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22 marzo 2012 14:26 - Filippo Sgherri
Visti alcuni commenti specifico che non è mai stato fatto un confronto sul rendimento del titolo ma bensi abbiamo fatto considerazioni sulla struttura dello strumento finanziario in quanto indicizzato all'inflazione italiana, storicamente superiore a quella europea e alla periodicità semestrale dei flussi o ltre alle novità sul metodo di collocamento. Ricordo che il nostro portale non è letto solamente da teorici/matematici ma anche da investitori “reali” che hanno bisogno, in alcuni casi, di un flusso cedolare costante per poter integrare il proprio reddito. Le osservazioni di matematica finanziaria che ci sono state fatte sono ovviamente correte ma partire dall'assunto che l'inflazione incassata semestralmente non venga reinvestita potrebbe non essere corretta. Infatti con questo titolo, a differenza degli altri BTP indicizzati all'inflazione, il risparmiatore ha la facoltà di decidere se spendere i soldi incassati o reinvestire il flusso di denaro ricevuto. In quest'ultimo caso è sufficiente trovare un titolo con tasso che garantisca la copertura dell'inflazione.
20 marzo 2012 13:56 - PatrizioGraziosi
Aberrazioni in merito alle scadenza più lunghe:

Caro Filippo Sgherri,
come lei ha scritto la rivalutazione del capitale viene corrisposta in cedole semestrali, questo significa che la rivalutazione per l'inflazione avviene in modo semplice, non composto, e il capitale non aumenta mai. Quindi la durata del titolo è ininfluente perché la rivalutazione avviene sempre e solo su base semestrale.

Lei può quindi auspicarsi scadenza più lunghe, ma alla fine della scadenza più lunga lei avrà lo stesso capitale che aveva all'inizio se non ha reinvestito le cedole ad un tasso maggiore uguale all'inflazione. Poiché come dice lei l'inflazione è pericolosa su periodi lunghi, questo significa che il BTP Italia è semplicemente tanto meno efficace nella protezione dall'inflazione quanto più e lunga la sua scadenza, mentre la protezione dall'inflazione sul lungo periodo è legata imprescindibilmente dal reinvestimento delle cedole, cosa che non avviene con i BTPei né con i BFPi, che si rivelano quindi essere strumenti più efficaci nella protezione dall'inflazione.
19 marzo 2012 18:04 - Filippo Sgherri
Enzo9324,

vogliamo vedere un simile prodotto anche su scadenze più lunghe per due motivi:
1) l'inflazione rappresenta un pericolo soprattutto per le lunghe scadenze. E' facile immaginarsi che tra venti o più anni l'inflazione avrà dispiegato i suoi malefici effetti come fino ad oggi ha fatto. Tale prodotto permetterebbe di proteggere i risparmi anche nel lungo termine.
2) l'inflazione italiana maturata sul titolo verrebbe pagata dal governo italiano ogni sei mesi incrementando il flusso cedolare del titolo e quindi migliorando l'integrazione del reddito a tutti colore che ne hanno bisogno. Cratteristica questa assente nei BTP€i finora emessi.
19 marzo 2012 17:55 - Filippo Sgherri
Sig.ra Carmela Giaquinto
faccia attenzione il BTP€i da lei acquistato sul secondario è indicizzato all'inflazione europea che risulta essare al 2,7% mentre il BTP Italia è indicizzato all'inflazione italiana che attualmente si attesta al 3,4%. Questa è già una differenza di non poco conto.
16 marzo 2012 19:05 - carmelagiaquinto
Ho comprato sul mercato secondario il BTPI 15ST 16 2,1% IT0004682107; al prezzo di mercato di 99,62, con durata residua simile al BTP Italia, tenendo conto che nel Btpi la cedola ha un valore crescente perché il capitale cresce rivalutandosi con l’inflazione europea che è poco superiore al 2%. Pertanto nei confronti del BTP ITALIA, il Btpi, a parità di tasso reale e inflazione, rende qualcosa in più.
Secondo il suo parere, stante il tasso minimo garantito nel nuovo BTP ITALIA, ho fatto una buona scelta?
15 marzo 2012 12:37 - enzo9324
Perchè auspica che venga emesso anche con scadenze più lunghe.
Non sono esperto, se può spiegare le sarò grato.
Grazie
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