Pfui!, aggiungerei all'elenco delle bufale recenti anche la
SOCIAL CARD ^__^
5 ottobre 2011 19:22 - ennio4531
x pfui
ti dò atto che sei bene informato sui meandri della P.A.,
però sarebbe bene in futuro darci per qualsiasi problema
una visione di tutto l'insieme.
Per cui, diamo pure dell'ignorante a Brunetta, ma affermare,
per quanto attiene il certificato antimafia, 'quindi la
ditta non deve produrre un bel niente (DL 74/2001, art 4
c.13)' per poi dirci che di fatto il certicato va presentato
a causa di enti pubblici indolenti...
beh a me pare che non ci si debba comportare come quell'ateo
che sosteneva di essete tale in quanto la Bibbia sosteneva
l'inesistenza di Dio.
L'ateo non diceva il falso in quanto nella Bibbia c'è
scritto: Dio non esiste.
Solo che citava solo uno spezzone della frase che completa
diceva; Dio non esiste, dice lo stolto.
5 ottobre 2011 14:59 - pfui!
Ma ancora credete alla favola dell'informatizzazione della
PA?
Ma avete idea di quanti milioni di € sono stati spesi per
la Carta d'Identità Digitale, per la Carta Nazionale dei
Servizi, per il SISTRI, per gli innumerevoli progetti di
E-Government, per gli innumerevoli e vergognosi siti web,
per l'agenzia AIPA poi diventata CNIPA e infine DIGIT@PA, e
per i vari loghi che Brunetta presenta ogni sera in tv?
Con quali vantaggi per cittadini e imprese? (salvo le solite
ditte appaltatrici...)?
5 ottobre 2011 13:57 - andree0070
"(...) anzi, potrebbe essere controproducente all'esercizio
del potere vessatorio sui cittadini."
Esatto e non dimentichiamo, sarebbe controproducente perché
non potrebbe più piazzare parenti, amici e parenti di amici
in posti statali sostanzialmente inutili, quindi di tutto
riposo, pur se pagati...
Anche questo è potere!
5 ottobre 2011 12:09 - renzo1391
rettifico, non MENZIONI ma MENZIONO. Sono io che scrivo.
5 ottobre 2011 12:08 - renzo1391
Ancora a chiedersi cosa fa Brunetta? Tante chiacchere.
Per l'ennesima volta menzioni il caso di
postacertificata.gov.it che, SECONDO LUI, avrebbe dovuto
snellire i rapporti del cittadino con la pubblica
amministrazione.
PECCATO CHE POCHISSIMI UFFICI (almeno a livello comunale) si
siano dotati della LORO casella di posta.
A cosa serve a Roma se la casella ce l'ha solo il sindaco ed
il dirigente anagrafe?
A cosa serve a Tivoli se la casella ce l'ha solo la
direzione amministrativa?
e chissà quanti altri comuni sono nella stessa situazione.
5 ottobre 2011 10:27 - davide1432
Certificati antimafia: sarà anche vero che le PA dovrebbero
procurarseli, che c'è l'autocertificazione, che il
certificato della Camera di Commercio dovrebbe essere
"equiparato alle comunicazioni... delle Prefetture", ma sta
di fatto che anche se è già così le PA te lo chiedono lo
stesso. E se una PA te lo chiede (all'azienda) tu cosa fai?
Pesti i piedi oppure, siccome hai bisogno di un
finanziamento, eviti di piantare grane, intentare cause e
tirare così avanti per mesi/anni? Lo richiedi alla
Prefettura e basta... peccato che poi ci vogliono mesi
perchè ti venga rilasciato (forse se sei mafioso te lo
procuri prima)!
Per questo Brunetta non solleva una cosa inutile, anche se
dovrebbe solo fare in modo che la PA rispetti le leggi!
5 ottobre 2011 9:19 - pfui!
x ennio:
lo so, è una prassi disgustosa e molto diffusa, come per il
durc.
Purtroppo, chi conosce la p.a., in particolare gli enti
locali (io ci ho lavorato qualche anno), sa bene che
l'attività degli uffici è in buona parte rivolta a
controlli, trasmissioni, rendicontazioni tutte ad uso
interno dei livelli superiori della p.a. stessa.
Solo una piccola parte del lavoro è destinata a produrre il
servizio ai cittadini.
Se poi aggiungiamo che:
- gli amministratori non hanno la minima capacità (né la
volontà) di pianificare obiettivi a medio termine;
- segretari e direttori generali sono "notai" per formazione
e metodo, non manager;
- la dirigenza è spesso deresponsabilizzata, di risponde a
logiche di partito e non è all'altezza dei compiti
assegnati;
- l'organizzazione del lavoro è "spontanea" e
artigianale;
- buona parte del personale impiegatizio è vecchio di età,
formazione, cultura;
- leggi e circolari sono fatte per creare castelli di
carta;
- manca una cultura della qualità del servizio...
...possiamo sperare solo in quei (pochi?) dipendenti
volenterosi che "tirano innanzi" e si sobbarcano anche il
lavoro di capi incapaci e ben retribuiti e di colleghi
fancazzisti. Naturalmente sotto gli strali del Brunettino,
che pensa solo a colpire nel mucchio.
Ma così si va diritti in Grecia.
5 ottobre 2011 7:48 - Gemp57
Un giorno incontrai in una assemblea generale uno di questi
megapapaveri da 170.000 euro/anno e provai a chiedergli se
non fosse mai possibile che un giorno i soldi che la
pubblica amministrazione può utilizzare vengano caricata su
una carta di credito nominativa e che senza alcun
impedimento i soldi si possa spendere liberamente. Se che
gestisce questa carta fa qualcosa di illegale viene
licenziato.
Questo signore non mi ha neppure risposto ed in un secondo
tempo al mio supeioe chiese se ero normale. Questa è la
pubblica amministrazione!!
4 ottobre 2011 11:31 - ennio4531
x pfui!
Ringrazio per l'attenzione e devo concludere che Brunetta è
uno dei tantissimi che in alto loco ignora che i
certificati, o almeno quello antimafia, non si devono
produrre.
Alcune dichiarazioni dei detrattori di Brunetta.
Maroni «Indispensabili per combattere la criminalità».
Fini: «Persa occasione per stare zitto»
Michele Ventura -vicepresidente dei deputati democratici -
«Ecco le idee dell'esecutivo Berlusconi per la crescita:
meno legalità per tutti».
Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza deil Pd. «Il
ministro propone ora per lo sviluppo del Paese una
semplificazione che rischia di indebolire i presidi
antimafia di cui ci siamo dotati in questi anni».
Osservate: nessuno ha detto a Brunetta che la
semplificazione, almeno per il certificato antimafia, era
cosa già fatta.
Certo pfui! avrà ragione, ma le aziende come si comportano
?
Per esempio prendiamo i regolamenti vigenti in Emilia
Romagna per la concessione di contributi alle imprese.
'In linea generale la richiesta, all’autorità competente,
del certificato antimafia viene effettuata direttamente
dalla Regione. Tuttavia, al fine di favorire lo snellimento
delle procedure di erogazione del contributo la
certificazione antimafia, ai sensi dell’art. 10, comma 6
del D.P.R. 3 giugno 1998, n. 252, può essere richiesta
all’autorità competente direttamente dai beneficiari del
contributo (scelta consigliata), utilizzando il modulo
predisposto dalla Regione, a cui dovrà essere allegato, in
duplice fotocopia, il certificato di iscrizione presso la
C.C.I.A.A. di data non anteriore a 6 mesi e comunque
aggiornato, corredato dell’apposita dicitura antimafia.'
Ricapitolando: per il certificato antimafia l'Ente pubblico
dovrebbe arrangiarsi, ma lo stesso ente pubblico, lanciando
un messaggio perentorio e incredibile: scelta consigliata,
suggerisce alle imprese di procurarselo.
Domanda: se pfui fosse a capo di un'azienda che lavora per
la Regione Emilia-Romagna e dovesse riscuotere dei
quattrini, il certificato antimafia corre a procurarselo
oppure lascia che sia l'ente pubblico a richiederlo?
Caro pfui!... questa Italia è assai complicata ....
3 ottobre 2011 21:04 - pfui!
@ennio4531:
traduco in italiano l'articolo citato nel mio post
precedente:
"La certificazione antimafia è acquisita d'ufficio dalla
pubblica amministrazione tramite collegamento telematico
alle procure".
3 ottobre 2011 21:03 - pfui!
@ennio4531:
"(...) Le stazioni appaltanti (...) acquisiscono d'ufficio,
anche per via telematica (...) la prescritta documentazione
circa la sussistenza delle cause di decadenza, sospensione
o divieto previste dall'articolo 10 della legge 31 maggio
1965, n. 575, e successive modificazioni."
(art.4 c.13 del DL70/2011 come modificato dalla
L106/2011)
Non mi stupisco che una ditta non conosca la legge, visto il
bailamme normativo italiota.
E nemmeno mi stupisco, ormai, che la conosca Brunetta...
3 ottobre 2011 11:46 - ennio4531
Caro pfui,
ringrazio per l'informazione.
Ma allora, quando Brunetta ha detto quello che ha detto e, a
dritta e manca, l'hanno massacrato evidentemente dobbiamo
concludere che tutti i detrattori di Brunetta, ignorando
quello che tu affermi essere vero, sono allo stesso livello
di Brunetta e cioè non sanno che le imprese non devono
presentare il certificato antimafia ?
Giusto ?
2 ottobre 2011 10:32 - pfui!
Brunetta vuole snellire la P.A.?
Forse è meglio che spieghi cosa è costretto a fare un
impiegato pubblico per comprare un bene: così tutti
capiranno quanto sia assurdo il castello di regole che si
applicano nella pubblica ammministrazione e che l'unica
conseguenza è una estrema lentezza nel conseguire risultati
semplici per qualsiasi privato.
La procedura semplicifata (!) per l'acquisto di beni in
economia sotto 40.000 euro consiste in:
1) scrivere una determinazione dirigenziale per mettere nero
su bianco che occorre fare l'acquisto, esplicitando i
motivi
2) aspettare che il dirigente la firmi
3) richiedere all'AVCP il codice CIG per la tracciabilità
dei flussi finanziari, da indicare in tutti i documenti
successivi
4) richiedere almeno cinque preventivi a ditte diverse,
citando il CIG nella richiesta
5) richiedere telematicamente il DURC di ogni ditta per
verificare il versamento dei contributi
6) scrivere un verbale di aggiudicazione nel quale si
indicano i criteri adottati e si evidenzia che le ditte
hanno i requisiti di affidabilità ecc.ecc.
7) comunicare alla ditta l'aggiudicazione
8) ORDINARE LA MERCE
9) all'arrivo della merce, controllare la qualità e
scrivere il verbale di collaudo.
10) all'arrivo della fattura, richiedere alla ditta i dati
bancari con l'elenco dei soggetti abilitati a operare sul
c/c e le copie dei loro documento d'identità
11) controllare che il pagamento non debba essere sospeso
perché la ditta ha pendenze fiscali
12) se tutto è ok, preparare l'atto per la liquidazione
13) portarlo alla firma del dirigente
14) trasmetterlo ai servizi finanziari
15) i servizi finanziari attestano la correttezza di impegno
e liquidazione
16) il mandato va al tesoriere (banca)
17) la banca paga la fattura (con spese al
beneficiario...).
E questa è la procedura semplificata...
Dalla decisione dell'acquisto al pagamento possono passare
MESI! E' chiaro che così tutti gli impiegati sembrano
fannulloni!
2 ottobre 2011 10:11 - pfui!
@ennio4531
L'intervento di Ennio dimostra che Brunetta, quando parla,
fa solo danni.
Il certificato antimafia E' GIA' richiesto d'ufficio dalle
P.A. alla Prefettura quando una ditta vince un appalto,
quindi la ditta non deve produrre un bel niente (DL 74/2001,
art 4 c.13).
E negli altri casi in cui è richiesta, si può sempre
produrre la dichiarazione sostitutiva DA BEN 11 ANNI (DPR
445/2000)!!!
Ma forse queste leggi Brunetta non le conosce...
(...e nemmeno quelle sul DURC, visto che non sa che il DURC
è richiesto direttamente in via telematica dalle P.A. agli
enti certificatori...)
1 ottobre 2011 19:14 - ennio4531
Quando si parla di semplificazione amministrativa, il nostro
Mastrantoni, come su altri argomenti, si mantiene sul
generico ovvero ... chiacchiere.
Perchè non propone poche cose, ma concrete, su che cosa
fare ?
Per esempio, il certificato antimafia ha da essere prodotto
dall'impresa oppure dovrebbe essere la pubblica
amministrazione ad arrangiarsi ?
30 settembre 2011 20:39 - lucillafiaccola1796
in italia la rivoluzione? l'unica rivoluzione che si fa è
quella finta dei bussolotti delle estrazioni dell'8!!!!!!!
30 settembre 2011 14:55 - minotauro5801
C'e' solo un modo per semplificare le pratiche burocratiche:
eliminare tutti gli inutili, dannosi e nocivi grassatori che
siedono negli uffici chiamati: "UFFICIO IMPICCIAMENTO
PRATICHE SEMPLICI".Cosa che, purtroppo, a meno di una bella
rivoluzione, non avverra' MAI.