Visti alcuni commenti specifico che non è mai stato fatto
un confronto sul rendimento del titolo ma bensi abbiamo
fatto considerazioni sulla struttura dello strumento
finanziario in quanto indicizzato all'inflazione italiana,
storicamente superiore a quella europea e alla periodicità
semestrale dei flussi o ltre alle novità sul metodo di
collocamento. Ricordo che il nostro portale non è letto
solamente da teorici/matematici ma anche da investitori
“reali” che hanno bisogno, in alcuni casi, di un flusso
cedolare costante per poter integrare il proprio reddito. Le
osservazioni di matematica finanziaria che ci sono state
fatte sono ovviamente correte ma partire dall'assunto che
l'inflazione incassata semestralmente non venga reinvestita
potrebbe non essere corretta. Infatti con questo titolo, a
differenza degli altri BTP indicizzati all'inflazione, il
risparmiatore ha la facoltà di decidere se spendere i soldi
incassati o reinvestire il flusso di denaro ricevuto. In
quest'ultimo caso è sufficiente trovare un titolo con tasso
che garantisca la copertura dell'inflazione.
20 marzo 2012 13:56 - PatrizioGraziosi
Aberrazioni in merito alle scadenza più lunghe:
Caro Filippo Sgherri,
come lei ha scritto la rivalutazione del capitale viene
corrisposta in cedole semestrali, questo significa che la
rivalutazione per l'inflazione avviene in modo semplice, non
composto, e il capitale non aumenta mai. Quindi la durata
del titolo è ininfluente perché la rivalutazione avviene
sempre e solo su base semestrale.
Lei può quindi auspicarsi scadenza più lunghe, ma alla
fine della scadenza più lunga lei avrà lo stesso capitale
che aveva all'inizio se non ha reinvestito le cedole ad un
tasso maggiore uguale all'inflazione. Poiché come dice lei
l'inflazione è pericolosa su periodi lunghi, questo
significa che il BTP Italia è semplicemente tanto meno
efficace nella protezione dall'inflazione quanto più e
lunga la sua scadenza, mentre la protezione dall'inflazione
sul lungo periodo è legata imprescindibilmente dal
reinvestimento delle cedole, cosa che non avviene con i
BTPei né con i BFPi, che si rivelano quindi essere
strumenti più efficaci nella protezione dall'inflazione.
19 marzo 2012 18:04 - Filippo Sgherri
Enzo9324,
vogliamo vedere un simile prodotto anche su scadenze più
lunghe per due motivi:
1) l'inflazione rappresenta un pericolo soprattutto per le
lunghe scadenze. E' facile immaginarsi che tra venti o più
anni l'inflazione avrà dispiegato i suoi malefici effetti
come fino ad oggi ha fatto. Tale prodotto permetterebbe di
proteggere i risparmi anche nel lungo termine.
2) l'inflazione italiana maturata sul titolo verrebbe pagata
dal governo italiano ogni sei mesi incrementando il flusso
cedolare del titolo e quindi migliorando l'integrazione del
reddito a tutti colore che ne hanno bisogno. Cratteristica
questa assente nei BTP€i finora emessi.
19 marzo 2012 17:55 - Filippo Sgherri
Sig.ra Carmela Giaquinto
faccia attenzione il BTP€i da lei acquistato sul
secondario è indicizzato all'inflazione europea che risulta
essare al 2,7% mentre il BTP Italia è indicizzato
all'inflazione italiana che attualmente si attesta al 3,4%.
Questa è già una differenza di non poco conto.
16 marzo 2012 19:05 - carmelagiaquinto
Ho comprato sul mercato secondario il BTPI 15ST 16 2,1%
IT0004682107; al prezzo di mercato di 99,62, con durata
residua simile al BTP Italia, tenendo conto che nel Btpi la
cedola ha un valore crescente perché il capitale cresce
rivalutandosi con l’inflazione europea che è poco
superiore al 2%. Pertanto nei confronti del BTP ITALIA, il
Btpi, a parità di tasso reale e inflazione, rende qualcosa
in più.
Secondo il suo parere, stante il tasso minimo garantito nel
nuovo BTP ITALIA, ho fatto una buona scelta?
15 marzo 2012 12:37 - enzo9324
Perchè auspica che venga emesso anche con scadenze più
lunghe.
Non sono esperto, se può spiegare le sarò grato.
Grazie