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19 maggio 2012 20:06 - nitto
Non dimentichiamo che la politica del FMI e della Banca Mondiale ha ridotto l'america latina alla fame solo a beneficio dei super ricchi. Ora in America Latina hanno capito e hanno buttato fuori sia l'FMI che B.M. cominciando a nazionalizzare ciò che è un bene nazionale: petrolio,acqua, energia,telefoni, sempre per il bene del popolo. Le ricette del F.M.I. e della B.M. hanno generato disastri in tutti i paesi dell'Africa e del sud del mondo, ora stanno provandoci con la Grecia, il Portogallo, la Spagna L'Italia, l'Irlanda. Quello che dobbiamo fare e cambiare la nostra classe dirigente ed eleggere gente che vuol vedere un mondo diverso senza liberismo.
18 gennaio 2012 16:33 - savpg8801
Poco d'accordo, se il mio parere potesse valere qualcosa, su questa bordata di anticostituzionalità e illegittimità(ovviamente perchè se è anticostituzionale è anche illegittimo) espressa da contestatori ed oppositori globali a cui ogni decisione, per partito preso, va indigesta, pur di far casino.
Dopo tante risoluzioni prese dai conclamati ed autorizzati dal Popolo, inutili, inconcludenti e dannose-spesso- decisioni tali che si stava per mettere in saldo l'Italia, vista l'incapacità e la non rispondenza di costoro mandatari politici(e mi fermo qui nella definizione), meglio rivedere il concetto di governo "illegale" e porlo nella sua vera luce di cambiamento al fine di poter salvare la Baracca.
Riconducendoci ai fatti del giorno per pura similitudine, anche un Capitano "legalmente" comandante, può essere rilevato "legalmente" financo da un inferiore, lo si sappia, se si comporta indecentemente e con tendenze pericolose per coloro i quali ha responsabilità. Con tutto il rispetto delle decisioni del potere inquirente.
Quindi, tutto questo teatrino della politica, che di porcellum ha tutto, suinamente parlando e a prescindere dal Sig.Calderoli che non sto a dire come lo considero, lui e gli altri centomila di ogni risma, ordine e grado e tesseramento, dico-questo spettacolino- è un bene che venga messo da parte (sperando anche nell' ormai inutile e improduttiva erogazione di compensi di migliaia di scaldasedie solo per farsi intervistare e nulla operare) per far posto almeno a qualcuno che ci provi a sanare l'Italia. Lasciamo provare questi.
In definitiva un concetto di democrazia basato semplicemente su conteggi di numeri, non è certo sinonimo di buona amministrazione e buon governo perchè amministrare malamente è reato e conduce alla bancarotta, quindi è perseguibile legalmente(ma solo ai politici questo beneficio è consentito), perciò è atto anch'esso illegale e anticostituzionale.
Cerchiamo o no di sanare la nostra Nazione?
Allora, a prescindere dai ventilati "poteri" e dalle cospirazioni, mettiamo da parte per un po' questa poltronara politica e miriamo al sodo.
18 gennaio 2012 9:18 - kiriosomega
Abbiamo un Governo ANTICOSTITUZIONALE ed ILLEGITTIMO DOVUTO E VOLUTO DA POTERI FORTI INTERNI E TRANS NAZIONALI, LE BANCHE. Governo ex abrupto giunto al "comando" perché il sig Presidente della Repubblica ha spento, non solo a mio avviso, la luce della Costituzione, ancor più dimostrando quell'afflato mortale tra capitale bancario e idea comunista. Allora, dopo la "porcellum" del sig Calderoli, ecco la "porcellum" politico del sig Napolitano. Benvenuti nel Paese dei soviet bancari.
OH, PER NON ESSERE FRAINTESO, NON E' CHE CON IL SIG BERLUSCONI Sì STESSE MEGLIO, LUI LE MANI NELLE TASCHE NOSTRE FACEVA APPARIRE DI NON METTERLE, MA CE LE SACCHEGGIAVA ATTRAVERSO LEGALIZZATI SISTEMI DIVERSI, E SOPRATTUTTO AVEVA COSTRETTO SINDACI E REGIONI A FINANZIARSI NEI NOSTRI PORTAFOGLI. Insomma, in questo Paese, NOI PEONES, siamo come le pecore di razza "tincul", solo che non diamo la lana, bensì l'a...no, NO IL PORTAFOGLI.
kiriosomega
27 dicembre 2011 18:25 - savpg8801
Si proprio strani commenti Cepu.
Per licenza, si intende l'avviamento. Lo sai cos'è l'avviamento? O sei tanto giovane e disinformato che non ti passa per la mente neppure un minimo di tecnica commerciale, almeno vai a imparare(ormai tutti sanno tutto cliccando sul web).
Ad ogni modo l'Avviamento Commerciale è la capacità dell'impresa di generare utili in virtù della notorietà acquisita nel tempo presso la clientela ed anche legata all'ubicazione dei locali. Molto sinteticamente.
Un'impresa, un negozio, una ditta, una qualsiasi attività commerciale che nell'arco degli anni si è formata una clientela, ha diritto ed è sempre stato così, tant'è che leggi, sentenze ed altro lo sanciscono, ad una sorta di diritto d'autore, di compenso per le spese sostenute, la fatica devoluta, le migliorie apportate, l'abbellimento e la manutenzione dei locali, l'ubicazione (cosa non da poco ed anche costosissima) il compenso di sacrifici e risorse spesi per l'acquisizione e la conservazione di un nome appetibile e di un volume di clientela utile a mantenere in futuro una certezza di lavoro. Anche per i dipendenti, caro amico Cepu.
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Tutte queste liberalizzazioni, quindi, sono sinistri provvedimenti ciechi per due motivi:
1) Vanificare un valore dato ad un'azienda al di là del puro inventario di chiusura.
2) Immettere sul mercato milioni di possibili pretendenti a caotiche aperture, spessissimo fallimentari e lo si vede già da quando il governo Prodi, con Bersani, ne fecero diverse, e senza un fondamento di clientela probabile e certa al fine di assicurarne la sopravvivenza col pretesto sciocco di eliminare concorrenze, cartelli, dando a tutti la possibilità di fare tutto. Ma ti pare che possa essere realistico che in una strada decine di fruttivendoli o di edicolanti decidano, ex novo e senza lacci burocratici e di costi, metter su decine di botteghe? Il vendibile è quello che è, e tutti non avranno possibilità di superare la soglia di utile, quindi fallimento e chiusura e crisi maggiore.
Poi chi presterebbe soldi a un'attività di incerto futuro?
Centinaia di migliaia di imprese iniziano attività e dopo poco, avvolti dai debiti per mancanza di prospettive di vendita e di clientela ed anche di capacità, falliscono.
Quando non esistono più regolamentazioni di distanze, di localizzazione, di licenze, di deterrenze utili e necessarie, il tutto va nel caos; e dopo si invocano aiuti di Stato per mantenere gente che vuol fare solo commercio o altre attività comode, al posto di altre che stanno scomparendo.
27 dicembre 2011 11:46 - Cepu
Ma sav, ti sembra normale che una licenza si venda ?

La licenza si ottiene dal comune, e se non si esercita la si restituisce al comune.

Non ne fa commercio. Non è etico fare commercio di un'autorizzazione pubblica, assegnata a suo tempo per CONCORSO !!!!
22 dicembre 2011 14:50 - savpg8801
L'egoismo impera.
Molti anni fa c'erano le licenze che prevedevano vincoli di ogni genere, distanze, numero di abitanti, metri quadrati, bagno se richiesto, rigidissimi vincoli tabellari. Cioè le commissioni potevano concedere o meno licenze strettissime su cosa vendere.
La concorrenza c'era comunque.
Ne racconterò brevemente una. Mio padre aveva un negozio. Volevamo vendere la licenza e cedere l'attività esercitata in un locale determinato (37 mq):
Il comune negò il permesso perchè esigeva , per il cambio, 40 mq con tolleranza del 5%. Ricorsi su ricorsi, decisioni in giunta, non diedero il permesso e il costo della licenza(avviamento)crollò sino a far desistere l'acquirente.
Trovammo un vano adeguato, sembrava fatta. Altro stop del comune. Vanno a pescare nelle carte che dieci anni prima in questo locale c'era una bottega artigiana(faceva pasticcini ecc.). Le disposizioni comunali recitavano che ...udite udite... DOVE SUSSISTEVA UN VANO ARTIGIANALE NON POTEVA ESSERVI SUCCESSIVAMENTE un'attività commerciale.
Perdemmo un altro anno, e finalmente un avvocato, tramite una mia precedente richiesta al comune, riuscì con infinite difficoltà a far prendere al novello acquirente(dopo aver preso l'abilitazione commerciale-richiesta) anche una licenza di artigiano (nella fattispecie-di facciata-ma dovette acquistare certo macchinario) e l'avviamento andò a puttana quasi tutto.
Mi dispiace per i tassisti e i farmacisti, ma i sacrifici quando ci vogliono, bisogna pur farli.
Adesso che tutti possono fare tutto, vedrete quale pletora di attività che nasceranno e moriranno e la colpa....sempre dello Stato naturalmente (e mi dispiace pere Berlusconi che stavolta non c'entra).
22 dicembre 2011 13:40 - felixone
PROSTITUZIONE
+
GIOCO D'AZZARDO
+
DROGHE LEGGERE
=
ninete aumenti di tasse
nessun aumento dell'iva
nessun ritocco alle pensioni
nessun aumento delle accise
più controlli sulle qualità e rischi
più introiti per il fisco
meno guadagni per le mafie
più posti di lavoro
più verde nelle città
meno ragazze schiave della malavita
meno prostitute in giro per le strade
più aria pulita in tutta italia
ecc. ecc.

MA E' MAI POSSIBILE CHE SOLO I POLITICI NON SE NE ACCORGONO???
QUANTO CI GUADAGNANO??
21 dicembre 2011 16:39 - pelix53
Bravo Luciano e bene Donvito(che l'avevo criticata perchè non parlava di sviluppo)confermo che se non si vuol fare la fine della Grecia dobbiamo concentrarci di più sullo sviluppo che sulle tasse a meno che non le rendiamo perenni per coprire i buchi delle pensioni della burocrazia ecc.ecc.Qualcuno purtroppo dovrà rimanere un pò scottato;io penso che la scottatura dell'abolizione degli ordini, chi verrà privatizzato o liberalizzato sarà meno doloroso che non avere più lavoro(la gente non ne avrebbe più da spendere).Poco lavoro per tutti penso sia meglio che niente per pochi
21 dicembre 2011 14:42 - luciano015
Penso proprio che viviamo in una nazione curiosa, che non si decide ad uscire dal medioevo. Corporazioni e barriere ovunque. Tutti a favore delle liberalizzazioni del territorio degli altri, e ciechi alle proprie recinzioni protettive.
Notai, taxi e farmacie sono l'esempio più eclatante, ma se uno guarda come viene trattato il "paziente" nella sanità pubblica, si chiede di chi faccia l'interesse questa sanità. Ma basta che tocchiamo un qualsiasi tema, e vediamo il medioevo emergere. Continuate con la vostra battaglia, e non fatevi intimorire da quanti che vogliono solo continuare a godere delle loro rendite di posizione.
21 dicembre 2011 10:41 - massimo5083
@maurizio: farmaci di marca... ahahhahahahaahhahaha! con tutto il rispetto: torni a fare il taxista e non si introduca in argomenti a lei astratti.
Le uniche e vere liberalizzazioni che dovrebbero essere fatte sono quelle di indurre nuovi bandi di concorso per aprire nuove farmacie e ridurre il numero di abitanti per farmacia, invece di liberalizzare per favorire le solite Coop e Conad!
21 dicembre 2011 9:01 - Vorpius
E' una chimera avere nell'ora di punta un traffico regolare? E' una chimera avere il centro città chiuso come tutte le città Europee.E' una chimera non avere le strade principali con la doppia fila selvaggia.E' una chimera non avere le corsie preferenziali con motorini e mezzi con ogni tipo di permesso. E' una chimera avere in Italia il carburante ad un prezzo umano? Smettiamola di dire sempre le solite sciocchezze!
21 dicembre 2011 8:50 - maurizio4823
Buongiorno, le liberalizzazioni dei taxi e ncc sono già di fatto esistenti.
Spetta alle regioni ed ai singoli comuni la facoltà di indire bandi di concorso per l'assegnazione delle licenze e autorizzazioni, in base alla reale esigenza, quindi non generalizziamo perchè inondare il mercato di auto che girerebbero a vuoto non fà bene ne al portafoglio ne all'ambiente.
Poi vorrei ricordare che liberalizzando i carburanti e le assicurazioni, il consumatore ci ha rimesso.
Invece in Farmacia c'è sempre la fila di persone, (come alle Poste), perchè vengono prescritti farmaci di marca in abbondanza.
21 dicembre 2011 8:10 - cesare4884
siete sicuri oppure e' solo un luogo comune asserire che i taxi non arrivano mai? e se cosi' fosse perche' liberalizzarli colpendo mortalmente chi ha dovuto indebitarsi con le banche per acquistare la licenza (pagare le rate sapendo che il bene per cui paghi non esiste piu' non e' certo simpatico)sarebbe piu' semplice che il comune dove questo accade aumentasse le licenze secondo le necessita'
20 dicembre 2011 21:13 - minotauro5801
Non bisogna mai parlare di argomenti sconosciuti; quindi,per lei e per quasi tutti, di carburanti evitate di vomitare le solite quaqquaracchiate.
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