A me pare che questo nuovo vice ministro dell’economia
Grilli gli abbiano detto vai a Porta a Porta e fai, parlando
di fisco, la ..faccia feroce
Non elenco, per non annoiare, il numero di strumenti che il
fisco attualmente dispone ( … nemmeno la Stasi della DDR
ne vantava altrettanti ..) per snidare l’evasore, per
soffermarmi sulla sua dichiarazione :
‘tutti gli intermediari dovranno inviare tutti i movimenti
degli italiani e l'Agenzia delle entrate dovrà verificare"
‘
per chiedermi a che cosa serviranno questi miliardi di dati
quando da anni l’ultimo dei finanzieri può richiedere
alla banca sul conto di ciascuno di noi tutte le
informazioni del caso.
E che dire poi dell’aspetto deterrente del penale , quando
apprendiamo in questi giorni dalla Gazzetta del Mezzogiorno
che :
‘ Va verso la prescrizione di tutti i reati il processo
che è ancora alle fasi preliminari e che è scaturito dalle
indagini avviate 12 anni fa dalla procura di Bari della
Repubblica sulla gestione della Missione Arcobaleno. ….
la Procura, d’accordo con i difensori degli imputati, ha
chiesto un ulteriore rinvio preliminare per giungere a una
declaratoria predibattimentale della prescrizione di tutti i
reati. ….
Il collegio ha accolto la richiesta delle parti e rinviato
il processo al 17 maggio 2012, quando tutti i reati saranno
ormai prescritti. ‘
P.S.: ques'anno sono andato in vacanza a Milano Marittima e
sulla spiaggia facevano sfoggio decine e decine di banchi
tenuti da extracomunitari con un forte afflusso di
clientela. ... non ho visto un finanziere.
6 dicembre 2011 23:59 - Cepu
Ma guarda un pò...
Se si mente al fisco sono previste sanzioni penali.
Lo dice il vice ministro all'Economia,Vittorio Grilli,
durante Porta a Porta, spiegando che "prima erano previste
sanzioni amministrative, ora la sanzione è penale e scatta
anche nei processi di accertamento". "Inoltre dal primo
gennaio - aggiunge - tutti gli intermediari dovranno inviare
tutti i movimenti degli italiani e l'Agenzia delle entrate
dovrà verificare".
Qualcosa si muove. Col penale di mezzo le cose cambiano,
soprattutto nelle aziende.
6 dicembre 2011 19:35 - lucillafiaccola1796
pagare le tasse a mary mounts o il condom-inio?
this is the question!!!
c'è del marcio in italandia!!!!
pagheremo le ta$$e SOLO quando avranno fatto sputare i Con
Tributi agli Eva $ori, NON PRIMA!!!!
Tengono al Con Con-$enso...devi porger loro tutti i buchi
perché ti fottano altrimenti fannno le lacrimucce?
E noi gli facciamo evaporarare tutta l'acqua del Con
Senso...Come i Pesci fuor d'acqua!!!!!! La volontà è
Materia!!!!
6 dicembre 2011 16:26 - Alessandro_Pedone
@enni4531
Comprendo che l'articolo in commento è molto lungo e quindi
una lettura veloce può generare difficoltà di
comprensione. Sono certo, però, che se avrà la pazienza
di leggere tutto l'articolo, capirà che il suo dirigente
d'azienda o professionista pagherà la sua buona quota di
tasse, nel modello che ho proposto, attraverso la tassa
sulle transazioni, che rappresenta la seconda gamba del
modello fiscale che ho proposto.
6 dicembre 2011 12:27 - ennio4531
Pedone suggerisce di detassare i redditi delle persone
fisiche e abolire l'IVA e far gravare quasi tutto sui
patrimoni.
Per cui facciamo questo esempio.
Dirigente d'azienda ovvero professionista ecc. reddito:
100.000 euro annui detassati.
Consuma tutto in esenzione d'imposta IVA e una volta giunto
all'età delle pensione ne gode ovviamente detassata.
Conclusione: c'è un detto comune che sostiene che in
questa vita due sono le cose a cui non si può sfuggire: la
morte e le tasse.
Non è così !
Il nostro, in punto di morte grazie alle tesi pedoniane,
potrà affermare: le tasse ? Tiè !
5 dicembre 2011 15:31 - nino5516
Perfettamente d'accordo con savpg8801.
Che ci si orienti a tassare progressivamente dalle persone
(reddito), alle cose (patrimoni e consumi), mi pare utile e
saggio.
Però, penalizzando l'eccesso dei consumi, in particolare
quelli futili, energivori e voluttuari.
Perché, è ricco chi "fa una vita da ricco", spendendo e
spandendo tra lusso e sprechi, non certamente il
parsimonioso che con i propri risparmi si è comprato la
casa per sè ed i figli.
Quindi, vedrei bene un aumento dell'IVA, anche fino al 50%,
da applicare per il lusso ed il tempo libero, con
imposizione variabile anche per beni della stessa natura,
scaglionandola progressivamente in funzione del loro
prezzo.
E contemporaneamente esentando l'IVA per i prodotti di
consumo essenziali (una determinata quantità pro-capite).
1 ottobre 2011 19:11 - lucillafiaccola1796
i Contribuenti pagano il pizzo allo stato d'ind.ig.ec.ENZA,
i negozianti pagano il pizzo che poi si riversa sul
consumatore ricco e povero alla fiama, e siamo a due fiame,
la 3a fiama è costituita dai ristoratori bar ecc e dagli
albergatori che arebbero i fiamosi buttatisi in
commerindustria! e Noi siamo sis.temati!!!! ma la trippa è
finita... i primi ad andarsene affancatus per mancanza di
CICCIA saranno i municipali e ben gli Sta.Lin ke siamo
stufisssimiiiiii!!!!!!!!! a chaxxo servono cost'oro?
30 settembre 2011 9:44 - francescodeleo
Mi sono scordato di scrivere "e che vada al di là del
semplice sistema delle detrazioni" al termine del primo
paragrafetto.
30 settembre 2011 9:39 - francescodeleo
Se si eliminasse la moneta cartacea e le monetine usando al
loro posto la moneta elettronica si potrebbero raggiungere
risultati apprezzabili anche con l'attuale sistema di
tassazione. Ciò che l'attuale sistema di tassazione non
prende in considerazione sono le spese che ognuno di noi
sostiene; è vero che ci sono dei limiti al di sotto dei
quali si viene risparmiati ma sono in misura fissa e non si
tiene conto di come ognuno di noi spende e perchè (o per
cosa), ovvero questi limiti sono generici e non adattabili,
soprattutto in base alla composizione familiare.
Finoa quando non scomparirà del tutto, la moneta
tradizionale alimenterebbe ancora il lavoro nero
(nell'articolo si parla di imposta sulle transazioni
monetarie e quindi conto su conto e non da conto a mano) e
che porterebbe nuovamente all'evasione delle imposte (se non
lavoro non ho i soldi per pagare le imposte e quindi non le
pago perchè così prevede il nuovo sistema).
Anche la determinazione del valore di mercato mi lascia
perplesso: un immobile ha un valore che va al di là del
mero valore tecnico ma dipende anche da altri fattori:
domanda, valore artistico, ecc. Per quanto riguarda la
domanda se successivamente il valore di mercato del bene
dovesse ridursi per qualsiasi motivo si scoprirebbe che
negli anni passati ho pagato tasse per un bene che è stato
sopravvalutato e quindi dovrebbe sorgere il diritto al
rimborso di ciò che ho pagato in eccesso. Per i beni
artistici non immobili: si scopre che un dipinto è falso e
quindi ho diritto a chiedere il rimborso della tassa pagate
ma non dovute; sorge il problema della valutazione del bene:
chi e come.
Tale sistema non risolve il problema dei conti più o meno
leciti esteri.
I prezzi dei beni, tolta l'iva, diminuirebbero? Del resto a
tasse si sostituiscono tasse. E' il consumatore che pagherà
l'imposta sulle transazioni per l'acquisto di beni?
Giusto qualche semplice considerazione, del resto è teoria.
29 settembre 2011 15:52 - Cepu
Interessante. Nella vicina svizzera l'imposizione è sia sul
reddito che sulla sostanza termine per indicare il
patrimonio, sia in titoli, beni mobili e immobili):
quest'ultima che si applica principalmente a persone fisiche
e giuridiche che possiedono beni in svizzera e non
dichiarano redditi. E ovviamente, i beni ecclesiastici sono
sono certo esentati.
Siamo fortunati, possiamo consultare la relativa
documentazione comodamente in italiano. A titolo di esempio,
di seguito link al modulo di dichiarazione persone fisiche,
dove si può apprezzare la linearità dei nostri vicini. Da
pagina 30 delle istruzioni.
Leggerò tutto quando ne avrò il tempo e la condizione
mentale di sintesi.
Per ora mi limito ad osservare che la critica al sistema
obsoleto, come del resto insegnano anche i canoni della
scienza delle finanze, ovviamente regge.
ma.....art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di
progressività.
e, per ora, sta bene; è così.
Ma quando si asserisce:
...Il reddito si tradurrà in patrimonio ed in quel momento
deve essere tassato...
cominciamo ad essere già fuori dalla realtà.
Non tutti i cittadini e contribuenti (non sempre insieme
identificabili nello stesso) traducono il reddito in
patrimonio perchè la capacità e la predisposizione di
spesa non sono le stesse.
Si obietterà che, se spende o acquista beni diversi o di
consumo, paga l'IVA o altre imposte. Non è vero neppure
questo. L'imposizione indiretta è facilmente evitabile.
Citerei, ma in altra sede, quanto può essere a mia ed
altrui conoscenza circa, la ormai producente vanto,
grandezza del fenomeno.
Premesso che si assume quale oggetto di spesa, parte del
reddito guadagnato o prodotto,
:
Le spese fatte all'estero, non pagano tasse in Italia.
I soldi portati all'estero non si tramutano in capitale e
quindi patrimonio tassabile.
E chi capisce questo al volo ne potrà mettere tante altre
di ragioni per cui tassare ciò che si vede alla luce del
sole e pure registrato, è proposta fuori luogo.
Infatti se al posto di un appartamento al mare mi compro un
quadro d'autore, chi mai ipotizzerà di farmene cespite per
future tassazioni? Sì, può accadere di tutto in materia
fiscale in quanto essa è applicabile politicamente a
qualsiasi cosa.
Ma questa di tassare facilmente i patrimoni è pura mancanza
di buon senso in quanto si approccia ad un iniquo concetto:
il patrimonio visibile ed accertabile (sempre comunque
eludibile con prestanome o altre manovre) e quello occulto,
o, quantomeno speso in divertimenti, consumi (magari cinesi)
beni vari,pranzi, feste, passioni, ecc. o sperperato per
altri desideri (ognuno fa per se) che non siano quelli del
risparmio o dell'acquisto di patrimonio, sono due concetti
opposti e disonesti ai fini della impositività per la loro
iniquità.
Quindi proposta (non tanto originale, del resto, in certi
ambienti) incostituzionale per articolo e incostituzionale
per metodo applicativo e legato a differenzialità di
comportamento fra cittadini, quindi disparità di
trattamento.
Senza contarne la banalità e tendenzialità di parte che se
ne evince dal concetto.
Ma senz'altro è opinione come tutte le altre, quindi
rispettabile in quanto tale.