e titoli € 50.000,00
TOTALE € 505.000,00

COSTO MEDIAZIONE
Spese attivazione € 40,00 x 2 € 80,00
Spese compenso mediazione (cfr tabella) € 7.600,00
Spese assistenza 2 avvocati (minimo) € 1.500,00
TOTALE € 9.180,00

Se la mediazione riesce aumento del 20 % = € 10.700,00 (€ 5.350,00 per parte )
Diminuzione nei casi obbligatori di 1\3 = € 6.672,00 (€ 3.336,00 in caso di mancato accordo)
Se la controparte non aderisce alla richiesta € 3.915,00
12 maggio 2011 9:18 - francescodeleo
Dal mio punto di vista l'obbligatorietà della difesa tecnica rende la conciliazione obbligatoria incostituzionale in base all'art. 102 - primo comma - della Costituzione, in quanto ci troviamo di fronte ad un vero procedimento giudiziario affrontato senza giudici.
11 maggio 2011 20:13 - lucillafiaccola1796
sh sh sh... quello che scrive i copioni delle "léggi" si chiama totò... non non l'erede del principe, piccolo re: re-ina!
11 maggio 2011 20:02 - ennio4531
A me pare che la nuova legge sia accettabile.

Intanto, una volta definita la conciliazione, le parti insoddisfatte possono ricorrere alla magistratura.

I costi della conciliazione, in presenza di più soggetti conciliatori ( non è da escludersi un pò di concorrenza tra i conciliatori), potrebbero essere più contenuti rispetto al ricorso immediato alla magistratura la quale non ha alcun stimolo a concludere in tempi brevi le cause: la paga non cambia ...

Gli unici a protestare sono stati infatti gli avvocati ( ... è comprensibile... vedono minacciate le loro prestazioni) e i magistrati che vedono sminuire la loro indispensabilità.
11 maggio 2011 15:08 - renzo1391
Ricordo che su un mio contratto di assistenza sanitaria c'era l'obbligo di ricorrere al conciliatore, secondo queste regole capestro:

- Le parti nominano (e pagano) un rappresentante di parte

-I due rappresentanti nominano (e le parti pagano metà per uno) un terzo "neutrale"

- Le decisioni della conciliazione sarebbero state inappellabili.

L'assicuratore era UNIPOL.
Ovviamente il carico di spesa sarebbe stato solo per il cliente, visto che l'assicuratore igli avvocati li ha a contratto per cui, almeno per quello di parte, il cliente pagava e l'assicurazione no.

Ne ebbi a parlare con un amico avvocato che mi disse che, essendo questa una clausola capestro, non sarei stato obbligato a rispettarla, potendo ricorrere direttamente alla magistratura.

La nuova regola imposta PER LEGGE certamente la mette in quel posto a quanti si sentissero prevaricati dai grandi capitali, per cui dovrebbero sempre "abbozzare" per non andare poi in rovina .
11 maggio 2011 14:03 - Emmanuela Bertucci
Leggo anche di associazioni di avvocati che contestano i risultati dell'incontro al Ministero:
http://www.oua.it/NotizieOUA/scheda_notizia.asp?ID=6112

Rimane, ancor piu' attuale e necessario, il rinvio alla Corte Costituzionale che dovra' decidere anche sulla obbligatorieta' della conciliazione prima di iniziare un giudizio. Quanto alla ventilata possibilita' di reintrodurre l'obbligatorieta' dell'assistenza legale anche per cause di poco valore, non ho parole.
Una riforma dovrebbe andare nella direzione opposta:
http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/riforma+della+profess ione+forense+largo+ai+quot_16716.php
http://avvertenze.aduc.it/osservatorio/differenza+diritto+ob bligo+dell+avvocato+giudizio_11719.php
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