come al solito articolo molto stimolante.sono pienamente in
accordo con lei ,ma d'altra parte investire in prodotti
estremamennte volatili vuol dire rischiare molto .quindi
come sempre piccole percentuali di patrimonioquando c'e'
volatilita' e quindi rischio.un consiglio ,investite in
buoni postali perche' alla fine ne ricaverete sempre un po'
di piu' di quello che ci avrete messo .parole stupide ma
,secondo me,sagge.
18 ottobre 2012 10:26 - savpg8801
In un certo senso può essere che capitali e risorse vengano
rispostati su Italia e Spagna dopo che sia passata la
"paura" (ma non è detto che altre voci la facciano
rispuntare) distogliendone da Germania sulla quale erano
stati, in molti casi, posizionati in considerazione del
fatto della maggior fiducia e sicurezza, ma accontentandosi
di tassi bassissimi ed addirittura, tutto considerato, anche
in perdita.
Infatti tutto ciò che muove il sol e l'altre stelle, è il
complesso degli investitori sui mercati.Vedansi le
operatività di ieri su cui tutti hanno brindato; anche gli
speculatori perchè per far guadagni, inizieranno i
realizzi.
E gli investitori, compresi i retail cioè il parco "vacche
da mungere" pilotati da operatori guidati, da arrangisti
opportunisti, da sfruttatori di qualsiasi voce e
dichiarazione e, molto meno, da realtà fondamentali
difficili da quantizzare specie nel brevissimo periodo
decisionale di operatività, minuto per minuto, nei dubbi
seguono le "ola" nei movimenti borsistici dei mercati
finanziari. Chiunque, appena appena osservatore, può
facilmente rendersene conto.
E queste osservazioni fanno altrettanto facilmente capire
quanto i risparmiatori ci abbiano rimesso in capitali da
vendite affrettate,presi dal panico, magari posizionando i
loro soldi su prodotti anche peggiori, derivati, fondi,
ecc.ecc.
I crucchi, sempre attenti al loro paese più di quanto non
facciano altri , risentiranno anche in futuro di questi
spostamenti. Attireranno, se l'economia degli altri avrà
una ricrescita industriale e finanziaria, capitali solo se
piazzeranno i loro titoli a rendimenti maggiori.
Infatti, pur non venendo meno la fiducia nei tedeschi pur
sempre considerati la locomotiva d'Europa, gli investitori,
avendo aumentata la fiducia negli altri ad ora considerati a
rischio, correranno a trovare rendimenti più appetibili con
meno paura, a scapito, ovviamente, di investimenti in
Germania.
Quindi un livellamento, se le cose andranno così, si
ipotizza con buona pax di questo tormentone dello "spread"
che tanto ha rovinato l'economia attraverso la divulgazione
mass-mediatica.
17 ottobre 2012 21:11 - riccardo1146
Nella mia più profonda ignoranza : sono stati gabbati i
molti che hanno creduto a "certe" informazioni d'oltreoceano
spostando capitali e risparmi per mettersi al sicuro?
In pratica il "parco buoi" è stato macellato?
Chiedo lumi , sinceramente da inesperto già mi sembrava
strano il gioco delle "agenzie" . dopo aver letto l'articolo
è divenuto un qualcosa di più pesante.....E non mi dite
che hanno fregato pure i teutonici fanatici......!!!
17 ottobre 2012 19:45 - savpg8801
Molto ben chiarificato da Pedone che ha analizzato in modo
chiaro i due argomenti, quando, però, oggi lo
"spread"(italiano) ha chiuso a minimi impensabili da almeno
un anno e mezzo e questo grazie alle paure che hanno
consentito di aggravare la crisi, prosciugando forzosamente
le risorse delle popolazioni degli stati additati come
insolvibili da agenzie e passaparola degli investitori
istituzionali e dagli altri guidati e pilotati dagli
analisti e dai consulenti finanziari.
Le paure di perdere tutto sono alla base di ogni canocchia
finanziaria. Non ci si regola più con i "fondamentali", ma
con le smanie, da un lato di guadagnare il più possibile,
dall'altro di non perdere tutto. E questo sono gli "dei"
mercati. Semplicemente e non più con sottofondo di ennesime
teorie economiche sparate e risparate.
Questo meccanismo matematico delle quotazioni, è un
semplice rovina stati, rovina investitori, rovina tutto. Le
tassette sulle transazioni non servono a nulla se non sono
alte, ma differenziate sui volumi temporali e
quantitativi.
La riprova è proprio più semplice di quanto si pensi. La
speculazione lo sa.
La rincorsa ai guadagni non guarda in faccia a nulla e
nessuno. Anche di rovinare stati, come se fossero scarafaggi
da schiacciare, pur di guadagnarci sopra.
Altro che teorizzare e far manovre micidiali con bisturi
grossolani.
Serve frenare la "SPECULAZIONE".
E l'oro, come sempre, è l'investimento più difficile, ma
come dice Pedone, "l'oro non produce alcunchè" non è,
quindi, un investimento produttivo e non ha quindi senso, ai
fini della crescita(anche qui parola molto vaga e spilla
soldi) buttar risorse e bloccarle in un caveau.
E nessuno si chiede se in tempi di peggior crisi, questo
oro"rifugio" chi se lo possa comprare? Se il possessore non
riesce a venderlo, perchè quei pochi soldi che possono
essere rimasti servono a mangiare, che se ne fa? Svende o se
lo tiene per darci sopra martellate. E' pur sempre duttile e
malleabile.