Il punto fondamentale, taxi o non taxi, è che le licenze
PUBBLICHE sono concesse nominativamente e gratuitamente ai
privati in base a concorso.
Poi, questi privati sono liberi di rivenderle a CHIUNQUE,
sottraendole ai meritevoli designati in un successivo
concorso.
Roba da matti. Si fa in fretta. Le licenze, a fine uso,
vanno ritirate d'autorità e riassegnate in base a concorso
pubblico.
15 gennaio 2012 18:09 - francesco4209
Rispondo a superbrein sui taxi ad Amsterdam.
I taxi ad Amsterdam non sono più cari.
Innanzitutto quasi tutte le auto sono Mercedes o
similari.
Secondo il tassametro si ferma quando l'auto è in coda o
nel traffico (non c'è il tassametro "a tempo" come in
Italia) e questo fa una differenza enorme.
Terzo i primi due chilometri sono inclusi nella tariffa
iniziale, quindi per tragitti brevi in centro la tariffa è
sempre la stessa, circa 7 euro.
Quarto i taxisti non inseriscono a loro piacimento la
"tariffa 2".
Quinto non esistono i costi in più per valigia (in molte
città = 1 euro) o supplementi notturni e festivi come da
noi.
15 gennaio 2012 17:41 - francesco4209
A mio parere il problema fondamentale non è tanto la
liberalizzazione, quanto alcune tipologie di truffe
tollerate dalle amministrazioni comunali.
Una di esse rende inconfrontabile il costo dei taxi in
Italia rispetto ad altri paesi, ovvero quella di selezionare
sul tassametro la tariffa 2 anziché la tariffa 1.
Da quattro anni, i taxi olandesi operano in un sistema
liberalizzato. Una maggiore concorrenza -pensava il Governo-
fara' bene a tutti. Invece la liberalizzazione si e'
rivelata un fallimento. Oggi, viaggiare in taxi costa
decisamente di piu' e molti tassisti brillano solo per
maleducazione e ignoranza. Frutto di una lotta intestina
selvaggia allo scadere del monopolio, di un diffuso senso di
precarieta', d'improvvisazione.
http://www.aduc.it/notizia/risultati+negativi+della+liberali
zzazione+dei+taxi_61563.php.
Per saperne di più sul "sistema-taxi"
www.unicataxibologna.it (siamo la CGIL Taxi di Bologna)
13 gennaio 2012 16:20 - Annapaola Laldi
Sono d'accordo con una certa gradualità per quanto riguarda
la liberalizzazione delle licenze dei taxi, e penso anche
che alcune critiche dei tassisti (penso alla possibilità
che pochi ricchi si accaparrino numerose licenze) siano
degne di grande attenzione.
Quello che mi sembra essenziale da questo momento in poi è
che ciascuno faccia la sua parte in modo serio e rigoroso.
Penso ai Comuni che, a quanto ho capito, sarebbero
l'autorità che rilascia gratuitamente (o quasi) le licenze
dei taxi e ai quali queste licenze dovrebbero tornare,
quando i tassisti smettono di lavorare. Perché, invece,
hanno lasciato che queste licenze diventassero "private" e
potessero essere vendute a carissimo prezzo (tanto che, ho
letto, è necessario per un giovane tassista fare un mutuo
per comprarne una)? E quando è cominciato questo
malcostume?
Tantissime cose sbagliate e sballate, anche molte legate
alla corruzione, sono (state) possibili perché chi deve
controllare non controlla niente e lascia correre spesso per
pura ignavia (ma lo sanno che fine fa fare Dante agli
ignavi? Sarebbe bene che si informassero, perché ... non si
sa mai).