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7 dicembre 2011 11:51 - ennio4531
A me pare che questo nuovo vice ministro dell’economia Grilli gli abbiano detto vai a Porta a Porta e fai, parlando di fisco, la ..faccia feroce

Non elenco, per non annoiare, il numero di strumenti che il fisco attualmente dispone ( … nemmeno la Stasi della DDR ne vantava altrettanti ..) per snidare l’evasore, per soffermarmi sulla sua dichiarazione :

‘tutti gli intermediari dovranno inviare tutti i movimenti degli italiani e l'Agenzia delle entrate dovrà verificare" ‘

per chiedermi a che cosa serviranno questi miliardi di dati quando da anni l’ultimo dei finanzieri può richiedere alla banca sul conto di ciascuno di noi tutte le informazioni del caso.

E che dire poi dell’aspetto deterrente del penale , quando apprendiamo in questi giorni dalla Gazzetta del Mezzogiorno che :

‘ Va verso la prescrizione di tutti i reati il processo che è ancora alle fasi preliminari e che è scaturito dalle indagini avviate 12 anni fa dalla procura di Bari della Repubblica sulla gestione della Missione Arcobaleno. …. la Procura, d’accordo con i difensori degli imputati, ha chiesto un ulteriore rinvio preliminare per giungere a una declaratoria predibattimentale della prescrizione di tutti i reati. ….
Il collegio ha accolto la richiesta delle parti e rinviato il processo al 17 maggio 2012, quando tutti i reati saranno ormai prescritti. ‘

P.S.: ques'anno sono andato in vacanza a Milano Marittima e sulla spiaggia facevano sfoggio decine e decine di banchi tenuti da extracomunitari con un forte afflusso di clientela. ... non ho visto un finanziere.
6 dicembre 2011 23:59 - Cepu
Ma guarda un pò...

Se si mente al fisco sono previste sanzioni penali.

Lo dice il vice ministro all'Economia,Vittorio Grilli, durante Porta a Porta, spiegando che "prima erano previste sanzioni amministrative, ora la sanzione è penale e scatta anche nei processi di accertamento". "Inoltre dal primo gennaio - aggiunge - tutti gli intermediari dovranno inviare tutti i movimenti degli italiani e l'Agenzia delle entrate dovrà verificare".

Qualcosa si muove. Col penale di mezzo le cose cambiano, soprattutto nelle aziende.
6 dicembre 2011 19:35 - lucillafiaccola1796
pagare le tasse a mary mounts o il condom-inio?
this is the question!!!
c'è del marcio in italandia!!!!

pagheremo le ta$$e SOLO quando avranno fatto sputare i Con Tributi agli Eva $ori, NON PRIMA!!!!

Tengono al Con Con-$enso...devi porger loro tutti i buchi perché ti fottano altrimenti fannno le lacrimucce?

E noi gli facciamo evaporarare tutta l'acqua del Con Senso...Come i Pesci fuor d'acqua!!!!!! La volontà è Materia!!!!
6 dicembre 2011 16:26 - Alessandro_Pedone
@enni4531
Comprendo che l'articolo in commento è molto lungo e quindi una lettura veloce può generare difficoltà di comprensione. Sono certo, però, che se avrà la pazienza di leggere tutto l'articolo, capirà che il suo dirigente d'azienda o professionista pagherà la sua buona quota di tasse, nel modello che ho proposto, attraverso la tassa sulle transazioni, che rappresenta la seconda gamba del modello fiscale che ho proposto.
6 dicembre 2011 12:27 - ennio4531
Pedone suggerisce di detassare i redditi delle persone fisiche e abolire l'IVA e far gravare quasi tutto sui patrimoni.

Per cui facciamo questo esempio.

Dirigente d'azienda ovvero professionista ecc. reddito: 100.000 euro annui detassati.

Consuma tutto in esenzione d'imposta IVA e una volta giunto all'età delle pensione ne gode ovviamente detassata.

Conclusione: c'è un detto comune che sostiene che in questa vita due sono le cose a cui non si può sfuggire: la morte e le tasse.

Non è così !

Il nostro, in punto di morte grazie alle tesi pedoniane, potrà affermare: le tasse ? Tiè !
5 dicembre 2011 15:31 - nino5516
Perfettamente d'accordo con savpg8801.
Che ci si orienti a tassare progressivamente dalle persone (reddito), alle cose (patrimoni e consumi), mi pare utile e saggio.
Però, penalizzando l'eccesso dei consumi, in particolare quelli futili, energivori e voluttuari.
Perché, è ricco chi "fa una vita da ricco", spendendo e spandendo tra lusso e sprechi, non certamente il parsimonioso che con i propri risparmi si è comprato la casa per sè ed i figli.
Quindi, vedrei bene un aumento dell'IVA, anche fino al 50%, da applicare per il lusso ed il tempo libero, con imposizione variabile anche per beni della stessa natura, scaglionandola progressivamente in funzione del loro prezzo.
E contemporaneamente esentando l'IVA per i prodotti di consumo essenziali (una determinata quantità pro-capite).
1 ottobre 2011 19:11 - lucillafiaccola1796
i Contribuenti pagano il pizzo allo stato d'ind.ig.ec.ENZA, i negozianti pagano il pizzo che poi si riversa sul consumatore ricco e povero alla fiama, e siamo a due fiame, la 3a fiama è costituita dai ristoratori bar ecc e dagli albergatori che arebbero i fiamosi buttatisi in commerindustria! e Noi siamo sis.temati!!!! ma la trippa è finita... i primi ad andarsene affancatus per mancanza di CICCIA saranno i municipali e ben gli Sta.Lin ke siamo stufisssimiiiiii!!!!!!!!! a chaxxo servono cost'oro?
30 settembre 2011 9:44 - francescodeleo
Mi sono scordato di scrivere "e che vada al di là del semplice sistema delle detrazioni" al termine del primo paragrafetto.
30 settembre 2011 9:39 - francescodeleo
Se si eliminasse la moneta cartacea e le monetine usando al loro posto la moneta elettronica si potrebbero raggiungere risultati apprezzabili anche con l'attuale sistema di tassazione. Ciò che l'attuale sistema di tassazione non prende in considerazione sono le spese che ognuno di noi sostiene; è vero che ci sono dei limiti al di sotto dei quali si viene risparmiati ma sono in misura fissa e non si tiene conto di come ognuno di noi spende e perchè (o per cosa), ovvero questi limiti sono generici e non adattabili, soprattutto in base alla composizione familiare.

Finoa quando non scomparirà del tutto, la moneta tradizionale alimenterebbe ancora il lavoro nero (nell'articolo si parla di imposta sulle transazioni monetarie e quindi conto su conto e non da conto a mano) e che porterebbe nuovamente all'evasione delle imposte (se non lavoro non ho i soldi per pagare le imposte e quindi non le pago perchè così prevede il nuovo sistema).

Anche la determinazione del valore di mercato mi lascia perplesso: un immobile ha un valore che va al di là del mero valore tecnico ma dipende anche da altri fattori: domanda, valore artistico, ecc. Per quanto riguarda la domanda se successivamente il valore di mercato del bene dovesse ridursi per qualsiasi motivo si scoprirebbe che negli anni passati ho pagato tasse per un bene che è stato sopravvalutato e quindi dovrebbe sorgere il diritto al rimborso di ciò che ho pagato in eccesso. Per i beni artistici non immobili: si scopre che un dipinto è falso e quindi ho diritto a chiedere il rimborso della tassa pagate ma non dovute; sorge il problema della valutazione del bene: chi e come.

Tale sistema non risolve il problema dei conti più o meno leciti esteri.

I prezzi dei beni, tolta l'iva, diminuirebbero? Del resto a tasse si sostituiscono tasse. E' il consumatore che pagherà l'imposta sulle transazioni per l'acquisto di beni?

Giusto qualche semplice considerazione, del resto è teoria.
29 settembre 2011 15:52 - Cepu
Interessante. Nella vicina svizzera l'imposizione è sia sul reddito che sulla sostanza termine per indicare il patrimonio, sia in titoli, beni mobili e immobili): quest'ultima che si applica principalmente a persone fisiche e giuridiche che possiedono beni in svizzera e non dichiarano redditi. E ovviamente, i beni ecclesiastici sono sono certo esentati.

Siamo fortunati, possiamo consultare la relativa documentazione comodamente in italiano. A titolo di esempio, di seguito link al modulo di dichiarazione persone fisiche, dove si può apprezzare la linearità dei nostri vicini. Da pagina 30 delle istruzioni.

http://www4.ti.ch/fileadmin/DFE/DC/DOC-IPF/2010/2010_istruzi oni_persone_fisiche.pdf
28 settembre 2011 19:23 - lucillafiaccola1796
fisco...arli TUTTI a *orte!

Mino Tauroooooooooooo!!!!!!!
28 settembre 2011 18:36 - savpg8801
Leggerò tutto quando ne avrò il tempo e la condizione mentale di sintesi.
Per ora mi limito ad osservare che la critica al sistema obsoleto, come del resto insegnano anche i canoni della scienza delle finanze, ovviamente regge.
ma.....art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
e, per ora, sta bene; è così.
Ma quando si asserisce:
...Il reddito si tradurrà in patrimonio ed in quel momento deve essere tassato...
cominciamo ad essere già fuori dalla realtà.

Non tutti i cittadini e contribuenti (non sempre insieme identificabili nello stesso) traducono il reddito in patrimonio perchè la capacità e la predisposizione di spesa non sono le stesse.
Si obietterà che, se spende o acquista beni diversi o di consumo, paga l'IVA o altre imposte. Non è vero neppure questo. L'imposizione indiretta è facilmente evitabile. Citerei, ma in altra sede, quanto può essere a mia ed altrui conoscenza circa, la ormai producente vanto, grandezza del fenomeno.
Premesso che si assume quale oggetto di spesa, parte del reddito guadagnato o prodotto,
:
Le spese fatte all'estero, non pagano tasse in Italia.
I soldi portati all'estero non si tramutano in capitale e quindi patrimonio tassabile.
E chi capisce questo al volo ne potrà mettere tante altre di ragioni per cui tassare ciò che si vede alla luce del sole e pure registrato, è proposta fuori luogo.
Infatti se al posto di un appartamento al mare mi compro un quadro d'autore, chi mai ipotizzerà di farmene cespite per future tassazioni? Sì, può accadere di tutto in materia fiscale in quanto essa è applicabile politicamente a qualsiasi cosa.
Ma questa di tassare facilmente i patrimoni è pura mancanza di buon senso in quanto si approccia ad un iniquo concetto: il patrimonio visibile ed accertabile (sempre comunque eludibile con prestanome o altre manovre) e quello occulto, o, quantomeno speso in divertimenti, consumi (magari cinesi) beni vari,pranzi, feste, passioni, ecc. o sperperato per altri desideri (ognuno fa per se) che non siano quelli del risparmio o dell'acquisto di patrimonio, sono due concetti opposti e disonesti ai fini della impositività per la loro iniquità.

Quindi proposta (non tanto originale, del resto, in certi ambienti) incostituzionale per articolo e incostituzionale per metodo applicativo e legato a differenzialità di comportamento fra cittadini, quindi disparità di trattamento.
Senza contarne la banalità e tendenzialità di parte che se ne evince dal concetto.
Ma senz'altro è opinione come tutte le altre, quindi rispettabile in quanto tale.
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