Qualche considerazione sulla Tobin Tax
https://it.finance.yahoo.com/notizie/tobin-tax-005-firma-dem
agogica-120000330.html
11 novembre 2012 8:00 - massimo1062
Bel commento di sapbv8801 ,una sola puntualizzazione ,se
occorre ,che chi impone le tasse non è' necessariamente
intelligente e capace anzi per fatti propri della vita le
persone più capaci e veramente intelligenti non fanno
politica.quindi se ne tragga le conseguenze .ormai basta un
poco di esperienza per conoscere quante porcherie tecniche e
sociali fanno le nostre al chimiche tasse,quindi non ci
stupiremmo di fronte all'imbecillita fatta ministro
,sottosegretario premier ecc ecc.
2 novembre 2012 11:48 - savpg8801
Sono d'accordo sulle affermazioni di Icio, ma nessun
legiferatore ha l'illuminazione di stabilire la giustezza o
meno di qualsiasi imposizione fiscale e a qualsiasi
titolo.
Non esiste una tassa giusta o una ingiusta. Dipende dalla
percezione del detentore del cespite e da come si alza al
mattino l'inventore e lo stratega fiscale di turno.
Partendo dal principio popolare che nessuno ama pagare le
tasse tanto da fare promuovere spot e slogan governativi
tanto stupidi quanto ingenui, si evince che qualsiasi tassa
o imposta o accisa o altro, è, come suggerisce la
definizione, una "imposizione", da cui..."imposta".
C'è anche da dire che, come già più volte ripetuto,
esiste una folle paura riguardo ai mercati, specie
finanziari, da parte delle autorità legiferanti ed
esecutive.
Questo timore, che fa capo ed inchino alla speculazione
finanziaria internazionale e da cui ne ha origine facendo
dipendere ogni decisione governativa ed operativa dall'umore
dei mercati medesimi, compagnie di rating, detentori di
poteri forti , parlotterie varie ed infinite di
"responsabili", ecc., è fondato su regole libertistiche da
tempo imperanti e da tempo permesse.
Quindi, non è da attribuirsi, il trambusto Tobin(grande
illuminato!?), ad una o l'altra tassa più o meno popolare o
più o meno considerata ingiusta e perversa. I mercati
sapranno presto adeguarsi e più velocemente di quanto si
pensi.
Non sarà certo qualche centesimo o qualche unità monetaria
a impedire di operare alla speculazione che traslerà
allegramente, come al solito, all'ultimo anello; vedasi il
bollo di cui più nessuno parla.
Passato il primo momento di sconforto, tutto si ricondurrà
alla volontà dei mercati che avranno, comunque, il potere
di rovinare o di "paradisizzare" gli stati e le loro
economie.
In questo caso e contro la speculazione, la politica del
rigore sarebbe maggiormente auspicabile anzichè operarla
sui cittadini rastrellando improbabili risorse per regalarle
alle fameliche e voraci fauci degli speculatori.
2 novembre 2012 6:58 - Icio
La cosidetta Tobin Tax se fosse applicata così com'è
sarebbe una cosa surreale. E' come se si andasse a tassare
un'attività sull'intero fatturato di un'azienda ,per cui
sul totale delle fatture sia di vendite che di acquisti. Non
degli utili come è giusto che sia.
L'introito per lo stato sarebbe poi paradossalmente più
basso perchè di fatto si estinguerebbero la maggior parte
delle transazioni finanziare i cui utili sono tassati
ultimamente al 20%.
Senza perartro dimenticare che le nostre società italiane
quotate in borsa avrebbero dei volumi di transazione così
bassi, per cui facilmente manipolabili e senza nessuna
attrattiva per gli investitori esteri. Le grandi banche e i
grandi istituti gestori di capitali sposteranno poi
immediatamente i loro capitali all'estero in un qualsiasi
stato dove questa tassa non esiste.
E i nostri governanti sarebbero dei tecnici? Professori
universitari?
Ma un qualunque studente di economia sarebbe respinto se mai
presentasse una idea del genere