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31 ottobre 2012 9:00 - alberto3496
Come in tante altre situazioni, in Italia convivono sempre due opposti che impediscono una corretta e pacifica convivenza civile. Noi siamo un Paese a forte matrice cattolica che è portatrice di valori universali, e al tempo stesso non si consente alle donne di accedere a tutti gli ambiti religiosi. Siamo anche un Paese con una Costituzione tra le migliori del mondo, ma non si riesce ad applicarla a tutti i soggetti sociali, e non mi riferisco solo alle donne. E nell'ambito mediatico il corpo femminile è quasi sempre trattato come veicolo trainante del prodotto che si vuole vendere (sia esso una pubblicità che un programma di intrattenimento). In famiglia abbiamo il tristissimo record di maltrattamenti, violenza e spesso uccisione di donne. Se ci sono sempre più donne che occupano posti un tempo di esclusivo dominio maschile, va solo a merito delle donne, che con estrema fatica e costanza, hanno perseguito i loro obiettivi.
Non si tratta di imporre un comportamento sociale che favorisca le donne, ma promuovere una seria e soprattutto costante campagna di attenzione affinché si modifichino quelle percezioni dei ruoli separati tra maschi e femmine che fanno prevalere una parte sull'altra. Questo è un dovere istituzionale a cui devono concorrere i cittadini, che sono in sostanza padri e madri delle future generazioni.
31 ottobre 2012 8:30 - sergio8680
"Gli Stati prendono ogni misura adeguata al fine di modificare gli schemi ed i modelli di comportamento".

La discriminazione femminile è odiosa ma l'idea che uno stato, cioè i suoi politici, emani norme per modificare la cultura delle persone è spaventosa e totalitaria.
24 ottobre 2012 18:05 - savpg8801
Ma come! ci sono un'infinità di donne in carriera, gestiscono aziende, fanno "politica", sono presentatrici, attrici, sindacaliste, ministre, dirigenti nello stato e in altri enti locali, gestiscono giornali e tv (Fimmina, per esempio) stanno ai pali, sulle strade, guidano l'auto, fanno i figli, stanno (solo qualcuna ormai) a far lavori di casa, scrivono libri, ecc. è vero ce ne sono anche tante che scelgono di emergere nello spettacolo, nel frivolo, nel terziario d'amusement, ed altre in molti altri "lavoretti" di antico stampo...ma anche tanti uomini fanno lo stesso.
Una cosa, invece non si è mai capita, anzi non si capisce come non la si capisca: con i proclami, le raccomandazioni, i decreti, le convenzioni, le promozioni, le "quote rosa" per forza, non si va da nessuna parte.
La natura si sistema da sola.
Qualche motivo, se le cose non vanno in linea con i propri ventilati diritti, c'è sicuramente sempre.
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