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7 luglio 2011 23:20 - aandromedaa
Aggiornamenti per i medici dell'apostolato pio:

Il trapianto allogenico di cellule ematopoietiche (HCT) è spesso accompagnata dalla "malattia del trapianto contro l'ospite" o GVHD cioè una complicazione che si origina dai linfociti T del donatore i quali riconoscono il destinatario come estraneo causando una reazione immunologica grave e letale. Il 60-75% dei pazienti non risponde ai farmaci disponibili.

Ora questo studio, pubblicato appena un mese fa, sottolinea come il THC può essere un farmaco efficace nella prevenzione e nel trattamento della GVHD.

In particolare il THC ha impedito la GVHD secondo un meccanismo recettore-dipendente, in quanto la somministrazione degli antagonisti ai recettori CB1 e CB2 hanno invertito la capacità del THC nel ridurre la GVHD acuta.

http://jpet.aspetjournals.org/content/early/2011/06/14/jpet. 111.182717.pdf
30 giugno 2011 23:10 - shugar
porci
30 giugno 2011 14:36 - a.cannabis terap.
Commento al post di "trapianti":
possiamo essere d'accordo. Ma il caso in oggetto era diverso, qui non si trattava di un "tossicodipendente che usava droga per uso ludico", ma di un paziente che veniva curato dal suo medico con cannabis terapeutica proprio per i sintomi della malattia la cui terapia definitiva era il trapianto!
27 giugno 2011 20:32 - trapianti
Tutte le droghe fanno male e producono disastri. La tossicodipendenza da qualunque sostanza che alteri non solo la mente ma determini alterazion i fisiche e mentali irrevesibili deve essere proscritta. Non c'è differenza tra chi fa uso smodato di alcol e chi di droghe. ripeto le tossicodipendenze sono tutte pericolose per se e per gli altri ( le morti sulla strada). Rifiutare un trapianto per una tossicodipendenza è difficile, ma se si deve decidere su risorse limitate (gli organi) bisogna fare delle priorità. In questa prospettiva il tossicodipendente (alco-droghe) sarà sfavorito se non avrà dato prove di aver consapevolmente rifiutato il tossico, in caso contrario quale fiducia potrà dare ai curanti di non abusare dopo il trapianto e quindi rendere inutile il sacrifico di chi ha donato. L'organo a lui offerto è stato negato ad un altro che è morto perchè non è stato trapiantato. Quindi ogni volta che prendiamo queste decisioni dobbiamo fare queste considerazioni. Se non ci fossero risorse limitate questi discorsi non si farebbero. Nei paesi anglosassoni si discute se è ragionevole offritre cure costose (risorse limitate in denaro) a chi non smette di fumare, di bere, di drogarsi o di mangiare in eccesso (obesi) ecc. Poichè le risrse sono sempre più limitate questi problemi dovremo affrontarli sempre di più.
cari saluti
27 giugno 2011 15:48 - pic3568
magari fosse solo un problema di aggiornamento, mi auguro che siano pochi ma tra i medici Usa ci sono veri e propri serial killers, recidivi da anni:
http://www.kwsalute.kataweb.it/Notizia/0,1044,5624,00.html Sono le regole della propaganda paramilitare, bellezza. "Non possiamo mandare un messaggio ambiguo ai nostri ragazzi". Se in questo modo violento pensano di convincere gli americani che la canapa fa male, credo proprio abbiano sbagliato valutazione, il prossimo referendum passerà a valanga (e salverà molte vite di pazienti in attesa di trapianto). Qualcuno da noi invece direbbe che se la sono cercata, non sapevano forse quegli ignoranti che la marijuana è una droga, e quindi uccide?
Ma forse la spiegazione è proprio negli studi che sempre più suggeriscono l'utilità della cannabis per il sistema immunitario, anche contro il rigetto post-trapianto. Di quanto scenderebbero, in borsa, le azioni delle Case produttrici dei costosi e tossici cocktail di farmaci chimici, se non si difendesse con ogni mezzo la fetta di mercato? Forse il problema della canapa, anche questa volta, è la sua utilità.
26 giugno 2011 22:51 - aandromedaa
Forse i medici non erano aggiornati?

Do cannabinoids have a therapeutic role in transplantation?
Nagarkatti M, Rieder SA, Hegde VL, Kanada S,Nagarkatti P.
Trends Pharmacol Sci. 2010 Aug;31(8):345-50. Epub 2010 Jun 28.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20591510
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