Ogni tanto la lingua va a battere dove il dente duole.
Milioni di post sono scritti da, sicuramente, ogni cittadino di ogni realtà, almeno italiana, specie se ciclista o pedone.
Molti sono anche quelli scritti, però, da automobilisti, categoria di tartassati e incolpati da responsabilità che dicono di non avere. Pagano le tasse, sull'auto, sul carburante, bollo assicurazione, soccorso stradale, ecc. e quindi fanno quel che vogliono.
Ti ammazzo, ma che vuoi, sono assicurato.
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Ma la guerra continua. Un anno più morti, l'anno dopo meno, ma siamo sempre in una guerra ed è inutile giocarsela a statistiche.
La colpa è spesso di entrambe le "parti", ma quello che si sostiene spesso è che mancano le pene certe ed adeguate; inoltre manca la volontà di applicarle e di togliere dall'ordinamento il concetto minimalista che fa capo al reato di "colposità". L'omicidio colposo è una passeggiata nel cortile di una caserma o davanti a un posto di polizia..poi un giudice ti manda ai domiciliari con una firmetta e tutto è risolto. Ne ammazzi 4 o 5 te la cavi con qualche giorno in più. Vedansi alcune cronache di tutti i giorni.
Assenza, quindi, di gravi conseguenze penali, comporta induzione a commettere atti criminosi, spacciati per inezie comportamentali dense di attenuanti, in quanto considerati pressoche impunibili o poco più.
Ma il Codice della Strada parla chiaro:
art.140 norme comportamentali del conducente e
art.141 norme riguardanti la velocità e il comportamento conseguenti.
http://www.altalex.com/index.php?idnot=34126#titolo
per esempio.
Di qui non si scappa.
Basta leggere, applicarle, e farle applicare.
Il problema è sì in parte attribuibile alla nebbia assassina, all'albero centenario piantato lì apposta, alla curva invisibile, alla rotatoria in cui nessuno vuole arrivare ultimo, al rompiballe del ciclista che meglio fosse stato a casa, o all'attraversamento (striscie o non striscie) di un essere umano, magari un po' imbranato e claudicante...e che ci vuoi fare? Forse ucciderlo subito è meglio?