Regio decreto-legge 21 febbraio 1938, n. 246 (in Gazz. Uff.,
5 aprile, n. 78). - Decreto convertito in l. 4 giugno 1938,
n. 880,
Articolo 1
......
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o
trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a
sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il
funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la
detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente.
26 febbraio 2012 8:35 - renzo1391
*********quoto******
22 febbraio 2012 8:52 - Cepu
@francescodeleo, ovviamente no. Ma faccia attenzione, in
caso di unità abitativa indipendente, che non ci siano
impianti di ricezione, che evidenziano una quasi certa
violazione dell'obbligo, senza necessità di ispezionare
l'interno. Se ci sono antenne o parabole, vanno smontate.
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Non so se questo è un parere, oppure di notizia da parte di
uno ben informato.
Il mio, di parere, è che posso avere anche cento antenne
sul tetto, ma se non ho APPARECCHI IN GRADO DI RICEVERE non
smonto un bel nulla e non devo pagare lo stesso ben nulla.
23 febbraio 2012 14:15 - Cepu
francescodeleo, fa solo bene. Il canone è per il possesso
di decoder, ovvero ricevitori di radioaudizioni televisive
(satellite incluso, ovviamente).
Usufruire su PC dei video da tutto il mondo fa parte del
regolare funzionamento di internet. E' anche per questo che
si paga la connessione (youtube docet).
Purtroppo scoprirà che la qualità ricevuta è molto
inferiore e l'offerta di canali live molto scarsa.
E ovviamente, diventa difficile/scomodo l'uso contemporaneo
della parte audiovisiva con quella informatica.
Se ha un televisore, continui ad usufruirne pagando il
canone che, purtroppo, è ancora in vigore.
23 febbraio 2012 0:47 - tuttospettacolo7571
proposta: dato che il governo Monti ha attivato online uno
sportello di dialogo con il cittadino
http://www.governo.it/GovernoInforma/dialogo/index.html
scriviamo tutti per chiedere l'abolizione del canone rai,
ciascuno argomentandone sulla illegittimità e sulla
opportunità con gli argomenti che ritiene più fondati ed
efficaci da un punto di vista giuridico, pratico e del
buonsenso (evitare chiaramente argomenti da bar o da
stadio)
secondo me siccome si tratta un'imposta sulla proprietà di
un bene (perchè di questo si tratta nel caso del canone
rai: si paga solo per il fatto di possedere un apparecchio
atto alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive, anzi la
legge se non ricordo male parla addirittura di semplice
detenzione, non è necessaria la proprietà basta la
disponibilità del bene) come può un'imposta essere di
importo pari al valore di acquisto del bene a cui si applica
? molti televisori costano ormai tra i 100 e i 200 euro e
ogni anno devo pagare 112 euro ? è come se sulla casa di
proprietà (anzi anche l'inquilino ci ricadrebbe perchè la
detiene, ne ha la disponibilità) si dovesse pagare
un'imposta (e per giunta ogni anno) di ordine di grandezza
assimilabile al valore dell'immobile in alcuni casi
addirittura pari al valore dell'immobile, non esiste un
principio di proporzionalità nella determinazione del
valore di un'imposta ? non basta questo a dimostrare
l'illegittimità e l'anacronismo di questa imposta ? le
normative UE regolano tutte le materie e su questa
assurdità italiana non dicono nulla ? non viene
contraddetta alcuna norma o indirizzo o orientamento
giuridico ?
22 febbraio 2012 16:58 - francescodeleo
Certo, la soluzione deve essere legislativa. La rai nel
comunicato afferma che non chiederà il pagamento del canone
perchè semplicemente si possiede un pc, un tablet o uno
smartphone, ma niente televisione. Ma alla fine dice che il
canone è dovuto solo per il possesso dei televisori. A
questo punto cedo il mio televisore, disdico l'abbonamento e
uso il pc per guardare i programmi televisivi.
22 febbraio 2012 9:04 - Cepu
@riccardo, c'e'poco da incontrarsi: la soluzione può essere
solo legislativa.
@francescodeleo, ovviamente no. Ma faccia attenzione, in
caso di unità abitativa indipendente, che non ci siano
impianti di ricezione, che evidenziano una quasi certa
violazione dell'obbligo, senza necessità di ispezionare
l'interno. Se ci sono antenne o parabole, vanno smontate.
21 febbraio 2012 16:40 - francescodeleo
Sembra che il ministero abbia dato una prorpia
interpretazione della norma per cui non è dovuto il canone
speciale per il posesso di computer, tablet, smartphone e
simili. Sembra non abbia detto nulla nell'ipotesi che questi
oggetti siano posseduti nell'ambito familiare: il canone,
supponendo che non si possiedano televisori, è dovuto o
meno?
21 febbraio 2012 16:16 - riccardo1146
Riporto un articolo interessante apparso su Repubblica. Ma
faccio un invito ad ADUC e a tutti gli interessati : perchè
non vi incontrate e decidete una volta per tutte di mettere
fine a questo scandalo vergognoso?
....ROMA - La Rai ha rinunciato al canone su pc, tablet e
smartphone. E' il risultato di un confronto con il ministero
dello Sviluppo Economico. La svolta c'è stata perché il
ministero ha dato un'interpretazione della norma del 1938
relativa al canone che esclude quei prodotti dal pagamento.
La decisione arriva dopo le polemiche di giorni scorsi 1.
La Rai ha accolto quest'interpretazione, dopo un breve
contraddittorio. DI fondo, il ministero ha fatto notare a
Rai che sarebbe stato assurdo imporre un pagamento che
avrebbe certo penalizzato lo sviluppo del digitale in
Italia, proprio in una fase in cui il Paese sta cercando di
potenziarlo.
Lo stesso parere è arrivato da Confindustria Digitale.
"Un'assurda forzatura giuridica, ma soprattutto
un'iniziativa fuori dal tempo e in totale contrasto con gli
obiettivi dell'agenda digitale e gli sforzi che si stanno
mettendo in atto per rilanciare la crescita del Paese", ha
detto il presidente Stefano Parisi, sul "balzello che la Rai
vorrebbe imporre a imprese e professionisti per il possesso
di pc, tablet e smartphone".
"Innanzitutto va chiarito - continua Parisi - che i pc non
sono stati concepiti per la ricezione di trasmissioni
radiotelevisive, ma per innovare l'organizzazione del lavoro
e la comunicazione. Il fatto che possano ricevere segnali
televisivi lo si deve al processo evolutivo del mondo
digitale,
di cui lo stesso settore radio tv ha fortemente beneficiato
per il suo sviluppo. Quindi l'estensione del canone Rai agli
apparati dell'Ict, la pretesa di associarlo alla titolarità
di un abbonamento a banda larga, il richiamarsi a una legge
del '38 per tassare tecnologie del duemila, sono frutto di
un'interpretazione del tutto arbitraria non supportata da
alcun riferimento legislativo". Il ministero è d'accordo e
Rai deve seguire.
21 febbraio 2012 15:35 - ghibly57
Il furto legalizzato si estende ancora oltre, se
consideriamo che in Italia non è possibile avere la sola
linea dati (ADSL) ma devi per forza abbinarla ad un
apparecchio telefonico!!!
Cioè con l'ADSL devi per forza abbinare e pagare la quota
del telefono domestico anche se non desideri averlo!!!
Bisogna agire anche contro i Cartelli commerciali e non solo
contro quelli della droga!!!.
21 febbraio 2012 12:26 - squir11
chissà cosa ne pensano le compagnie telefoniche che passano
l'ADSL .... io sarò una di quelle che chiuderà il
contratto . non voglio pagare un canone per un collegamento
ADSL.
21 febbraio 2012 11:22 - ciscs
Tutti gli enti pubblici ci stanno obbligando a fare tutte le
pratiche online obbligandoci non solo ad avere un pc ma
anche ad andare a scuola per usarlo (noi più anziani) e poi
ci tassano. Ma è normale? è un furto legalizzato.