sì .... ricordo quanto l'ambiente in senso lato fosse
diverso cinquant'anni fa rispetto ad oggi.
Il Polesine che ogni due o tre anni si inondava, le strade
di montagna quasi tutte in terra battuta che si riempivano
d'estate di polvere, colline spelacchiate per il taglio
incontrollato del legname, molte case in campagna e città
senza fognatura, riscaldamento a nafta che anneriva i muri,
i tubi di scappamento delle auto in molti casi ... vere
ciminiere, l'acqua che era buona per il semplice fatto che i
controlli erano all'..acqua di rose e soprattutto perchè
per molti era l'unico modo per dissetarsi....
L'ambiente in questi ultimi 50 anni si è così degradato e
quindi si è reso così nocivo da ... condannarci a vivere
almeno 11 anni di più.
Popper scriveva' Ogni giorno è risolvere un problema', i
catastrofisti li sollevano per impaurirci indicandoci un
ritorno al passato ( quale ?) o la via comoda del
pauperismo.
Intelligenti pauca....
28 settembre 2011 9:58 - giorgio6042
Il signor Ennio penso che viva in qualche altro pianeta,
perché se ha una cinquantina d'anni o di più, ricorderebbe
un ambiente molto diverso da quello di oggi. Ma non è un
fatto estetico. I cambiamenti climatici, l'aria
irrespirabile delle città, i fumi delle navi che bruciano
catrame, l'acqua che sta diventando una miscela di elementi
chimici, la costante e veloce urbanizzazione delle campagne
con costruzioni in igni dove. Si potrebbe parlare anche di
più ma, come dicevano i latini, intelligenti pauca. Termini
ricordando, se qualcuno lo avesse dimenticato, che la terra
è un sistema chiuso, non ci sono fumi che escono dal globo
terrestre e non ci sono acque che rinnovino quella di cui
disponiamo, che, caro signor Ennio, è la stessa che beviamo
da sempre.
26 settembre 2011 22:01 - savpg8801
No no... sentivo anch'io un servizio di un..quindici anni
fa che la forestazione specie nel nord Italia era aumentata
a dismisura, talmente che aveva provocato seri problemi
ambientali, geologici, ecc. e non solo di depauperamento
circa le zone agricole.
Gli alberi che crescono su pendii, specie se incontrollati o
nati da soli in zone a sottofondo argilloso e scivoloso,
provocano più frane di altri.
Al dopoguerra le forestali piantavano alberi (anche se non
autoctoni, specie pini o altro) in tantissime parti
d'Italia, ma di solito lo facevano in modo specifico e
controllato.
Però gli alberi per il legno li importiamo. Paradossi?
Siamo maniaci di esoticità.
Ci conviene comprarli fuori perchè quì costerebbero tanto
solo di mano d'opera ecc.
Un po' come la roba cinese che ha soppiantato la nostra.
E i ventimilioni di disoccupati europei (a parte i furbi) di
recente censimento, sono proprio tanti di quelli che prima
lavoravano nella loro nazione e che al loro posto sono
cresciuti cinquantamilioni di cinesi occupati(anche se
pigliano di meno) che almeno campano meglio.
Questi sono i veri interessi dell'imprenditoria; andare dove
l'esercizio costa meno, per cui i guadagni sono maggiori.
26 settembre 2011 19:36 - lucillafiaccola1796
u-mano bestia brutale unico animale che tortura bombarda e
distrugge... ed hanno l'arrogante incoscienza di procreare
dei poracci che non hanno chiesto niente e vengono sbattuti
su questo pianeta reso invivibile dal pidocchio u-mano!!!!!!
PLC RIP!!!!!!
26 settembre 2011 18:14 - ennio4531
Risorse esaurite, fame globale, bioestinzione: scenario
possibile, ma a tutt'oggi falso.
Da Malthus al Club di Roma di Peccei: due secoli di
previsioni nerissime. Sbagliate.
Se si continua a gridare 'al lupo al lupo', rischiamo di
morire 'inquinati' dagli apocalittici.
Purtroppo, da quando alcuni scienziati, tecnici e politici
hanno capito che per avere più fondi occorre terrorizzare
il pubblico, tutto è diventato meno... credibile.
Intanto apprendiamo da un rapporto di Forest Europa che le
foreste europee, nell'ultimo ventennio, hanno aumentato la
loro superficie di 800.000 ettari l'anno.
Che sia l'effetto dell'alta concetrazione di CO2 che
superalimenta le piante ?