La Banca in questione rappresenta la sintesi del sistema di
nefandezza di cui è ricoperta la struttura finanziaria del
mercato mobiliare Italia.
Struttura che non trova minimamente alcun ostacolo da Organi
di controllo che dovrebbero tutelare il piccolo azionista o
investitore. Organi che svolgono compiti da passacarte senza
secondo me adeguata competenza, salvo intervenire quando
emergono fatti come quelli in questione. La lettura e la
pubblicazione delle emissioni non sono segrete ed hanno
un'autorizzazione. Perchè l'Organo competente non è
intervenuto all'emissione?Formulando quesiti tali da porre
in evidenza i rischi? Purtroppo nel decennio si è già
visto di tutto e di più, emissioni di obbligazioni
truffaldine, pubbliche offerte di azioni di Società
attraenti per il nome ma che lo scopo era di spalmare le
loro perdite su azionisti ignavi, valutazioni abnormi da
parte di Società di consulenza su fusioni nel sistema
bancario.
Qui è la sintesi della crisi greca: scarsa serietà,
furbizia, menefreghismo, corruzione, competenze a managers
troppi e eccessivamente pagati.
9 febbraio 2012 10:01 - francescodeleo
Io credo che le banche & affini siano molto cresciute in
quanto a dimensioni. Credo anche che tutte dovrebbero
pensare non ad una loro ulteriore crescita ma ad una loro
riduzione dimensionale, sia come numero di dipendenti e loro
retribuzione, sia come numero di sportelli portandoli per
esempio allla metà.
3 febbraio 2012 12:51 - gm da legnano
E' UNA VERGOGNA !!!
La mifid non serve a tutelare il cosumatore ma a toglire
ogni responsabilità alla banca o al consulente familiare
che hai accolto con ogni onore proprio in casa tua, ove
azzeri le tue difese!
Quante volte hai sentito " tanto è la solita formalità
burocratica" - " firma adesso tanto potrai leggerla con
calma dopo" - " Ormai il nostro rapporto fiduciario è
cosolidato e ti puoi fidare di me" - " l' ho fatta firmare
anche alla mia mamma" - " se vuoi potrai leggerla per
addormentarti"
In quella fase la valenza della tua firma è sminuita. Poi
quando piagnocoli per l'argentina o altri prodotti
farlocchi, che il venditore ti ha rifilato, confermato e
riconfermato che hanno perso anche più del 70% ( al netto
delle ricche provvigioni), allora la firma sulla mifid
ritrova il suo pieno totale valore a garanzia del VENDITORE
!!.. NON del cosumatore!!
Povero pollo o oca o bue totalmente analfabeti nei confronti
della schiera di avvocatoni, economisti, legislatori,
banchieri, esperti di comunicazione ecc. che hanno stilato
le regoline scritte che per legge devi accettare !! ....
"Piccola firmetta se vuoi investire"... NON RISCHIARE nel
bidone che ti ho così ben venduto; questo sarà poi
affidato a favolosi gestori: Professionisti, mica asini come
te che ti vuoi avvicinare all'occulta religione della
finanza !
"La mifid è una prassi che vuol verificare e metterti al
riparo dai rischi che potresti correre" per tentare di
ricavare alti rendimenti dai tuoi risparmi impregnati del
tuo schifoso sudore ( ma "pecunia non olet" ). "Io, i miei
esperti, la tua banca ti aiuteremo a soddisfare la tua
avidità di ricchezza"!!
........
A mio avviso ci potrebbe stare, tutta, una class action, se
solo qualcuno la volesse impostare ! Chi raccoglirà questo
appello ??
1 febbraio 2012 18:33 - savpg8801
Pedone, ha ragione...è così da tempo. Anche prima del
MIFID, cioè da quando ci fu il caso Argentina e compagnia
bella, le banche cominciarono autonomamente a porre molti
più paletti. Firme, adeguatezze, conflitti di interessi, e
certe banche non ti davano più un titolo se non firmavi
ulteriori moduli.
Ma le firme di acquisto degli ordini avvenivano anche prima,
solo che si firmava in scioltezza perchè casi così come
l'Argentina non ce n'erano stati.
Si pensi che al proposito, un mese prima del default si
proponevano caldamente switch a rendimenti che arrivavano
all'11.75% con titoli bund argentini in dollari, da cambiare
con quelli già in essere al 9%, poi deflagrati. Per
esempio, io che mi ritenevo un non novellino, ma come gli
analisti e i consulenti dell'epoca, non sospettosi di
defaults, feci solo obiezioni, dato che le quotazioni, al
momento erano ancora di circa 73/75%, non ricordo bene e non
accettai per riscio valuta.
Ma il rischio era ben più alto. difatti il prezzo crollò a
meno di 30% e non si riusciva a vendere. Poi tutte le
vicende al proposito quando si sostiene che facendo cause si
vincevano.. ma se avevi firmato l'ordine....ciccia.
Su 400000 investitori, scommetto che hanno vinto cause
contro le banche qualche decina e si parla di gente in
condizioni particolari di percentuali di investimento o che
non avevano firmato, magari per negligenza
dell'operatore.
Adesso ci stanno attenti bene a non rimetterci la sedia.
Però---Pedone mi dica che un impiegato che ci rimette il
posto e i soldi per non aver applicato più che
correttamente le regole del senno di poi, è da biasimare!
Forse, come dice Lei arrivare a riforme così complicate (e
semplicistiche nello stesso tempo) tali da non far più
lavorare scioltamente nè il venditore nè il
compratore.......potrà non essere molto ben accettato. Ciò
porterebbe a subbugli nel mercato dei titoli non
irrilevante.
Se tutto si potesse ricondurre a scelte delle autorità (ma
quali autorità, di grazia) saremmo in una botte di ferro!
Dovrebbero garantirci che ci hanno consigliato
inequivocabilmente bene. Sennò chi pagherebbe i danni?
E non incolpiamo sempre le banche con accuse di truffe, che
pur qualche volta sono tali, ma non sempre. Quando truffe
avvengono non credo che siano perfettamente volute, ma
indotte.
Ad ogni modo, di questo che è stato detto nell'articolo, se
ne è parlato anche in passato; io ho sempre sostenuto che
il MIFID e compagnia successiva non è solo, e spacciato e
bontà degli autori come TUTELA DEL CONSUMATORE
-specialmente retail- ma principalmente, a tutela -e mi pare
anche giusto, delle banche e di ogni organismo finanziario
di investimento che può operare senza spade di Damocle.