VOGLIONO INSEGNARE PER LEGGE L'INNO ITAGLIANO, MENTRE
TAGLIANO I FONDI AI PORTATORI DI SLA, FACCIAMOCI UNA DOMANDA
MA QUELLI CHE SAREBBERO PRONTI ALLA MORTE SONO QUESTE POVERE
PERSONE CHE OGGI 21/11/2012 SI LASCERANNO MORIRE, LASCIANDO
CHE LE BATTERIE DELLE APPARECCHIATURE SI SCARICHINO??? MA
DOVE L'ANNO LA COSCIENZA QUESTI INFAMI POLITICI PER GIUNTA
TECNOCRATI!!1 NAPOLITANO COMPLICE DI QUESTE MORTI DI STATO.
19 novembre 2012 23:26 - BUONLEO
Ogni cosa che riguarda il nostro paese non fa che confermare
la qualità complessiva del paese stesso.
Tali cittadini, tali politici, tale inno, tali scuole, tali
politici, ecc. ecc.: di cosa vogliamo lamentarci?
In fondo sono tutte scelte fatte da noi, cominciando dai
nostri comportamenti (vedi i commenti fin qui...), dai
politici che abbiamo eletto, ecc. ecc..
Amen
18 novembre 2012 11:45 - IVAN.
.
@ Renzo1391
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At first...Forse ti potrebbe essere utile la lettura di
questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ironia
Quanto a: «Stiamo parlando (qualcuno seriamente) di INNI
NAZIONALI!»...chiedo umilissimamente perdono in ginocchio
sui ceci, ma non mi ero proprio accorto che qualcuno ne
stesse parlando “seriamente”.
Mi chiedo infatti come si potrebbe considerare “serio”
un discorso sugli inni nazionali nello stesso momento in cui
l'intero pianeta sta scivolando nello scarico della fogna.
(Mi ricorda il classico “mettersi a lucidare le maniglie
sul Titanic mentre affonda”.)
Vuoi sapere, mio caro e un po' irruento Renzo, qual'è
l'unica cosa “seria” di tutta questa annosa questione?
E' il fatto che qualcuno voglia imporre lo studio dell'inno
nazionale per obbligo. E sottolineo: PER OBBLIGO.
Non un corso-base di economia domestica, o di conoscenza
della segnaletica stradale, o di primo soccorso medico. No:
lo studio dell'inno nazionale. Wow. Evidentemente qualcuno
ritiene che insegnare bassa retorica populista debba essere
una conoscenza prioritaria rispetto al salvare delle vite
umane. (E dopo tu chiedi a ME di non essere
“ridicolo”?)
In un Paese davvero civile, un politico che avanza una
proposta del genere dovrebbe essere rimosso dall'incarico a
pedate nel sedere per manifesta inadeguatezza a
rappresentare PROPRIO quegli stessi ideali contenuti nel
“Fratelli d'Italia”. E' questo il vero paradosso. Riesci
a scorgerlo?
Per cui, perdonami se non riesco a considerare “serio”
il tema in oggetto...ma se le persone “serie” si
occupano di questioni di questo tipo, allora gli preferisco
di gran lunga i “giullari” che si occupano di facezie
quali il pluralismo culturale, la formazione critica
dell'individuo, e la preservazione delle conquiste sociali
libertarie. E scusa se tutto ciò non è “serio”.
.
17 novembre 2012 13:23 - renzo1391
@ivan
Perché non ci metti anche BANDIERA ROSSA , INNO AL PAPA,
ALLARMI SIAM FASCISTI??
Non essere ridicolo, dai.
Stiamo parlando (qualcuno seriamente) di INNI
NAZIONALI!!!!!!
15 novembre 2012 22:35 - IVAN.
.
PAR CONDICIO
*****
Inno di Mameli obbligatorio? Mi va bene...a patto che nel
contempo venga reso obbligatorio anche lo studio dei
seguenti inni nazionali "alternativi":
- IO NON MI SENTO ITALIANO (Giorgio Gaber)
- VIVA L'ITALIA (Francesco De Gregori)
- POVERA PATRIA (Franco Battiato)
- DON RAFFAE' (Fabrizio De Andrè)
- POOR ITALIA (Davide van de Sfroos)
(Giusto per rispetto del pluralismo di vedute...)
.
15 novembre 2012 20:40 - V.Donvito
PER Rodolfo Brogna,
mi dispiace deluderla, ma rispondo ai suoi "attacchi" pieni
di livore:
- io non posso essere uno "pseudopacifista da strapazzo" per
il semplice motivo che non sono un pacifista (che non vuol
dire che sia un guerrafondaio), ma che fondo il principio di
serentia' di uno Stato sulla pratica della giustizia in
senso democratico, non sulla pace.
- lei scrive: Soggetti ambigui, col sedere caldo e sicuro,
che fanno i filantropi idealisti ed i volontari a pagamento
per costruirsi immagine." Non mi sembra di essere ambiguo,
nella mia attivita' sociale sono volontario e non a
pagamento; il mio lavoro e' tutt'altro che da "sedere caldo
e sicuro": vendo, come libero professionista, servizi
giornalistici ed editoriali.
- a quelli come me lei non vuole che sia riconosciuta la
Patria... bene, gliene sono grato, perche' credo che la
Patria sia solo fumo negli occhi per meglio far digerire ai
sudditi il malaffare di chi governa in disonesta'.
Convengo con chi ha scritto che se forse ci voleva proprio
un inno, sarebbe stato meglio "Bella ciao", anche se quando
lo sento alle manifestazioni non mi fa venire i brividi di
appartenenza, ma almeno sarebbe stato storicamente piu'
consono con un Paese il cui governo si vendette ai nazisti,
e che fu giustamente e per fortuna maciullato dalle forze
alleate della seconda guerra mondiale, forze alleate che
forse, ripagare con l'elogio dello spirito che porto' al
fascismo, non e' tanto carino.
Per non fraintendermi, le faccio notare che io sono sempre
in prima fila per l'abolizione del divieto di costituzione
del partito fascista, nonche' l'abolizione del reato di
apologia del fascismo, cosi' come tutti i reati d'opinione
previsti nel nostro codice Rocco.
saluti
15 novembre 2012 11:09 - claudio51
Una volta l'inno si cantava perchè c'erano gli
invasori e allora per unire tutti gli italiani
sotto la stessa nazione e bandiera l'inno era la cosa più
appropriata.Oggi e' giusto riscoprirlo,anzi io aggiungerei
anche ''Bella ciao'' visto coloro che ci governano come ci
hanno ridotti.
14 novembre 2012 18:14 - rodolfobrogna
Ci sono tanti pseudopacifisti da strapazzo che sono per
partito preso contro gli Inni Nazionali, fossero poi anche
le conzonette di de Gregori. Soggetti ambigui, col sedere
caldo e sicuro, che fanno i filantropi idealisti ed i
volontari a pagamento per costruirsi immagine. Questi sono
gli ipocriti di razza a cui non bisogna riconoscere Patria
ne pane ne dignità storica ne futuro. Ma chi gli da spazio
editoriale è compartecipe delle sue colpe.
14 novembre 2012 16:02 - aldo1926
Egregio signor Vincenzo Donvito, anche lei come Mastrantoni
e Moretti si informi prima di scrivere.
In Francia nessuno, ripeto nessuno nemmeno i trotskisti di
vecchia memoria, si sognerebbe di mette in discussione
l'insegnamento a scuola della Marsigliese che avviene,
credo, da più di 150 anni.
Anche la Marsigliese non è un inno pacifista, come non lo
è il canto degli Italiani di Goffredo Mameli, gliela
traduco "all'impronta" (la prima metà quella che si canta
nelle cerimonie pubbliche):
****
Andiamo ragazzi della patria
il giorno della gloria è arrivato
contro di noi della tirannia
lo stendardo sanguinante si è levato
lo stendardo sanguinante si è levato,
li sentite nelle nostre campagne
grugnire questi feroci soldati
(degli stati autoritari ndt)
che vengono sino nelle nostre case
a sgozzare le nostre figlie e le nostre mogli ("compagne"
per via della rima).
All'armi cittadini!
Formate i vostri battaglioni!
Marciamo! Marciamo!
Sino a che il loro sangue impuro
non abbeveri i nostri solchi.
****
Che ne dice? Non le pare che la "poetica" di entrambi i
testi sia più che analoga.
Diverso è il discorso della musica: l'opera di Rouget de
Lisle è una marcia militare di intonazione solenne, l'opera
del maestro Michele Novaro è un'allegra marcetta, questione
di aplomb diversi!
14 novembre 2012 15:16 - ivan9459
I riferimenti ai personaggi della storia od altro sono solo
la ricerca di pretesti polemici... il far creare un inno da
qualche nostro cantante odierno non rappresenta una
soluzione perchè l'Inno rappresenta il popolo nella sua
storia e non l'espressione di momenti attuali. Il farlo
cantare nelle scuole non rappresenta nulla di "fascismo", ma
la buona intenzione di far sì che si crei un momento comune
e di pensiero verso la nazione ed il popolo e che si
testimoni l'unità di intenti di pensare ad esso ed al bene
comune così sovente dimenticato.
14 novembre 2012 14:55 - ivan9459
Certamente le parole non sembrano molto attuali e, forse,
neanche del tutto pacifiste. Del resto anche il famosissimo
inno francese "la Marsigliese" ha le stesse caratteristiche,
con parole ancor più feroci delle nostre. Il popolo
francese non eleva tante proteste come facciamo noi. Ho
indicato il popolo proprio perchè l'inno lo rappresenta,
testimoniando tutti i sacrifici e le perdite umane ed
economiche che ha dovuto affrontare dal periodo
risorgimentale ad oggi per renderci uniti e fraternamente
disponibili gli uni verso gli altri: appunto la "storia"
degli Italiani. E di tutti coloro che vivono nel nostro
territorio...quando noi siamo all'estero non si verifica che
non venga suonato e cantato l'inno del paese che ci ospita.
Gli altri riferimenti
14 novembre 2012 14:30 - davmor69
l'inno bisogna insegnarlo in parlamento visto che loro più
di essere pronti alla morte per l'italia, è l'italia pronta
alla morte per loro.
14 novembre 2012 11:25 - renzo1391
L'inno identifica l'identità italiana. Nessun altro paese
al mondo lo rifiuta (il proprio) ed anzi c'è chi si mette
la mano sul cuore quando viene suonato.
Perché tante polemiche e tanta acrimonia?
Nell'inno c'è "i giovin d'Italia si chiaman Balilla"? Però
l'inno è precedente al fascismo, ed il richiamo non è
all'ideologia fascista, ma ad un eroe che, guarda caso, era
Balilla.
14 novembre 2012 9:00 - LupoLarsen
Ma non l'avete ancora capito?
L'inno di Mameli è massone: "fratelli d'Italia".
Mamemli era massone e questo non è revocabile in dubbio,
così come lo era Mazzini. La "Giovine Italia" infatti, era
un'organizzazione massonica.
Riflettete...
11 novembre 2012 11:24 - kozzu
@minotauro, guarda che quelli non smettono di rubare,
neanche se cerchi d'insegnarglielo col manganello
9 novembre 2012 19:17 - lucillafiaccola1796
continuiamo a fare del male ai poveri disgraziati che
abbiamo messo al mondo per la nostra egoistica
soddisfazione. E' da sempre che la scuola con zio madre
patria [un trans quindi maschio e femmina, visto che gli
ermafrodicti non esistono più] e famiglia è solo uno
strumento di coercizione di noi poveri animali u-mani ma
sopratutto u-piedi !!!!
Inventiamo dei video giochi istruttivi per i piccoli e per i
grandi e chiudiamo tutte le scuole incluse le università Ci
insegnano solo renzi e bugie ah ah ah ah
buona fortuna!!!!!
9 novembre 2012 14:40 - Cepu
"Signor tenente" è una canzone scritta e cantata da Giorgio
Faletti. La canzone viene presentata al Festival di Sanremo
1994 e arriva al 2º posto della classifica finale della
kermesse canora vincendo il Premio della Critica.
9 novembre 2012 14:37 - minotauro5801
Se invece da insegna' sta cosa inutile alli scolari se
potesse insegna' alli politici a nun rubba' e a nun magna' a
quarataquattro ganasce nun era mejo?