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30 giugno 2011 18:03 - Marianna DAlessandro
@ CapitanHarlock:

Premetto che condivido quanto detto sulla diversificazione sia in relazione all'abuso del termine (e per questo definivo banale il suo ricorso in questa pubblicità) sia per quanto concerne gli aspetti più tecnici (la correlazione tra alcune - non tutte - attività tende ad incrementarsi in periodi di crisi).
Al tempo stesso, ritengo corretto diversificare il portafoglio in un numero congruo (non ampio) di titoli/classi, non perché questo rappresenta una garanzia di capitale/rendimento, ma perché limita l'incidenza nel portafoglio dal rischio emittente e del rischio specifico di settore, inoltre contiene (non elimina) la volatilità del portafoglio complessivo.

@Francesco9244:

La strategia descritta richiede competenze nella valutazione/comparazione del profilo di rendimento del titolo al momento di acquisto sul mercato. Se, come dice, 1/3 del suo portafoglio è investito in questi strumenti il problema più importante è quello dalla illiquidità. Affinché il rendimento supposto si realizzi le obbligazioni devono essere detenute fino a scadenza.
29 giugno 2011 19:26 - francesco9244
essendo un risparmiatore, senza particolari conoscenze specifiche, valuto alcune le strutturate un'ottima occasione, da considerare dopo qualche tempo che sono sul mercato, nel loro rendimento certo, in quanto si possono comprare ben sotto alla pari-
magari riesco a fare anche qualche tradatina-
in conclusione, l'evento previsto non lo considero mai, e le valuto come un' obbligazione a tasso fisso in promozione con un biglietto della lotteria.
accetto volentieri ogni consiglio, in quanto almeno un 1/3 del mio pfg contiene queste obbligazioni, anche se sono stato premiato ben poche volte, ho avuto per ora, dei discreti risultati.
29 giugno 2011 18:49 - captainharlock
senza offesa, ma dire che “Quando i mercati sono incerti diversificare è sempre la migliore soluzione” non è né banale né corretto, ma dimostra solo l’ignoranza su cosa sia un investimento.

Il concetto di diversificazione viene spesso utilizzato a sproposito, ed è spiegato in maniera confusa e caotica: molti investitori sono stati infatti portati a credere che semplicemente comprando molte e diverse attività il valore del portafoglio non diminuirà mai. Questo non è assolutamente quello che vuol dire diversificare il rischio.

Prima di tutto, ci sono centinaia di studi sul comportamento dei vari mercati finanziari in molteplici paesi che dimostrano come nei periodi di crisi le correlazioni tra le varie classi tendono inevitabilmente a crescere, in particolare a muoversi verso l’unità. La crisi del credito del periodo 2007-2009 non è stata diversa. Questo vuol dire che la diversificazione funziona in maniera approssimativa esattamente quando servirebbe di più, ovvero nei momenti di stress dei mercati.

La ricerca ossessiva della diversificazione (investendo in un ampio numero di titoli/classi) può – e sottolineo può - ridurre la volatilità del portafoglio, ma in sé e per sé non garantisce né la sicurezza del capitale né un rendimento adeguato.
29 giugno 2011 17:22 - lucillafiaccola1796
e cappuccetto rosso come sta? s'è mangiata la nonna? forse le occorre un poco di bi-carbonato!
la nonna era un poco stagionata....!
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