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19 giugno 2012 9:44 - JOKER
Vediamo se efraim negherà ancora...

Generale Mini: vengono fatte importanti dichiarazioni sulle scie chimiche, la guerra climatica (progetto HAARP).

http://www.youtube.com/watch?v=u1LQXKQ2RwM


Accordo di collaborazione Italia-Usa su siti sperimentali italiani dove vengono modificate artificialmente (scie chimiche) le condizioni ambientali (documento scribd: pag 38)

http://www.scribd.com/doc/9381320/Piano-dettaglio-Accordo-It alia-USA-sul-Clima


efraim, faresti più bella figura a cospargerti il capo di cenere...
18 giugno 2012 9:11 - JOKER
Magistrato Paolo Ferrero

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=gPaW 4RZC3Ac

Sarà un "troll-complottista" pure lui...
17 giugno 2012 23:45 - JOKER
@ efraim

poiché sei così cieco o meglio finto cieco da continuare a negare l'evidenza sulle scie chimiche anche quando le fonti meglio attendibili lo confermano, non mi sono nemmeno messo a leggere il resto del tuo intervento, tanto ritengo sia solo tempo sprecato...

Ti auguro un bel Morgellons (il che non dovrebbe minimamente preoccuparti visto che non ci credi).
12 giugno 2012 9:22 - Alessandro Pedone
@efraim
Rispondo brevemente al tuo primo commento.
La distinzione fra mezzo di scambio e mezzo di accumulo è fondamentale per eliminare una delle cause principali delle crisi economiche e finanziarie. Ovviamente non può essere la soluzione a tutti i problemi dell'uomo!
Conservare il mezzo di scambio non è MAI sensato.
Si può conservare un bene che funga da riserva di valore e che abbia connessione con l'economia. Non dei pezzi carta (anzi dei bit in alcuni computer) che possono essere moltiplicati all'infinito e diventare ingovernabili.
Il mezzo di scambio è solo un mezzo. Quando ha finito la sua funzione deve essere irrilevante. Sarebbe come pensare di conservare le cambiali già pagate e scadute.
Io non sono contro l'accumulo di per sé. Dico che questo accumulo deve essere economicamente sensato e possibilmente produttivo. Se proprio non deve essere produttivo, almeno che non sia un ostacolo all'economia. Tutto qui.

Condivido, ovviamente, che il problema del "potere" (come sostantivo e non come verbo) è ben superiore a quello dell'economia poiché lo trascende.

Non condivido, invece, a prima vista, l'idea della proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Siccome ci conosciamo, immagino, che il tuo discorso sia più profondo e che probabilmente io l'ho compreso solo in parte. Quindi non mi addentro troppo. Tendenzialmente i ragionamenti della scuola austriaca sull'importanza del libero mercato mi convincono. Mi convincono, però, anche i ragionamenti sui beni comuni. La terra, l'aria, l'acqua, ecc sono chiaramente beni che non possono sottostare ad una logica di mercato.
In astratto, riuscendo a circoscrivere il concetto di "mezzo di produzione comune" ed il concetto di "pubblico" (non lo stato, ma qualche forma di associazione... poi nasce il problema della governance) che dovrebbe "gestirlo" potremmo forse giungere a qualche punto d'incontro.
In linea di massima, però, io penso che la proprietà privata garantisca molta più efficienza se inserita in un contesto di regole ben precise. Il mercato è prima di tutto un'insieme di regole. Se queste regole o non ci sono o sono fatte contro il mercato ed a favore delle oligarchie, allora non stiamo più parlando di libero mercato.
11 giugno 2012 20:24 - efraim
@JOKER,

scusa il ritardo, ma da un lato è un periodo in cui sono presissimo e dall'altro il fatto che mi interpelli qualcuno che, se ho ben capito, ritiene che le scie chimiche siano teorie "confermate", mi fa dubitare di poter interloquire in modo che ritengo ragionevole con lui: abbiamo idee di "conferma" incommensurabili.
Detto questo, cerco di esporti un quadro delle mie opinioni per poi spiegarti la mia interpretazione dei fatti, senza entrare nel merito di quel che può sostenere questo Lanutti o questa procura, perché non li conosco abbastanza, né nelle motivazioni per cui credo ciò che credo (il punto è questo, ma parlarne decentemente richiederebbe la stesura di diversi libri e anche solo accennarvi sarebbe troppo per un commento fuori luogo rispetto all'argomento del post).
Personalmente, credo che il sistema sia per dirla brevemente malvagio in sé, non perché ci sono certi cattivi che se ne sono impossessati, ma perché è fatto per finire in mano necessariamente a esseri indegni. Ciò non toglie che cotesti esseri ci siano e che si avvalgano anche di molte istituzioni anche sovranazionali (p.e. FMI OMC BM, club Bilderberg, agenzie di rating) che, in modo molto diverso le une dalle altre e spesso ma non sempre né del tutto diverso da quello ipotizzato da molti complottisti (spesso ridicoli), contribuiscono a esplicare le logiche sistemiche. Ma nemmeno che, se morissero tutti insieme e decadessero tutte queste istituzioni, lo stesso posto non sarebbe preso da qualcosa di analogo. Per inciso, penso che la "classe media occidentale" abbia esaurito la sua funzione storica all'interno di questo sistema e, Monti o non Monti, o ci rassegniamo alla miseria a lungo termine più africana che latinoamericana (e se va bene), o cerchiamo modo di cambiare sistema (ché democrazia dal basso/anarchia non sono competitive ed efficienti, mentre il socialismo di stato, se forse in prospettiva non è nemmeno peggio, di sicuro non è meglio di queste democrazie di mercato). [Quello che nessuno coglie mai è l'invito a pensare a un'alternativa che possa funzionare, ma è l'unica cosa che mi interessa]
Una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio è il fatto che fin da quando ne ho memoria, le cose ragionevolmente vere secondo un approccio scientifico serio che non dico di riuscire, ma cerco da sempre di applicare, siano state propagandate soprattutto da media pieni di discorsi sui cerchi nel grano, alieni negli hangar o costruttori di piramidi, scie chimiche e altre cose che reputo del tutto destituite di fondamento ragionevole. Se tu ci vedi differenze, fra alcune e altre, puoi indicarmele. Ma in privato (sai come trovarmi) senza trollare in casa altrui. Io non ce le vedo e per ragioni corpose connesse agli unici metodi di "conferma" di qualunque tesi che funzionino, che io sappia.
Per fare un esempio molto concreto collegato a qualcosa che mi pare tu abbia detto (non verifico, scusa, sto già impiegando molto tempo per te con qualche dubbio che possa essere proficuo per qualcuno), dal 2001 mi dà molto fastidio che la tesi, a mio avviso inoppugnabile (ovvero sicura, credo sia vero), della connivenza con gli attentati negli USA di quel settembre da parte di una lobby interna, sia stata "inquinata", cioè screditata agli occhi di persone ragionevoli e disposte a pensare, da gente (e media perfino cartacei adatti a catturare l'attenzione di paranoidi che, con la stagnola in testa, avrebbero potuto screditare anche la teoria della relatività col solo fatto di sostenerla) che sosteneva per esempio che l'aereo sul Pentagono non sarebbe arrivato (difficilissimo se non impossibile) e, addirittura, che non si sarebbero schiantati nemmeno gli aerei sulle torri gemelle (ridicolmente assurdo). Opinioni mie, eh. Penso che credere agli oroscopi (a prescindere da quanto ci possa proprio prendere qualche cartomante intuitiva/o) sia assurdo tanto quanto credere alle scie chimiche, se è per questo. Questo mi permette di mantenere atteggiamenti che a loro volta non hanno un fondamento assoluto, ma che ritengo più ragionevoli per varie complicate ragioni; mi riferisco per esempio alla coerenza e all'uso di quello che ritengo essere la miglior marca di rasoi contro i pensieri superflui e distorcenti: Occam. Se non ne hai sentito parlare, metti in un motore di ricerca "rasoio di Occam" che vedi di che si tratta.


P.S. Niente di ciò che ho scritto, se a qualcuno può essere sembrato che sia apologetico nei confronti di Alessandro Pedone, è ascrivibile a lui. Anzi, per quanto lo stimi personalmente parecchio, ma proprio, per quanto poco lo conosca, sono certissimo che non sia d'accordo almeno con alcune (ma forse anche la maggior parte) delle affermazioni contenute in questo mio commento. Sarei curioso di sapere che ne pensa, ma ancor più che rispondesse al mio primo commento, senz'altro divergente dalle opinioni che ha espresso nel post.

P.P.S. lasciamo al buddismo quel che è del buddismo (anche con l'h, per chi preferisce)
7 giugno 2012 20:58 - JOKER
FINE della finanza!

http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=8559&T=P

INCHIESTA TRANI: PRECISAZIONE PALAZZO CHIGI, A CONFERMA CHE PREMIER MONTI E' STATO MEMBRO SENIOR DI MOODY'S, DIMOSTRANO COLLUSIONI E COMPLICITA' ISTITUZIONALI CON AGENZIE DI RATING.


Le precisazioni di Palazzo Chigi, a conferma che il premier Mario Monti è stato membro del Senior European Advisory Council di Moody's,dal luglio 2005 al gennaio 2009, periodo in cui ricopriva l'incarico di Presidente dell'Università Bocconi, assieme ad Hans Tietmeyer, ex Presidente della Deutsche Bundesbank; Francis Mer, ex Ministro francese dell'Economia e delle Finanze; Howard Davis, ex Presidente della Financial Services Authority britannica; Olle Schmidt, membro svedese del Parlamento Europeo; Leszek Balcerowicz, ex Ministro delle finanze della Polonia, dimostrano intrecci, collusioni e complicità anche istituzionali con le agenzie di rating, indagate dalla Procura della Repubblica di Trani, per "REATI GRAVISSIMI" compresa la cospirazione contro l'euro.
Queste grandi famiglie, fatte di banche di affari, agenzie di rating, banchieri centrali, rettori di Università, componenti delle autorità ed ex ministri dei Governi europei, responsabili della crisi sistemica, che governano i destini del mondo, rappresentano un pericolo per le democrazie, che i popoli devono imparare a conoscere ed a combattere, per riaffermare la sovranità popolare, espropriata da manutengoli del potere globale. Adusbef si augura che dopo la conferma di appartenenza al clan di Moody's, il premier Monti fornisca anche i dati sui compensi ottenuti per tali forme di collaborazionismo.

Senatore Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma,5 giugno 2012

05/06/2012

Documento n.8559

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@ efraim

Anche Lanutti secondo te è uno "svalvolato" insieme al Procuratore di Trani?

Oppure, cosa facevano o scrivevano i "competenti di finanza" di questa associazione mentre "i complottisti" facevano emergere questi crimini gigantoscopici? Facevano "Formazione Finanziaria" e passavano il tempo, che so, a screditare i corsi di Alfio Bardolla?
7 giugno 2012 19:23 - efraim
Devo leggere il libro, prima di potermi esprimere significativamente in proposito. Ma ho dubbi di carattere "ontologico" al riguardo.
Detto che ho altre idee in generale, per le quali il problema non è quello del mezzo di scambio e della riserva di valore, ma quello del potere (come sostantivo, non come verbo), ci sono molti ambiti, per esempio le spese per la formazione, il diritto alla pensione, la vincita alla lotteria e via discorrendo, in cui mi pare che sia sensatissimo che il mezzo di scambio possa essere serbato. Se A salva la vita sul pianeta da immanente distruzione nel momento x, può anche, a seconda degli assiomi socialmente vigenti, "meritarsi" una vita da nababbo finché campa, addirittura senza che il suo merito evapori nel tempo, nemmeno se non combina più niente di decente.
Per come la vedo, il problema principale non è dato dalla commistione fra mezzo di scambio e di accumulazione, anche se questo problema c'è e superficialmente è rilevante, ma da qualcosa che permane da ben prima del sistema feudale e si perpetra con modalità addirittura ridicole recentemente. Parlo della proprietà privata dei mezzi di produzione comune. Dei mezzi di produzione comune, non di altro. Niente esclude che A, nel momento x, si possa guadagnare, a seconda delle società esistenti, il diritto di vivere a Villa Certosa e in tante altre ville e di edificarci vulcancini e quant'altro se gli pare, finché il diritto vige per le società di cui fa parte. Fatti suoi come spende quel che ha guadagnato e magari continua a guadagnare come vitalizio per qualche suo merito. Invece è un problema se può affittare le sue ville a altri perché ci vivano loro. Ancor più se può comprare abbastanza case da influenzare fino a determinare il mercato degli affitti (le case sono anche mezzi di produzione in senso lato, ma vale pure più da vicino se A compra fabbriche o banche).
C'è il pieno di "mercatisti", oggi, soprattutto in riferimento alla scuola austriaca (la più dura e pura), ma tutti sembrano voler ignorare che la peggiore distorsione del mercato è data dalla appropriazione privata dei mezzi di produzione comune: tal quale il latifondo. Se c'è un solo mulino, il prezzo della farina lo fa il mugnaio (ed è lo stesso se ci sono pochi mulini abbastanza grossi da fare economia di scala). Tanto che il padrone del mulino può vivere in un atollo senza mai far nulla di buono oltre a possedere il mulino, anche se i suoi mugnai fanno pena. Se il mulino è di proprietà statale i problemi cambiano poco e non sono minori. Anzi, possono essere maggiori, alla lunga è praticamente necessario. Se il mulino viene concesso in "comodato d'uso" ai migliori mugnai finché si rivelano tali (quelli che molano di più chiedendo meno) il problema non si pone. Nessuno. Neanche ricompensando tanto (se è il caso) i migliori mugnai.
Intervenire sulle risorse che può accumulare il mugnaio di turno mi pare una pezza non sempre centrata sulla toppa da tappare.
Molto meglio secondo me distinguere fra i guadagni personali, anche dilazionabili senza perdere valore, dalla possibilità di avere potere sulle scelte comuni. Non so se mi spiego.
Se un Agnelli trova il modo di produrre per tutti veicoli capaci di inquinare pochissimo o addirittura non farlo, comunque meno degli altri, è sensato e utile dargli l'opportunità di vivere anche alla reggia di Venaria o in qualche palazzo reale, se lo desidera. Altrimenti no, neanche se la legislazione vigente glie lo permette perché il suo bisnonno è stato bravo a far roba commensurabile. Lo stesso vale per il signor Vitelli, nel caso, e conviene dargliene l'opportunità.
Far evaporare il mezzo di scambio in assoluto o in caso di suo perdurante non utilizzo, oltre a essere anche più problematico in un sistema come quello vigente, non offre gli stessi vantaggi, neanche lontanamente. La questione può essere: c'è modo di farlo? Ma la risposta è sì, quindi boh.
7 giugno 2012 16:10 - Alessandro Pedone
@massimo1062
Mi fa molto piacere che abbia trovato sempre molto interessanti i libri che ho recensito su questo sito.
Se vorrà darmi ancora una volta fiducia (della quale la ringrazio) scoprirà, leggendo il libro, che esiste un modello alternativo a quello della moneta-merce e del dogma della liquidità che non prevede affatto la necessità di banche nazionalizzate.
Probabilmente anche questa crisi verrà superata rimandando il problema, cioè facendo qualche "aggeggio" finanziario che permette di aumentare i debiti complessivi rimandando di fatto il pagamento.
Fino ad oggi abbiamo sempre fatto così.
Arriverà, però, prima o poi il momento nel quale ci renderemo conto che non si può andare avanti così e che si deve cambiare il paradigma. Penso, però, che questo momento non sia ancora arrivato. Sono ancora troppe poche le persone che si rendono conto che un altro modello è possibile.
Il libro di cui parlo nell'articolo, se fosse molto diffuso, contribuirebbe a far capire l'assurdità strutturale di questo modello.
7 giugno 2012 15:30 - massimo1062
ho letto puntualmente i libri da lei consigliati e sono sempre molto interessanti ,il migliore dei quali e' stato a mio parere lo scritto di Taleb.penso pero' che se non cambia la politica che controlla i sistemi che legiferano e ai quali fa riferimento tutto il sistema bancario che e' attualmente completamente fallito ci sia poco da fare.e' praticamente impossibile governare la moneta se non si nazionalizzano le banche o meglio : le banche hanno delle caratteristiche peculiari che le rendono imprese uniche nel panorama economico di una comunita' sia essa uno stato o anche un insieme di stati,queste caratteristiche peculiari sono la possibilita' di creare e trattare moneta come nessuna altra entita economica quindi questo le avvantaggia enormemente nei confronti delle altre aziende commerciali di quasiasi altro tipo ed e' per questo motivo che devono appartenere alla comunita' in cui operano ,ma in modo chiaro ed efficiente. se si continuera' a privatizzare con l'uso di legislazioni ad hoc gli utili e le risorse delle banche vero fulcro dell'economia ci sara' poco da fare.tutto dovra ' partire dalla politica .non e' facile esprimere il mio pensiero in poche righe ,non e' che io pensi ad un sistema comunistico ma se una entita crea denaro per il quale tutta una comunita lavora ed e' costretta a spremersi dalla mattina alla sera allora questa entita che ha questo enorme vantaggio deve appartenere alla comunita' stessa.c'e' poco da dire e da fare.non e' pensabile ed accettabile che con un clic del computer una banca centrale crei miliardi di euro ,li dia alle banche le quali poi ci facciano i loro comodi e la gente non arrivi alla fine del mese perche debba pagare il mutuo sulla casa o le tasse sulla casa.questa non e' economia e' buon senso.ma non vede che e' successo,e che succede continuamente i manager delle banche e delle istituzioni si pappano tutto ed al popolo non rimangono che le briciole ma quale bocconi e bocconi .
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