Per sintetizzare il cospicuo papiro, nessun investimento è
privo di rischi...
E per puntare a qualcosa di più che non un misero 2% annuo,
bisogna essere "tolleranti alle perdite".
Ritengo che la maggior parte delle persone abbia già
dimostrato infinita tolleranza alle perdite...quelle del
potere d'acquisto che si riduce sistematicamente in funzione
del sistema anomalo di creazione della moneta da parte delle
banche centrali...
Vogliamo pure aggiungerci un'altra tolleranza in più alle
eventuali perdite del proprio patrimonio?
Ma sì, va...aggiungiamo, aggiungiamo...
Ed io mi meraviglio che ancora qui si dia spazio a
iniziative che altro non fanno se non indurre le persone
dallo spostare i propri patrimoni da un investimento ad un
altro, da una tecnica ad un'altra, cercando pure di renderla
edotta con corsi ed informazioni a pagamento su un sistema
dove però chi "vince" è sempre colui che tiene il banco
(in questo caso la banca).
Rilevo invece che nessuno intraprende l'intelligente
iniziativa (nemmeno l'ADUC) di informare sull'utilità delle
valute complementari, utilizzate nel mondo da circa 5.000
realtà (associazioni, comunità, ect.) e che si rivelano
efficaci proprio perché riducono gli effetti negativi
prodotti dall'emissione della "moneta debito" creata dalle
banche centrali.
JOKER - La scuola per NON investire (e NON rischiare
inutilmente altro denaro per miseri rendimenti prospettati)
26 maggio 2011 15:49 - MARCO LIERA
Buongiorno a tutti, scusate se mi intrometto. Vorrei solo
precisare che l'offerta di YouInvest non è finalizzata a
ottenere un rendimento del 2% nominale sui propri
investimenti. In quel caso sono io il primo a invitarvi a
non iscrivervi alla nostra formazione, perchè vi basterebbe
scegliere tra alcuni strumenti estremamente semplici come
alcuni conti di deposito, titoli di Stato di emittenti a
breve termine con rating dalla A in su, e così via. Il
nostro obiettivo è di darvi la formazione e l'informazione
continuativa per permettervi di puntare con elevata
probabilità a ottenere, dato un vincolo di tolleranza alle
perdite e un orizzonte temporale superiore a un anno, un
rendimento ovviamente maggiore di quello ottenibile dai
citati strumenti "senza rischio" (o meglio strumenti a minor
rischio possibile) ma se possibile superiore anche a quello
ottenibile da investimenti a uguale rischio (benchmark).
Ciò può essere realizzato utilizzando i nostri tool di
selezione degli strumenti (per esempio il bond screener e
l'etf screener), dosando nel tempo il rischio del
portafoglio in base alle indicazioni di un modello
proprietario, ma soprattutto costruendo delle aspettative di
rendimento congruenti al rischio che l'individuo è disposto
a correre, e a mantenere nel tempo questa impostazione,
negli alti e bassi dei mercati (questa è la parte più
difficile!). Il costo a cui è accessibile questo servizio
è decrescente nel tempo, perchè è facile supporre che
negli anni il partecipante possa diventare progressivamente
autonomo nel rispettare la propria disciplina di
investimento. Credo che i maggiori rendimenti ottenibili nel
tempo con una buona disciplina di investimento, dedicando a
regime un paio d'ore alla settimana a questa attività,
senza sconfinare nel trading frequente, e senza chiedere
consigli a nessuno ma al tempo stesso confrontandosi con
altri investitori che condividono gli stessi valori e la
stessa formazione, unitamente agli ovvi risparmi ottenibili
sui costi di gestione sostenuti dalla maggioranza dei
risparmiatori, possano più che compensare i costi dei
nostri servizi. In ogni caso, a chi si iscrive al nostro
Corso Base la nostra scuola chiede nel caso peggiore solo un
investimento di tempo pari - al massimo - alle ore d'aula
della formazione iniziale (circa 16): se il partecipante non
è soddisfatto, infatti, al termine della formazione
iniziale si vedrà restituire tutta la somma corrisposta. E
noi gli saremo infinitamente grati per averlo potuto
conoscere e per averci dedicato il suo tempo.
Cordiali saluti a tutti
Marco Liera
Fondatore e Direttore YouInvest - La Scuola per Investire
26 maggio 2011 0:54 - JOKER
...In ogni caso, se consideriamo che con 100.000 € di
capitale iniziale si prospetta l'1% all'anno (o al massimo
il 2% - post del 12 maggio 17:58), il corso "base-base" si
porta via un bel po' della potenziale resa...
Rimango della mia idea iniziale...
24 maggio 2011 12:20 - Alessandro_Pedone
Gentile Potomac,
se capisco bene il suo commento, lei dice che
"un'associazione di consumatori dovrebbe evitare campagne
pubblicitarie così palesi..." per il fatto che, dal suo
punto di vista, il corso è caro e ci suggerisce quindi di
informarci meglio prima di scrivere.
Non entro nel merito della sua valutazione economica del
corso, mi corre però l'obbligo di dirle che prima di
esprimere il nostro parere su questa inziativa ci siamo
informati molto bene.
Lei dice che il corso costa 1400 euro per 12 ore. E'
evidente che non ha ben comprenso un elemento
fondamentale.
Il brano del sito che lei riporta nel suo commento dice
chiaramente che quel costo è relativo alla formazione più
ai servizi web di monitoraggio dei propri portafogli,
newsletter, community, ecc che loro chiamano "toolbox".
Circa la metà del costo è relativo ai software e l'altra
metà ai corsi.
Le 12 ore sono suddivise in tre serate oppure due giornate.
Si tratta quindi di circa 700 euro per due giorni di
formazione.
Se si tratta di tanto o poco, è una valutazione soggettiva
che ciascuno può fare. E' però oggettivo che si tratti di
circa la metà di quanto lei ha detto.
Sottolineo anche un aspetto più generale.
Investire nella propria formazione finanziaria ha senso se
si possiede un certo capitale da investire, diciamo - in
maniera estremamente approssimativa - un minimio di circa
100.000 euro.
Se si hanno capitali inferiori, la soluzione più efficiente
è utilizzare panieri di titoli di stato (un po' a tasso
variabile, un po' a tasso fisso ed un po' a tassi legati
all'inflazione).
21 maggio 2011 16:37 - Potomac
"Formazione finanziaria: solo per pochi fortunati? Speriamo
di no" e poi suggerite un corso da 1400 euro per 12 ore?
Leggasi 120 euro l'ora circa...
Con queste premesse, trattandosi poi di un corso base-base
che più base non si può, non vedo come possa essere "per
tutti"...
Tratto dal sito di YouInvest, scritto in fondo alla pagina
relativa ai corsi:
"A chi si iscrive entro la fine del 2011 YouInvest chiede
1.398 euro Iva inclusa per il pacchetto Corso Base più sei
mesi di abbonamento al PFCO (Toolbox + Community). A partire
dall’inizio del 2012, il prezzo passerà a 1.698 euro Iva
inclusa. Per ogni anno di rinnovo dell’abbonamento al PFCO
successivo ai primi sei mesi del pacchetto iniziale, i
Partecipanti pagheranno 696 euro (Iva inclusa).
Ma ci sembra giusto introdurre un altro principio: quello di
premiare i Partecipanti che portano nuovi iscritti alla
scuola, e dare ai Partecipanti uno strumento valido per
coinvolgerne altri.
Per questo, il prezzo dell’abbonamento di un anno al PFCO
scende del 25% (522 anzichè 696 euro) nel caso presentiate
alla scuola un nuovo Partecipante, dopo la conclusione del
Corso Base. In quel caso, lo sconto va anche a chi avete
presentato (1.398 anzichè 1.698 euro come prezzo di
iscrizione al Corso Base, non cumulabile con la promozione
iniziale)."
Alla faccia!
Con questo non voglio dire che i contenuti siano malvagi o
che dietro si nascondano truffe o altro, ci mancherebbe. Ma
di certo un'associazione consumatori dovrebbe evitare
campagne pubblicitarie così palesi..... oppure forse
informarsi meglio prima di scrivere.
Certo è che il titolo è davvero da zelig visti i prezzi
dei corsi :)
16 maggio 2011 12:52 - JOKER
@ Alessandro Pedone
Si figuri, nessuna scortesia, anzi...
Si è dimostrato invece cortese nel rispondere in modo
esaustivo sul perché preferisce tagliare...cosa che con il
precedente suo post, la giustificazione lasciava alquanto a
desiderare.
Anche io intervengo nei ritagli di tempo della mia attività
(alle volte ne ho parecchi di ritagli).
L'unica cosa che mi è sembrato di notare, rileggendo con
attenzione dal primo all'ultimo post, è che tra le righe
"qualcuno" ha cercato il pretesto di tirare prima
implicitamente e poi più esplicitamente in ballo i corsi
del Bardolla (poi mi sono messo a leggermi parecchio
materiale reperibile sul portale e quindi i vari interventi
pro e contro, come da lei suggerito) per mettere in evidenza
alcune differenze e far passare, "sempre tra le righe e con
opportune frasettine scelte ad hoc" determinati
messaggi...
Ma ripeto che mi è sembrato a me...parere personale mio,
quindi...
Spero anch'io che il presente mio post non venga
impropriamente considerato un prestesto per indurla
nuovamente ad intervenire, magari mal volentieri.
Le auguro buon lavoro...e la comprendo perfettamente...
16 maggio 2011 11:33 - Alessandro_Pedone
@ Jocker
Personalmente ritengo che i commenti sotto gli articoli
siano molto utili, ma non per tentare di dilungarci in
conversazioni dove ciascuno tenta di convince l'altro sui
propri punti di vista.
Il testo scritto, affinché possa essere un utile confronto
di idee, richiede una quantità di tempo che non è alla
portata di quasi nessuno che abbia una propria attività
lavorativa.
Come ha visto ho tentato di risponderle nei ritagli di tempo
così come sto facendo adesso.
Non è, quindi, che mi faccia piacere confrontarmi solo se
l'interlocutore è daccordo con me. Io non ho il desiderio
di convincere nessuno di niente. Cerco di usare il tempo che
riservo all'attività di volontariato nella maniera che
ritengo più utile per i lettori possibile.
Esprimo le mie opinioni negli articoli che pubblico e trovo
molto utili i commenti che possono evidenziare lacune e/o
errori in ciò che scrivo. I commenti consentono, quindi, di
effettuare rettifiche, chiarimenti o modifiche.
Quando invece si tenta di usare i commenti per imbastire
discussioni su punti di vista molto più ampi, allora la
cosa diventa sterile perché non vi è il tempo necessario
per affrontare queste discussioni.
La differenza fra investimento e speculazione, ad esempio,
richiederebbe moltissimo tempo. Scrivendo velocemente sul
forum, certamente scriverei cose imprecise non contribuendo
alla chiarezza della discussione.
Dal mio punto di vista, quindi, i commenti al termine degli
articoli sono utili per tre funzioni:
- sono uno strumento di controllo dei lettori: se un autore
scrive cose palesemente sbagliate, l'esistenza dei commenti
fa sì che queste verrano facilmente evidenziate. Se un
sito, come il nostro, pubblica tutti i commenti, senza
censura alcuna, i lettori son più "garantiti" da questo
punto di vista
- sono uno strumento per fornire eventuali precisazioni: è
possibile che un autore non abbia scritto cose sbagliate ma
male interpretabili, in questo caso il dialogo con i lettori
attraverso i commenti può aiutare a chiarire, per quei
lettori che hanno realmente il desiderio di chiarire
- consentono ai lettori di esprimere i propri punti di vista
(gradimento, dissenso, ecc.) sui temi affrontati
dall'autore.
Non trovo, viceversa, che i commenti siano lo strumento
utile per aprire un dibattito fra autore e lettori.
Con questo spirito, lei mi ha chiesto dei chiarimenti, io ho
cercato - nei limiti di tempo disponibili - di darle il mio
parere. Lei ha espresso un punto di vista diverso, ed io ho
semplicemente cercato di chiudere civilmente la
conversazione dal momento che non è mio interesse
convincerla del mio parere.
Spero che non prenda come una scortesia il fatto che mi
riproponga di non rispondere ad un suo ulteriore intervento
su questo tema.
La ringrazio per la comprensione.
16 maggio 2011 9:42 - JOKER
@ Alessandro Pedone
(mattiniero anche lei, vedo...)
Beh, i miei punti di vista espressi, sono anche in base a
ciò che ha indicato lei e che per correttezza ho citato le
relative sue frasi riportare in precedenza.
Di solito partecipo al forum Dì La Tua proprio per
confrontarmi con altri utenti sui rispettivi punti di vista
che spesso non convergono.
Mi è stato riferito da un utente che il "Forum Serio" si
trova qui...
Ho provato a seguire il suggerimento, ma se i differenti
punti di vista (in alcuni casi) sono invece un problema per
lei, rimango spiazzato quando leggo repliche sue all'utente
raffaele7165, nel cui suo finale di post (13 maggio 2011
15:53) riferiva se aveva piacere leggere un sito dove si
parla solo in chiave negativa di tutto...
Il che è parente allo stesso concetto: le fa piacere
confrontarsi su un argomento solo se l'interlocutore la
pensa come lei?
Ad ogni modo, non ho elementi per poter valutere gli
effettivi contenuti dei 2 differenti corsi, ovvero se
Bardolla, per il corso che tiene in 2 giorni poteva fare di
meglio (e non lo ha voluto fare) o se quello di YouInvest
per quello che propone tocca invece in modo efficace TUTTI i
punti essenziali ed il corsista si trova alla fine con in
mano tutti gli strumenti occorrenti per agire in modo
indipendente, con la sicurezza di poter investire bene ed
efficacemente. Lei stesso ha scritto che probabilmente non
è così (nel senso che un corso non è sufficiente).
Visto che è stato proprio lei, nei vari post del 13 maggio
a riferirsi alle differenze tra YouInvest e Bardolla,
pensavo che intendesse confrontarsi anche con chi potrebbe
avere idee differenti (che poi si basano sulla "sostanza dei
risultati ottenibili") sul concetto proprio di "investimento
finanziario" e valutando i 2 corsi basandosi pure sul target
di riferimento dei partecipanti.
Se ho sbagliato a comprendere il senso di questi thread
attivati da voi dell'Aduc, ne prendo atto...ma a questo
punto non capisco neppure quale sia l'utilità e la funzione
concessa agli utenti di postare le loro considerazioni se
poi si snobbano i confronti quando le posizioni non
convergono (mentre è in tale circostanza che il meglio
potrebbe venire fuori).
Ad ogni modo la ringrazio anch'io del tempo che ha voluto
dedicare alle mie considerazioni in merito e le auguro buon
inizio di settimana e buon lavoro.
16 maggio 2011 9:08 - Alessandro_Pedone
@ Jocker
Che dirle? Se le piace vederla così, non penso che sia poi
molto utile continuare a lungo la discussione. Le diversità
di punti di vista mi sembrano già ampiamente espressi.
La ringrazio del tempo che ha dedicato a questi commenti.
15 maggio 2011 19:09 - JOKER
@ Alessandro Pedone
Allora occorre precisare, come ha precisato (ma come avevo
anche indicato io), che ai corsi di Alfio Bardolla, le
metodologie insegnate non sono facilmente praticabili
(ovvero non dai neofiti).
In questo caso, però, bisognerebbe pure comprendere se,
numeri alla mano, i partecipanti sono tutti palesemente
neofiti oppure un certo livello culturale o di minima
preparazione o particolare capacità di apprendimento veloce
ce l'hanno già di loro.
Forse è il target che è differente nei 2 corsi in
questione.
Magari, i partecipanti dei corsi del Bardolla hanno una
predisposizione in più a valutare un'attività speculativa
(che si traduce anche in rischiosetta) piuttosto che saper
investire per ottenere potenzialmente poco (o decisamente
meno) ma stando più tranquilli.
Mi permetta di dissentire un poco dalla sua affermazione che
conviene prima imparare ad investire e poi si può pensare
di imparare a speculare...questo perché, stando a quanto ha
scritto subito prima, le due attività sono due cose molto
diverse.
Quindi una persona potrebbe voler imparare solo a diventare
un bravo trader fregandosene di diventare prima un bravo
investitore.
Ho conosciuto persone del genere.
Chiaro che non si diventa bravo con un corso di soli 2
giorni (in nessuno dei due casi comunque), ma se al primo
corso una persona ci si è recata perché predisposta, non
è detto che si fermi lì; magari lo considera il primo
passo di tanti altri e/o successivi corsi di
approfondimento.
Lo stesso ragionamento che ha fatto lei con la frase tra
parentesi: "(ed un solo corso certo rimane insufficiente)"
riferendosi al corso per saper investire proposto da
YouInvest.
Riguardo invece al vendere pericolose illusioni, mi astengo
dal commentare più di tanto, perché approfondendo
determinati aspetti che porterebbero fuori tema l'oggetto
del topic, io personalmente considero "un illusione" pure
gli investimenti per come li intende lei...
(ma non mi consideri male per questa ultima mia
affermazione), perché chi "ha i soldi", sa come farli
aumentare senza troppi rischi (o imprevisti) e conosce altre
strade percorribili e/o conosciute solo in determinati
ambienti...mentre chi ne ha da parte pochi, il frequentare
determinati corsi (e come ha scritto lei uno non basta) e
stare pure un pochetto in ansia per un 1-2% all'anno, non so
quanto in effetti convenga.
Per la regia, preciso che non ho alcuna particolare simpatia
o antipatia verso Alfio Bardolla che non ho mai avuto modo
di conoscere personalmente, ma che penso non sarebbe
senz'altro in grado di coinvolgermi oltre modo con eventuali
tecniche comunicative qualora me lo trovassi davanti...e non
c'è riuscito neppure con le sue newsletter o video
testimonianze o promozionali del suo sito (ma in questi casi
è ben più difficile).
I messaggi del Bardolla (e personaggi analoghi) fanno presa
su persone che hanno determinate predisposizioni
all'indipendenza e voglia di sapere; quasi sicuramente non
troveremo mai nei suoi corsi la semplice casalinga che vuole
migliorare l'economia familiare e che si è fatta
abbindolare da frasi accattivanti...
15 maggio 2011 18:12 - Alessandro_Pedone
Per Jocker,
Non è questione di voler rischiare o meno. È questione di
avere gli strumenti giusti per fare quello che si vuole
fare.
Speculare con le opzioni o con gli immobili è perfettamente
legittimo, ma richiede moltissime conoscenze che non si
possono acquisire in un corso. Ci vuole moltissimo tempo.
Investire bene richiede relativamente meno conoscenze (ed un
solo corso certo rimane insufficiente) ed è alla porta di
molte più persone (rimangono comunque una minoranza). Per
questo condividiamo l'approccio di YouInvest e non quello di
Bardolla. I primi si propongono obbiettivi realizzabili con
strumenti adeguati, il secondo, dal nostro punto di vista,
vende solo pericolose illusioni.
In altre parole, speculare ed investire sono due cose molto
diverse. Conviene di gran lunga prima imparare ad investire
e poi si può pensare di imparare a speculare.
14 maggio 2011 18:06 - JOKER
@ Alessandro Pedone
La ringrazio per la sua risposta.
Effettivamente mi sarei potuto sbizzarrire non poco a
leggermi tutto ciò che si trova nel vostro portale riguardo
Alfio Bardolla.
In effetti sì, posso anche trovarmi d'accordo con lei
riguardo il fatto che il personaggio utilizza una formula
commerciale abbastanza "accalappia-gente"...ma in effetti
lui fa l'imprenditore e quindi si muove seguendo le regole
di mercato cercando di stare all'interno della
carreggiata.
Non conosco più di tanto il mercato delle opzioni, ma mi
ero iscritto alle sue (del Bardolla) newsletter (che mi
arrivavano puntualmente) in occasione delle quali
rappresentava con sistematicità come si poteva
"guadagnicchiare" con le opzioni, conoscendo bene il
sistema, quasi dormendo tra 2 guanciali...
Concordo senz'altro con i vostri punti di vista che se i
guadagni sono facili e favolosi, una persona farebbe bene a
starsene tranquillo e continuare a vivere di rendita con le
proprie conoscenze e capacità di gestione e trading
anziché andare a proporre dei corsi per "insegnare" agli
altri come si fa...
Riguardo il discorso immobiliare, "pare" (e specifico pare)
che insegni bene sul come muoversi per ottenere buoni
profitti dal quel mercato...ma chiaramente bisogna saperci
fare ed avere il necessario tempo a disposizione.
Quindi per riassumere e molto in sintesi, possiamo
distinguare le 2 iniziative, soprattutto per l'impostazione
ed il messaggio...
YouInvest: insegna a muoversi con una certa dimestichezza
dopo aver imparato l'ABC cercando di non prendere fregature,
di non perdere capitale e di guadagnicchiare qualcosina ogni
anno oltre al mantenimento del medesimo potere
d'acquisto.
Bardolla: aprite le vostre prospettive di libertà
finanziaria ed osate che le possibilità di guadagno facile
ci sono...ed io ve le insegnerò.
Corretta la sintesi che ne ho tratto?
Rimane però da definire bene, se le informazioni e le
metodologie insegnate ai corsi di Alfio Bardolla, che
riguardano trading sulle valute piuttosto che sulle opzioni,
siano comunque corrette e mediamente praticabili; se lo
sono, allora si traduce il tutto nel classico discorso: "Te
la senti di rischiare? Chi non risica non rosica."
Tanto sappiamo bene entrambi (io e lei, piuttosto che
moltissimi altri) che pur prestando mille attenzioni a
qualsiasi cosa, possiamo sbagliare e perdere denaro, sia per
una fregatura, sia per un'imprudenza, sia per aver perso
un'occasione per eccesso di prudenza.
Lei, mi sembra che abbia scelto la strada dell'imprenditore
(o professionista) ed ha quindi rischiato seguendo la sua
testa ed il suo intuito...e poteva essere più fortunato o
più sfortunato di altri...
Lei, o tramite il corso che promuove/condivide, (mi lasci
passare l'esempio) insegna alle "pecorelle" come mantenersi
in vita a lungo e come fare per trovare sempre l'erbetta
buona da brucare...
Il Bardolla, invece, propone di trasformare le pecorelle in
"leoni" coloro che dimostreranno di avere "le palle" per
diventarci...
Corretta anche quest'ultima sintesi che ne ho tratto?
La legge dei numeri, insegna che qualcuno ci riuscirà a
diventare "leoni" perché aveva già le potenzialità e
necessitava di essere spronato e motivato in un determinato
modo ed avere un'occasione...mentre molti altri purtroppo no
e rimarranno "pecorelle" (più o meno sane)...ma comunque ci
hanno provato...
Buona domenica Alessandro.
14 maggio 2011 16:12 - Alessandro_Pedone
Per Jocker,
Se utilizza il motore di riceda sul sito dell'Aduc e mette
la porola Bardolla trova il nostro punto di vista.
YouInvest e' una scuola per investire. Utilizzano
informazioni provenienti da ricerche serie e documentate.
Un seminario che promette di diventare ricchi non e' neppure
da prendere in considerazione. Io personalmente non sono
stato ai corsi di Bardolla, ma - come potra' leggere sul
sito- abbiamo mandato un nostro collaboratore. La
partecipazione ha confermato il nostro giudizio molto
negativo.
Tentare di insegnare a investitori inesperti a fare trading
con opzioni e molto pericoloso. Prima si deve cercare di
diventare bravi investitori e poi, magari si puo' pensare di
fare trading (se proprio si deve). In sintesi non credo che
si possano neppure paragonare le due cose. Sarebbe come
paragonare un medico ad un mago-guaritore. Qual'e la
differenza?
14 maggio 2011 10:37 - JOKER
@ Alessandro Pedone
Poiché dopo il mio post di ieri ore 16:30 a lei rivolto, ho
potuto constatare dai post successivi che i corsi del Sig.
Bardolla sono a voi noti ed implicitamente (ma neppure
tanto) non apprezzate il soggetto, le richiedo nuovamente se
ha la possibilità di indicarmi in modo sintetico e
schematico, le differenze che distinguono i rispettivi corsi
(Bardolla - YouInvest)...
Io, riguardo i corsi di Alfio Bardolla, ho potuto solamente
ottenere vaghe e contrastanti informazioni leggendo le
impressioni sia positive che negative su questo portale, ma
anche buone recensioni da parte di alcuni conoscenti che
hanno partecipato ed hanno poi provato a mettere in pratica
quanto appreso (Forex e Immobili) con discreti risultati...a
loro dire...
Innanzi tutto, lei ha avuto modo di partecipare ai corsi del
Bardolla?
Vuol provare ad illuminarmi ed esprimermi un suo neutrale
punto di vista? Grazie.
13 maggio 2011 20:42 - Alessandro_Pedone
Per Raffaele7165,
Non ho mai detto (nè pensato) che lei sia un seguace di
Bardolla. Non so da cosa l'abbia evinto. Se lo desidera,
rilegga meglio e capirà senza dubbio cosa l'ha indotto in
errore. Molte cose che ha scritto sono condivisibili. È
vero che il giornalismo economico è quello che è.
Se ho ben capito lei mi rimprovera di essere stato troppo
positivo su una cosa che non conosco.
Ritengo che si sbagli. Se sono stato così positivo su
questa iniziativa è proprio perché conosco molto bene il
pensiero di Liera e Zanella e mi sono documentato sul loro
progetto.
Comunque mi sembra di capire che il nostro scambio di idee
abbia chiarito le rispettive posizioni e nella sostanza ci
sono molte cose che condivido con lei.
13 maggio 2011 20:03 - raffaele7165
x il dott. Pedone
...ecco cosa intendeva con “ci sono alcuni soggetti che
sono danneggiati dai nostri commenti critici”…quindi
sarei un seguace di Bardolla e compagnia o chissà quale
altro imbonitore finanziario.
Premesso che conosco Bardolla grazie ad ADUC e quindi me ne
guardo bene anche solo dall’entrare sul suo sito
(figuriamoci andarci ai corsi!!), credo Lei non abbia capito
che è proprio l’opposto che chiediamo (e scusi il plurale
non maiestatis) ad ADUC: spiegarci le porcherie che girano
nella finanza italiana e internazionale senza compromessi,
neppure per gli amici.
Il punto non è essere critici “a prescindere”, quello
che considero “eticamente disdicevole” è che in un sito
di consumerismo ci si lanci in lodi sperticate, francamente
imbarazzanti anche per i soggetti destinatari, per un
progetto formativo tutto da verificare.
Non sarebbe stato più opportuno dire: “Liera –
“nonostante” sia un giornalista del Sole24Ore – e
Zanella, noto al pubblico di ADUC, hanno lanciato una
interessante inziativa nel campo della educazione
finanziaria, vedremo cosa ne uscirà. Attendiamo i commenti
dei corsisti. Nel frattempo parteciperò ad uno dei corsi e
vi saprò dire la mia opinione”.
Non si recensisce un libro senza prima averlo letto, né si
esprimono giudizi su un’auto prima di averla testata: è
l’ABC del giornalismo, o sbaglio??? Inoltre, il
“nonostante” che ho usato su Liera non merita una
spiegazione, visto che è noto a tutti come il Sole24Ore dà
l’informazione finanziaria (vedasi quanto detto in
precedenza); e, a proposito di “marmellata”, non è
neppure il caso di aprire un dibattito sul giornalismo
economico in Italia, dato che questo dibattito è chiuso e
le conclusioni sono, anche queste, note a tutti quelli che
le vogliono conoscere.
Per concludere, nessuno ha la verità in tasca, tuttavia il
metodo critico è l’unico che abbiamo per avvicinarcisi il
più possibile; e, dott. Pedone, non credo che in questa
occasione lo abbia praticato fino in fondo.
Ps: per la cronaca, non frequento corsi di finanza, neppure
quelli del prof. Scienza, né di altri…e non lavoro
neppure nel settore finanziario…basta, o devo produrre il
730?!!
13 maggio 2011 19:56 - francescodeleo
Dice il dott. Pedona: La simpatica "lucillfiaccola1796" non
ha bisogno di commenti.
E' ovvio che poi cade in depressione e adotta una dieta
ipercalorica.
13 maggio 2011 16:30 - JOKER
@ Alessandro Pedone
E' possibile, stando sul sintetico, avere da parte sua
un'informazione di massima sulla differenza dei corsi di
Alfio Bardolla (che penso conosca) e quelli proposti dalla
YouInvest?
Ringrazio anticipatamente.
13 maggio 2011 15:53 - Alessandro_Pedone
per "raffaele7165":
Noi cerchiamo, come possiamo, di dare una mano a chi ci
legge non chiedendo niente in cambio.
Talvolta riceviamo delle severe reprimende come sta facendo
lei. Più spesso le riceviamo perché sconsigliamo alcune
cose e questo lo comprendiamo perché ci sono alcuni
soggetti che sono dannegiati dai nostri commenti critici.
Raramente ci sentiamo di consigliare qualcosa e dobbiamo
sorbirci ugulmente le solite reprimende.
Io continuo a non capire di quale "dita sporche di
marmellata" stia parlando. Se Liera ha commesso un errore in
una sua risposta, dov'è la "marmellata"? Lei per caso non
ha mai sbagliato in vita sua? A me - lo ripeto - capita, è
capitato e nonostante cerchi di fare attenzione temo che
ricapiterà ancora. Mi sforzo di sbagliare il meno
possibile, ma so che non sono perfetto.
Dove sarebbe in questo discorso "l'arrampicarsi sugli
specchi"? Ma poi, perché dovrei arrampicarmi? Di cosa mi si
accuserebbe? Proprio non capisco...
Il discorso del "soddisfatti o rimborsati" non era affatto
uno spot. Non vedo proprio perché lei lo ritenga tale.
Io credo che, se fatto in quel modo, sia una prova di
correttezza.
Lei può dirmi - se vuole - le ragioni di un'eventauale
opinione diversa, ma non vedo perché deve etichettare come
uno "spot" la mia considerazione. La qualifica di "spot"
presuppone che uno esprima delle considerazioni a seguito di
una qualche forma di vantaggio e questo è particolarmente
sgradevole per chi, da anni, paga un prezzo, a volte non
trascurabile, per poter dire liberamente ciò che pensa.
Le farebbe più piacere leggere un sito dove si parli solo
in chiave negativa di tutto?
Mi spiace se lei toglierà Aduc dai suoi preferiti, ma
francamente ciò non è sufficiente ad impedirci di dire
comunque, liberamente, ciò che pensiamo su qualcuque
prodotto o servizio finanziario ci venda in mente di
analizzare.
13 maggio 2011 12:29 - raffaele7165
Per dott. Pedone...giusto per continuare su una linea di
moderazione e pacatezza, è del tutto evidente che abbiamo
pescato il bambino con le dita sporche di marmellata, del
resto lo ammette pure Lei...una replica che sa tanto di
arrampicata sugli specchi, condita da considerazioni
eticamente disdicevoli quali il Suo insistere con lo spot
"soddisfatti o rimborsati"....a quando "paghi 2 e prendi
3"?...ha ragione Lei, dott. Pedone, "a volte i dettagli,
fanno la differenza"...la differenza tra avere ADUC nella
lista dei preferiti o non averlo...
13 maggio 2011 12:04 - JOKER
@ Alessandro Pedone
Il suo invito rivolto anche al sottoscritto ritengo NON
fosse necessario, visto che ho esordito in modo civile e
pacato ed ho cercato di arginare le provocazioni del
"capitano" in modo altrettanto civile e pacato...scusandomi
pure dell'eventuale O.T.
Buona giornata
13 maggio 2011 11:12 - Alessandro_Pedone
Invitando Jocker e Captainharlock a mantenere il livello
della discussione più civile e pacato possibile vorrei
rispondere a MarcoDC, francescodeleo e raffaele7165. La
simpatica "lucillfiaccola1796" non ha bisogno di
commenti.
Per MarcoDC. Mi fa piacere che in questo caso ci troviamo
d'accordo. Il punto che ci ha diviso, forse, in passato è
che io credo che i cittadini hanno anche il diritto di
investire i propri soldi pur non avendo esperienza
finanziaria senza che gli intermediari si approfittino della
loro ignoranza. Il risparmio è un bene pubblico tutelato
anche dalla costituzione. Individualmente, quindi, il
consiglio che si può dare è di emanciparsi
finanziariamente. Collettivamente, però, ciò che deve fare
un'associazione di consumatori e fare il possibile affinché
venga tutelato anche l'investitore non finanziariamente
emancipato.
Per francescodeleo. Premesso che Aduc e YouInvest sono due
cose totalmetne distinte (il fatto che io abbia fatto un
articolo approvando al 100% l'iniziativa di altri, non
significa che rispondiamo di tutto quello che faranno in
futuro), gli articoli a cui credo tu ti riferisca sono in
effetti scritti in modo abbastanza ostico per chi non ha
esperienza in materia. Era un po' il problema che Nicola
Zanella aveva anche quando scriveva su Aduc Investire
Informati. Zanella è un bravissimo ricercatore finanziario
che macina decine di paper al giorno. Quando vuole scrivere
in maniera semplice sa anche farlo (memorabili i suoi primi
articoli sulle obbligazioni legate all'inflazione impostati
sotto forma di dialogo), ma gli viene naturale esprimersi
come se facesse una tesi universitaria. Il percorso di
YouInvest non è comunque basato sulla lettura degli
articoli, bensì sui corsi in aula tenuti principalmente da
Marco Liera. I corsi dovrebbero servire proprio a capire ed
usare poi tutti gli atri strumenti informativi.
Indubbiamente costa fatica studiare e serve una certa
cultura di base. E' il problema che sottolineavo
nell'articolo.
Per raffaele7165.
Non ho approfondito nello specifico il caso che ha
evidenziato Beppe Scienza ma avendo il piacere di conoscere
e stimare Beppe Scieza sono portato a pensare che abbia
ragione lui nel caso specifico. E' probabile che Liera abbia
preso una cantonata. Chi fa, falla, chi non fa non falla. E'
capitato in passato anche a me di prendere cantonate e di
dare risposte sul sito dell'Aduc imprecise, magari per
fretta o altro. Non credo che sia corretto inchiodare la
storia professionale di una persona ad un unico errore che
può aver fatto. Liera ha scritto migliaia di pagine nel
95% dei casi del tutto condivisibili. Su alcune cose abbiamo
punti di vista diversi (come è ovvio che sia) ma sui punti
fondamentali lo trovo di una correttazza esemplare. Che poi
non abbia visto un regolamento di un'obbligazione in un caso
lo trovo un eventuale errore veniale, che non intacca la
stima profesionale che ho nei suoi confronti.
Nel suo secondo commento fa degli auguri ironici ai futuri
frequentatori dei corsi di YouInvest.
Io sono convinto che saranno più che soddisfatti dei
contenuti ricevuti e mi farebbe piacere, in futuro,
pubblicarne, senza censura come facciamo sempre, i commenti.
Pronto, se mi sarò sbagliato, a fare pubbliche scuse.
A volte i dettagli, fanno la differenza.
A testimoniare della serietà dell'iniziativa ho apprezzato
un dettaglio.
Alcuni corsi sono offerti con la garanzia soddisfatti o
rimborsati.
Anche qualche (troppo) famoso imbonitore usa questo
meccanismo.
Infatti ho storto un po' la bocca quando l'ho visto su
YouInvest.
La differenza fondametnale è che all'imbonitore devi
dirglielo in faccia il giorno del corso, altrimenti addio
garanzia. Nel caso di YouInvest, torni a casa, ci rifletti e
poi vai sul sito e compili la form per l'eventuale rimborso
se pensi che non ti sia stato utile e non intendi applicare
continuativamente quel tipo di metodologia. Non hai bisogno
di spiegare niente a nessuno. E' automatico! E' un
dettaglio, ma credo che dica molto...
Lo ripeto: Aduc e YouInvest sono due cose del tutto
separate. Noi non abbiamo alcun vantaggio dal successo di
questa iniziativa. Ci è semplicemente sembrata una cosa
estremamente utile ai (purtroppo pochi) potenziali clienti e
- come semmpre facciamo - abbiamo detto chiaro quel che
pensiamo. Di solito quel che pensiamo è molto negativo nei
confronti di qualche servizio o prodotto. Rare volte è
positivo. Questo è uno di quelle rare occasioni.
13 maggio 2011 9:33 - JOKER
Postando di riflesso,vista l'incapacità del "capitano" di
relazionarsi in modo produttivo e rispettoso con chi non ha
mai incontrato prima sul suo cammino forumistico, mi sono
poi accorto che il precedente mio sarebbe O.T. (anche se
poi, proprio O.T. O.T. non sarebbe, visti gli impliciti
collegamenti col panorama finanziario).
Chiedo quindi scusa a coloro che qui cercano il confronto
sul tema del Topic...come è anche giusto che sia.
Buona giornata a tutti.
13 maggio 2011 9:12 - JOKER
Ahhh, adesso ti spieghi meglio, "capitano"...
Ti ha dato fastidio che ho riportato la verità sul sistema
della creazione della moneta da parte delle banche
centrali?
Ma se non vuoi apparire tu un arrogante e intollerante, puoi
sempre precisarmi come, invece a tuo dire, viene creata e
contabilizzata.
Per semplificarti il lavoro, di contestazione precisa e
punto per punto, riporto il post da te citato:
---
a) Le tasse diminueranno sensibilmente appena lo Stato
comincerà ad emettere autonomamente la moneta che serve,
senza andarla a chiedere in prestito alle banche
centrali.
b) Le banche centrali stampano moneta al costo della carta e
dell'inchiostro (circa 0,30 € per banconota) e la prestano
agli stati al valore facciale o legale riportato sulla
banconota stessa, chiedendo in cambio un interesse (diciamo
del 3%).
c) A fronte di ciò, pretendono come garanzia Titoli di
Stato e Buoni del Tesoro. Lo Stato in sostanza indebita di
riflesso tutti i suoi cittadini per dei pezzi di carta
colorata!!!
d) Facciamo 2 rapidi conti prendendo come esempio una
banconota da 100 €...
e) L'anomalia è che a parte il 3% di interessi, il resto
del margine (margine da Signoraggio) non viene iscritto nei
bilanci come utile ma come passività...e questo crea
incredibilmente il debito pubblico a costringe noi cittadini
a pagare le tasse.
f) Le banche centrali indebitano i vari stati e, solo in
italia ottengono utili da Signoraggio di circa 700 MLD di
Euro all'anno...utili sui quali non pagano le tasse grazie
alle regole di comodo create dai politici per loro conto.
g) Un altra anomalia è la seguente:
Se l'emissione della moneta dipende dalle banche centrali,
come potrà lo Stato restituire il 3%?
Esempio:
1. Lo stato richiede in prestito € 1.000 e deve pagare un
interesse annuo del 3% ovvero € 1.030 totale...
2. SOLO le banche centrali, OGGI, sono autorizzare ad
emettere moneta...
3. Come farà lo Stato a trovare gli € 30 di interesse se
solo le banche centrali possono emettere moneta?
4. Sarà costretto a non pagarlo ed a rihiedere altro denaro
a debito per pagare il precedente debito...che a sua volta
genererà altro debito e così via...
h) In sostanza ogni banconota o denaro creato anche
elettronicamente, emesso dalle banche centrali, ho un debito
incorporato che si autorigenera in modo sistematico ed
esponenziale.
i) Questo è il motivo per cui saremo sempre costretti a
pagare le tasse, vedendo nel contempo diminuire sempre più
il nostro potere d'acquisto.
Benvenuti nel moderno sistema di schiavitù!
Tutti i nostri politici, DI QUALSIASI SCHIERAMENTO, sono in
accordo con i loro padroni (banchieri) per perpetrare questa
ignobile truffa a danno dell'intera collettività...ed
inscenano il classico teatrino di falso scontro politico per
fuorviarci.
---
Ora, "capitano" vediamo come te la cavi.
13 maggio 2011 9:00 - captainharlock
@Joker
ti rispondo come ha fatto un altro utente nel blog delle
tasse (è quello a cui mi riferivo, dove hai scritto un
sacco di fesserie sulle banche centrali e la creazione di
moneta, lette chissà dove sulla rete): sei arrogante e
intollerante.
Rimani pure delle tue idee, metti i soldi sotto il materasso
e continua a roderti il fegato dietro i complotti.
13 maggio 2011 8:17 - raffaele7165
...attendo dal dott. Pedone una controreplica di portata
tecnica equivalente a quella del prof. Scienza...e auguri a
tutti i futuri corsisti di "YouInvest": ne hanno proprio
bisogno!!!
13 maggio 2011 7:59 - raffaele7165
riporto un commento ineccepibile di Beppe
Scienza(http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/documen
ti/citaz/Sole24Ore-2002-09-07.htm) su una valutazione
tecnica del dott. Marco Liera.
________________________________________________
Sballata di Marco Liera ai lettori del Sole 24 Ore.
Il supplemento Plus del 7-9-2002 pubblica la seguente
lettera nella pagina "La posta del risparmiatore" a cura di
Marco Liera (pag. 13, con foto del medesimo):
"Detengo un'obbligazione Iccri codice Isin 1163150, scadenza
novembre 2002. Il suo prezzo è attualmente 129,64 ma nel
vostro giornale viene riportato il valore teorico di 141,63.
Tale valore corrisponderà, salvo forti variazioni del
paniere sottostante, al valore di rimborso o è preferibile
venderla ai prezzi attuali? Non ho problemi di tempo e posso
aspettare la scadenza del titolo." E. B., via e-mail
Cosa bisognava rispondere? Bastava scorrere il regolamento
del prestito per accorgersi che il titolo era sì
indicizzato a un paniere d'azioni, ma l'ultima rilevazione
era del 15-8-2002. Per cui il prezzo di rimborso ormai era
fisso, comunque si fossero mossi i titoli del paniere. In
particolare era 139,86 come si poteva ricavare in base al
regolarmento o telefonando all'Iccri stesso. Ragionando
sulla quotazione citata dal lettore, ciò significava un
rendimento di periodo del 7,9% lordo dal 7-9-2002
all'imminente scadenza del 4-11-2002, corrispondente - per
curiosità - a un 49,6% annuo semplice.
Quindi la sola risposta corretta possibile sarebbe stata di
questo tenore:
"Il valore teorico pubblicato dal giornale è molto vicino a
quello effettivo; quindi non conviene affatto venderla ai
prezzi attuali."
Invece no. Infatti, tanto per cominciare, Marco Liera
dà implicitamente per scontato che le pagine del suo
giornale siano piene di ciarpame, visto che nella sua
risposta non ipotizza neppure che il dato teorico pubblicato
dal Sole 24 Ore (141,63) coincida o almeno s'avvicini a
quello effettivo (139,86).
Dopo di che si dilunga in commenti senza nessun fondamento e
in consigli dannosi per il lettore che ingenuamente gli
chiedeva cosa fare. Scrive infatti:
"se l'investitore volesse fin d'ora capitalizzare una parte
dei guadagni, potrebbe venderne una parte (delle
obbligazioni possedute). In tal caso, eviterebbe di vedere
svanire il potenziale utile, nel caso le Borse dovessero in
futuro scendere".
Ma no! Il prezzo di rimborso era ormai determinato in
maniera irrevocabile, qualunque cosa fosse capitata alle
azioni interessate (e comunque non alle Borse, come scrive
Marco Liera, perché si trattava di un titolo equity-linked
e non index-linked).
"Nel caso del titolo in oggetto la rischiosità teorica è
minore perché la scadenza del prestito è abbastanza
vicina. Una data di rimborso a tempi medio-brevi, com'è
questa, non salvaguarda da possibili andamenti negativi
delle quotazioni."
Ma cosa dice? Il titolo ormai non era più indicizzato!
"Fino a metà agosto scorso sono stati premiati gli
investitori in bond e penalizzati quelli in azioni. Ma
proprio nel momento in cui i prezzi dei titoli di stato
hanno toccato i valori massimi, si è assistito a
un'inversione temporanea della tendenza.
Non c'entra niente.
"Il rischio che si può correre, aspettando la scadenza
naturale del prestito, è che la data di rimborso possa
coincidere con una fase di mercati azionari negativa."
Per tutti questi prestiti non conta la data di rimborso, ma
quelle d'indicizzazione.
La perla è però il titolo stesso dell'articolo "Se un
titolo guadagna, conviene incassare", che è una massima
totalmente insensata. Lo si vede bene con le obbligazioni
zero coupon. Con questo principio uno dovrebbe sempre
rivenderle prima del rimborso; e in genere anche molto
presto. È infatti strutturale che col passare dei giorni
salgano e dunque si guadagni (salvo fasi di salita dei
tassi), dovendo comunque arrivare a 100 in prossimità della
scadenza.
12 maggio 2011 21:01 - francescodeleo
Ho letto i due articoletti sul sito YouInvest, ma, a chi
sono indirizzati? Non certo alla gente comune, forse nemmeno
ai laureati in altre discipline. La questione non è tanto
la cultura necessaria per essere investitori autonomi, ma se
la cultura posseduta o appresa può farci diventare
investitori anche autonomi. Io non credo che bastino una
serie di articoli con la famigerata esperienza sul campo per
farci diventare bravi nè tantomeno di farci capire il mondo
della finanza se il nostro lavoro quotidiano è altro. In
caso di errori ci sentiremo dire: "ma guarda, è scritto qui
come ti devi comportare, è stato un tuo errore, la teoria
è giusta". E non lo sto mica inventando: già pochi mesi
dopo l'ultima crisi finanziaria, come ho già scritto altre
volte, alcuni operatori si sono scusati dicendo che la crisi
è dipesa dalle teorie sbagliate che governano il loro
mondo. A questo punto gli intermediari persone fisiche non
servono più, ci si affida ad un software creato ad arte e
risparmiamo anche su costi di intermediazione! Come dice il
dott. Pedone la consulenza non c'è, la corretta consulenza
non esiste. Le banche, e gli intermediari ne sono dipendenti
in vario modo, oramai sono i primi usurai della nostra
comunità, i primi usurai legalizzati, i primi
contrabbandieri legalizzati, le prime sale da bingo
legalizzate. Anche nel mondo della finanza vige la legge
della giungla e se sei un coglione sono fatti tuoi e verrai
sbranato dai più forti o dai più furbi. Non è una
questione di democrazia, non esiste democrazia, la
democrazia la trovi acquistando titoli di stato (qualche
riserva anche qui) o con l'apertura di un libretto postale.
Tutti uguali tranne per l'ammontare dei soldi prestati. Ma a
questo punto tutto il discorso sin qui tenuto sulla cultura
finanziaria diventa inutile, è sufficiente leggere il
foglietto informativo dei titoli di stato e dei libretti
postali.
12 maggio 2011 20:09 - lucillafiaccola1796
preferirei, se obbigata, recarmi a fare un investimento in
qualche casinò... quello con l'accento....la prima volta mi
fanno vincere... poi io scappo...forse mi diverto a puntare
alla roulette statunitense! l'investimento nuoce gravemente
alla salute dei nostri ris parmi. l'unica economia chiara è
IL CONTO DELLA SERVA lì nessuno ti può fregare. se una
cosa non la capisco è perché è mal spiegata o mi vogliono
s...fottere... quindi non m'interessa! e la patata la
coltivo da me sul balcone!
12 maggio 2011 19:58 - MarcoDC
Alessandro buonasera,
abbiamo avuto l'occasione di discutere qualche tempo fa su
questo forum sul fatto che la critica fine a se stessa non
fosse il modo per migliorare le cose. In un post dicevo che
di persone capaci di descrivere minuziosamente una serie di
problemi ne trovo decine al giorno ma è sempre più
difficile trovarne che propongono una soluzione.
Lei mi ha sottolineato che in questo sito ci sono critiche e
proposte di soluzione.
Lei forse si ricorderà che sono molto critico con i
risparmiatori-investitori volontari che prima cercano di
aumentare il proprio capitale con scelte poco faticose
acquistando quei prodotti complicati e contorti che le
banche proprio per loro costruiscono e poi si lamentano. Li
ho definiti avidi o sciocchi.
Resto di questa idea.
Non condivido neanche le posizioni di coloro che danno la
colpa sempre agli altri per coprire la propria incapacità o
i propri errori: posizioni tipo quella per cui tutto è
manipolato mi appaiono come il tentativo di non accettare di
non essere (stati) in grado di capire un determinato momento
economico-finanziario o di stabilire una valida strategia di
investimento compatibile con la propria propensione al
rischio e tolleranza alle perdite.
Per tutte queste cose posso dirle, Alessandro, di essere
perfettamente d'accordo con lei su quanto ha scritto
nell'articolo e con quanto ha risposto ai post.