"Le ipotetiche, non più concesse al Cliente rompicoglioni,
suonano come il detto, "tagliarsi i coglioni per far
dispetto alla moglie"."
No, suonano come "QUEL cliente servirlo COSTA TROPPO tempo o
danaro perche' essendo problematico le vendite a lui saranno
SEMPRE difficili quindi in perdita".
Una cosa e' la cortesia, una cosa e' un'incidente e l'altra
e la necessita' di attenzione.
Una cosa e' regalare un consegna AL VOLO ad uno storpio
(cliente compreso) come facevo con un paio di tizi.
Un'altra cosa e' un mentecatto che urla che siccome sul suo
SUV (grandi fuori, piccoli come una panda dentro) non ci sta
il TV koreano noi DOBBIAMO consegnare gratis e adesso.
Quante volte capita con i suvvisti dalla fetida juke al
costoso cassonetto della differenziata della BMW.
Costo TV bidone koreano 600E Ricarico LORDO 60E (tasse 30).
Costo del transit quasi 20.000E. Costo personale per un ora
guarda la tua busta e moltiplica per 2.
Ciccio, se devo far correre le persone senza motivo devo
allungargli danari extra dammi un RAGIONEVOLE motivo.
Consegna & install domani sono 25E e "adesso" sono 70.
Altrimenti i dipendenti non arrivano fuori orario.
Ripeto: se non si vuole favorire un cliente e' perche' non
vuole essere servito. non esiste un'atra motivazione per la
frase che hai detto tu
12 gennaio 2014 10:34 - claudio8633
Ciao mario
Ho sempre pensato di poter fare la differenza ma
evidentemente non era quello che cerca il consumatore.
Quello che molte volte sembra NORMALE e GIUSTO solo perche'
ci siamo abituati e' una cosa carina MA contiene dei
costi.
Per esempio poterlo cambiare a ufo per certi prodotti
implica costi molto elevati. Pensiamo ai CONSUMATORI che non
vogliono un telefonino in esposizione, figurimoci PROFANATO
per giorni da altrui.
Pensiamo alle mutande: compreresti mutande usate per avere
le possibilita' di sostituzione?
Non e' una questione di GIUSTIZIA ma banalmente COSTI.
Questo implica una SCELTA: Maggiori costi per il cliente o
limitiamo la restituzione?
leggere sulla vetrofania che accetta ANCHE la Carta di
Credito non vuol dire che lo si possa sempre fare. Come del
resto al sabato non ho mai accettato assegni.
Vuoi la carta di credito su di un prodotto con ricarico
lordo del 4%?
No problem, paghi il 3% in piu'! Vuoi la panna sul gelato?
la paghi!
Vuoi il pagamento rateale? Paghi.
Vuoi la consegna a casa...
non e' che una terza persona possa REGALARTI qualcosa
perche' non si capisce.
Il negozio e' uno strumento a pagamento che aggiunge servizi
al mero prodotto ed e' al servizio di un'entita' chiamata
cliente.
Altrimenti compriamo per posta.
Il problema di Mario ma anche di altri e' che vedono tutto
da un lato solo della barricata.
Avevo un caro amico MOLTO rabbioso e gli proposi di passare
una settimana con me. Doveva solo ascoltare. Dopo 2 giorni
smise di dire che i clienti hanno sempre ragione o peggio
che i consumatori erano santi. Forse un cellulare aperto
come un biscotto con il possessore che urlava in mezzo al
negozio a proposito di una presunta garanzia (quante volte
scene cosi!!) ha contribuito.
Mi dispiace ma non solo la "colpa" e' di entrambe le fazioni
ma la larga responsabilità è dei Consumatori ed in
particolare dopo lubrano e campagne "io valgo".
infatti come dici
"Quale vantaggio ne può trarre il Commerciante, se il
cliente va od andrà ad acquistare da un'altra parte?"
Il commerciante ha la pistola puntata contro, il cliente no.
Pensa bene a questo.
Il cliente se ne va e non prendi lo stipendio!
Per questo sono nati i centri commerciali: sono
l'equivalente di vendita dei carro armati.
Stendiamo un pietoso velo sulla schifezza del nuovo codice
del consumo che e' stato redatto per SFAVORIRE i clienti e
se eseguito alla lettera farebbe cessare quella cosa
chiamata garanzia per stallo.
il codice commentato:
http://allarovescia.blogspot.it/2009/11/essere-stupidi.html
8 gennaio 2014 15:00 - mario6193
Ciao Claudio 8633,
che dire... è vero che "cortesia e gentilezza" devono
sempre essere alla base dei rapporti, ma, una volta detto e
fatto ciò, io preferisco fare la mucca decerebrata e
comprare qualcosa descritto dall'Etichetta, dal Prezzo e dal
Prezzo per Unità regolarmente esposti, toccarlo e rigirarlo
tra le mani come e quanto voglio e compararlo con quelli a
fianco esposti; poterlo pagare indifferentemente con tutti i
mezzi di pagamento che il Venditore pubblicizza di
accettare; poterlo cambiare o restituire non solo se è
difettoso, ma anche solo per essermi sbagliato a comprarlo
od ad avere cambiato idea.
E non, invece, pensare che il Venditore mi dia chissà quali
consigli a mio favore, oltre a quelli che coincidono col suo
vendere e vendere quello che ha lì; leggere sulla
vetrofania che accetta la Carta di Credito in Pagamento e
poi sentirmi fare storie che non la vuole per questo e
quest'altro motivo (non glielo ordina mica il dottore di
accettare le carte di credito!); diventare antipatico,
noioso, supponente o stolto se, per ceracare di far valere
un mio diritto, devo dire che informerò la Banca (che poi
hai ragione che non serve a nulla - occorre denunciare alla
Polizia Annonaria perché si tratta di violazione del
contratto di vendita); sentirmi dire che la merce non si
cambia, o che al massimo può rilasciare un buono spesa da
spendere nel suo negozio.
Meno male che la parola "consumatore" è entrata nel
vocabolario ed altro non fa che cercare di normare
giuridicamente quello che già dovrebbe essere il rapporto
Venditore/Cliente, cosa che evidentemente prima del Codice
al Consumo non era.
Mi rammarico di percepire che tu abbia nostalgia di questa
mancanza, e questo dimostra che, se forse ad un pò di
esasperazione, che tu chiami guerra, siamo arrivati, larga
responsabilità è dei Commercianti.
Le ipotetiche ritorsioni del Commerciante(pacchetto,
sostituzione, spiegazione...), non più concesse al Cliente
rompicoglioni, suonano come il detto, "tagliarsi i coglioni
per far dispetto alla moglie".
Quale vantaggio ne può trarre il Commerciante, se il
cliente va od andrà ad acquistare da un'altra parte?
Ciao,
Mario
:)
8 gennaio 2014 9:31 - claudio8633
uno sconto del 50% equivale ad un ricarico del 100%.
La matematica non e' un'opinione come spesso accade sui suoi
articoli
Per motivi psicologicici 49.90 per molti equivale a 40 e
comunque meno di 45.
Normalmente i saldi sono proposti da negozi di vestiti che
fanno sconti enormi rispetto al listino ma avendo margini
notevoli possono accettare qualsiasi pagamento.
In altri settori che magari vogliono agganciarsi al treno
della parola "svendita" il ricarico NON PERMETTE pagamenti
che hanno costi elevati (es alcune carte di credito) ed il
loro utilizzo trasformerebbe la vendita o lo scambio a
ricarico vicino allo 0% in perdita secca.
Tanni anni fa gestivo un negozio e su alcuni prodotti con
ricarichi sotto il 5% rifiutavo il pagamento con C.Credito
poiche era intorno al 3% (in un caso il 4.5%). La vendita
diveniva sconveniente. Ok le carte di debito, assegni,
contante, rate e forse anche conchiglie...
attenzione che minacciare un negoziante di segnalarlo
all'istituto di credito vi rende istantaneamente antipatici,
noiosi supponenti e riconoscibili come persone stolte.
Ricordiamo che la banca prende MOLTI soldi dal negoziante
(fissi piu' %) e salvo che quest'ultimo non sia un gran
cliente di una tale segnalazione e' ridicola ma sicuramente
se dopo tale minaccia chiedete un favore che normalmente
viene concesso come prassi (es pacchetto, sostituzione,
spiegazione...) ad un cliente che fa delle minacce noiose
potrebbe non venir concesso.
Forse bisognerebbe ricordare che la vendita e' un semplice
scambio non e' una guerra come vorrebbero alcuni.
Se volete che diventi una guerra attenzione che poi esistono
entita' molto attrezzate come portaerei ceh si chiamano
supermercati o centri commerciali dove il cliente
trasformato in consumatore non ha piu' nessun diritto salvo
quelli decisi dal managment.
Mi dispiace che spesso il signor tony reputi la vendita come
una guerra e sicuramente alcune interazioni fra esseri umani
puo' finire male per tante ragioni MA CORTESIA E GENTILEZZA
sono d'obbligo da entrambe le parti.
Il risultato di questa aggressivita' crescente da parte di
una nuova entita' (il consumatore che nei vecchi vocabolari
neppure esisteva) ha creato in risposta la vendita non
assistita:
nessuna cortesia
nessuna gentilezza
nessuna scelta
un pascolo per mucche decelebrate che brucano e passano alla
cassa dopo aver comprato prodotti anche complessi e spesso
inadeguati all'uso.
Una barriera invalicabile fra la mucca e il pastore nascosto
dietro le quinte.