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4 marzo 2014 19:28 - meloni.giuseppe
Post anonimi, la responsabilità è del sito
La Corte Ue dei Diritti dell'Uomo sancisce che sono i portali a dover risarcire i danni per violazione di web reputation causati da commenti non firmati
I siti internet possono essere considerati responsabili dei post anonimi. È notizia di oggi da Il Sole 24 Ore. Libertà di espressione non violata perché il sacrificio della reputazione della parte offesa era sproporzionato. Caso 64569/2009. Sentenza depositata ieri 10.10.13

IL FATTO. Uno dei più grandi portali d'informazione dell'Estonia nel gennaio del 2006 pubblicò un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione. I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi, diffamatori, e minacciosi nei confronti della compagnia di navigazione e del suo proprietario. Quest'ultimo fece causa al portale che fu condannato a pagare 320 euro per danni morali.

IL DIRITTO. I Giudici di Strasburgo stabiliscono che la decisione dei tribunali nazionali di "ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d'espressione giustificata e proporzionata" e che quindi non c'è stata violazione.

La Corte sottolinea che i gestori del portale "esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati". I gestori erano gli unici che potevano impedire o cancellare i commenti, e avevano anche i sistemi per farlo. Sistemi di cui tuttavia "non hanno fatto pieno uso". In definitiva i Giudici di Strasburgo ritengono che il portale abbia in qualche modo coperto gli autori e che quindi "si deve ritenere che i gestori del sito si siano assunti una certa responsabilità per quanto pubblicato dai lettori".

Altro principio interessante espresso dall'alto Consesso Ue attiene all'onere della prova. La Corte ha stabilito infatti che non sarebbe giusto gravare la parte danneggiata dell'onere di provare la vera identità degli autori dei post anonimi in quanto trattasi quasi di probatio diabolica. Dunque bene ha fatto l'armatore a spiegare azione giudiziale nei confronti dei gestori del portale e non degli anonimi diffamatori.

"In un caso come questo, per motivi puramente tecnici – si legge nella sentenza – appare sproporzionato imporre alla parte lesa l'onere dell'identificazione degli autori dei commenti". E la Corte "non è convinta che una tale azione avrebbe, in questo caso, garantito l'effettiva protezione della parte lesa".

La Corte boccia interamente la linea difensiva di parte convenuta secondo cui la sanzione inflitta al portale costituiva una violazione del diritto di libertà di espressione ribadendo uno dei principi-cardine del Sistema giuridico Ue ovvero il principio di proporzionalità. Eseguito un bilanciamento degli interessi in gioco i Magistrati di Strasburgo hanno giudicato sproporzionato il sacrificio imposto alla web reputation dell'armatore stante la natura altamente lesiva dei post, il fatto che il portale trasse profitto dallo loro esistenza e permise la conservazione dell'anonimato.
4 marzo 2014 19:27 - meloni.giuseppe
Post anonimi, la responsabilità è del sito
La Corte Ue dei Diritti dell'Uomo sancisce che sono i portali a dover risarcire i danni per violazione di web reputation causati da commenti non firmati
I siti internet possono essere considerati responsabili dei post anonimi. È notizia di oggi da Il Sole 24 Ore. Libertà di espressione non violata perché il sacrificio della reputazione della parte offesa era sproporzionato. Caso 64569/2009. Sentenza depositata ieri 10.10.13

IL FATTO. Uno dei più grandi portali d'informazione dell'Estonia nel gennaio del 2006 pubblicò un articolo sulle scelte controverse operate da una compagnia di navigazione. I lettori reagirono postando commenti estremamente offensivi, diffamatori, e minacciosi nei confronti della compagnia di navigazione e del suo proprietario. Quest'ultimo fece causa al portale che fu condannato a pagare 320 euro per danni morali.

IL DIRITTO. I Giudici di Strasburgo stabiliscono che la decisione dei tribunali nazionali di "ritenere il portale responsabile per i commenti diffamatori postati dai lettori è una restrizione della libertà d'espressione giustificata e proporzionata" e che quindi non c'è stata violazione.

La Corte sottolinea che i gestori del portale "esercitavano un livello considerevole di controllo sui commenti che erano pubblicati". I gestori erano gli unici che potevano impedire o cancellare i commenti, e avevano anche i sistemi per farlo. Sistemi di cui tuttavia "non hanno fatto pieno uso". In definitiva i Giudici di Strasburgo ritengono che il portale abbia in qualche modo coperto gli autori e che quindi "si deve ritenere che i gestori del sito si siano assunti una certa responsabilità per quanto pubblicato dai lettori".

Altro principio interessante espresso dall'alto Consesso Ue attiene all'onere della prova. La Corte ha stabilito infatti che non sarebbe giusto gravare la parte danneggiata dell'onere di provare la vera identità degli autori dei post anonimi in quanto trattasi quasi di probatio diabolica. Dunque bene ha fatto l'armatore a spiegare azione giudiziale nei confronti dei gestori del portale e non degli anonimi diffamatori.

"In un caso come questo, per motivi puramente tecnici – si legge nella sentenza – appare sproporzionato imporre alla parte lesa l'onere dell'identificazione degli autori dei commenti". E la Corte "non è convinta che una tale azione avrebbe, in questo caso, garantito l'effettiva protezione della parte lesa".

La Corte boccia interamente la linea difensiva di parte convenuta secondo cui la sanzione inflitta al portale costituiva una violazione del diritto di libertà di espressione ribadendo uno dei principi-cardine del Sistema giuridico Ue ovvero il principio di proporzionalità. Eseguito un bilanciamento degli interessi in gioco i Magistrati di Strasburgo hanno giudicato sproporzionato il sacrificio imposto alla web reputation dell'armatore stante la natura altamente lesiva dei post, il fatto che il portale trasse profitto dallo loro esistenza e permise la conservazione dell'anonimato.
26 febbraio 2014 5:52 - omfurioso
Ultimo "cameo" di questo mondo "strano" dove nessuno sa niente: chiamo l'enel servizio elettrico, chiedo di fare un contratto con loro per la fornitura anche del gas, chiedo conferma se enel con cui sto parlando non è enel energia, mi confermano questa cosa, faccio il contratto al telefono con enel, aspetto un po e sorpresa! Mi arriva un contratto di enel energia! Mistero...
Richiamo enel, chiedo spiegazioni, non ne sanno nulla! Beh, questa poi, e come lo hanno saputo i signori di enel energia che io dovevo fare un contratto per la fornitura del gas?
26 febbraio 2014 5:39 - omfurioso
Una truffa quella dell'uso del nome ENELenergia passata sotto gli occhi di tutti, anche della stessa enel, ma io è da sempre che lo so, e continuo a vedere che ogni uno fa i fatti suoi, tranquillamente, come se nulla fosse. Poi stiamo a guardare e a giudicare se una canzone di sanremo tiene tre note o tre parole uguali ad un altra, li si che ci applichiamo la legge, in quel caso si può fare qualcosa, tanto i soldi ci stanno.
Sarà sempre così, saremo sempre presi in giro, se non è l'enel energia sarà qualcun'altro, tanto il problema non sono loro, siamo noi che non siamo capaci di reagire.
26 febbraio 2014 5:27 - omfurioso
Mi rattrista leggere questi sfoghi, anche se un po mi consolano, contratti fantasma mai firmati, io vego rifornito di gas pago le bollette che arrivano a mio nome ma non ho mai firmato nessun contratto, conguagli assurdi di letture stimate accumulate come un salvadanaio da rompere solo quando ffa comodo ai signori di enel energia, ed ecco la bolletta da 600.00€ che ti blocca il respiro, che corri a dilazionare, che ancora non finisci di pagare e già ti mandano un secondo conguaglio.....che dire, facciamo l'autolettura? Certo, gia fatta, mai cacato una volta, la faccio puntualmente ma in bolletta mi arriva " lettura stimata" sordi? No, non penso, furbi forse, nemmeno, paghiamo e stiamo zitti, perchè sappiamo di combattere con chi si è tutelato bene, e noi non possiamo fare molto, nemmeno attaccarci al numero verde per chiedere spiegazioni, se oggi non hai un telefono fisso non lo puoi fare, con il cellulare ti costa quanto un conguaglio, mica è gratis il num verde col cell...noooo! Si paga, e pure assai. Ma chi lo ha più un telefono fisso oggi, mia nonna forse!
2 luglio 2013 19:13 - Mig75
Mi sono dimenticato di pagare la bolletta(arrivata già in ritardo e con un mucchio di metri cubi in più)e mi hanno chiuso immediatamente il gas senza preavviso,ho subito pagato e mandato il fax col pagamento e per riattivare ho dovuto attendere il tecnico (per aprire un rubinetto ci vuole il tecnico???)una settimana!!Ora spero che qualcuno di quei bastardi legga i nostri commenti e si metta una mano sulla coscienza e cambi rotta,intanto io ho intenzione di eliminare il gas e pagarli quando mi pare,che anche l'ultima bolletta è stata un salasso!
9 febbraio 2012 20:31 - jovin
NON FATE CONTRATTI CON ENEL ENERGIA sono dei bastardi LADRI LADRI LADRI ho pagato il doppio da quando sono passato con questi figli di puttana e quando passano non ti dicono che fanno parte del mercato libero e ti fregano perchè puntano sul fatto che si chiamano ENEL
9 gennaio 2012 18:17 - MEMENTO
9 GENNAIO 2012 DANIELE
Mi sono ritrovato in ENEL mercato libero senza avere la certazza di sottoscrizione di un contratto. Dalla prime fattura del marzo 2011
sono a richiedere copia o registrazione vocale del contratto che , ad oggi 9 gennaio , non mi hanno ancora fornito. Ma le fatture con relativo sollecito SI.
Chiedo se esiste una qualsiasi forma di tutela
da una persecuzione ormai quotidiana .
grazie
11 settembre 2011 21:43 - angelo41
In questa Italia allo sbando, ognuno fa come meglio gli riesce per fregare il prossimo.
Da che sto in pensione mi adopero per controllare luce, gas e telefono. In ogni gestore noto disonestà e ladrocinio.
Da Telecom ho penato per farmi rimborsare 770 euro accumulati negli ultimi 5 anni.
Con Acea sono in lite per una questione tecnica e procedurale dovuta alla loro inefficienza.
Eni mi ha fatto spendere 280 euro per 35 Kw
consumati, nella casa di campagna, in 4 anni.
Non parliamo poi della lettura del contatore.
Non la fanno mai e tocca pagare in anticipo consumi da conguagliare.
Mi sorge un sospetto: quando si paga in anticipo
si paga pure l'IVA e le accise; il conguaglio invece riguarda solo il consumo e le tasse pagate?
Avendo contatori di ultima generazione con lettura a distanza, perchè fatturare a capocchia
sempre più del consumo?
L'ADUC dovrebbe attivarsi per risolvere questi misteri.
3 settembre 2011 19:52 - alessandro8435
sono pienamente daccordo con lucilla fiaccola ho notato anche io il gas annacquato
3 settembre 2011 19:50 - alessandro8435
hai ragione lucilla fiaccola io per cuocere il riso ho impiegato 55 minutiiiiii!!!
2 settembre 2011 14:29 - mara9800
anche noi siamo stati fregati con la crocetta messa in più per il gas!!! E adesso la bolletta è più salata e il gas annacquato!!!
28 agosto 2011 19:40 - lucillafiaccola1796
l'eni gas ha annacquato il gas... quello che cuocevo in 25 minuti ora lo cuocio in 45 minutiiiiii!!!!!! mazza ke furladr!!!!!!!
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