Minotauro un po' di ragione ce l'ha. Quando arrivai a
Firenze nel 1960, trovai diverse linee di filobus, e io mi
servivo di una di esse. La vita, lì sopra, non era così
idilliaca come quella descritta da Gallucci, ma certamente
non peggiore di quella sugli autobus a gasolio. Il vantaggio
per l'ambiente era ovvio e vincente. Ma all'epoca non c'era
la coscienza del problema che si ha oggi, e quindi quei
pochi presunti svantaggi della trazione elettrica sembrarono
così pesanti da far optare negli anni successivi (anni
Settanta?) l'Amministrazione comunale per i bus
petrolio-dipendenti. Quali erano questi svantaggi? La minor
velocità e il fatto che, di tanto in tanto, sulle curve, le
"corna" del filobus uscivano dai binari aerei e il
bigliettaio (sì, il bigliettaio che faceva i biglietti e
non gli sfuggiva un furbo neanche a pagarlo) doveva scendere
e rimetterle al loro posto. Ma questo inconveniente, di
solito, succedeva per la disattenzione o l'imperizia
dell'autista. Per il resto, credo non ci fosse nient'altro
di negativo. D'altronde so che alcune città hanno mantenuto
i filobus fino a oggi, così come hanno mantenuto anche le
linee tramviarie. Perché altre città, come Firenze,
abbiano abolito drasticamente gli uni e le altre, salvo
smaniare adesso per riaverli (vedi la tramvia appunto a
Firenze), è una specie di mistero dell'umana stupidità.
16 marzo 2012 9:38 - minotauro5801
Ma ndo vivi? Prima sti filobusse staveno d'appertutto e, pe
fa posto all'innovazioni, l'avemo torti, e li giornalisti
tutti a congratulasse co l'artefici de sta stronzata, in
nome della modernita', e mo ancora a congratulasse ? ma nun
ve casca mai sta penna dalle maNI?