Generale Mini: vengono fatte importanti dichiarazioni sulle
scie chimiche, la guerra climatica (progetto HAARP).
http://www.youtube.com/watch?v=u1LQXKQ2RwM
Accordo di collaborazione Italia-Usa su siti sperimentali
italiani dove vengono modificate artificialmente (scie
chimiche) le condizioni ambientali (documento scribd: pag
38)
poiché sei così cieco o meglio finto cieco da continuare a
negare l'evidenza sulle scie chimiche anche quando le fonti
meglio attendibili lo confermano, non mi sono nemmeno messo
a leggere il resto del tuo intervento, tanto ritengo sia
solo tempo sprecato...
Ti auguro un bel Morgellons (il che non dovrebbe minimamente
preoccuparti visto che non ci credi).
12 giugno 2012 9:22 - Alessandro Pedone
@efraim
Rispondo brevemente al tuo primo commento.
La distinzione fra mezzo di scambio e mezzo di accumulo è
fondamentale per eliminare una delle cause principali delle
crisi economiche e finanziarie. Ovviamente non può essere
la soluzione a tutti i problemi dell'uomo!
Conservare il mezzo di scambio non è MAI sensato.
Si può conservare un bene che funga da riserva di valore e
che abbia connessione con l'economia. Non dei pezzi carta
(anzi dei bit in alcuni computer) che possono essere
moltiplicati all'infinito e diventare ingovernabili.
Il mezzo di scambio è solo un mezzo. Quando ha finito la
sua funzione deve essere irrilevante. Sarebbe come pensare
di conservare le cambiali già pagate e scadute.
Io non sono contro l'accumulo di per sé. Dico che questo
accumulo deve essere economicamente sensato e possibilmente
produttivo. Se proprio non deve essere produttivo, almeno
che non sia un ostacolo all'economia. Tutto qui.
Condivido, ovviamente, che il problema del "potere" (come
sostantivo e non come verbo) è ben superiore a quello
dell'economia poiché lo trascende.
Non condivido, invece, a prima vista, l'idea della
proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Siccome ci
conosciamo, immagino, che il tuo discorso sia più profondo
e che probabilmente io l'ho compreso solo in parte. Quindi
non mi addentro troppo. Tendenzialmente i ragionamenti della
scuola austriaca sull'importanza del libero mercato mi
convincono. Mi convincono, però, anche i ragionamenti sui
beni comuni. La terra, l'aria, l'acqua, ecc sono chiaramente
beni che non possono sottostare ad una logica di mercato.
In astratto, riuscendo a circoscrivere il concetto di "mezzo
di produzione comune" ed il concetto di "pubblico" (non lo
stato, ma qualche forma di associazione... poi nasce il
problema della governance) che dovrebbe "gestirlo" potremmo
forse giungere a qualche punto d'incontro.
In linea di massima, però, io penso che la proprietà
privata garantisca molta più efficienza se inserita in un
contesto di regole ben precise. Il mercato è prima di tutto
un'insieme di regole. Se queste regole o non ci sono o sono
fatte contro il mercato ed a favore delle oligarchie, allora
non stiamo più parlando di libero mercato.
11 giugno 2012 20:24 - efraim
@JOKER,
scusa il ritardo, ma da un lato è un periodo in cui sono
presissimo e dall'altro il fatto che mi interpelli qualcuno
che, se ho ben capito, ritiene che le scie chimiche siano
teorie "confermate", mi fa dubitare di poter interloquire in
modo che ritengo ragionevole con lui: abbiamo idee di
"conferma" incommensurabili.
Detto questo, cerco di esporti un quadro delle mie opinioni
per poi spiegarti la mia interpretazione dei fatti, senza
entrare nel merito di quel che può sostenere questo Lanutti
o questa procura, perché non li conosco abbastanza, né
nelle motivazioni per cui credo ciò che credo (il punto è
questo, ma parlarne decentemente richiederebbe la stesura di
diversi libri e anche solo accennarvi sarebbe troppo per un
commento fuori luogo rispetto all'argomento del post).
Personalmente, credo che il sistema sia per dirla brevemente
malvagio in sé, non perché ci sono certi cattivi che se ne
sono impossessati, ma perché è fatto per finire in mano
necessariamente a esseri indegni. Ciò non toglie che
cotesti esseri ci siano e che si avvalgano anche di molte
istituzioni anche sovranazionali (p.e. FMI OMC BM, club
Bilderberg, agenzie di rating) che, in modo molto diverso le
une dalle altre e spesso ma non sempre né del tutto diverso
da quello ipotizzato da molti complottisti (spesso
ridicoli), contribuiscono a esplicare le logiche sistemiche.
Ma nemmeno che, se morissero tutti insieme e decadessero
tutte queste istituzioni, lo stesso posto non sarebbe preso
da qualcosa di analogo. Per inciso, penso che la "classe
media occidentale" abbia esaurito la sua funzione storica
all'interno di questo sistema e, Monti o non Monti, o ci
rassegniamo alla miseria a lungo termine più africana che
latinoamericana (e se va bene), o cerchiamo modo di cambiare
sistema (ché democrazia dal basso/anarchia non sono
competitive ed efficienti, mentre il socialismo di stato, se
forse in prospettiva non è nemmeno peggio, di sicuro non è
meglio di queste democrazie di mercato). [Quello che nessuno
coglie mai è l'invito a pensare a un'alternativa che possa
funzionare, ma è l'unica cosa che mi interessa]
Una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio è il fatto
che fin da quando ne ho memoria, le cose ragionevolmente
vere secondo un approccio scientifico serio che non dico di
riuscire, ma cerco da sempre di applicare, siano state
propagandate soprattutto da media pieni di discorsi sui
cerchi nel grano, alieni negli hangar o costruttori di
piramidi, scie chimiche e altre cose che reputo del tutto
destituite di fondamento ragionevole. Se tu ci vedi
differenze, fra alcune e altre, puoi indicarmele. Ma in
privato (sai come trovarmi) senza trollare in casa altrui.
Io non ce le vedo e per ragioni corpose connesse agli unici
metodi di "conferma" di qualunque tesi che funzionino, che
io sappia.
Per fare un esempio molto concreto collegato a qualcosa che
mi pare tu abbia detto (non verifico, scusa, sto già
impiegando molto tempo per te con qualche dubbio che possa
essere proficuo per qualcuno), dal 2001 mi dà molto
fastidio che la tesi, a mio avviso inoppugnabile (ovvero
sicura, credo sia vero), della connivenza con gli attentati
negli USA di quel settembre da parte di una lobby interna,
sia stata "inquinata", cioè screditata agli occhi di
persone ragionevoli e disposte a pensare, da gente (e media
perfino cartacei adatti a catturare l'attenzione di
paranoidi che, con la stagnola in testa, avrebbero potuto
screditare anche la teoria della relatività col solo fatto
di sostenerla) che sosteneva per esempio che l'aereo sul
Pentagono non sarebbe arrivato (difficilissimo se non
impossibile) e, addirittura, che non si sarebbero schiantati
nemmeno gli aerei sulle torri gemelle (ridicolmente
assurdo). Opinioni mie, eh. Penso che credere agli oroscopi
(a prescindere da quanto ci possa proprio prendere qualche
cartomante intuitiva/o) sia assurdo tanto quanto credere
alle scie chimiche, se è per questo. Questo mi permette di
mantenere atteggiamenti che a loro volta non hanno un
fondamento assoluto, ma che ritengo più ragionevoli per
varie complicate ragioni; mi riferisco per esempio alla
coerenza e all'uso di quello che ritengo essere la miglior
marca di rasoi contro i pensieri superflui e distorcenti:
Occam. Se non ne hai sentito parlare, metti in un motore di
ricerca "rasoio di Occam" che vedi di che si tratta.
P.S. Niente di ciò che ho scritto, se a qualcuno può
essere sembrato che sia apologetico nei confronti di
Alessandro Pedone, è ascrivibile a lui. Anzi, per quanto lo
stimi personalmente parecchio, ma proprio, per quanto poco
lo conosca, sono certissimo che non sia d'accordo almeno con
alcune (ma forse anche la maggior parte) delle affermazioni
contenute in questo mio commento. Sarei curioso di sapere
che ne pensa, ma ancor più che rispondesse al mio primo
commento, senz'altro divergente dalle opinioni che ha
espresso nel post.
P.P.S. lasciamo al buddismo quel che è del buddismo (anche
con l'h, per chi preferisce)
INCHIESTA TRANI: PRECISAZIONE PALAZZO CHIGI, A CONFERMA CHE
PREMIER MONTI E' STATO MEMBRO SENIOR DI MOODY'S, DIMOSTRANO
COLLUSIONI E COMPLICITA' ISTITUZIONALI CON AGENZIE DI
RATING.
Le precisazioni di Palazzo Chigi, a conferma che il
premier Mario Monti è stato membro del Senior European
Advisory Council di Moody's,dal luglio 2005 al gennaio 2009,
periodo in cui ricopriva l'incarico di Presidente
dell'Università Bocconi, assieme ad Hans Tietmeyer, ex
Presidente della Deutsche Bundesbank; Francis Mer, ex
Ministro francese dell'Economia e delle Finanze; Howard
Davis, ex Presidente della Financial Services Authority
britannica; Olle Schmidt, membro svedese del Parlamento
Europeo; Leszek Balcerowicz, ex Ministro delle finanze della
Polonia, dimostrano intrecci, collusioni e complicità anche
istituzionali con le agenzie di rating, indagate dalla
Procura della Repubblica di Trani, per "REATI GRAVISSIMI"
compresa la cospirazione contro l'euro.
Queste grandi famiglie, fatte di banche di affari,
agenzie di rating, banchieri centrali, rettori di
Università, componenti delle autorità ed ex ministri dei
Governi europei, responsabili della crisi sistemica, che
governano i destini del mondo, rappresentano un pericolo per
le democrazie, che i popoli devono imparare a conoscere ed a
combattere, per riaffermare la sovranità popolare,
espropriata da manutengoli del potere globale. Adusbef si
augura che dopo la conferma di appartenenza al clan di
Moody's, il premier Monti fornisca anche i dati sui compensi
ottenuti per tali forme di collaborazionismo.
Senatore Elio Lannutti (Presidente Adusbef)
Roma,5 giugno 2012
05/06/2012
Documento n.8559
---
@ efraim
Anche Lanutti secondo te è uno "svalvolato" insieme al
Procuratore di Trani?
Oppure, cosa facevano o scrivevano i "competenti di finanza"
di questa associazione mentre "i complottisti" facevano
emergere questi crimini gigantoscopici? Facevano "Formazione
Finanziaria" e passavano il tempo, che so, a screditare i
corsi di Alfio Bardolla?
7 giugno 2012 19:23 - efraim
Devo leggere il libro, prima di potermi esprimere
significativamente in proposito. Ma ho dubbi di carattere
"ontologico" al riguardo.
Detto che ho altre idee in generale, per le quali il
problema non è quello del mezzo di scambio e della riserva
di valore, ma quello del potere (come sostantivo, non come
verbo), ci sono molti ambiti, per esempio le spese per la
formazione, il diritto alla pensione, la vincita alla
lotteria e via discorrendo, in cui mi pare che sia
sensatissimo che il mezzo di scambio possa essere serbato.
Se A salva la vita sul pianeta da immanente distruzione nel
momento x, può anche, a seconda degli assiomi socialmente
vigenti, "meritarsi" una vita da nababbo finché campa,
addirittura senza che il suo merito evapori nel tempo,
nemmeno se non combina più niente di decente.
Per come la vedo, il problema principale non è dato dalla
commistione fra mezzo di scambio e di accumulazione, anche
se questo problema c'è e superficialmente è rilevante, ma
da qualcosa che permane da ben prima del sistema feudale e
si perpetra con modalità addirittura ridicole recentemente.
Parlo della proprietà privata dei mezzi di produzione
comune. Dei mezzi di produzione comune, non di altro. Niente
esclude che A, nel momento x, si possa guadagnare, a seconda
delle società esistenti, il diritto di vivere a Villa
Certosa e in tante altre ville e di edificarci vulcancini e
quant'altro se gli pare, finché il diritto vige per le
società di cui fa parte. Fatti suoi come spende quel che ha
guadagnato e magari continua a guadagnare come vitalizio per
qualche suo merito. Invece è un problema se può affittare
le sue ville a altri perché ci vivano loro. Ancor più se
può comprare abbastanza case da influenzare fino a
determinare il mercato degli affitti (le case sono anche
mezzi di produzione in senso lato, ma vale pure più da
vicino se A compra fabbriche o banche).
C'è il pieno di "mercatisti", oggi, soprattutto in
riferimento alla scuola austriaca (la più dura e pura), ma
tutti sembrano voler ignorare che la peggiore distorsione
del mercato è data dalla appropriazione privata dei mezzi
di produzione comune: tal quale il latifondo. Se c'è un
solo mulino, il prezzo della farina lo fa il mugnaio (ed è
lo stesso se ci sono pochi mulini abbastanza grossi da fare
economia di scala). Tanto che il padrone del mulino può
vivere in un atollo senza mai far nulla di buono oltre a
possedere il mulino, anche se i suoi mugnai fanno pena. Se
il mulino è di proprietà statale i problemi cambiano poco
e non sono minori. Anzi, possono essere maggiori, alla lunga
è praticamente necessario. Se il mulino viene concesso in
"comodato d'uso" ai migliori mugnai finché si rivelano tali
(quelli che molano di più chiedendo meno) il problema non
si pone. Nessuno. Neanche ricompensando tanto (se è il
caso) i migliori mugnai.
Intervenire sulle risorse che può accumulare il mugnaio di
turno mi pare una pezza non sempre centrata sulla toppa da
tappare.
Molto meglio secondo me distinguere fra i guadagni
personali, anche dilazionabili senza perdere valore, dalla
possibilità di avere potere sulle scelte comuni. Non so se
mi spiego.
Se un Agnelli trova il modo di produrre per tutti veicoli
capaci di inquinare pochissimo o addirittura non farlo,
comunque meno degli altri, è sensato e utile dargli
l'opportunità di vivere anche alla reggia di Venaria o in
qualche palazzo reale, se lo desidera. Altrimenti no,
neanche se la legislazione vigente glie lo permette perché
il suo bisnonno è stato bravo a far roba commensurabile. Lo
stesso vale per il signor Vitelli, nel caso, e conviene
dargliene l'opportunità.
Far evaporare il mezzo di scambio in assoluto o in caso di
suo perdurante non utilizzo, oltre a essere anche più
problematico in un sistema come quello vigente, non offre
gli stessi vantaggi, neanche lontanamente. La questione può
essere: c'è modo di farlo? Ma la risposta è sì, quindi
boh.
7 giugno 2012 16:10 - Alessandro Pedone
@massimo1062
Mi fa molto piacere che abbia trovato sempre molto
interessanti i libri che ho recensito su questo sito.
Se vorrà darmi ancora una volta fiducia (della quale la
ringrazio) scoprirà, leggendo il libro, che esiste un
modello alternativo a quello della moneta-merce e del dogma
della liquidità che non prevede affatto la necessità di
banche nazionalizzate.
Probabilmente anche questa crisi verrà superata rimandando
il problema, cioè facendo qualche "aggeggio" finanziario
che permette di aumentare i debiti complessivi rimandando di
fatto il pagamento.
Fino ad oggi abbiamo sempre fatto così.
Arriverà, però, prima o poi il momento nel quale ci
renderemo conto che non si può andare avanti così e che si
deve cambiare il paradigma. Penso, però, che questo momento
non sia ancora arrivato. Sono ancora troppe poche le persone
che si rendono conto che un altro modello è possibile.
Il libro di cui parlo nell'articolo, se fosse molto diffuso,
contribuirebbe a far capire l'assurdità strutturale di
questo modello.
7 giugno 2012 15:30 - massimo1062
ho letto puntualmente i libri da lei consigliati e sono
sempre molto interessanti ,il migliore dei quali e' stato a
mio parere lo scritto di Taleb.penso pero' che se non cambia
la politica che controlla i sistemi che legiferano e ai
quali fa riferimento tutto il sistema bancario che e'
attualmente completamente fallito ci sia poco da fare.e'
praticamente impossibile governare la moneta se non si
nazionalizzano le banche o meglio : le banche hanno delle
caratteristiche peculiari che le rendono imprese uniche nel
panorama economico di una comunita' sia essa uno stato o
anche un insieme di stati,queste caratteristiche peculiari
sono la possibilita' di creare e trattare moneta come
nessuna altra entita economica quindi questo le avvantaggia
enormemente nei confronti delle altre aziende commerciali di
quasiasi altro tipo ed e' per questo motivo che devono
appartenere alla comunita' in cui operano ,ma in modo chiaro
ed efficiente. se si continuera' a privatizzare con l'uso di
legislazioni ad hoc gli utili e le risorse delle banche vero
fulcro dell'economia ci sara' poco da fare.tutto dovra '
partire dalla politica .non e' facile esprimere il mio
pensiero in poche righe ,non e' che io pensi ad un sistema
comunistico ma se una entita crea denaro per il quale tutta
una comunita lavora ed e' costretta a spremersi dalla
mattina alla sera allora questa entita che ha questo enorme
vantaggio deve appartenere alla comunita' stessa.c'e' poco
da dire e da fare.non e' pensabile ed accettabile che con un
clic del computer una banca centrale crei miliardi di euro
,li dia alle banche le quali poi ci facciano i loro comodi e
la gente non arrivi alla fine del mese perche debba pagare
il mutuo sulla casa o le tasse sulla casa.questa non e'
economia e' buon senso.ma non vede che e' successo,e che
succede continuamente i manager delle banche e delle
istituzioni si pappano tutto ed al popolo non rimangono che
le briciole ma quale bocconi e bocconi .