COMMENTI
  (Da 1 a 4 di 4)  
15 febbraio 2012 11:04 - ferrmar
La Banca in questione rappresenta la sintesi del sistema di nefandezza di cui è ricoperta la struttura finanziaria del mercato mobiliare Italia.
Struttura che non trova minimamente alcun ostacolo da Organi di controllo che dovrebbero tutelare il piccolo azionista o investitore. Organi che svolgono compiti da passacarte senza secondo me adeguata competenza, salvo intervenire quando emergono fatti come quelli in questione. La lettura e la pubblicazione delle emissioni non sono segrete ed hanno un'autorizzazione. Perchè l'Organo competente non è intervenuto all'emissione?Formulando quesiti tali da porre in evidenza i rischi? Purtroppo nel decennio si è già visto di tutto e di più, emissioni di obbligazioni truffaldine, pubbliche offerte di azioni di Società attraenti per il nome ma che lo scopo era di spalmare le loro perdite su azionisti ignavi, valutazioni abnormi da parte di Società di consulenza su fusioni nel sistema bancario.
Qui è la sintesi della crisi greca: scarsa serietà, furbizia, menefreghismo, corruzione, competenze a managers troppi e eccessivamente pagati.
9 febbraio 2012 10:01 - francescodeleo
Io credo che le banche & affini siano molto cresciute in quanto a dimensioni. Credo anche che tutte dovrebbero pensare non ad una loro ulteriore crescita ma ad una loro riduzione dimensionale, sia come numero di dipendenti e loro retribuzione, sia come numero di sportelli portandoli per esempio allla metà.
3 febbraio 2012 12:51 - gm da legnano
E' UNA VERGOGNA !!!
La mifid non serve a tutelare il cosumatore ma a toglire ogni responsabilità alla banca o al consulente familiare che hai accolto con ogni onore proprio in casa tua, ove azzeri le tue difese!
Quante volte hai sentito " tanto è la solita formalità burocratica" - " firma adesso tanto potrai leggerla con calma dopo" - " Ormai il nostro rapporto fiduciario è cosolidato e ti puoi fidare di me" - " l' ho fatta firmare anche alla mia mamma" - " se vuoi potrai leggerla per addormentarti"
In quella fase la valenza della tua firma è sminuita. Poi quando piagnocoli per l'argentina o altri prodotti farlocchi, che il venditore ti ha rifilato, confermato e riconfermato che hanno perso anche più del 70% ( al netto delle ricche provvigioni), allora la firma sulla mifid ritrova il suo pieno totale valore a garanzia del VENDITORE !!.. NON del cosumatore!!
Povero pollo o oca o bue totalmente analfabeti nei confronti della schiera di avvocatoni, economisti, legislatori, banchieri, esperti di comunicazione ecc. che hanno stilato le regoline scritte che per legge devi accettare !! .... "Piccola firmetta se vuoi investire"... NON RISCHIARE nel bidone che ti ho così ben venduto; questo sarà poi affidato a favolosi gestori: Professionisti, mica asini come te che ti vuoi avvicinare all'occulta religione della finanza !
"La mifid è una prassi che vuol verificare e metterti al riparo dai rischi che potresti correre" per tentare di ricavare alti rendimenti dai tuoi risparmi impregnati del tuo schifoso sudore ( ma "pecunia non olet" ). "Io, i miei esperti, la tua banca ti aiuteremo a soddisfare la tua avidità di ricchezza"!!
........

A mio avviso ci potrebbe stare, tutta, una class action, se solo qualcuno la volesse impostare ! Chi raccoglirà questo appello ??
1 febbraio 2012 18:33 - savpg8801
Pedone, ha ragione...è così da tempo. Anche prima del MIFID, cioè da quando ci fu il caso Argentina e compagnia bella, le banche cominciarono autonomamente a porre molti più paletti. Firme, adeguatezze, conflitti di interessi, e certe banche non ti davano più un titolo se non firmavi ulteriori moduli.
Ma le firme di acquisto degli ordini avvenivano anche prima, solo che si firmava in scioltezza perchè casi così come l'Argentina non ce n'erano stati.
Si pensi che al proposito, un mese prima del default si proponevano caldamente switch a rendimenti che arrivavano all'11.75% con titoli bund argentini in dollari, da cambiare con quelli già in essere al 9%, poi deflagrati. Per esempio, io che mi ritenevo un non novellino, ma come gli analisti e i consulenti dell'epoca, non sospettosi di defaults, feci solo obiezioni, dato che le quotazioni, al momento erano ancora di circa 73/75%, non ricordo bene e non accettai per riscio valuta.
Ma il rischio era ben più alto. difatti il prezzo crollò a meno di 30% e non si riusciva a vendere. Poi tutte le vicende al proposito quando si sostiene che facendo cause si vincevano.. ma se avevi firmato l'ordine....ciccia.
Su 400000 investitori, scommetto che hanno vinto cause contro le banche qualche decina e si parla di gente in condizioni particolari di percentuali di investimento o che non avevano firmato, magari per negligenza dell'operatore.
Adesso ci stanno attenti bene a non rimetterci la sedia. Però---Pedone mi dica che un impiegato che ci rimette il posto e i soldi per non aver applicato più che correttamente le regole del senno di poi, è da biasimare! Forse, come dice Lei arrivare a riforme così complicate (e semplicistiche nello stesso tempo) tali da non far più lavorare scioltamente nè il venditore nè il compratore.......potrà non essere molto ben accettato. Ciò porterebbe a subbugli nel mercato dei titoli non irrilevante.
Se tutto si potesse ricondurre a scelte delle autorità (ma quali autorità, di grazia) saremmo in una botte di ferro! Dovrebbero garantirci che ci hanno consigliato inequivocabilmente bene. Sennò chi pagherebbe i danni?
E non incolpiamo sempre le banche con accuse di truffe, che pur qualche volta sono tali, ma non sempre. Quando truffe avvengono non credo che siano perfettamente volute, ma indotte.
Ad ogni modo, di questo che è stato detto nell'articolo, se ne è parlato anche in passato; io ho sempre sostenuto che il MIFID e compagnia successiva non è solo, e spacciato e bontà degli autori come TUTELA DEL CONSUMATORE -specialmente retail- ma principalmente, a tutela -e mi pare anche giusto, delle banche e di ogni organismo finanziario di investimento che può operare senza spade di Damocle.
  COMMENTI
  (Da 1 a 4 di 4)